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Il Codice della Vita alla Scoperta di Dio

La Vertigine di Scoprirsi Dio - Vittorio Marchi - Speciale

Scopri la relazione tra materia e pensiero poiché la materia è energia e l’energia è un aspetto del pensiero, leggendo l'anteprima del libro di Vittorio Marchi.

Il Codice della Vita alla Scoperta di Dio

Il codice della vita

"La materia è energia e l’energia è un aspetto del pensiero."

Quando si parla di Universo occorre riferirsi alla vibrazione di un’energia che, in ere in cui è particolarmente concentrata, si materializza in un nucleo primigenio (chiamato uovo cosmico dalla mitologia antica), mentre in ere in cui è particolarmente rarefatta, si smaterializza in un’invisibilità evanescente.

Di qui l’idea antropomorfica dell’esistenza di un eterno androgino energetico.

La vibrazione lascia sempre un segno al proprio passaggio, incidendo l’etere nel quale inevitabilmente si propaga (di qui si spiega il fenomeno della psicometrias, cioè la capacità di leggere la storia di un oggetto).

Si parla qui delle pietre. E cioè: che cosa fanno le pietre?

Vivono. Emanano informazioni.

Le ricerche scientifiche rivelano che tale proprietà non è affatto esclusivamente umana, ma riguarda tutto il contesto della materia (viva) universale secondo un principio unificante che trascende qualsiasi prerogativa e separazione di genere.

Come ogni essere vivente, anche gli oggetti possiedono una loro memoria, la quale racchiude tutte le informazioni riguardanti la vita dell’oggetto stesso, dal momento della sua nascita.

Gli oggetti che tocchiamo e che abbiamo intorno a noi sono delle entità che hanno una loro vita propria (anche se apparentemente non si muovono e non respirano) e, come tutto ciò che ha vita, noi possiamo essere in sintonia con loro e captarne le vibrazioni e le “emozioni”.

Se riusciamo a capire che l’oggetto è parte di noi e dell’universo in cui ci troviamo, allora comprenderemo anche che possiamo essere una cosa sola con esso.

Ciò che riceviamo o sentiamo altro non sono che le informazioni contenute nell’oggetto che stiamo esaminando e ci raccontano la sua storia, fino al momento in cui è arrivato a noi.

Nei libri di storia ci spiegano come si sono svolti determinati fatti, come si sono evolute le diverse epoche storiche e che cosa hanno lasciato lungo il loro cammino. I musei ci aiutano a comprendere meglio come si viveva in quei periodi, che cosa si faceva e a che cosa si aspirava.

 

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È accaduto durante la visita a un campo di concentramento in Germania, quando uno dei visitatori ha tentato di applicare la psicometria al luogo dove si trovava.

Ne sono risultate due sensazioni piuttosto forti: la prima fu la visualizzazione di com’era il campo di concentramento in quei tempi; la seconda, più intensa, fu invece la chiara distinzione delle grida disperate di coloro che vi erano stati rinchiusi.

L’uso della psicometria può svelare una quantità di cose inimmaginabile, per questo è consigliato saperla usare e applicarla consapevoli delle conseguenze.

Quello che tuttavia risulta imbarazzante è riconoscere che le pietre non hanno DNA, eppure ricordano. Da quale proprietà deriva allora questo loro potere più alto di emanazione degli eventi? .

Da quando nel 1953 il periodico britannico "Nature" pubblicò un rapporto di James Watson e Francis Crick dal titolo "Molecular structure of nucleic acids:a structure for deoxyribose nucleic acid" (“Struttura molecolare degli acidi nucleici: una struttura per l’acido desossiribonucleico”) sono trascorsi quasi sessant’anni, eppure non vi è ancora nessuno in grado di dare una risposta convincente a questo mistero.

Il 26 giugno 2000 il mondo intero rimase con il fiato sospeso nel ricevere l’annuncio che due società in competizione tra loro – una privata e una federale – avevano unito le risorse per produrre la prima mappa della disposizione delle basi che formano il DNA umano, quello che ricorda e trasmette i caratteri genetici.

Nell’ambito di questo panorama, le ricerche scientifiche stesse dimostrarono che il disordine abbassa il grado dell’informazione, mentre l’ordine lo accresce.

Quando allora i molti corpi o aspetti della realtà derivanti dalla frammentazione dell’UNO torneranno a essere UNO, allora il disordine (detto caos) si ricostituirà in ordine e si realizzerà il (ri)conoscimento totale.

In questo la scienza conforta il misticismo e il misticismo conforta la scienza.

L’Universo è il vestimento dell’energia. Si regge su una simmetria degli opposti, nella quale ogni oggetto ha il suo omologo e contrario. In questa fase, materia e antimateria sono sempre in equilibrio dinamico, il quale tende costantemente a rompersi e a ricostituirsi.

Se questo non avvenisse e non fosse accaduto, la formazione dell’Universo non sarebbe potuta avvenire, perché materia e antimateria si sarebbero annichilite e l’energia sarebbe tornata allo stato indifferenziato
(dal formale all’informale).

