Mabon corrisponde all'Equinozio d'Autunno secondo la tradizione neopagana. Scopri tutti i riti, le usanze e le leggende legate a questa incredibile festività.
Mabon e la Magia Pagana dell'Equinozio d'Autunno
Fra una manciata di giorni, daremo presto il benvenuto all'Equinozio d'Autunno, celebrazione molto sentita tra le tribù celtiche, che solo in epoca moderna fu ribattezzata come Mabon.
Per il neopaganesimo e la cultura wicca, nella Ruota dell'Anno Mabon fa parte degli otto sabbat, le celebrazioni che scandiscono l'anno. Questi si dividono in sabbat maggiori e minori.
I quattro sabbat maggiori equivalgono ai passaggi chiave delle attività contadine e sono:
- Samhain: Il Capodanno Celtico, celebrato il 31 ottobre, che ha dato origine al nostro Halloween;
- Imbolc: La festa della luce, celebrata il 1° febbraio;
- Beltane: Primo giorno d'estate, festeggiato il 1° maggio;
- Lughnasadh: La festa del raccolto, onorata il 1° agosto.
Invece, i quattro sabbat minori, che coincidono coi due solstizi e i due equinozi, sono:
- Yule: Solstizio d'inverno (21 dicembre);
- Ostara: Equinozio di Primavera (21 marzo);
- Litha: Solstizio d'Estate (21 giugno);
- Mabon: Equinozio d'Autunno (22-23 settembre).
Contrapposto a Ostara, l'Equinozio di Primavera, Mabon è l'ultima festa del ciclo, prima che Samhain chiuda e riapra l'anno durante il suo capodanno. Scopriamo tutti i riti, le usanze e le leggende riguardanti questa incredibile festività pagana.
Mabon, il dio eternamente giovane
Abbiamo davvero poche testimonianze di come i celti festeggiassero l'Equinozio d'Autunno.
Ciò che sappiamo è che tra i popoli celtici non esistesse un nome univoco per identificare questo Equinozio. Il nome "Mabon" è entrato in uso negli anni '70 del '900 e si è diffuso nella cultura neopagana, grazie al professore e scrittore wicca Aidan A. Kelly. Fu lui ad etichettare l'Equinozio d'Autunno come Mabon, traendolo dalla mitologia celtica.
Tra le popolazioni gallesi Mabon (o Mabon ap Modron) era il dio protettore della giovinezza, del raccolto e delle foreste. Una scelta un po' strana ricollegarsi a questa divinità poiché, per le sue caratteristiche, ricordava elementi primaverili. Infatti, persino i Romani lo conoscevano molto bene, associandolo alla figura di Apollo e chiamandolo "Apollo Maponus".
Tuttavia, una delle leggende che lo riguardavano ricorda molto il mito di Persefone, leggenda cardine del periodo autunnale per i popoli mediterranei.
Secondo la tradizione celtica, l'eterna gioventù del dio Mabon era dovuta al periodo di soggiorno che passò ad Annwn, l'Oltretomba della mitologia gallese, dopo essere stato rapito ad appena tre giorni dalla sua nascita.
Sua madre, Modron, la dea più importante del pantheon gallese, patrona della fertilità, andò alla sua ricerca e, di conseguenza, la natura cominciò a deperire, dando così inizio alle stagioni.
Ritornando all'Equinozio d'Autunno, tra i celti con questa evento si celebrava quello che è definito il Secondo Raccolto (il primo coincide con Lughnasadh), un periodo in cui si raccoglie ciò che si è seminato, godendo tanto dei frutti quanto facendo un bilancio del proprio operato.
È la stagione della vendemmia, delle mele, dei funghi e della caccia. Era il momento di fare provviste in vista dell'inverno, durante cui rischiare la morte era una concreta possibilità. La festa ideale in cui celebrare tutti insieme con falò, danze e tavolate ricolme.
Se ci pensiamo, nonostante i tempi moderni, questa tradizione festaiola riecheggia ancora nelle numerose sagre che in autunno riempiono di vita i nostri paesi e città.
Il termine "equinozio" viene dal latino "aequa nox", ossia "notte uguale", il giorno dell'anno in cui giorno e notte (appunto) hanno la stessa durata. La data può cadere tra il 21 e il 23 settembre e può cambiare di anno in anno per via della rivoluzione della Terra intorno al Sole.
Da questo equilibrio terrestre e dal ciclo del raccolto nasce di riflesso un bisogno naturale di introspezione. Quello che nel mondo rutale riguardava riflessioni più legate alla materialità, nella nostra attualità si trasforma soprattutto in una necessità di fare bilanci spirituali ed esistenziali.
