Anteprima del libro "Il Magico Potere del Riordino Emotivo" di Donald Altman
La mindfulness per il riordino emotivo
Il fine di Il magico potere del riordino emotivo è aiutarti a guarire e superare dolori, offese, traumi, eventi stressanti tossici e ciarpame emotivo del passato e del presente, il tutto senza accusare, vergognarti o punire te stesso. Mi piace vederlo come un riavvio consapevole dello stile di vita, un modo per eliminare le vecchie abitudini di vita e di pensiero che ci tengono bloccati nella spazzatura emotiva, al punto da non riuscire a immaginare una via d’uscita. Cosa più importante, chiunque può acquisire le capacità necessarie a effettuare questo riavvio consapevole, senza nessun enorme investimento in termini di tempo. Le neuroscienze ci dicono che anche solo pochi minuti al giorno riescono a riprogrammare il cervello per cancellare dalla nostra vita la spazzatura emotiva indesiderata.
Il magico potere del riordino emotivo è strutturato in quattro parti. La prima parte. Riconoscere ed eliminare la spazzatura emotiva del passato , prende in esame come diventare più consapevoli dei vari tipi di spazzatura che hanno influito negativamente sulla nostra vita o bloccato la capacità di rimanere centrati ed emotivamente in equilibrio. È come il primo passo nella riprogrammazione del computer. Se non riconosciamo i programmi di pensiero dannosi e abituali che stanno scombinando il disco rigido del cervello, come possiamo sperare di correggere il funzionamento del sistema operativo? Può essere che all inizio il cervello sia stato modellato da condizioni fuori dal nostro controllo, ma quest’organo è estremamente duttile. Le neuroscienze mostrano che possiamo rimodellare l’architettura interna del cervello proprio come un atleta modella il corpo andando in palestra. Attraverso l’apprendimento di nuovi strumenti, diventiamo il programmatorecapo in grado di riprogrammare il cervello.
Inoltre, apprenderai efficaci metodi o strumenti di mindfulness, così da usare l’attenzione e la focalizzazione sul presente per disattivare questi programmi di spazzatura emotiva... più o meno come quando elimini i file o svuoti il cestino del tuo disco rigido. Se vivi nel qui e ora, per esempio quando sei presente nel corpo diventando consapevole del tuo respiro, attivi un programma completamente diverso, un programma adattativo, selettivo e in grado di trasformare profondamente la tua esperienza di vita. In altre parole, attivi un “Facebook interiore” prestando attenzione a ciò che alimenta il tuo più profondo senso di sicurezza, valore, realizzazione e intenzione.
La seconda parte, “Eliminare la spazzatura relazionale, culturale e ancestrale”, affronta il disordine creato da relazioni significative, problemi familiari e questioni culturali malsane. Poiché il cervello è strutturato per relazionarsi agli altri, è fondamentale eliminare la spazzatura che impedisce la vicinanza, l’affetto e il senso di sicurezza e sostegno che derivano da relazioni sane. Ti eserciterai a comunicare con gli altri e con te stesso in maniera da favorire la fiducia e l'apertura. Scoprirai inoltre il potere dell’ascolto e perché riesce a trasformare la spazzatura emotiva che avverti provenire dalle persone “difficili” nella tua vita.
La terza parte, “Prevenire altra spazzatura emotiva con il decluttering quotidiano” esamina una serie di efficaci tecniche per prevenire l’accumulo di nuovo ciarpame emotivo. Offre strumenti per la gestione dello stress quotidiano e delle transizioni. Durante questi periodi di passaggio, spesso viviamo un’incertezza su quello che accadrà dopo. Ciò naturalmente produce ansia e spazzatura emotiva. La cosa accade sia che si attraversi un importante passaggio nella vita (avere un figlio, trasferirsi, divorziare o lasciarsi, perdere il lavoro o soffrire di problemi di salute) sia che si vivano momenti di transizione quotidiani, come andare a un appuntamento o presenziare a una riunione di lavoro. Incorporando nel tuo stile di vita tecniche efficaci, come l’ancoraggio consapevole, il collegamento con la natura e semplificando lo stile di vita, vivrai ogni giorno più gioia e nello stesso tempo preverrai l’accumulo di altra spazzatura emotiva.
