SALUTE E BENESSERE   |   Tempo di Lettura: 8 min

La Medicina dei Profeti e la Dottrina delle due Vie

La Medicina dei Profeti e la Dottrina delle due Vie

Scopri la sola medicina veramente aperta sia alla chimica che alla dimensione spirituale dell’essere umano leggendo l'anteprima del libro di Paolo Lissoni.

La Medicina dei Profeti e la Dottrina delle due Vie della vita e della morte

Come due sono le vie nella dimensione dello spirito — la Via della vita e la Via della morte secondo la Didaché quale primo testo cristiano scritto con intento canonico, definite anche Via della luce o del bene e Via delle tenebre o del male dapprima dalla tradizione zarathustrea, esposta nel testo dell’Avestà, ed in seguito da quella essenica di Qumran, come attestato nel manoscritto della Regola della Comunità (quale conferma della continuità spirituale fra Profezia zarathustrea ed essenica) — così due sono nella loro essenza le Vie biologiche che presiedono allo stato di salute o di malattia, con la linea linfocitaria quale Via della vita e con la linea monocitica-macrofagica quale Via della morte, secondo quanto emerso dalle più recenti ricerche scientifiche nel campo della PNEI, da cui appare chiaramente che i linfociti non sono i responsabili della sola difesa contro agenti patogeni, ma della stessa generazione e rigenerazione dei vari organi e che in ultima analisi ogni patologia è riconducibile all’azione del sistema monocito-macrofagico, sopprimendo la risposta immunitaria anti-tumorale nel caso di neoplasie, innescando la reazione auto-immunitaria nelle malattie auto-immuni, inducendo il danno arterioso nell’aterosclerosi ed impedendo una adeguata riparazione tissutale nel caso di infarto miocardico o cerebrale.

Pertanto la Medicina dei Profeti non è solo una medicina poeticamente più armoniosa ed umana rispetto a quella standard di mercato in quanto sola vera medicina magicamente olistica, bensì ed innanzitutto una Scienza più Scienza di quella stessa Scienza che si presenta come l’unica garante della verità, la sola che, in analogia con la Scienza dei Magi, reinterpreti il mondo ed in esso la realtà della Biologia come fondati sugli archetipi secondo la numerologia dell’Uno che è in sé ontologicamente trino, e che consideri il corpo umano nella sua totalità, valorizzando al massimo grado proprio quegli stessi organi scartati dalla meccanicistica Scienza medica di mercato, vale a dire il sistema cannabinergico cerebrale, il sistema beta-carbolinico cerebrale, la ghiandola pineale, il timo, l’attività endocrina cardiaca con i suoi effetti neuro-psichici a livello cerebrale, il sistema immunitario nella sua totalità cellulare e citochinica e la ghiandola coccigea, strutture queste tutte coinvolte nella percezione del piacere e nella percezione spirituale del mondo. Chiaro indice questo di una Scienza che dopo avere rifiutato da sempre la dimensione dello spirito per affermare quale sola certezza la misurabilità delle reazioni chimiche, arriva a negare la stessa chimica corporea e questo solo perché la verità biologica del corpo, che è verità di Dio, nega come illusoria la separazione fra biologia e spirito, da non confondere con quella fra corpo e mente, per il semplice fatto che lo spirito non è la mente, ma è al di là della mente nella dimensione dell’Amore divino.

