IL GIARDINO DEL BENE   |   Tempo di Lettura: 6 min

La moltiplicazione della gentilezza

Il Giardino del Bene

Il giardino del bene - Cronache gentili dal mondo

Non è una persona la protagonista di questa nuova storia, ma una parola. Una parola divenuta un po' impopolare in questi tempi, ma che rimane una delle poche parole valide per provare a uscire da questi tempi. La parola è

gentilezza

Nel nostro giardino del bene non poteva assolutamente mancare. Per parlare di lei mi farò aiutare da veri professionisti della materia: i bambini. Loro sanno sempre come praticarla in modo naturale e sincero. Ed è di questo che ora abbiamo così tanto bisogno. Ne ho invitati due oggi, ora ve li presento e conosciamo insieme le loro storie. Buona lettura.

La catena della gentilezza

Tempo di lettura: 6 minuti

Luoghi: Las Vegas - San Pietroburgo
Parole: Gentilezza, amore, altruismo

Ispirazione: Trevor e Fiodor
Letture consigliate: "Pay it forward" - "Angeli, zanzare e castelli"

Fiodor, è un bambino russo, arrivato in Italia quando aveva sei anni, conoscerlo è stata una delle esperienze più travolgenti della mia vita. Si presentò a me citando una frase di Gesù e da allora continuò a stupirmi quotidianamente con i suoi gesti e con le sue parole. Parlava di gratitudine, amore, angeli, reincarnazione e ovviamente di gentilezza. Per lui la gentilezza era una sorta di fluido magico, che esce dalle persone per farvi ritorno dopo aver gironzolato attraverso altre cose e persone. Da piccolo aveva elaborato una sua personale “teoria circolare della gentilezza”, che riassumeva in questo concetto:

Quando doni qualcosa a qualcuno, o fai qualcosa per lui, o semplicemente lo abbracci forte, con amore, tu gli trasferisci quell’amore. E prima o poi, in un modo o nell’altro, quell'amore ti viene ridato indietro.

Ma il “ridare indietro” era per Fiodor la parte meno interessante di questo moto gentile. La parte più fondamentale per lui era il “dare”. Ogni persona che incontrava attirava il suo sguardo gentile.

Che fosse una cosa o un animale, che fosse uno sconosciuto (ricordo un pomeriggio che pianse per ore pensando a un mendicante che, essendo senza spiccioli, non eravamo riusciti ad aiutare e mi costrinse a tornare indietro per cercarlo) o che fosse un famigliare. Ricordo una sera, Fiodor aveva un forte mal di testa, e la madre gli chiese: 

“Che cosa posso fare per aiutarti?”.

E lui: “Gioca con la mia sorellina”.

La madre: “Ma questo non aiuterà il tuo mal di testa”.

Lui: “Certo che l’aiuterà. Io sono felice nel vedere giocare mia sorella, e la felicità aiuta a star meglio e a sentire meno dolore”.

Felicità e gentilezza erano le sue medicine preferite.

 

Ma ora salutiamo Fiodor (la sua storia completa la trovate nel libro "Angeli, zanzare e castelli") e spostiamoci a ovest di 9657 km, fino ad arrivare alla periferia di Las Vegas, dove in una modesta casetta verde viveva, insieme alla madre, l'undicenne Trevor. La vita di questo bambino cambiò completamente una mattina di metà ottobre. In classe era arrivato un nuovo professore, che durante la sua prima lezione spiazzò gli studenti con questo interrogativo. “Cosa vuole il mondo da noi? Cosa possiamo fare per cambiarlo?

Quelle domande innescarono una piccola rivoluzione interiore in Trevor, che trovò risposta in una intuizione. O meglio in un piano, che lui chiamò: la formula del cuore. Scelse tre persone bisognose e fece loro un favore, chiedendo a loro di fare lo stesso con altre tre persone che a loro volta avrebbero fatto lo stesso con altre tre e così via... Nonostante le perplessità iniziali, questo meccanismo, chiamato anche "passa il favore”, iniziò a funzionare e a espandersi.

Dopo qualche mese qualcosa di straordinario aveva preso forma: gli atti di gentilezza si erano moltiplicati esponenzialmente fino a raggiungere tutte le più grosse città statunitensi e in seguito anche altre parti del mondo (la sua storia ispirò un libro e un film). Trevor aveva avuto conferma della sua intuizione: la gentilezza può cambiare il mondo e renderlo un luogo migliore. E questo cambiamento può essere innescato da ogni singola persona, con un piccolo gesto.

Già, forse è proprio questo che il mondo si aspetta ognuno di noi.

Esercizio - La palestra del bene

Il muscolo della gentilezza

Prendiamo come una gentile chiamata alle armi le storie di questi due bambini e tentiamo anche noi un piccolo esperimento per elevare il tasso ambientale di gentilezza. Servono 60 secondi al giorno. Utilizziamo questo piccolo frangente per compiere un gesto gentile verso qualcuno. Non importa il destinatario (può essere un amico o un famigliare, ma anche uno sconosciuto - anzi più il destinatario è improbabile, ostico, più l’esercizio produce risultati sorprendenti). E non importa il gesto (può essere un semplice sorriso, un abbraccio, un regalo, un piccolo favore, una parola di conforto...). E non importa neppure che il gesto sia ispirato o meno, perché l’ispirazione arriverà, con il tempo arriverà. La gentilezza, infatti, è come un muscolo e come un muscolo può avere dimensioni ed estensioni diverse, e come un muscolo può essere allenata, potenziata, rieducata. Ogni gesto gentile riattiva antiche memorie e riattiva cellule del nostro cuore. E sollecita reazioni simili anche in chi ci sta vicino. Se avessimo facoltà di vedere il mondo dall'alto noteremmo in corrispondenza di ogni gesto gentile una piccola luce accendersi (la gentilezza genera luce, e non solo sui piani sottili), quindi pensate cosa potrebbe accadere in poche settimane se ognuno portasse avanti questo impegno...

Le banconote della gentilezza

Così come Trevor anche noi possiamo invitare altri a compiere un gesto gentile. Si può fare condividendo con loro questa pagina o seguendo questa modalità: prendiamo una banconota (o un post it) e con una matita scriviamo sopra la frase: GENTILEZZA GENERA GENTILEZZA. Scriviamo con lentezza questa frase, assaporandola, sentendo la bellezza racchiusa nel suo contenuto e di ciò che quel contenuto andrà ad alimentare. Poi usiamo la banconota normalmente, rimettendola in circolo, e lasciando a lei fare il resto (nel caso dei post it lascio alla vostra fantasia la scelta dei luoghi dove collocarli). Ovviamente più frasi disperdiamo più gentilezza seminiamo :-)

Prima di salutarvi vi ricordo l'indirizzo dove potete raccontarmi quale è il vostro rapporto con la gentilezza, come è andato l'esperimento o inviarmi una vostra storia sul "bene" o semplicemente un saluto: riccardo@lospiritoinfantile.it

Grazie per aver fatto visita a "Il Giardino del Bene", vi aspetto giovedì prossimo con una nuova puntata.

Riccardo Geminiani

 

 

Data di Pubblicazione: 18 marzo 2021

Ti è piaciuto questo articolo? Rimani in contatto con noi!

Procedendo con l'invio dei dati:

Lascia un commento su questo articolo

Caricamento in Corso...