SAGGI E RACCONTI   |   Tempo di Lettura: 3 min

Momenti di Silenzio

Le Figure di Lichtenberg - Anteprima del libro di Ben Lerner

Dall’introduzione di Francesco Pacifico

Lo scopo di Lerner, con il suo discorso che oscilla tra poesia, prosa e saggio, sembra essere l’indifferenziata unità di scienza, morale e arte. Le poesie sono il suo punto di partenza.

Poesia 1

Quando un desiderio eccede il proprio oggetto, viene fondato un quartiere di lusso.

I succiacapre bisticciano sui tigli. I pellerossa vengono cacciati.

Quando la caccia eccede il proprio oggetto, il passato consegue

pubescenza. La storia si ferma

per sottolineare con enfasi. Dopo la pubblicazione di queste poesie,

il danaro non sarà argomento possibile.

Il danaro sarà un uccello grigio noto per farsi gioco di altri uccelli.

Le stelle saranno aggiustate per tenere conto dell’inflazione

così che i morti possano continuare a vivere

nel modo al quale si sono abituati.

Quando un sogno conveniente comincia a sognare sé stesso,

gli ultimi bambù del vicinato vacillano alla radice.

I bambini fanno l’amore “stile esecuzione”,

poi si abbracciano l’un l’altro come momenti di silenzio.

Poesia 2

Avrei voluto scusarmi in anticipo.

Avrei voluto gettare a mare tutto il dogmatismo della teoria e tutta la sclerosi dell’organizzazione.

Avrei voluto mettere la mano in posizione atta a prendere il sole.

l'immaginavo che un tal gesto sarebbe risultato in una pastella, una pestata.

Un biscotto

non è l’unica sostanza che assume la forma

dell utensile che lo taglia. L’uomo-bambino

si infila una pistola lanciarazzi nei pantaloni della tuta e parte

verso una panchina di infinita bellezza e pace.

Come la ragazzina che i vicini hanno mandato alla scuola cattolica, stasera la luna giacerà con qualsiasi ragazzo che parla di andarsene dal paese.

a mia codardia forse ha, forse no, concrete fondamenta economiche Ho picchiato Orlando Duran con un cric finché non gli è uscito il sangue da un occhio.

Mi piace quando togli la crosta del pane dai miei sandwich.

 

Il nome del fiore simbolo del nostro stato cambia man mano che secca.

Poesia 3

Ai miei tempi, sapevamo annegare plausibilmente,

rinunciare alle sette rivendicazioni del corpo sul galleggiamento. Ai miei tempi, i profumi avevano iniziativa, le nostre pendole esauste si lamentavano così splendidamente

che la causa cominciò a perdere calorie

come scintille. Con immensa ostentazione, cominciai a perdere i capelli. Con

immensa ostentazione costruii una porticina dentro la porta per i cani. Ai miei tempi, eravamo uomini ragionevoli. Perfino voi donne e bambini eravate uomini ragionevoli. E c’era la promessa del piacere in ogni dilemma che posponevamo. Come una camicetta, i crimini più eleganti li si lasciava sbottonati.

Adesso sono l’unico che sa la storia delle forme perniciose

che le nostre valenze assumevano alla luce invernale. Gente mia,

non siete orripilati da come si declinano questi verbi...

dalla loro immensa ostentazione, dalle loro porte di diverse dimensioni?

Questo testo è estratto dal libro "Le Figure di Lichtenberg".

Data di Pubblicazione: 3 ottobre 2017

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