Il cambiamento e la paura
Il cambiamento e la paura
«C’è tanta gente infelice che tuttavia non prende l’iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito. Ma in realtà, per l’animo avventuroso di un uomo [...] la gioia di vivere deriva dall’incontro con nuove esperienze, e quindi non esiste gioia più grande dell’avere un orizzonte in costante cambiamento, del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso».
Dal film Into the Wild
Ti sei mai trovato davanti a un bivio e a non saper scegliere?
Ogni volta che devi decidere ti senti disorientato e inadeguato?
Se la risposta è sì, questa è la paura del cambiamento.
E perché invece noi vogliamo farne un punto di forzai
Perché la giovinezza è la fase della vita in cui il cambiamento è in ogni tua cellula, nella tua mente, nelle tue emozioni e nei tuoi pensieri. È la stagione della voglia d’indipendenza, della ricerca del nuovo.
È vero: a volte ti senti invincibile, ma quasi certamente questa è anche l’età della volubilità e dell’incertezza, del “tutto bianco o tutto nero”.
Tu sei il cambiamento, e questa è la tua avventurai
Non c’è crescita senza cambiamento.
Tutti siamo sempre in continua evoluzione.
Anche gli “spaesati” genitori sono costretti a crescere con te!
Come?
Prima di tutto ascoltando i tuoi “capricci”, poi rivedendo le loro posizioni educative e adottando flessibilità nei comportamenti, e poi ancora pianificando insieme a te le regole di condotta, e infine adattandosi ai tuoi molteplici umori!
Proprio questo è il percorso dell’educazione finanziaria.
La finanza è cambiamento.
Nell’ultimo decennio sono venute a mancare stabilità e certezze soprattutto nel mondo economico-finanziario. Casa, lavoro sicuro e conto in banca sono sicurezze crollate, non sono più la normalità.
Prima c’era sempre un porto sicuro per ormeggiare nei momenti di burrasca. Ora il mare è sempre mosso e la banchina non è più un luogo protetto.
È questo il mondo finanziario oggi. Questa è la “nuova normalità”.
Ma il costante mutamento, l’adattamento al moto ondoso continuo diventa, con una corretta educazione finanziaria e comportamenti adeguati, una geniale opportunità!
Se impari a navigare in queste condizioni diventi più abile ed efficiente nel gestire i cambiamenti, nonché la paura e il senso di inadeguatezza che spesso li accompagnano.
«Un giorno la paura bussò alla porta. Il coraggio andò ad aprire e non trovò nessuno».
Martin Luther King
Perché rifuggiamo dal cambiamento e al tempo stesso lo desideriamo?
«Ci sono sempre due scelte nella vita: accettare le condizioni in cui si vive o assumersi la responsabilità di cambiarle».
Denis Waitley
Il concetto di cambiamento risale alla notte dei tempi. Ha a che fare con un processo continuativo di crescita, sviluppo, di invecchiamento o di trasformazione totale.
Anche Pinocchio attraversa le sue metamorfosi, il suo cambiamento in un crescendo evolutivo sul piano intellettivo ed etico: ha la sua esistenza come pezzo di legno, poi come burattino e, infine, in quanto bambino.
È incessantemente alla ricerca di un suo posto nel mondo, una propria dimensione. E questo accade spesso attraverso esperienze spiacevoli: allontanamenti, incertezze, inganni, decisioni sbagliate, bugie...
Il cambiamento fa parte della vita, di ogni secondo della vita: tutto muta e tutto scorre, in continuazione. L’universo è in movimento.
Panta rei, dicevano gli antichi Greci, non ci si bagna mai due volte nella stessa acqua di un fiume: perché sia il fiume sia tu non sarete gli stessi!
Il cambiamento è inevitabile.
"Cambiamento: mutamento, trasformazione, variazione.
Il cambiamento consiste nella trasformazione che un individuo sperimenta su un piano evolutivo, intenzionalmente oppure provocato e indotto.
