Frammenti di un Insegnamento Psichedelico - Anteprima del libro di Julian Palmer
I primi passi
La prima volta che ho provato a fumare cristalli di dmt (n,n-dimetiltriptamina) non sono stato in grado di inalare molto di quel fumo irritante e ho avuto un’esperienza delicata in cui degli esseri multicolori e indistinti comunicavano telepaticamente con me dicendomi: «Non hai davvero bisogno di questo. Vivi la tua vita, che è ciò che hai veramente. Noi abbiamo tutto questo. Ma ciò che più conta è la tua vita e come la vivi!»
Quando in seguito ho raffinato la mia tecnica di inalazione del fumo, finalmente ho avuto un breakthrough, sono uscito dal corpo e sono entrato in un mondo fantasmagorico, dove mi hanno mostrato delle forme meravigliose e mi sono sentito completamente amato e al sicuro. Ero esaltato da questo breakthrough, che nei mesi successivi ho sperimentato ancora, ogni volta raggiungendo livelli sempre più profondi, fino all’indescrivibile.
In quei giorni, il fumo dei cristalli di dmt ottenuti dalla rossa e cerea Acacia obtusifolia era come nettare per me. Riuscivo a fumare fino a 100 mg, una dose abbastanza forte, in un unico tiro con una pipa di vetro da crack. Ma non era sempre facile. Prima di fumare la dmt, spesso andavo avanti e indietro agitato per un paio d’ore, ascoltando musica in CD chill-out elettronica del tipo Goa trance - a ripetizione. Adesso non ho più alcuna paura ne ansia quando fumo dmt. Dopo aver passato tanto tempo a lavorarci, mi sono davvero reso conto che non ce alcuna ragione per averne.
Ancora oggi, dopo quindici anni, ho dei flash delle mie esperienze di quel periodo, avventure che mi hanno cambiato la vita. Sapevo per certo che esisteva "qualcos’altro” oltre il mondo fisico, perché ne avevo fatto esperienza. E questo “qualcos’altro" ha rivelato la sua piena natura. Non che lo comprendessi appieno, ma ad ogni modo sapevo che qualsiasi cosa esistesse oltre il mondo fisico era straordinariamente intelligente e sofisticata. Queste esperienze mi hanno trasmesso un senso di fiducia e di netta comprensione del continuum della vita.
Non sono mai stato capace di ricordare esattamente gli stati più esaltanti che ho attraversato. Sembrava che andare “lì" superasse ogni normale operazione del cervello umano, che non ci fosse un modo in cui il cervello nelle condizioni di tutti i giorni potesse davvero ricordare, contenere o anche riferire quanto succedeva. Se invece fumavo nuovamente dmt ed entravo in uno stato di espansione della coscienza, le esperienze precedenti mi tornavano in mente.
Fumare dmt ha avuto sulla mia coscienza l’effetto di farmi comprendere chiaramente che, dentro e al di là di noi, esistono mondi quantici multidimensionali molto lontani dal nostro. Qualche volta queste esperienze mi hanno fatto percepire quei mondi come molto più reali del nostro. Quello che vivevo non era assolutamente paragonabile a un Disneyworld proprio perché era reale. A volte, se mi capitava di avere dubbi o difficoltà ad accettare quanto stava succedendo, mi veniva detto di svegliarmi e stare tranquillo. Alla fine, queste esperienze mi hanno insegnato a dedicarmi di più a questa vita, piuttosto che andare alla ricerca di altri mondi o risposte nell’aldilà. Ho imparato ad apprezzare l’esperienza umana per quello che è, perché ho potuto veramente sbirciare oltre i veli di questa "illusione".
Fumare i cristalli di DMT
Quando si fumano o vaporizzano i cristalli di dmt l’esperienza può durare da qualche minuto a un quarto d’ora. La dmt si vaporizza di solito attraverso una pipa di vetro da crack, un metodo abbastanza efficace se usato adeguatamente: il fumo è piuttosto irritante e questa tecnica funziona bene solo se si riesce a fumare dmt velocemente. Il trucco nell’usare una pipa di vetro è fumare più dmt possibile nel minor tempo possibile, preferibilmente in un lungo tiro unico, cercando di non tossire. Prima di fumare dmt è consigliabile aprire per bene i polmoni con esercizi di respirazione profonda, cioè inspirando ed espirando più aria possibile, perché i polmoni siano ben preparati e aperti. Anche massaggiare il petto e la zona del timo (che si trova al centro dello sterno, in linea con le giunture delle scapole), respirando nel frattempo profondamente per qualche minuto fino a quando si è ben ossigenati, è una buona idea. Mentre si è a metà circa della fase espiratoria si può accendere la pipa, e quando si è espulsa tutta l’aria dai polmoni si può iniziare a tirare lentamente il fumo. Il trucco a questo punto consiste nel non vaporizzare la dmt troppo velocemente, perché poi si rischia di avere un’irritazione da fumo, e quindi un accesso di tosse.