Infatti, la forma va di pari passo con la funzione. Per usare una metafora: dei mattoni accatastati costituiscono una struttura in equilibrio; la funzione (operativamente strutturale) comparirà solo quando essi verranno disposti disordinatamente per costruire una casa (cioè, fuor di metafora, l’Universo).

Scienza e misticismo concordano quindi sui concetti di entropia e intropia.

Con l’entropia si ha la luce, con l’intropia la luce scompare per lasciare tutto nel buio e nel silenzio. L’entropia descrive il percorso inverso dell’intropia e ne è la misura, perché procede dall’ordine al disordine.

 

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Tout se tient

L’ebreo olandese Gerald Croiset, (10 marzo 1909 –20 luglio 1980) paragnosta (dal greco para, “al di là”, e gnosis, “conoscenza”), psicometrista e sensitivo, è stato un grande chiaroveggente che riusciva a fondere telepatia e psicometria dando origine a una fenomenologia molto interessante.

Croiset diceva: "I pensieri possono diventare tutt’uno con le cose che stanno attorno", tuttavia pensava che fossero trasmessi dalle menti e non dalle cose.

Si sbagliava.

In realtà la ricezione di memorie trattenute dai luoghi o dagli oggetti è possibile. Ci sono eventi, soprattutto quelli traumatici, che, “impregnando” gli ambienti o gli oggetti, possono benissimo essere captati dalla mente di qualcuno.

Un giorno il sensitivo si produsse in un esperimento di psicometria.

Croiset giocherellava con un metro quando a un tratto, “sentì” e vide che il metro apparteneva a qualcuno: vide una determinata città, una macchina di cui lesse la targa e un’azienda, e il tutto risultò conforme nella realtà.

Un’altra volta, in un salotto, invece di reagire alla musica che stava ascoltando, reagì a delle pietre che stavano sul caminetto, e sentì i nomi “Mexico” e “Maya”. In effetti si trattava di pietre prese da un luogo dove gli antichi Maya un tempo svolgevano sacrifici. Dunque l’oggetto stesso emanava delle onde d’informazione, le quali potevano essere captate anche a distanza.

Qualche altra volta a Croiset capitava di toccare un oggetto e di vedersi nei panni del suo proprietario. In una circostanza toccò un berretto di una persona scomparsa e si vide presso un gasometro in bicicletta, impaurito, in
un vialetto con paletti bianchi, verso il confine e disse che si era impiccato.

L’uomo fu trovato realmente impiccato nel luogo che Croiset aveva detto.

Molte sue predizioni riguardarono la guerra, i movimenti di Hitler o degli alleati, i tempi del conflitto, gli spostamenti delle truppe, l’intervento della Turchia, la capitolazione dell’Italia, il giorno e il luogo dello sbarco degli alleati in Sicilia, lo sbarco in Normandia ecc.

 

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Molte visioni riguardarono i movimenti dei nazisti nella sua città e salvarono la vita a numerosi ebrei che riuscirono così a sfuggire dai rastrellamenti.

Croiset usava la psicometria anche in modo diagnostico risalendo alle cause di certi mali.

Per esempio, toccando la spalla di un uomo ebbe delle visioni di un lager e l’uomo confermò che la sua spalla era stata effettivamente torturata da un sadico in un campo di concentramento.

Un sensitivo non è infallibile. Un conto è sentire, un conto è capire quello che si sente. Le sue predizioni risultarono “veritiere” al 77%. La coscienza di esattezza – come implica un carisma perfetto – prevede invece che esse debbano esserlo al 100%.

Tuttavia, il professor Wilhelm W.H.C. Tenhaeff (Utrecht, 09 luglio 1951 - Rotterdam, 18 gennaio 1984), parapsicologo, studiò la persona di Croiset, portandolo all’università e occupandosi di lui per decine di anni.

La Chiesa non accettò questo fatto, riversando astio nei confronti di Tenhaeff e Croiset.

La Chiesa – si diceva allora – segue san Tommaso, il quale accetta la possibilità di una chiaroveggenza soprannaturale mandata da Dio, ma rifiuta quella naturale in quanto diabolica.

La Chiesa ha sempre preteso che spettasse primariamente ad essa l’esercizio del potere di separare ciò che viene da Dio e ciò che viene dal diavolo.

Già. Se non fosse stato per questa prerogativa, non avrebbe potuto arrogarsi il diritto di perseguitare, tra gli altri, anche molti santi. Basti pensare all’emarginazione in cui fu relegato Padre Pio e alla decisione di mandare al rogo sette milioni di presunte streghe tra il XVI e il XVIII secolo.

Whilelm Tenhaeff, non faceva questa distinzione tra santi e indemoniati, ma pensava molto più banalmente che ognuno fosse dotato di capacità paranormali (oltre che normali) in misura differente. Solo la gradazione era quella che per lui faceva la differenza. E non escludeva che l’allargamento della coscienza conducesse al Tutto.

Data di Pubblicazione: 30 settembre 2017

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