La Natura ci chiede di fermarci e guardare ciò che abbiamo creato durante l'anno. Se avremmo "seminato" bene, l'Autunno ci ripagherà con un abbondante raccolto. Se invece siamo stati parchi di cure e intenzioni, allora ben misero sarà ciò che avremmo prodotto.
Fermiamoci un momento, raccogliamo le energie e viviamo il presente. Possiamo meditare, fare lunghe passeggiate, leggere o semplicemente stare all'aria aperta e fare lunghi e grandi respiri, mettendoci in sintonia con la Natura.
Chiediamoci: ho fatto ciò che volevo fare? Quanto impegno ho messo nelle mie azioni quotidiane? Ho raggiunto ciò che mi ero professato?
Le risposte a queste domande devono aprire il nostro spirito e muoverlo a riflettere in maniera onesta verso il nostro agire. La cosa importante è che, nonostante le "intemperie" della vita, noi abbiamo dato il nostro meglio.
Altre tradizioni legate all'Equinozio d'Autunno
In tutte le culture antiche l'Equinozio d'Autunno evoca grandi riti, tradizioni e leggende che rendono questo momento dell'anno ancor più suggestivo e magico.
È l'inizio delle giornate più buie, della "caduta" del Sole verso gli Inferi, della morte stagionale che inizia a cambiare il mondo, solo per farlo poi rinascere più splendente e vitale.
Dalla mitologia alla Natura vediamo insieme alcuni miti legati a questa stagione crepuscolare.
Persefone e la nascita delle stagioni
Secondo il mondo greco-romano, l'Equinozio d'Autunno era il giorno in cui Persefone (Proserpina per i Romani) scendeva nell'Oltretomba per ricongiungersi al suo sposo Ade (il Plutone romano), il dio degli Inferi.
Il ritorno all'inverno era dovuto alla malinconia di Demetra, madre di Persefone, che era costretta a vedere sua figlia discendere nel regno dei morti. La natura rifletteva quindi il dolore della dea dell'agricoltura.
Il mito di Persefone che dà origine alle stagioni è molto famoso. Ade, innamoratosi perdutamente della fanciulla, la rapì e la condusse con sé nel suo reame sotterraneo, facendola diventare la sua sposa.
Intanto, Demetra iniziò a cercarla ovunque, avvolgendo la terra in un rigido inverno causato dalla sua disperazione. Zeus, padre di Persefone e fratello di Ade, deciso a risolvere quella situazione, andò a parlare col dio degli Inferi per costringerlo a restituire la ragazza.
Tuttavia, ella non poteva più tornare sulla terra poiché aveva già mangiato dei chicchi di melograno ed era legge divina che, chiunque si nutrisse dei frutti dell'Oltretomba, non potesse più lasciarlo.
Si decise quindi che Persefone passasse metà dell'anno sulla terra con Demetra e metà col suo sposo nel regno dei morti. In questo modo, nacquero le stagioni. Quando la fanciulla risale nel nostro mondo, la gioia materna riporta la natura a rifiorire, così come la sua discesa negli Inferi provoca il ritorno dell'inverno.
Associati a questo fondamentale mito sono i Misteri Eleusini, i più importanti rituali religiosi dell'Antica Grecia. Segreti e mistici, questi evocavano l'essenza della vita e della morte, del mondo infero e dell'eternità.
Inanna e la discesa negli Inferi
Nella mitologia sumera esiste un mito similare a quello di Persefone. Si tratta di quello di Inanna, dea della fertilità, dell'amore e della guerra, la divinità più importante del pantheon sumero.
La dea discende nel Kur, l'Aldilà, per incontrare la sua mostruosa sorella Erishkigal, la Signora della Grande Terra, e porgerle le sue condoglianze per la morte del marito.
Tuttavia, mentre è lontana dal regno dei vivi, la Natura annichilisce, affrontando il suo primo inverno.
Spogliatasi delle sue vesti e affrontate varie prove per entrare in quel mondo, lnanna viene condannata a morte dalla stessa sorella, mettendo a repentaglio la vita stessa della Natura.
Grazie all'intervento della sua fida ancella e del dio Enki, signore delle acque e della conoscenza, la dea risorge, ma non può lasciare gli Inferi senza che qualcuno non prenda il suo posto.
Dumuzi, lo sposo di Inanna, e Geshtinanna, la sorella dell'uomo, si sacrificheranno per aiutare la dea in questo ciclo di morte e rinascita che riporterà la vita anche sulla terra, dando il via al ciclo delle stagioni.
Data di Pubblicazione: 19 settembre 2023