La quarta parte, “Trasformazione e appagamento con la pace, lo scopo e l’interezza”, ti porta oltre la spazzatura emotiva, verso un luogo più soddisfacente e significativo, il tuo obiettivo di vita più profondo. È un dono in cui il senso e l’intento della tua vita diventano un tutt’uno. A tal fine, integrerai nello stile di vita la capacità di addolcire il cuore e guarire le vecchie ferite, sciogliendo nodi difficili nel qui e ora, prima che ti leghino, e attingendo alla saggezza del tuo io. Questa esplorazione potrà portare alla luce i tuoi valori più preziosi in un modo davvero autonomo e positivo.
Esercitare i muscoli della mindfulness per far pulizia
Prima di intraprendere il tuo viaggio di riordino, ecco una rapida occhiata sulle abilità che userai. Probabilmente hai già sentito la parola mindfulness, ma che cosa significa davvero? Come funziona? In II magico potere del riordino emotivo metterai in pratica direttamente le seguenti abilità, ideate per eliminare la spazzatura emotiva vecchia e nuova. Mi piace vederle come le sei abilità di mindfulness per il riordino emotivo, facilmente comprensibili e riassumibili in sei chiavi. Ogni volta che ti senti sopraffatto dal ciarpame, puoi chiederti: “Come faccio a entrare meglio in sintonia con ciò che sta accadendo proprio adesso? . Utilizzando ciascuna di queste sei chiavi di riordino, puoi trovare un equilibrio emotivo ed entrare in armoniosa sintonia con l’ambiente circostante, per trarne un senso di finalità e chiarezza. Ecco le sei chiavi:
- Vivere il momento presente
- Accettazione in sintonia
- Intenzionalità
- Riflessione
- Comprensione della sofferenza
- Finalità nei rapporti
La prima abilità di riordino emotivo è vivere il momento presente. Troppo spesso la spazzatura emotiva si presenta quando la nostra mente vaga nel passato o nel futuro. La mindfulness aiuta a distogliere l’attenzione dal pensiero di traumi passati o dalla persistente ansia sul futuro, ancorando fermamente la consapevolezza nel qui e ora. In uno studio pubblicato su Science, alcuni ricercatori di Harvard hanno esaminato quanto spesso la mente divaga, scoprendo che lo fa per quasi la meta del tempo (circa il 47-48%). A essere veramente interessante, tuttavia, è la scoperta che siamo più felici se viviamo pienamente il momento presente. Nello studio, il vagabondare della mente si verificava più frequentemente quando le persone erano davanti al computer, al lavoro. I soggetti si sono dichiarati più presenti (e felici) quando conversavano, praticavano sport o facevano sesso (certo, è una buona idea essere presenti durante tutte queste attività).
In secondo luogo, la mindfulness alimenta uno stato di accettazione in sintonia. Attraverso un atteggiamento di accettazione possiamo superare meglio le inaspettate tempeste della vita. Anche se molti di noi preferirebbero pensare di avere il controllo di ciò che ci accade, la vita è spesso imprevedibile e cambia. Accettazione in sintonia significa riconoscere in tutta onestà quello che accade attorno a noi e dentro di noi, cosa che ci permette di integrare e imparare anche da sentimenti ed esperienze negativi. Inoltre, essere in sintonia con gli altri ci consente di sentire ciò che gli altri stanno attraversando. Con la sintonia acquisiamo una comprensione empatica e un senso di profonda reciprocità, di mutua interazione con gli altri. Questo ci aiuta a essere più autentici, in armonia, solidali e comprensivi, elementi fondamentali per relazioni più intime e significative.
La terza abilità di riordino è costituita dall'intenzionalità. Intenzionalità significa fare in modo che le nostre scelte e le nostre azioni quotidiane (anche quelle piccole) contino. Con l’intenzionalità possiamo vivere le giornate riducendo al minimo il nuovo ciarpame, senza lasciare dietro di noi distrattamente ciarpame che dovrà essere ripulito più tardi. Il processo decisionale etico invita a uno stile di vita più centrato sul cuore, per dare importanza al servizio e a una vita compassionevole, focalizzandosi meno sull’acquisire più cose (sì, più ciarpame).
