SALUTE E BENESSERE   |   Tempo di Lettura: 7 min

Il nervo vago e il sistema nervoso autonomo

Il nervo vago e il sistema nervoso autonomo

Scopri i tre circuiti che regolano le funzioni corporee in modo da aiutarci a mantenere l’omeostasi leggendo l'anteprima del libro di Stanley Rosenberg.

I tre circuiti del sistema nervoso autonomo

«Che sia possibile osservare qualcosa o meno dipende dalla teoria che si utilizza. Solo la teoria decide che cosa può essere osservato».
Albert Einstein

Tradizionalmente, al sistema nervoso autonomo veniva attribuita la capacità di regolare varie funzioni viscerali “automatiche”, come la digestione, la respirazione, l’impulso sessuale, la riproduzione ecc. Il vecchio modello dello “stress o rilassamento” era basato sul riconoscere soltanto due circuiti: il simpatico e il parasimpatico.

Sempre nel vecchio modello, il sistema nervoso simpatico era considerato attivo nella reazione di stress a minacce e pericoli. Il sistema nervoso parasimpatico, per contro, si esprimeva nella reazione di rilassamento ed era associato alla funzione del nervo vago. Secondo questo modello più vetusto del sistema nervoso autonomo, quasi universalmente accettato, il nervo vago era uno solo, e non si prendeva in considerazione il fatto che in realtà esistono due differenti vie neurali, entrambe denominate “vago”.

La teoria polivagale, invece, per prima cosa riconosce che il nervo vago possiede due rami separati, ossia due nervi vagali distinti e disgiunti che hanno origine in due punti differenti. Per avere una rappresentazione più accurata di come funziona il sistema nervoso autonomo, consideriamo che esso consiste in tre circuiti neurali: il ramo ventrale del nervo vago, o “ramo ventrovagale” (stati positivi di rilassamento e coinvolgimento sociale), la catena del simpatico (reazione “combatti o fuggi”) e il ramo dorsale del nervo vago, o “ramo dorsovagale” (rallentamento, collasso e comportamento depressivo). Questi tre circuiti regolano le nostre funzioni corporee in modo da aiutarci a mantenere l’omeostasi.

La teoria polivagale presenta inoltre un’altra dimensione rispetto a ciò che sappiamo sul sistema nervoso autonomo, il quale non solo regola le funzioni dei nostri organi interni; infatti, i suoi tre circuiti sono anche correlati ai nostri stati emozionali, che a propria volta guidano il nostro comportamento.

Chi esegue massaggi sa per esperienza che il corpo di una persona può essere troppo rigido, un altro troppo morbido, mentre un terzo è semplicemente “giusto”. Di solito, quando i terapisti fanno pratica per eseguire massaggi imparano come si rilasciano le tensioni in un muscolo contratto. Tuttavia, su un corpo non sufficientemente tonico questo approccio non funziona.

L’attività supportata dalla catena del simpatico ci mette in grado di “combattere” per affrontare un pericolo, o di scappare via per evitarlo. Questo succede perché i muscoli tesi o rigidi ci permettono di muovere più velocemente tutto il corpo. È anche necessario che la pressione sanguigna sia più alta per far circolare il flusso di sangue nei muscoli tesi e rigidi.

Il tono muscolare è più scarso quando il circuito dorsovagale è attivato, poiché non c’è bisogno di tendere i muscoli per “combattere o fuggire” (o, in alcuni casi di estremo pericolo, quando la reazione del corpo volta alla sopravvivenza è disattivata). Una pressione sanguigna bassa è sufficiente per far circolare il sangue nei muscoli morbidi e afflosciati. Nella sua forma estrema, questa pressione bassa può causare perdita di coscienza e svenimenti. Il termine medico per questo evento è “sincope”.

Una pressione sanguigna normale è appropriata per muscoli che non siano né tesi né flaccidi, bensì semplicemente “giusti”. Generalmente, negli stati di coinvolgimento sociale non ci sono né minacce né pericoli nel nostro ambiente o nel nostro stesso corpo. Il nostro sistema nervoso registra questo fatto, quindi non dobbiamo fare nulla; possiamo veramente rilassarci e goderci la compagnia degli altri. Secondo la teoria polivagale, quando siamo nello stato di coinvolgimento sociale possiamo rimanere “immobilizzati” anche senza paura, collera o attività depressive. La nostra pressione sanguigna, gli zuccheri nel sangue e la temperatura corporea sono normali. Possiamo rimanere fermi e immobili, e tuttavia essere svegli e vigili.