Un evento, una situazione apparentemente negativa è spesso punto di partenza per un bene futuro. Quello che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla.
Anche la “morte” è cambiamento, anzi trasformazione.
Il bruco angosciato non sa, non conosce. Crede che ciò che vive sia la sola realtà esistente. Ciò che oggi è imperscrutabile, domani sarà intelligibile!"
Il cambiamento è un laboratorio, una palestra in cui il soggetto si scopre “capace di”. Il cambiamento è “evoluzione”. Non si può che guadagnarne, in tutti gli aspetti della nostra vita.
D’altro canto esso porta con sé la paura - motivata - della perdita di qualcosa, della rinuncia a qualcos’altro. Tutto ciò è vero: spesso costa fatica e necessita di grande impegno; richiede sacrifici e ci espone alle critiche; può destabilizzare e deludere gli altri, anche i nostri stessi affetti.
Per definizione il cambiamento comporta l’abbandono di equilibri (sani o presunti tali), ma più ancora la perdita di alcuni aspetti della personalità, di rapporti e relazioni precedenti.
È inutile negarlo: tutti mettiamo maschere per vivere, anche gli adulti lo fanno.
Sappiamo anche però che esse servono solo per nascondere la paura... qualunque paura, da quelle ancestrali - morire, mancanza di amore, solitudine... - a quelle quotidiane - non piacere, fallire, soffrire...
E siamo tutti d’accordo che vivere nella paura sia una gran perdita di tempo, ma...
La paura non è negativa.
- Non può farci del male. È “costituzionale”. Ci spinge a riflettere, ponderare.
- Ci induce a cercare, indagare, conoscere.
- Ci fa prendere le reali precauzioni. Ci rende “pronti” all’azione.
- È una vera fonte d’ispirazione.
Ciò potrebbe sembrare incongruente.
Spesso in realtà non vi è nessun reale pericolo nel cambiamento.
Solo quando il timore di sbagliare, di deludere, di non farcela, di soffrire, di diventare come..., eccetera, ci riempie la testa di “se” e “ma”, allora la paura ci indebolisce, ci paralizza, ci inibisce bloccando il nostro pensiero creativo, finanche ad avere “paura di avere paura”.
E così il nostro raggio di azione si riduce e inaridisce l’animo.
Ecco cadere nella trappola deresponsabilizzazione.
Per quanto ci riguarda, scordatevi di dare la colpa alla sfortuna e tantomeno agli altri!
Secondo Jung al fine di un buon equilibrio psico-affettivo è importante che la persona esprima le proprie potenzialità e che porti a compimento il proprio disegno, il proprio progetto.
Sono purtroppo ancora molti quelli che cercano di “evitare” di farsi carico della propria vita anche quando essa è ammantata da orgoglio, senso di onnipotenza, aggressività e impulsività.
Il problema è sempre e solo la paura.
Anche il controllo estremo è una delle facce della paura.
E l’ansia una sua stretta parente.
«Meglio avere rimorsi che rimpianti»: in passato si usava dirlo per incoraggiare. Ci crediamo ancora adesso.
Credere alla paura è un atteggiamento dannoso: porterà alla rinuncia e, alla lunga, a ignorare i nostri veri bisogni.
Nessuno nega l’incertezza che si prova di fronte al nuovo e al cambiamento. Ma si avverte anche quel “brivido” piacevole che è poi la spinta primitiva alla vita.
È questo il momento per conoscere, “sperimentare” la paura e il dolore, che spesso essa porta con sé: non sarà invano.
Conoscerete le infinite possibilità che l’essere “essere umano” ha in serbo per ognuno perché la vita non sta nell ’aspettare che passino i temporali... ma nell’imparare a ballare sotto la pioggia.
Questo testo è estratto dal libro "Il Miglior Investimento Sei Tu".
Data di Pubblicazione: 2 ottobre 2017