SALUTE E BENESSERE

La Rivoluzione Biologica con la Nuova Medicina di Hamer

Le Leggi della Vita - Katia Bianchi - Speciale

Approfondisci le radici biologiche di un nuovo umanesimo grazie alla Nuova Medicina del Dottor Hamer, leggendo l'anteprima del nuovo libro di Katia Bianchi.

La Rivoluzione Biologica con la Nuova Medicina di Hamer

"Tre Anelli ai Re degli Elfi sotto il cielo che risplende,

Sette ai Principi dei Nani nelle lor rocche di pietra,

Nove agli Uomini Mortali che la triste morte attende,

Uno per l’Oscuro Sire chiuso nella reggia tetra,

Nella Terra di Mordor, dove l'Ombra nera scende.

Un Anello per domarli, un Anello per trovarli,

Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli,

Nella Terra di Mordor, dove l'Ombra cupa scende."

J.R.R. Tolkien

In questa vecchia Terra, abbiamo cominciato a scrivere il nostro quarto libro, con l'intenzione di usare i concetti della Nuova Medicina di Hamer, per dare un nuovo significato ai passaggi fondamentali della vita.

I primi due libri erano nati per mettere in un formato legalmente condivisibile tutte le informazioni che avevamo raccolto nei nostri studi sul sistema di Hamer, in modo che il sistema potesse essere sperimentato, studiato, verificato o falsificato da chiunque avesse il desiderio e la buona volontà di farlo.

Questi scritti sono stati il nostro debito pagato ad Hamer e una presa di posizione nei suoi confronti, anche in senso critico.

Volevamo salvare il sistema dalla confusione, in modo che potesse essere integrato nel corpus delle conoscenze. Abbiamo riunito in questi libri tutte le informazioni sulla Nuova Medicina che siamo riuscite a trovare e a mettere in ordine. Le abbiamo organizzate cercando di mantenere ben identificabili le acquisizioni di Hamer, distinte dalle nostre aggiunte, verifiche e note critiche.

Il terzo libro era stato già un’elaborazione nostra e un tentativo d’integrare la teoria di Hamer sui disturbi psichici con le osservazioni di altri scienziati, mostrando come il sistema della Nuova Medicina costituisca un prezioso strumento di ricerca e d’integrazione, che spiega molti fatti osservati in precedenza e convalida molte altre teorie, finora non del tutto dimostrate, integrandole in modo rilevante.

Questo libro è una metateoria della Nuova Medicina, un'estensione delle leggi biologiche e dei programmi speciali al campo delle relazioni interpersonali, dell’organizzazione sociale e dell’evoluzione storica degli individui, dei gruppi e dei popoli.

 

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In questo senso, esso intende descrivere i principi di un nuovo umanesimo, un altro modo di concepire gli esseri umani, le creature viventi e il loro mondo.

La nostra esperienza nell’applicazione dei principi della Nuova Medicina ci ha messo in contatto con le storie di tante persone. Dopo aver acquisito gli strumenti concettuali della Nuova Medicina ed aver compreso la natura complessa delle loro malattie, alcune di queste persone sono guarite, altre sono morte ed altre si sono cronicizzate, indipendentemente dalle terapie che avevano scelto di seguire.

Per tutte queste persone, la difficoltà più grande è stata superare il sentimento di essere malate e le difficoltà di relazione, di espressione e realizzazione, che questo sentimento di sé comportava.

Queste esperienze ci hanno mostrato come quelli che non riescono a guarire, dopo essersi ammalati a causa dei conflitti attivati nei loro sistemi di relazione, trasferiscano gli stessi conflitti nelle relazioni con i terapeuti, con le metodiche di cura, con il proprio corpo e con se stesse, perpetuandoli con recidive ed esponendosi a nuovi conflitti.

Anche se, da un punto di vista cognitivo, queste persone hanno compreso gli strumenti concettuali che abbiamo loro fornito e hanno cambiato le loro idee e credenze consapevoli sulle malattie in generale e sul loro male in particolare, tuttavia hanno continuato a sentirsi vittime delle proprie patologie e incapaci di cambiare la loro vita.