Ma la principale differenza fra la Medicina dei Profeti, che ha nella PNEI il suo compimento e la sua sola vera interprete nel mondo attuale, e tutti gli altri infiniti tipi di medicina, siano esse standard o alternative, dall’Omeopatia, alla Omo-tossicologia ed alla Antroposofia, siano esse atee o credenti, neutre o ideologiche, naturali o tecnologiche, è quella di concepire la Scienza non come implicita sfida a Dio spodestandolo dei suoi misteri, come di fatto in forma più o meno esplicita avviene ormai sulla totalità della Terra, ma all’opposto come contemplazione in Dio del creato di Dio, plasmato secondo dinamiche non solo meccanicistiche ma armoniche ed archetipiche, unico modo per guardare la creazione con gli stessi occhi di Dio e comprenderla nel suo senso originario in Dio. Se da parte atea può essere giustificata la separazione fra Scienza medica e Teologia, non lo può certo essere nei confronti di una Medicina credente in Dio, la quale da una parte afferma che Dio è il creatore di tutto, ma che dall’altra studia il mondo e la biologia come se fossero creazioni umane secondo una mentalità meccanicistica razionale umana. E questa la schizofrenia in cui è caduta la totalità del genere umano, tanto da concepire, non solo da parte atea ma anche da parte religiosa, la conoscenza del mondo e della cura delle sofferenze umane non come stato di grazia spirituale, ma come sfida a Dio, quale segno del persistere della seduzione satanica del “sarete come Dio” nella memoria dell’inconscio collettivo dell’umanità, come se il genere umano fosse ancora sotto l’effetto del suo diabolico maligno incantesimo. Si tratta quindi di una differenza nel modo di concepire la Scienza, innanzitutto di quella medica, non superficiale, ma incisa come stilo di ferro sul cuore degli uomini e delle donne e come tale non rimovibile con il solo pensiero razionale, pur perfettamente scientifico che sia, ma trascendibile solo nello stato di coscienza della beata consapevole estasi dell’Amore divino, la sola che possa dare non l’ideologia, ma la percezione dell’unità della vita.

La Profezia è inseparabile dalla Teologia

Va tuttavia detto che a sua volta la Profezia è inseparabile dalla Teologia perché senza la Teologia il Profeta è destinato a diventare un veggente delirante, allo stesso modo che il Teologo senza la Profezia da rivelatore di Dio diventa il magistrato di Dio, sino al punto di sostituire all’Amore divino, che ha in Cristo la sua visibilità storica ed umana, la morale e la legge, con le loro norme solo prescrittive. La Profezia è Cristo, concepito non come figura super-umana e simil-mitica, ma come l’Amore di Dio alla totalità del genere umano, ragion per cui, come esiste un inconscio individuale quale energia psichica che ha nella sessualità la sua matrice originaria, così esiste un inconscio collettivo, fondato anch’esso sulla sessualità; analogamente, esiste un super-io collettivo che codifica come bene o male ciò che come tale è vissuto a livello di immaginario collettivo, più o meno consapevolmente accettato come vero, ed un Io collettivo, che ha nell’Amore di Cristo la sua sorgente ed il suo compimento. L’Es non pretende di sostituirsi al solo vero bene che è l’Amore di Cristo trattandosi di pura energia psichica creativa, il Lucifero in noi, nemico solo se non riconosciuto ed assunto come parte di sé, a differenza del super-io collettivo, che invece pretende nelle sembianze della morale di sostituirsi all’Amore dello spirito, indicando esso stesso cosa sia il bene e cosa il male.

Ne consegue che il vero Satana in noi, l’oppositore dell’unità fra spirito e materia, non è l’inconscio, che di per sé può essere causa di bene o di male, ma il super-io collettivo, presentandosi esso stesso come Principio di verità, in grado pertanto come tale di sostituirsi a Cristo ed al suo Vangelo d’amore e piacere. Satana, inteso come entità angelica nemica dell’umanità e volta a impedire al genere umano di accedere all’Amore divino coscientemente e con esso alla felicità del Paradiso già fin da questa vita terrena, non in ribellione a Dio ma in lode a Dio, ha usato da sempre due realtà per far contrapporre l’essere umano a Dio: la Scienza ed il Sesso, la Scienza facendola percepire come sfida a Dio anziché quale contemplazione in Dio del creato ed il Sesso fra uomo e donna quale piacere personale privato antitetico allo spirito anziché esperienza spirituale suprema.

La genesi della PNEI segna il ritorno a Dio della Scienza medica e pone le premesse teoretiche del ritorno a Dio anche del piacere sessuale, dimostrando che la chimica del piacere sessuale, mediata dal sistema cannabinergico e dalla pineale, è identica a quella della espansione della coscienza e che solo per una viziatura indotta dal cosiddetto peccato d’origine è percepita come antitetica ad essa. Sempre più, anche a livello di immaginario popolare, si va sviluppando l’idea che la sola Medicina olistica sia quella essenica, essendo la sola medicina veramente aperta sia alla chimica che alla dimensione spirituale dell’essere umano, il che corrisponde al vero. Ma dal momento che nella sua visione universale la Medicina essenica era già stata preceduta da quella zarathustrea e fu poi seguita da quella islamica muhammadica, è più corretto parlare semplicemente di Medicina dei Profeti o Medicina profetica.

Data di Pubblicazione: 6 maggio 2019

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