SPIRITUALITÀ ED ESOTERISMO   |   Tempo di Lettura: 7 min

Il Linguaggio Simbolico dell’Inconscio

L'Arte di Far Succedere le Cose - Anteprima del libro di Daniel Lumera

Il linguaggio inconscio è un codice

Da cosa dipende ciò che succede nella nostra vita?

Destino e casualità o scelta e causalità?

Esplora la possibilità di “saper far succedere le cose” attraverso un linguaggio simbolico capace di creare nessi causali nella trama del nostro destino.

Questo linguaggio sostanziale e inconscio è un codice.

Esistono fondamentalmente due tipi di individui, gli esterni e gli interni.

Gli individui esterni credono che la loro vita dipenda da fattori esterni: la crisi, la legge, il governo, la guerra, il destino, Dio, il caso... Sentono che la responsabilità della loro vita non dipende totalmente da loro, ma da un fattore esterno che ne determina l’andamento, e sono propensi a scaricare su questi fattori ogni responsabilità.

Gli individui interni, invece, sentono che la loro vita dipende da un “fattore interno” e che indipendentemente da crisi e difficoltà o da qualsiasi altro fattore esterno, riusciranno a essere artefici del proprio destino. Eianno un sentire completamente diverso dagli “esterni” e tendono a ricercare nel loro animo la causa di ciò che avviene nella loro vita. Il cambiamento, per loro, avviene da dentro e l’esterno è il semplice riflesso di ciò che intimamente sono. Essere “interni” ha dei vantaggi importanti nell’affrontare i problemi e trasformarli in risorse, neU’assumersi la responsabilità, nel riuscire a maturare strategie vincenti ed efficaci.

Lavorare sui nostri codici del successo, permette di trasformarci gradualmente in individui interni.

Così come esiste un codice genetico che regola l’espressione della nostra macchina biologica, esiste anche un codice di pensiero, impressioni e credenze che influenza tutto ciò che succede nella nostra vita.

Esiste un linguaggio interiore, simbolico e il più delle volte inconscio, che influenza intensamente e crea tutto ciò che viviamo: le relazioni, le scelte, le decisioni, le amicizie, il lavoro, il successo e il fallimento, lo stato di salute e la capacità di rialzarci dopo le tempeste che segnano l’esistenza.

A ognuno di noi è data la possibilità di accedere a un significato simbolico celato dietro ogni desiderio, ma alla stragrande maggioranza degli esseri umani sembra che non interessi scoprire ciò che esiste oltre le apparenze perché non ne coglie il potenziale e l’utilità.

Desideri e successo

"C'è solo un tipo di successo: quello di fare della propria vita ciò che si desidera."
HENRY DAVID THOREAU

Qual è l’origine dei desideri e perché è così importante scoprirla per poter far succedere ciò che vogliamo nella nostra vita?

Il termine desiderio è formato dalla particella privativa “de” e il termine latino sideris, che significa “stella”. Se non puoi prendere una stella, diventa la stella che desideri. Desiderio significa letteralmente “condizione in cui sono assenti le stelle”. Il termine ha avuto origine dal linguaggio degli antichi aruspici, che traevano le proprie profezie dall’osservazione delle stelle e, trovando il cielo coperto dalle nuvole, non erano in grado di compiere le loro funzioni divinatorie.

Non potendo vedere il firmamento si accendeva in loro un desiderio profondo delle stelle, condizione che continuava sino al loro nuovo apparire. La caratteristica del desiderio, evidenziata dal suo significato etimologico, è una condizione di assenza dell’infinito. Ogni desiderio ci riporta all’assenza di una condizione originaria di cui eravamo in possesso. Questo richiamo all’infinito è ciò che distingue il desiderio dal semplice bisogno: il desiderio tende alla totalità mentre il bisogno è limitato a un oggetto limitato e definito. La fame e la sete sono dei bisogni perché sono sufficienti un pezzo di pane e un bicchier d’acqua (oggetti concreti) per soddisfarli. Il desiderio, invece, non è mai appagato in modo definitivo dalle cose determinate e limitate. Non è l’oggetto del desiderio ciò che realmente si vuole, ma ciò che esso rappresenta: un simbolo.

