Scopri l'origine dell'Universo e il valore spirituale della Luce e dei colori, leggendo l'anteprima del libro del Maestro Omraam Mikhaël Aïvanhov.
Dal fuoco alla luce
Noi esistiamo, e anche l’universo in cui abitiamo esiste: è una realtà che nessuno può contestare. Tuttavia, nonostante i numerosi racconti presentati nei libri sacri di tutte le religioni e nonostante le ricerche e le ipotesi degli astrofisici, forse non sapremo mai come questo universo è stato creato o è apparso, né sapremo per quale ragione esiste qualcosa invece del nulla.
Ma noi possiamo comunque cercare di avvicinarci a questo mistero, e per farlo possiamo percorrere diverse strade utilizzando immagini, simboli e analogie.
Certe religioni fanno del fuoco la prima delle divinità. E il fuoco primordiale, e il fuoco fisico che noi conosciamo può darcene appena un’idea. In effetti, questo fuoco primordiale esiste nell’universo sotto ogni genere di forme, ed esiste anche in noi. Di per sé, il fuoco non è luminoso né caldo, lo diventa in certe condizioni, e noi lo vediamo solo se si accompagna alla luce.
I primi versetti del libro della Genesi evocano un caos primitivo, un oceano di tenebre al di sopra del quale aleggia lo spirito di Dio. E quando Dio disse: "Che la luce sia!", la luce fu. Dio ha dunque parlato. Ma qui, “parlare” non ha ovviamente il significato che diamo noi a questa parola. Dire che Dio ha parlato è solo un modo di esprimere il concetto che, per creare, Egli si è proiettato all’esterno di Se stesso.
È questa proiezione - che era Lui, ma una forma nuova di Lui - che noi chiamiamo “luce”. Dire che Dio “ha parlato” significa che Egli ha avuto la volontà di manifestarsi, ed è la legge dell’analogia che ci aiuta a comprendere.
Prendiamo un esempio dalla vita quotidiana. Voi avete un’idea, ma dov'è quell’idea? Non la si può vedere né localizzare da qualche parte nel vostro cervello, e non si sa nemmeno di quale materia sia fatta. Ma nel momento in cui voi esprimete quell’idea tramite la parola, già si comincia a percepire la sua esistenza.
E infine, quando agite per realizzarla, quell’idea s'incarna, diventa visibile. La parola è un intermediario fra il piano del pensiero puro e quello della realizzazione nella materia.
Fuoco primordiale
La luce è dunque la sostanza emanata dal Fuoco primordiale. È lei che san Giovanni, all’inizio del suo Vangelo, chiama “il Verbo”: "In principio era il Verbo, e il Verbo era con Dio, e il Verbo era Dio... Tutto ciò che è stato fatto è stato fatto per mezzo di lui... e niente di ciò che è stato fatto è stato fatto senza di lui". La luce è il Verbo che Dio ha pronunciato all’inizio.
Se Dio, lo Spirito, il Fuoco primordiale, ha creato dapprima la luce, è perché ha voluto fare di essa la materia della sua creazione. Come il principio maschile (lo spirito) genera il principio femminile (la materia), così è il fuoco che genera la luce. Il fuoco originale, il fuoco non manifesto, non è luminoso: è solo nel momento in cui si è manifestato che è apparsa la luce.
Essa è, in qualche modo, la veste del fuoco, il che significa che la luce è già materia: è la materia attraverso la quale il fuoco si manifesta. Ogni volta che accendete un fuoco, è esattamente la storia della creazione del mondo che si ripete davanti a voi.
In principio era dunque il fuoco, e il fuoco ha generato la luce che è la materia della creazione. Dio, il principio attivo, ha generato la luce, ed è su quella luce - che era già materia - che Egli ha lavorato per creare l’universo.
Così, fin dalla nascita dell’universo, si vedono all’opera i due grandi princìpi, maschile e femminile: Dio, il fuoco, il principio maschile, ha tratto da Se stesso e ha proiettato il principio femminile, la luce, la materia nella quale Egli avrebbe creato.
La luce è lo stato più sottile della materia, e ciò che noi chiamiamo “materia” non è che uno stato condensato della luce. In tutto l'universo, sì tratta dunque della stessa materia... o della stessa luce, più o meno sottile, più o meno condensata.
Se non si vede che le pietre, le piante, gli animali e gli esseri umani sono fatti di luce, è perché quella luce in loro si è condensata a tal punto da diventare opaca.
Il mondo fisico che noi conosciamo è dunque una condensazione estrema della luce primordiale. Dio, il principio attivo, “ha parlato”: Egli ha proiettato la luce e, lavorando su quella luce come su una materia, ha creato l’universo.
La Luce del divino
È dunque inesatto affermare, come hanno fatto certi teologi e filosofi, che Dio abbia creato il mondo dal nulla, poiché niente può essere creato dal nulla. Dire che Dio ha creato il mondo dal nulla significa che Egli non ha avuto bisogno di qualcosa di esterno a Sé, ed è questo che è difficile da comprendere per gli esseri umani, i quali possono creare, costruire e fabbricare solo con materiali e strumenti esterni a loro.
Il concetto di una creazione avvenuta a partire dal nulla significa che Dio ha tratto da Se stesso la materia della creazione. L’universo non è altro che quella sostanza estratta da Lui e proiettata fuori di Lui, ma che è pur sempre Lui.
Con che cosa il baco da seta tesse il suo bozzolo, e il ragno la sua tela? Con che cosa la chiocciola fabbrica la sua conchiglia? Con una sostanza che tutti loro riescono a estrarre da se stessi. Se si sa osservare la natura, quanti fenomeni possono istruirci su certe questioni presentate come misteri impenetrabili!
Un giorno la scienza dovrà riconoscere che la luce è la materia primordiale con la quale l’universo è stato creato, e coloro che cercano di approfondire la scienza della creazione, che ne fanno il loro studio quotidiano e riescono a trasporre in se stessi questo processo di creazione, diventano anch'essi creatori come il Padre celeste.
La Scienza iniziatica chiama teurgo un essere che pratica la magia divina. Quell’essere ha compreso che Dio ha creato il mondo tramite la luce, e che non c’è dunque nulla di più importante che lavorare con la luce.
Concentrandosi a lungo sulla luce, egli riesce a impregnarsene così profondamente che essa gli fornisce la materia delle sue creazioni. Le immagini che egli proietta tramite il pensiero, le parole che pronuncia e i gesti che compie diventano operanti solo grazie al potere della luce. Le sue parole e i suoi gesti sono semplicemente dei supporti; possono produrre degli effetti solo nella misura in cui sono impregnati di quell’elemento vivo che è la luce.
Data di Pubblicazione: 9 gennaio 2024