Un cammino verso l'armonia interiore, attraverso la meditazione degli Immaginalisti per risvegliare mente, corpo e anima con pratiche sacre quotidiane.
La meditazione e gli immaginalisti
Nella sua importante opera Corpo spirituale e terra celeste, l'indimenticabile filosofo Henry Corbin utilizza per primo il termine «immaginale».
Questo neologismo traduce la visione delle filosofie orientali a matrice tantrico-sciamanica, come il buddhismo esoterico e il sufismo islamico, secondo la quale l'esistenza è un immenso sogno, una «grande imago», cioè una sorta di immagine olografica che la mente umana non può abbracciare contemporaneamente nella sua totalità e, dunque, filtra a poco a poco, creando la percezione della successione temporale degli eventi.
Nella nostra vita non c'è nulla di reale, oggettivo o sostanziale, tutto è vacuità, sunyata, dicono i buddhisti, o chitta maya, espressione sanscrita che significa «illusione o inganno della coscienza».
Anche la tradizione dello yoga del colophon, uno dei sei yoga di Naropa che si occupa dell'attraversamento della Grande Soglia, rifacendosi al Bardo Tosgrol, il Libro Tibetano dei Morti, ci avverte che il morente è chiamato a fare esperienza del fatto che tutto ciò che ha alle spalle è stato solo illusione di verità.
Il concetto di immaginale
In Occidente, anche lo psicoanalista James Hillman parla del concetto di immaginale nel suo libro Il sogno e il mondo infero, definendo l'anima «l'atto stesso dell'immaginare».
Secondo la sua visione della psicologia archetipica o alchemica, il risveglio consiste nell'essere consapevole che tutto ciò che accade nell'arco del giorno e della notte è sogno, una pratica che segue anche gli insegnamenti dell'antica alchimia, del sufismo e dello yoga sciamanico himalayano.
Si tratta di vivere in un meraviglioso stato di equilibrio fra gli opposti. Da una parte la consapevolezza del vuoto come reale sostanza di tutte le cose. Dall'altra l'immagine della vita nella carne come irrinunciabile simbolo della capacità di darsi, di offrirsi, che è l'espressione più autentica del sacrum facere, dell'amore.
Da una parte la consapevolezza che la morte è simultanea alla vita, che vita e morte si potenziano a vicenda. Dall'altra il tenersi sempre ben saldi all'istinto di sopravvivenza che rende sacro il darsi, il vivere e il morire. Da una parte il visibile, dall'altra l'invisibile che si spiegano l'uno attraverso l'altro.
Nel 2003 ho fondato in Svizzera, con sostegno di James Hillman, la Società di Nonterapia e l'Imaginal Academy, che oggi è conosciuta come l'Accademia degli Immaginalisti, coloro che percorrono la strada verso il risveglio interiore.
Il lavoro dell'immaginalista
Solo la mente razionale, la grande «letteralizzatrice», come la definisce Hillman, ostacola questo cammino. Smaterializzare, depersonalizzare e deletteralizzare la realtà: questo è il lavoro dell'immaginalista.
Che coincide con il cammino spirituale di qualsiasi tradizione culturale, al di là di particolarismi e diversificazioni tra religioni e relative confessioni. Quello immaginale è un percorso universale che chiunque può intraprendere con importanti benefici psicologici, spirituali, sociali, migliorativi delle condizioni di vita e di benessere in generale.
Lo strumento fondamentale di questa pratica è la consapevolezza, e le meditazioni quotidiane sono un mezzo prezioso ed efficace per potenziarla. Noi immaginalisti le chiamiamo OMI, acronimo di One Minute Immersion, espressione con la quale indichiamo le pratiche con cui intraprendiamo la via, partendo dai limiti della mente ordinaria e razionale verso una più ampia e creativa, che Hillman chiamava «pensiero del cuore» e che a me piace definire «mente poetica».
Giorno per giorno, attraverso la pratica degli OMI puoi scoprire e ampliare la tua mente poetica, uno strumento potente per affrontare in modo nuovo, creativo, vincente la tua quotidianità e raggiungere tutti i tuoi obiettivi.
Possano gli OMI contenuti in questo libro accompagnarti nel meraviglioso viaggio della vita come veri e propri amanti, fedeli alleati delle tue vittorie.
La struttura di questo libro
Il libro si costruisce intorno a 21 temi di meditazione, connessi ai 4 elementi (acqua, aria, fuoco e terra) che coprono un arco di tempo variabile tra i 17 e 18 giorni.
Ogni giorno hai a disposizione un minuto di immersione cosciente (OMI) che considera un aspetto particolare dei temi proposti. Puoi recitare un mantra o una formula psichica, o entrambi, sempre indicati all'inizio di ogni pagina.
Sono provenienti da varie tradizioni yoga: lo yoga indi, lo yoga himalayano, lo yoga tantrico, lo yoga sciamanico, lo yoga buddhista, lo yoga giapponese, dall'alchimia greco-egiziana e dall'antica Grecia.
Un approccio sincretico attraverso cui i mantra ci parlano di un cuore comune a tutte le tradizioni spirituali dei popoli.
Grazie a queste meditazioni, dialogherai con l'invisibile, sia con la meditazione, sia con la preghiera contenuta nelle formule psichiche. Considero la prima il modo con cui Dio parla con l'uomo, mentre la seconda il modo con cui l'uomo parla con Dio.
In alcuni OMI troverai una formula psichica da pronunciare rivolgendoti al tuo maestro interiore, il tuo daimon, o spirito guida.
Altre volte incontrerai una formula psichica da rivolgere ai Maestri Arcobaleno, maestri del lignaggio dell'Arcobaleno Fiammeggiante, appartenente allo yoga sclamanico, al quale io sono stata iniziata dal maestro Michael Williams, e al quale ogni lettore che pratichi gli OMI viene a sua volta iniziato.
Come praticare gli OMI
Puoi praticare in piedi, camminando, cucinando, riposando. Quando, invece, è espressamente indicata la postura meditativa, allora stai seduto a terra a gambe incrociate con la schiena ben diritta, le mani in grembo, rivolte verso l'alto, la destra sopra la sinistra e la punta dei pollici che si toccano nell'atteggiamento del dhyana mudra.
Tieni il mento vicino al torace, gli occhi chiusi e tutti i muscoli del viso e del corpo rilassati a eccezione di quelli della schiena. Se lo desideri, puoi tenere un cuscino sotto il coccige per facilitare il mantenimento della postura.
In alternativa, siediti su una sedia nella «postura del faraone»: i piedi a terra, le mani rivolte verso l'alto appoggiate alle cosce, la schiena ben diritta, il mento vicino al torace e gli occhi chiusi.
Oppure scegli di sederti a terra, sul tuo tappetino, appoggiare la schiena al muro e tenere le gambe allungate in avanti. Ogni OMI deve essere praticato almeno per 1 minuto (One Minute Immersion), almeno una volta al giorno.
Data di Pubblicazione: 5 novembre 2024