Scopri come servirti della psicocibernetica per apportare un significativo miglioramento alla tua vita leggendo l'anteprima del libro di Stefano Fontana.
Ciò che siamo oggi, ciò che saremo domani
Queste frasi, che contengono l’essenza della psicocibernetica e delle altre metodiche di sviluppo e crescita personale, andrebbero, nel tempo, lette e rilette, e meditate a lungo, finché non divengano per noi delle evidenti realtà.
L'individuo è, intrinsecamente, una miniera di risorse e di potenzialità inesplorate, ma generalmente non se ne rende conto e utilizza unicamente un minimo di queste qualità, spesso a proprio svantaggio.
Ciò che siamo oggi è, in ultima analisi, il risultato dato dalla somma di tutto ciò che abbiamo pensato, detto e fatto “ieri”. Ciò che saremo “domani”, dipende in buona misura da ciò che stiamo pensando, dicendo e facendo oggi.
Ognuno di noi possiede in sé la capacità di orientare volontariamente e creativamente la propria vita secondo i propri ideali e necessità, e determinare quindi il suo “ruolo” nel mondo e il proprio destino.
Corpo, mente ed emozioni interagiscono e s’influenzano vicendevolmente. Controllando la mente possiamo vantaggiosamente utilizzarla e, tramite questa, regolare gli altri strumenti.
L’individuo non è una macchina, ma possiede degli strumenti (mente, corpo, emozioni) che hanno un funzionamento simile a quello delle macchine e pertanto possono essere intenzionalmente regolati. Viceversa, se ne è passivamente regolati.
I fattori determinanti
Chiunque può servirsi della psicocibernetica e delle sue tecniche per apportare un significativo miglioramento a se stesso e alla propria vita. I fattori determinanti, a questo scopo, sono: la motivazione (o più motivazioni); il desiderio di cambiare (o altri desideri intensi); la pratica regolare degli esercizi, che ci permettono di usare bene i nostri strumenti e le nostre possibilità interiori.
Ognuno può avere successo nella pratica della psicocibernetica, applicandola seriamente e regolarmente: è inevitabile come mangiare, bere o dormire. In effetti, non si tratta di altro che utilizzare dei meccanismi che da sempre e comunque, inconsciamente, utilizziamo (e fino ad oggi hanno funzionato!), solo in maniera inadeguata alle nostre esigenze. Abbiamo tutti messo in pratica, fino ad oggi e con ottimo successo, i principi della psicocibernetica, rivolgendoli però a fini non consoni o addirittura contrari alle nostre aspettative e necessità. Ora è il momento di invertire la direzione, senza sprecare altro tempo.
L’esistenza di un individuo é regolata, in somma parte, dal funzionamento della propria mente inconscia. Essa non è, in sé per sé, “buona” o “cattiva” ma, lasciata allo sbando, può dirigersi su mete e obiettivi non gradevoli per noi o per altri. Imparando a regolare e a dirigere la mente inconscia e le sue potenti forze sommerse, possiamo garantirci il successo nelle nostre iniziative.
Per ottenere il massimo dalle tecniche di psicocibernetica è indispensabile, attraverso una serena e imparziale riflessione e autoanalisi, comprendere il “punto” nel quale ci troviamo ora, in questa fase della nostra esistenza, nonché sapere - almeno a grandi linee - dov’è che vogliamo portarci in futuro.
La mente umana può, senza esagerazioni, essere paragonata a una lampada di Aladino: essa si impegna, incessantemente, a realizzare i nostri pensieri, desideri ed aspirazioni così come le si presentano. Se noi le diamo un qualsiasi obiettivo, essa si volgerà a realizzarlo. Se non glielo daremo volontariamente, essendo essa strutturata per averne comunque, prenderà come obiettivi da realizzare tutto il materiale confuso che le inoltriamo senza saperlo, con i nostri pensieri, desideri e movimenti quotidiani. Ne consegue che essa continuerà a svolgere questa sua funzione, che lo vogliamo o no: perciò si rende importante avere, di volta in volta, uno o più obiettivi - di qualsiasi genere - da concretizzare. Diversamente, il rischio è quello di trovarsi in situazioni che poi ci si ritorcono contro.
Le leggi che regolano la mente e il pensiero, pur con tutte le loro infinite “variabili” e modificabilità, oggettive e soggettive, sono precise ed infallibili.
La mente inconscia è di per sé, “amorale”. Non segue i criteri logici e della morale comune e non è in grado di distinguere tra quello che è “bene” e quello che è “male”, anche se ciò riguarda direttamente noi e la nostra salute. Perciò, un nutrimento negativo per la mente, di qualsiasi genere, procura conflitti, disarmonia, disagio e malattia. E se noi stessi inviamo un messaggio negativo ad essa, questo verrà preso, digerito e assorbito così com’è e rielaborato di conseguenza, allo scopo di costituire un comportamento appreso per le future esperienze.
