Intervista di Barbara a Francesco Giacovazzo, autore del libro "Neville Goddard. L'Uomo che Scoprì di Essere Dio".
"Neville Goddard. L'Uomo che Scoprì di Essere Dio" di Francesco Giacovazzo
Il libro nasce dalla scoperta prima e dalla riconoscenza poi dell'autore nei confronti di Neville Goddard, l'uomo che, già dal secolo scorso, attraverso le sue opere scritte e le sue conferenze si può considerare a tutti gli effetti come il precursore della fisica quantistica.
"Possiamo ottenere qualsiasi cosa desideriamo, se ci sentiamo come se l'avessimo già": questo, in sintesi, il messaggio e questo anche il vero significato di tutto il libro.
3 domande all'autore:
Barbara
Secondo Goddard l'immaginazione crea la realtà e un individuo può capire cosa aveva immaginato guardando ciò che è stato creato nella sua realtà esterna.Come mai a volte dei semplici pensieri superficiali e veloci sembrano manifestarsi mentre altri ben più accarezzati e immaginati faticano a realizzarsi?
Francesco Giacovazzo
Vorrei puntualizzare che Neville come Blake sostiene che la realtà è tutta immaginazione.
Il mondo che crediamo di vedere fuori è tutto un costrutto del nostro cervello, esattamente come sostenevano anche gli antichi sciamani toltechi. Quelli che sembrano pensieri superficiali e veloci, in realtà, sono pensieri sgravati dall’eccesso dell’importanza che nella loro purezza attecchiscono senza interferenze nel tessuto della realtà.
Vadim Zeland nei suoi ultimi lavori parla del potere dei retro pensieri, ossia quelle costatazioni fugaci che inconsapevolmente facciamo spesso e che per la loro semplicità ed immediatezza per l’inconscio fungono da veri e propri comandi interiori.
Quando stiamo guardando la tv o ci sorprendiamo a parlare a noi stessi dovremmo essere abili da lanciare una dichiarazione veloce o un’intenzione senza perdere quello stato leggero di trance.
Barbara
Leggiamo che la cosa più importante del processo è il sentimento del "desiderio realizzato". Provando un senso di appagante e gratitudine.Non si rischia di restare terribilmente delusi se dovesse venire meno quanto voluto?
Francesco Giacovazzo
No, perché se davvero proviamo gratitudine per un’esperienza come se fosse già accaduta eliminiamo anche l’aspettativa e quindi la delusione.Entriamo in uno stato di stupore e appagamento che funge da segnale portante delle nostre esperienze.
Queste ultime non sono più la causa di come ci sentiamo ma diventano il feedback del nostro stato interiore. Si arriva ad un punto in cui si sta bene a prescindere da ciò che ci accade ed è da questo livello che accadono i miracoli.
Barbara
Nella formula per la manifestazione, al secondo punto si suggerisce di entrare in uno stato di "vuoto e di silenzio". Cosa s'intende esattamente per questo stato? Come si fa a capire che si è dentro?Francesco Giacovazzo
Il vuoto è la sorgente di ogni cosa. Lo sapevano benissimo i taoisti e lo conferma oggi la fisica quantistica.L’atomo è per il 99 % spazio vuoto e per 1 % materia. Lo spazio vuoto è un campo di infinito potenziale che al suo interno contiene a livello informazionale ogni possibilità.
Il vuoto che c’è all’interno di un atomo è lo stesso che c’è tra due pensieri e quando tocchiamo quel vuoto, diventiamo quel vuoto ossia la nostra intima essenza che è l’origine di ogni cosa.
Non siamo noi come entità individuale a manifestare la realtà ma la nostra essenza, la coscienza pura che è un altro modo per definire quel vuoto.
Quando siamo lì non abbiamo più un nome, un’identità sessuale, un’età, una storia; siamo pura essenza staminale in grado di “assumere” qualsiasi forma desidera. Questo è il segreto della magia.
Questo libro ti piacerà se...
Conosci ed applichi la "Legge dell’Attrazione" ma non riesci a raggiungere i risultati desiderati.
Buona lettura Amici! ;)
Barbara
Data di Pubblicazione: 27 settembre 2023