Anteprima del libro "Curarsi con la Forza della Natura" di Andreas Michalsen
La capacità di autoguarigione si rafforza grazie a stimoli e reazioni
I principi fondamentali della medicina naturale, come di tutte le altre metodologie terapeutiche tradizionali, si basano su meccanismi di stimolazione e reazione. L'idroterapia, per esempio, utilizza applicazioni di acqua calda o fredda per provocare una reazione che a sua volta conduce a cambiamenti nel nostro organismo. Tale reazione attiva l'autoregolazione.
Vorrei spiegarlo con un esempio concreto: avete preso un raffreddore e avete la febbre. Il medico teme che, a causa dell'infezione virale, si instauri una polmonite batterica e prescrive un antibiotico e degli antipiretici. La sua intenzione è di eliminare gli agenti patogeni, liberando così l'organismo dalla febbre. In alcuni casi consiglia anche un preparato fluidificante e dello zinco o vitamina C per rinforzare le difese immunitarie.
Come si comporta la medicina naturale? Vi prescrive un impacco freddo e umido sul torace, che viene poi avvolto in una coperta calda. In un primo momento l'applicazione raffredda la zona calda del vostro corpo e iniziate a tremare di freddo; poi però inizierete ad avere caldo, perché il sistema di regolazione dell'organismo comincerà a lavorare in modo intenso per contrastare la sensazione di freddo, non solo localmente (cioè sulla pelle), ma anche in profondità, all'interno del corpo. La febbre viene contrastata con impacchi sui polpacci. Per favorire la sudorazione, si somministra un infuso di tiglio o di sambuco.
Stimolare l'organismo
Molte stimolazioni agiscono in modo "aspecifico e scatenano risposte diverse, in particolare a livello neurologico e ormonale. Il fatto che le reazioni siano individuali e molto diverse tra loro, a causa della costituzione, dell'intensità della stimolazione e della sua frequenza, ha indotto molti medici convenzionali a credere che il trattamento naturale non sia efficace. Anche loro tuttavia riconoscono la validità del seguente principio: mentre la medicina classica combatte le patologie dall'esterno e di conseguenza ottiene rapidamente dei successi (benché di breve durata), la medicina naturale cerca di stimolare la capacità di autoguarigione, allo scopo di indurre l'organismo a ripristinare uno stato di salute con le proprie forze.
Questo richiede una strategia: attraverso stimolazioni mirate e ben dosate il corpo è in qualche modo risvegliato e spinto a compiere il suo dovere. Per questo il paziente deve avere pazienza, per esempio sopportando la febbre, sempre ché resti entro certi limiti, per dare al proprio organismo la possibilità di combattere il nemico. Può essere utile bere una tisana di tiglio che favorisce la sudorazione. E invece di assumere un antibiotico, che comunque non è efficace contro i virus, o pillole di vitamine, mangiate una minestra di verdura cotta a lungo e bevete un frullato di zenzero e curcuma. Entrambi contengono i migliori micronutrienti in forma naturale e sono per questo più efficaci delle pillole.
La medicina naturale stimola l'organismo a ripristinare uno stato di salute con le proprie forze.
Come questo semplice esempio ha forse già chiarito, è importante che si usino le giuste stimolazioni, rivolte nella giusta direzione. In un bambino sano, la febbre è un allenamento importante per il sistema immunitario, mentre in persone adulte e malate di cuore può diventare un pericolo. Il concetto di "giusta dose" e degli effetti che produce si può riassumere con il termine "ormesi" (dal greco "stimolare"), ed è un tema sempre più attuale nella ricerca internazionale. Già nel XVI secolo, Paracelso, uno dei primi farmacologi dell'era moderna, aveva riconosciuto che una piccola dose di una sostanza altrimenti nociva può produrre effetti positivi, poiché l'organismo riconosce lo stimolo negativo (detto noxé) e sviluppa dei meccanismi di difesa. Tale principio si applica anche alla radioattività, che fino a un certo grado può produrre effetti positivi sull'organismo.
Tuttavia, i dati disponibili sul corretto rapporto tra dose ed efficacia di stimolazioni aspecifiche sono ancora insufficienti: anche in questo caso risulta evidente quanto sia importante l'esperienza pratica nella medicina naturale. Così come resta sempre importante porre domande di questo tipo: avete tollerato e digerito bene la spremuta o il brodo? I piedi si scaldano in fretta se applichiamo un impacco? Se le risposte sono negative, si può supporre che la dose oppure la terapia non siano corrette, anche in mancanza di studi sull'argomento.
Riconoscere la costituzione del paziente
Secondo il punto di vista della medicina naturale, la scelta delle stimolazioni da adottare dipende ben poco dalla malattia, ma soprattutto dalla costituzione della persona che ne è colpita. Molti dei nostri pazienti hanno già fatto un test su qualche rivista per sapere se sono Vata, Kapha o Pitta, tipologie che non esistono solo nell'ayurveda, ma in tutte le scuole di medicina tradizionale, persino nella medicina naturale europea. È infatti noto che il rapporto tra corporatura, psiche e regolazione corporea provoca specifici sintomi e malattie e si può intuire in base alla costituzione, ancor prima che il paziente riferisca i suoi problemi o abbia in mano i risultati degli esami di laboratorio. Queste suddivisioni in tipologie possono dunque essere d'aiuto come riferimenti generali, ma si sa che nella vita reale i tipi "puri" non esistono. Per esempio non tutte le persone sovrappeso e con una corporatura a mela (ovvero rotondeggiante) hanno il diabete di tipo 2, e non tutti coloro che sono magri e pallidi soffrono di depressione.
Allo stesso modo non prescriverei mai a chi patisce il caldo un energico trattamento riscaldante (per esempio con ipertermia a infrarossi), neanche nel caso in cui il soggetto in questione soffrisse di fibromialgia, benché spesso, ma non sempre, questa terapia funzioni. Analogamente, per i pazienti reumatici è di scarsa utilità restare da due a tre minuti in una camera del freddo a meno di 110 °C: nonostante la predisposizione all'infiammazione, sono persone che soffrono molto il freddo.
Questo testo è estratto dal libro "Curarsi con la Forza della Natura".
Data di Pubblicazione: 16 aprile 2018