Immagina di vedere una persona mentre mangia un gelato e di provarne un forte desiderio.

In ciò che vedi, e nel desiderio che ne deriva, esiste una realtà apparente e superficiale e una sostanziale ben più profonda. Quella superficiale è rappresentata dal tuo desiderio di gelato e rappresenta l’apparenza a cui tutti hanno accesso. Quando i desideri si manifestano, soprattutto quelli improvvisi e intensi, ci offrono sempre due possibilità: fermarci alla realtà apparente (la voglia di gelato) oppure scavare in noi stessi e accedere alla realtà sostanziale che il desiderio indica, a ciò che di noi rivela.

Scegliere di scavare e analizzare le ragioni dei desideri, non ci vieta di appagarli. La differenza consisterà nel livello di consapevolezza che guiderà le nostre scelte. Se scegliamo di imboccare questa seconda strada e di andare al di là del significato apparente delle cose, scopriremo un linguaggio simbolico sostanziale che regola e governa tutte le nostre pulsioni, scelte e decisioni.

Conoscere questo linguaggio offre un vantaggio enorme dovuto non solo alla conoscenza di ciò che veramente ci muove e influenza, ma anche alla possibilità di essere davvero consapevoli e liberi nel tracciare il percorso consapevole nella nostra vita.

Se ascoltiamo con attenzione e profondità il desiderio di cioccolato, possiamo trovare quella sensazione di dolcezza e accoglienza che ci ricorda l’abbraccio e l’amore incondizionato di nostra madre. Se scaviamo nell’esperienza apparente, e così sensorialmente potente e intensa che il cioccolato ci dà, troviamo qualcosa di ben più importante e indicativo. Il nostro desiderio reale è proprio quello sostanziale, ma cerchiamo di appagarlo attraverso un surrogato transitorio e, seppur soddisfacente, non risolutivo rispetto alla necessità sostanziale e primaria di amore incondizionato.

La maggior parte della cioccolata che mangiamo cerca di appagare un desiderio sostanziale ben più profondo, che però, essendo nascosto, non riusciamo a soddisfare. Per imparare l’arte di far succedere le cose è necessario prima di tutto andare oltre l’apparenza e la superficialità di ciò che avviene nella nostra vita, cercare e trovare il significato e la realtà sostanziale che esiste più in profondità.

Qual è il vantaggio?

Il vantaggio risiede nel rendere manifeste le nostre reali, ma nascoste, esigenze e poterle soddisfare pienamente, un tipo di soddisfacimento essenziale e sostanziale che ci nutre profondamente, una soddisfazione che non è surrogata, non è superficiale, non è momentanea come le forme che l’insoddisfazione di quelle esigenze crea e ripropone. Un appagamento che permette di orientare le nostre scelte e le nostre decisioni senza condizionamenti di alcuna natura.

Il successo è collegato anche al magnetismo personale. La forza magnetica è un’energia capace di attirare situazioni, persone e circostanze propizie. Quando inseguiamo tutti i desideri, perdiamo il nostro magnetismo e disperdiamo energia. È possibile invertire questa tendenza e creare il meccanismo opposto: entrare in contatto con un forte desiderio, sentire chiaramente la sua carica magnetica e assorbirla.

Mi piace pensare che, in ognuno di noi, esiste la calamita dell’odio e quella dell’amore. Entrambe attirano cose, persone e situazioni ben precise. Sta a noi scegliere quale usare e di quale delle due aumentare il magnetismo.

Questo testo è estratto dal libro "L'Arte di Far Succedere le Cose".

Data di Pubblicazione: 8 gennaio 2018

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