Coaching Quantico di Risveglio - Anteprima del libro di Luigi Miano
Le Ferite Emozionali
Il corpo di dolore (e le ferite emozionali)
Che siate figli di genitori irresponsabili, assolutamente incuranti della crescita armoniosa, oppure che abbiate entrambi i genitori illuminati e guru, voi avrete subito delle ferite emotive. Il fatto stesso di aver soggiornato nell'utero di una donna che probabilmente non era in una situazione perfetta di equilibrio emozionale può aver generato ricordi e ferite. Il primo contatto con questo «folle» mondo è una ferita originaria di carattere traumatico. E poi ci sono naturalmente le profonde ferite da zero a sette anni. Possiamo avere sulle ferite due approcci: uno di carattere psicologico/psicoanalitico e l'altro spirituale. L'approccio psicologico non considera un significato complessivo dell'esistenza, inquadrando le ferite in un sistema evolutivo molto raffinato. Esso osserva le ferite, o meglio gli eventi drammatici dell'esistenza di un individuo, come una eventualità traumatica che in qualche modo va sanata. La ferita, derivante dal passato traumatico, è considerata un'anomalia da risolvere attraverso la rimozione del ricordo o l'analisi.
L'approccio spirituale invece considera la ferita quale una scelta profonda a livello dell'anima, per permettere di evolversi nella direzione opposta alla ferita stessa. Quindi, secondo questo approccio, le ferite sono una spinta verso la direzione del perfezionamento spirituale e della guarigione.
La psicologia è come se avallasse un pesante fardello di ricordi, che può divenire una sorta di pretesto per giustificare il dolore di un'intera esistenza. La ferita (o meglio le ferite) sono un marchio indelebile che ci può condizionare per sempre, oppure potrebbero anche essere la nostra più grande risorsa. Questi due differenti approcci possono generare un'attitudine da vittima oppure da guerrieri spirituali. E la differenza è sostanziale (ne parlerò nel capitolo «Vittima o creatore?»).
Nella prima fase di autoesplorazione, in cui ci rendiamo conto di essere feriti e che le ferite ci spingono ad agire verso una certa direzione, può aver senso l'indagine interiore. Ossia conoscere il significato razionale delle nostre ferite, permettendo alle emozioni sottostanti di poter venire a galla. È un primo lavoro faticoso e graduale poiché i ricordi emozionali stentano a essere riconosciuti. Vi è ancora tantissima identificazione e si sente di essere la ferita. Non c'è spazio, in questa fase, per il perdono e l'accoglienza. Né è possibile intravedere un progetto divino perfetto per la nostra anima. È interessante quindi identificare e permettere l'emersione delle ferite. In questo senso l'analisi effettuata dalla Bourbeau è utile (vedi Le cinque ferite emozionali).
La riassumo in estrema sintesi:
Ferita da rifiuto
Ferita profondissima, in cui ci si sente respinti in tutto il proprio essere, proveniente dal genitore del proprio sesso. Il corpo scompare, occupa poco spazio. La reazione è la fuga. Si ha difficoltà a incarnarsi, a occupare il proprio posto nel mondo, ad affermarsi.
Ferita da abbandono
Generata dal rapporto con il genitore del sesso opposto, crea dipendenza emozionale e affettiva e predisposizione al vittimismo. Il fisico è molle in alcune parti. Il dipendente cerca approvazioni e pareri a causa della mancanza di autonomia.
Ferita da umiliazione
Un genitore, o entrambi, si sono vergognati del figlio pubblicamente. Il bambino si è sentito mortificato, sminuito, degradato. La ferita da umiliazione genera comportamenti inconsci di mortificazione e dolore. L'umiliato si mette a disposizione del prossimo totalmente fino a sminuirsi. Ha un corpo grasso o tendente a ingrassare.
Ferita da tradimento
Il bambino ha sofferto nel non vedere soddisfatti i suoi bisogni affettivi basilari da parte del genitore di sesso opposto. La maschera (o reazione) è un comportamento controllante che lo porta compulsivamente ad affermare sé stesso. Ricerca ossessivamente la leadership, gli onori e le affermazioni di forza. Il corpo è muscoloso, seduttivo, forte.
Ferita da ingiustizia
Generata dalla freddezza del genitore dello stesso sesso. Ciò ha causato insensibilità e mancata espressività. La maschera che è costretto a indossare è quella della rigidità, che lo porta a essere intransigente con sé stesso, celandosi dietro una positività forzata. Il suo comportamento sfocia molte volte nel controllo e nella freddezza. Il suo corpo è perfetto, ben proporzionato e curato. Ha nel complesso una struttura rigida.
Questo testo è estratto dal libro "Coaching Quantico di Risveglio".
Data di Pubblicazione: 27 settembre 2017