La quarta abilità è la riflessione, ossia la capacità di guardare dentro di noi, i nostri pensieri e le nostre emozioni. Siamo invitati a indagare profondamente sulle cause all’origine della nostra spazzatura emotiva. Un esame di questo tipo spesso produce un’illuminazione, coltiva la saggezza e ci insegna ad autogestirci, perché esaminiamo i nostri pensieri e le nostre emozioni anziché lasciarli vagare. Quando ci soffermiamo abbastanza a lungo, possiamo osservare non solo i pensieri e le emozioni, ma anche e soprattutto i desideri e le brame, che richiedono sempre un secondo sguardo. Se hai mai provato un desiderio incontrollabile che ha causato problemi (per esempio ingozzarti), allora sai quanto può essere importante esaminare quel desiderio, invece di reagire semplicemente d impulso. Con la riflessione, possiamo saggiamente scegliere di instradare i nostri pensieri - e la vita - in una direzione completamente nuova.
La quinta abilita consiste nella comprensione della sofferenza. Se non capiamo in che modo la spazzatura emotiva ci si attacca addosso ed entra nella nostra vita, come possiamo mai sperare di rallentarla o fermarla? Comprendendo più chiaramente le radici della sofferenza, possiamo estirpare le erbacce prima che diventino grossi tralci invadenti che soffocano la nostra crescita. Una di queste radici sta nell’attaccarsi o nell’aggrapparsi a qualcuno o qualcosa di temporaneo, non costante e duraturo come vorremmo. Non è possibile rimanere aggrappati a qualcosa a lungo; la vernice brillante sulla macchina nuova si graffia e alla fine diventa opaca. Il nostro corpo, un tempo giovane, invecchia e si riempie di rughe. Come ha scritto il cantautore Leonard Cohen, “Beh, gli amici se ne sono andati e i capelli sono diventati grigi. Sento male in posti dove un tempo giocavo”.3 Tuttavia questa comprensione non ha lo scopo di produrre un infelice disordine. Anzi, ci arricchiamo osservando la miriade di cause della nostra angoscia. Ci sono tre effetti benefìci. Estirpiamo le radici negative che provocano angoscia, allentiamo la tensione attraverso il riconoscimento e l’accettazione e, cosa forse più importante, accresciamo la compassione per gli altri, i quali inevitabilmente sperimentano anche loro perdite, tristezza e dolore. Attraverso la comprensione della sofferenza, aumentiamo la nostra compassione, l’empatia e l’affinità universale; il cuore si intenerisce e diveniamo più umani. Possiamo infondere compassione alle nostre parole, al nostro cuore e alle nostre azioni.
L’ultimo antidoto della mindfulness per eliminare la spazzatura è la finalità nei rapporti. Questo libro termina esaminando come trasformare la nostra vita infondendo uno scopo fondamentale nei rapporti con gli altri e con il mondo. Avere uno scopo della vita eleva la nostra esistenza, così come la quotidianità, portando in primo piano i nostri valori più profondi. Ci dà una visione d’insieme di ciò che conta di più. Se lo integriamo a una collaborazione illuminata, questo fine può sbocciare e diventare qualcosa che non avremmo mai immaginato. Essere consapevoli dei rapporti con gli altri ci fa capire che tutto ciò che facciamo è in relazione a qualcos’altro.
Ogniqualvolta usiamo una di queste abilità di mindfulness, le stiamo di fatto mettendo in pratica tutte. Ciascuna accresce la nostra consapevolezza di cosa provoca la spazzatura del dolore e della sofferenza, come pure di cosa porta gioia e realizzazione. Queste sei abilità sono come il motore sotto il cofano della macchina: non si vede, ma è necessario per farci andare verso la nostra destinazione. Anche se non sempre vi facciamo direttamente riferimento, questi principi sono incorporati e integrati negli strumenti di vita che ho incluso nel libro. Ogniqualvolta ti servirà, fai riferimento alle sei chiavi come promemoria multiscopo per ricentrarti su te stesso.
Questo testo è estratto dal libro "Il Magico Potere del Riordino Emotivo".
Data di Pubblicazione: 14 marzo 2018