La loro immagine di sé è rimasta quella di una persona malata e impotente, anche in contrasto con le loro convinzioni coscienti e perfino contro l'evidenza dei progressi conseguiti.

Quest’immagine profonda di sé, in gran parte inconscia, agisce in senso distruttivo a dispetto di qualunque altra convinzione e governa i sistemi di relazioni della persona, riattivando continuamente gli stessi conflitti e generandone altri.

In tutti questi casi, il conflitto che sta all'origine della malattia, proiettato sulla relazione con i propri disturbi e con i sistemi di relazioni terapeutiche, diventa lo schermo che nasconde i termini reali del conflitto. In questo senso, la malattia e le persone coinvolte nella cura “assorbono” il conflitto reale e sono utilizzate per nascondere a se stessi e agli altri con chi si è davvero in conflitto.

Così la malattia diventa espressione della resistenza a prendere coscienza del conflitto reale. Per questo il conflitto si riattiva e ne attiva altri. È così che la malattia diventa lo strumento per vincere una guerra o morire, senza ricordare chi sia il vero nemico e perfino senza poter realizzare quando non c’è più nessun nemico.

 

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La rivoluzione della Nuova Medicina di Hamer

Queste esperienze ci hanno convinto del fatto che gli apporti della Nuova Medicina non si possano acquisire del tutto, in campo terapeutico, se non si libera la portata creativa del sistema, applicandone le scoperte a tutte le altre esperienze della vita.

La Nuova Medicina non è un metodo o un protocollo di cura in antitesi con altri protocolli, come ritengono coloro che la combattono in difesa delle cure ufficiali o come pensano molti di quelli che “ci credono”. La teoria di Hamer è una medicina sistemica, un sistema d’interconnessioni, che spiega le malattie come fatti umani complessi collegandole a tutti gli altri eventi della vita, inserendole in un processo funzionale, dinamico e creativo.

La vera funzione della teoria di Hamer non è solo guarire le malattie, ma soprattutto cambiare radicalmente il modo di vivere. La vera guarigione, che il sistema di Hamer ci offre, è da un modo malato di vivere, che perseguiamo come automi, proprio quando crediamo di essere sani.

Siamo convinte che il sistema della Nuova Medicina sia ben più di un insieme di correlazioni per spiegare l’origine e il decorso delle malattie, che sia il germe di un altro modo d’intendere la vita, il principio di un nuovo modo di vivere, che deve germogliare nelle profondità delle persone, prima di liberare tutta la sua portata creativa nel sistema delle conoscenze.

La Nuova Medicina è anche, forse soprattutto, la base biologica di un nuovo umanesimo, una visione evoluta del corpo, degli esseri viventi, delle relazioni e del mondo.

L'affermazione del sapere scientifico come modello di sviluppo delle conoscenze ha costituito un aspetto importante della rivoluzione rinascimentale, la liberazione da una conoscenza fondata sul principio d’autorità, che costringeva gli scienziati a formulare le loro affermazioni sempre in uniformità alle formulazioni degli autori riconosciuti da chi deteneva il potere sulla conoscenza, cioè il potere di dire cos'è vero e cos'è falso. La conoscenza era un attributo del potere.

Chi era investito del potere politico era, per definizione, detentore della verità indiscutibile alla quale tutte le altre affermazioni si dovevano conformare. Le verità indiscutibili, i dogmi, erano i modelli in base ai quali si giudicavano vere o false tutte le altre affermazioni.

Il metodo scientifico, invece, si fonda sull’osservazione, sull’esperienza e sulla sua riproducibilità, che ne rende le acquisizioni verificabili da parte di chiunque. Proprio la possibilità di verificare e condividere le affermazioni scientifiche è il fondamento dell’evidenza e della validità delle teorie.