È meglio prima ruotare la fiamma (di un jet-flame o di un accendino qualsiasi) intorno alla dmt per farla vaporizzare uniformemente. Arriverete a un punto in cui riuscirete a fumare più di due terzi della vostra dmt in un unico lungo tiro, e lì inizierete a decollare. A quel punto è d’obbligo un’inalazione breve e netta, perché più veloce scende il fumo nei polmoni, più lontano si arriva.
Il trucco per fumare dmt nel modo più efficace è quello di spingere il fumo giù attraverso la gola fino alla base dei polmoni. A un certo punto, durante l’inalazione, i polmoni potrebbero ribellarsi perché il fumo è molto irritante. La dmt infatti sa e odora di plastica bruciata. Quando avrete tirato più fumo possibile dentro i polmoni, idealmente quando lo avrete finito completamente, o in ogni caso quando non riuscirete più a inalarne, trattenete dentro il fumo il più a lungo possibile. Potrà sembrarvi che i polmoni inizino a liquefarsi, e a questo punto potrete anche non avvertire la necessità di respirare. Quindi butterete fuori il fumo dal naso in un unico movimento, perché a quanto pare ciò facilita un’esperienza visionaria più profonda. Questo è forse il modo più complicato di fumare dmt, e di certo non il migliore, tanto che lo sconsiglierei.
Il modo più semplice e accessibile per fumare i cristalli di dmt freebase2 è con delle erbe in un bong o con qualche tipo di pipa ad acqua. Le erbe raccomandate sono ad esempio le foglie o le liane di Banisteriopsis caapi (ayahuasca), la passiflora, la menta, il verbasco o anche il prezzemolo. Bisogna caricare il cono della pipa con un po d’erba, mettere in cima la dmt e poi mettere ancora dell’erba così da schiacciare la dmt tra due strati di erba. E importante assicurarsi che la fiamma non entri in contatto diretto con la dmt, perché la sostanza potrebbe bruciare a una temperatura troppo alta influenzando negativamente l'esperienza. Il bong si può fumare come un qualsiasi bong, e il fumo andrebbe idealmente inalato in un unico tiro uniforme.
Una quantità standard di dmt da fumare va dai 50 ai 100 mg, perché di meno potrebbe non portare a un’esperienza di vero e profondo breakthrough. Ci sono alcune persone che necessitano anche di 200 mg per poter avere questo tipo di esperienza. Ultimamente, per fumare dmt alcuni stanno cominciando a usare vaporizzatori portatili come i Vapor Genie o anche sigarette elettroniche, e quelli che l’hanno fatto giurano che non tornerebbero indietro ai vecchi metodi. Io però sono convinto che per la maggior parte delle persone un bong ad acqua costituisca il metodo più immediato e diretto per fumare dmt.
Per avere dei breakthrough con la dmt si può usare anche la changa (dmt infuso in una combinazione di varie erbe, generalmente foglie o liane di ayahuasca), sebbene questa di solito produca dei sub-breakthrough, esperienze meno intense in cui il fumatore resta dentro il corpo ma ha visioni di natura profonda. So che alcune persone fumano canne di changa con il 25% di dmt in una tirata veloce per avere dei profondi breakthrough. Ma normalmente quello che si usa per questo genere di esperienze è una pipa o ancora meglio un bong. Se il contenuto di dmt nella miscela della changa è un blando 20-25%, ci potrebbero volere due o tre coni di seguito per arrivare al breakthrough. Se invece la changa contiene il 40-50% di dmt, allora per arrivare al breakthrough basta un cono grande o due piccoli fumati in trenta secondi. Fumare la changa così è un modo molto facile ed efficace per avere un’esperienza breakthrough con la dmt.
Questo testo è estratto dal libro "Frammenti di un Insegnamento Psichedelico".
Data di Pubblicazione: 3 ottobre 2017