Una stretta di mano ci fornisce una buona indicazione dello stato in cui si trova il sistema nervoso autonomo di un’altra persona. Di solito, un corpo eccessivamente rigido è la conseguenza di uno stato di attività cronica nella catena del simpatico, in cui l’intero sistema muscolare è continuamente pronto a combattere o fuggire. Tipicamente, questa tipologia di persona ha una stretta di mano troppo energica, e stringe più forte del necessario. Per qualcuno che invece manca di tonicità muscolare è vero l’opposto, solitamente segno di un’iperattività nel circuito dorsovagale. Di norma, questo genere di persona ha una stretta di mano debole, e la mano stessa è flaccida, umida e talvolta fredda.

Se la vostra stretta di mano è semplicemente “perfetta”, significa che il ramo ventrovagale è predominante. Possiamo avere delle tensioni nei singoli muscoli, che però si rilassano molto rapidamente, e il massoterapista noterà che anche il nostro corpo è “giusto”.

Il tono muscolare è solo uno dei tanti modi per monitorare lo stato del nostro sistema nervoso.

Omeostasi e sistema nervoso autonomo

I circuiti neurali che controllano i nervi preposti alla regolazione delle funzioni degli organi viscerali possono essere paragonati a un termostato collegato sia a una stufa sia a un condizionatore d’aria fredda. Quando il termostato rileva che l’aria è troppo fredda fa accendere la stufa, e quando l’aria è troppo calda fa accendere il condizionatore. In modo simile, i mammiferi hanno bisogno di mantenere la temperatura corporea entro i limiti minimi e massimi, e i loro nervi sensitivi forniscono ai propri “termostati” un feedback al riguardo.

Gli schemi comportamentali e le funzioni fisiologiche aiutano il corpo a regolare la temperatura. Se ad esempio abbiamo freddo possiamo muoverci per produrre calore attraverso l’attività dei nostri muscoli, oppure possiamo indossare più abiti per isolare noi stessi e ridurre la perdita di calore corporeo. Quando abbiamo molto freddo, il nostro corpo inizia a tremare in modo incontrollabile, producendo calore dall’azione dei muscoli.

Quando abbiamo caldo rimaniamo fermi, distesi o seduti, in modo da ridurre l’attività muscolare e quindi evitare un ulteriore surriscaldamento. I vasi sanguigni si dilatano per far sì che più calore raggiunga la superficie della pelle, dove verrà disperso. Ci togliamo più strati di abiti e sudiamo, e, evaporando, il sudore raffredda il corpo.

Quando una persona si arrabbia, talvolta diciamo che è una “testa calda”, e la esortiamo a tranquillizzarsi con frasi del tipo “calma e sangue freddo”. Oppure, una persona può ritrarsi quando non gradisce qualcosa, e in tal caso diciamo che è “fredda” rispetto a quella cosa, e pensiamo a dei modi per far sì che le si riaccenda l’entusiasmo. Sia il caldo sia il freddo sono percepiti come riflessi di stati emozionali.

Le tre parti del sistema nervoso autonomo lavorano di concerto per controllare l’attività degli organi, per produrre l’omeostasi e per aiutarci ad affrontare situazioni ambientali esterne e riequilibrare le condizioni interne all’organismo.

Il modello della teoria polivagale può anche essere applicato a problemi e diagnosi in molti ambiti fisiologici, come la digestione o la riproduzione, che potremmo considerare come problematiche fisiche al di là del nostro controllo o influsso.

Ad esempio, ci sono sempre più ricerche scientifiche che utilizzano la variabilità della frequenza cardiaca (HRV, heart rate variability) per misurare l’attività ventrovagale, quantificando nella frequenza cardiaca stessa un ritmo spontaneo noto come “aritmia respiratoria sinusale”. Questi studi rivelano che bassi livelli di attività ventrovagale sono correlati a un’ampia gamma di problemi di salute, come obesità, ipertensione, palpitazioni ecc. .

Data di Pubblicazione: 26 febbraio 2021

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