Notate bene che, per le teorie scientifiche, non si parla più di “verità”, ma di “validità”, proprio perché il sapere scientifico si afferma come relativo, valido a un dato coefficiente di probabilità, in condizioni date e in un tempo definito.

 

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Vincoli della scienza attuale

La relatività del pensiero scientifico rende possibile la coesistenza di differenti teorie nello stesso ambito, di differenti punti di vista, ciascuno dei quali offre il suo contributo. Tali caratteristiche del sapere scientifico hanno stimolato la dinamica e il libero dibattito interno alle comunità di scienziati, che ha favorito un prodigioso sviluppo delle conoscenze e delle tecniche negli ultimi quattro secoli.

La conoscenza scientifica ha potuto dare i suoi frutti proprio perché svincolata dai poteri politici e dal dominio di conoscenze dogmatiche. Proprio l'indipendenza della conoscenza scientifica, l'autonomia da altre forme di potere e d’interessi, ne ha consentito le acquisizioni, finché queste, a causa della loro importanza per le nuove potenze dell’economia, sono state gradualmente ma in modo sempre più massiccio subordinate e asservite al potere economico e alle rampanti corporazioni dell’industria.

La stessa cosa è accaduta, nel tempo, anche al potere politico e all'informazione, sempre più condizionati da gruppi d’interessi economici, industriali e finanziari. Così la scienza ha perso la propria autonomia, fino al punto che non esiste più una ricerca scientifica, che non sia commissionata e finanziata sulla base d’interessi economici privati.

S’istruisce un programma di ricerca solo se c’è qualche azienda disposta a finanziarlo, quindi se è funzionale a interessi privati. Nell'ambito dell’attuale ricerca scientifica, il ricercatore è un manager, che s'impegna in progetti funzionali ad aziende che li possano finanziare.

Questo significa che non esiste più una ricerca scientifica libera, ma significa anche che le teorie scientifiche, finanziate, condotte e divulgate per favorire gl’interessi economici dei privati che le commissionano, si devono garantire e proteggere da teorie concorrenti o dalla raccolta di prove che le possano falsificare o superare.

 

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L'esigenza di proteggere le teorie scientifiche che legittimano le condotte aziendali, i loro prodotti ed i loro guadagni, fa rientrare dalla finestra i dogmi, che ci eravamo illusi di aver buttato fuori dall’uscio e i padroni del sapere dei quali pensavamo di esserci liberati.

Così vediamo venire allo scoperto una gestione della scienza che ci riporta indietro di secoli, un dibattito scientifico regredito alle dispute sulla verità, al pensiero assoluto e al principio d’autorità, che credevamo di aver superato. Si sente affermare che, solo chi ha titoli riconosciuti dai vertici della scienza ufficiale ha diritto di parola anche in ambito politico e l'autorità di decidere della vita di tutti i cittadini.

Si vede una classe politica, del tutto in mano alle grandi corporazioni commerciali, imporre le loro esigenze su un’intera popolazione inerme e sconcertata, senza nessun riguardo per i loro diritti.

All'improvviso appare evidente che l’antico potere, che aveva usato la religione per schiacciare e dominare la gente, non è finito, come ci avevano fatto studiare sui libri di storia.

Quando ha visto l'affermazione del sapere scientifico, come espressione di un libero confronto, il vecchio potere ha condannato e osteggiato quel genere di conoscenza ricavata dall'esperienza, quindi accessibile a tutti, che non può essere dedotta da principi assoluti e quindi governata dall’alto.

Quando è apparso chiaro che l’affermazione del sapere scientifico non si poteva impedire, il vecchio potere si è “infiltrato” nel tessuto di questo nuovo modo di creare conoscenza e ha ripreso il potere su di esso, dirigendolo e governandolo, in modo più o meno occulto. Il vecchio potere assoluto ha così ripreso il governo del sistema delle conoscenze con mezzi ancora più potenti, quanto occulti.

Ora però, i veli cadono e tutte le trame nascoste vengono allo scoperto.

Data di Pubblicazione: 6 luglio 2022

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