Livello Alfa
La mente possiede in sé un grande potenziale realizzativo, ma è in grado di dare il massimo quando le si passa un compito o un obiettivo per volta. Obiettivi numerosi, o addirittura contrari e divergenti, creano confusione in essa e annullano le forze interiori suscitate e mobilitate attraverso le tecniche o attraverso desideri confusi.
L’inconscio ha un suo specifico linguaggio, che non è propriamente quello verbale, della logica e della ragione. Sarà docile e malleabile attraverso un “dialogo” con la mente conscia fatto, sì, di frasi, ma soprattutto di immagini ed emozioni. Dunque la sola ripetizione o suggestione verbale si rivela spesso, da sola, ininfluente o non abbastanza incisiva per agire in profondità.
Esistono dei livelli di coscienza, comprovati e misurati scientificamente, sui quali oscilla il cervello (organo fisico della mente). Essi sono: BETA, ALFA, TETA E DELTA. Dei quattro, il più interessante per lo studente di psicocibernetica, è il cosiddetto ritmo, o livello, “ALFA”.
Il livello “ALFA” è un particolare stato di coscienza nel quale il ritmo cerebrale e il lavorio del cervello sono notevolmente rilassati: è lo stato di massima distensione psicofisica nel quale possono manifestarsi le più preziose ed intime risorse della mente, quali sono creatività, intuizioni, invenzioni, guarigioni, fenomeni ESP, eccetera...
Quando ci troviamo in “ALFA”, il segno distintivo è che percepiamo sempre un concreto senso di benessere, rilassamento ed equilibrio interiore. C’è un tangibile rilassamento fisco, e la mente è serenamente distesa, lucida e vigile.
Il livello “ALFA” é uno stato naturale della nostra coscienza e del nostro cervello che può essere raggiunto facilmente e a volontà attraverso un appropriato e regolare allenamento individuale. Producendo coscientemente il “Ritmo ALFA” (allentando le tensioni psicofisiche e rilassando il processo del pensiero) e praticando, in questo piacevole stato così felicemente raggiunto, gli esercizi di psicocibernetica, questi si realizzano al massimo grado.
La fede negli esercizi di psicocibernetica e nei nostri obiettivi, qualunque essi siano, ne aiutano la veloce realizzazione. La sfiducia e l’incredulità, viceversa, li ostacolano e li rallentano, rafforzando così il proprio servomeccanismo del fallimento.
Se non abbiamo “fede”, possiamo acquisirla, prefìggendoci inizialmente obiettivi più semplici e ottenibili. L’avvenuta realizzazione di essi ci porterà a credere nell'ottenimento dei successivi.
L'immagine di sé e servomeccanismo
Attraverso l’educazione, l’ambiente e le esperienze avvenute nel corso della propria esistenza, l’individuo sviluppa una determinata “immagine di sé”. Qualunque essa sia, questa condiziona e governa il nostro comportamento, il nostro orientamento di base e la nostra esistenza.
Attraverso “immagine. di sé” la mente sviluppa ed orienta un atteggiamento intrinseco al comportamento umano, denominato “servomeccanismo” (poiché esso agisce autonomamente e automaticamente).
Quando questo agisce a nostro svantaggio, viene definito “Servomeccanismo per l’insuccesso”.
Quando, invece, viene rivolto a nostro vantaggio, viene definito “Servomeccanismo per il successo”.
L’immagine di sé e il conseguente servomeccanismo che ne deriva possono essere modificati attraverso la pratica costante degli esercizi di psicocibernetica.
L’immagine di sé e le immagini mentali in generale, agiscono sull’inconscio attraverso la mediazione del sistema nervoso.
La mente inconscia non fa alcuna differenza tra esperienza reale ed esperienza puramente immaginata, pertanto quest’ultima viene sempre presa per vera ed essa agisce di conseguenza, positivamente o negativamente, a seconda dei casi. Cambiando l’immagine di sé, si modificano il proprio atteggiamento, comportamento, attitudini e, in definitiva, il proprio destino.
Per raggiungere una determinata meta o per realizzare un’importante modifica nel proprio atteggiamento, è fondamentale prevedere un tempo ragionevole per far sì che tale cambiamento si verifichi. Per apprendere in maniera indelebile un comportamento é necessario un ciclo continuativo e ripetuto di almeno 21 giorni. Nei casi più complessi o di grande portata realizzativa, questo periodo di base dev’essere esteso almeno a tre mesi (tre cicli di 21 giorni, intervallati da una settimana di riposo).
Data di Pubblicazione: 9 luglio 2021