SPIRITUALITÀ ED ESOTERISMO   |   Tempo di Lettura: 10 min

Osho. Uno scienziato della dimensione interiore

Le tecniche di Meditazione Attiva di Osho

Scopri cosa sono le tecniche di Meditazione Attiva ideate da Osho - Le Osho® Active Meditations - leggendo l'anteprima del libro "Corso di Meditazione".

Osho. Uno scienziato della dimensione interiore

"Io non faccio parte di alcun movimento. Ciò che sto facendo è parte di qualcosa di eterno che sta accadendo da quando il primo uomo è apparso sulla Terra, e che continuerà fino alla presenza dell'ultimo essere umano. Non è un movimento, è l'essenza stessa dell'evoluzione.

Io sono parte dell'eterna evoluzione dell'uomo. Cercare la verità non è qualcosa di nuovo o di vecchio, la ricerca del proprio essere non ha nulla a che fare con alcun processo temporale. Potrei non esserci più, ma ciò che sto facendo continuerà. Nessuno ne è il fondatore, nessuno ne è il leader: è un fenomeno di portata immensa, incommensurabile, incontenibile!

Molti esseri illuminati sono apparsi, hanno dato il loro aiuto e sono scomparsi, ma il loro contributo ha condotto l'umanità un po' più in alto, l'ha resa un po' migliore, un po' più umana. Ciascuno di loro ha lasciato il mondo un po' più bello di come l'aveva trovato."

Osho

Molte sono le qualità di Osho: mistico, poeta, scienziato... sono forse le più evidenti. E proprio come scienziato Osho ha esplorato la dimensione interiore, nello stesso modo in cui la scienza si occupa di studiare il mondo esteriore: con la stessa precisione e meticolosità ha utilizzato un approccio esperienziale che lo ha portato al pieno risveglio.

E il suo invito a sperimentare parte proprio da qui: "Io sono una persona del tutto ordinaria, non mi ritengo un figlio di Dio o una sua incarnazione. So solo questo: se quel risveglio mi è accaduto, può accadere anche a te. Può accadere a chiunque: occorre solo un po' di impegno. Non è un privilegio speciale dovuto alla nascita, è necessario soltanto un piccolo sforzo, un po' di intelligenza, cose che l'esistenza ha fornito a tutti. E nel momento in cui percepisci, realizzi il silenzio interiore, ecco che accade un cambiamento radicale. La tua vita cambia totalmente".

Quell'intima comprensione e quel mutamento hanno dato a Osho una diversa prospettiva sulla dimensione interiore e sul senso di una fattiva ricerca del Vero, nella realtà attuale. Libero da appartenenze, ha potuto avvicinare la sfera della meditazione, così come si è tramandata nei secoli e nelle diverse tradizioni, conservando un approccio obiettivo e scientifico. Nello specifico ha poi osservato con il giusto distacco il processo meditativo di quanti a lui via via si accompagnavano e ha operato in modo da rendere la sua proposta esperienziale più efficace e adatta alla tipologia di persone che con lui sperimentavano.

In particolare, interagendo con ricercatori occidentali, si è reso conto dell'incredibile mutazione che il genere umano sta vivendo a causa di tempi, ritmi e stili di vita del tutto differenti rispetto al passato; un processo che negli ultimi decenni ha interessato anche l'Oriente.

Come egli stesso ha spiegato: "Io ho a che fare con l'uomo contemporaneo, l'essere più irrequieto che si sia mai evoluto sulla Terra. Non sono per nulla legato alla tradizione e non sono fermo a una qualsiasi tecnica particolare. La mia esperienza dell'uomo moderno è che la cosa per lui più difficile è stare seduto senza fare nulla. Pertanto, ho dovuto escogitare strategie e metodi che lo aiutassero a immergersi nel silenzio. L'intento, alla fine, è soltanto quello; e se un solo essere umano ci è riuscito, allora è possibile all'intera umanità. Occorre semplicemente liberarsi da tutta la spazzatura accumulata e che affiora nei pensieri e anche nei sogni. Ed è meglio sfogarla, espellerla, prima che contagi le nostre azioni. Questa è l'unica intuizione psicologica sottesa al processo meditativo da me suggerito: occorre svuotarsi, creare un vuoto dentro di sé. Da quel nulla affiorerà la gioia per eccellenza, sboccerà la suprema beatitudine".

Le tecniche di Meditazione Attiva ideate da Osho

Le Osho® Active Meditations™ - permettono di partire dal corpo, liberandolo dall'accumulo di tensioni, e dalla mente, alleggerendola da tutto ciò che regolarmente la intasa; ma soprattutto di sfogare tutto ciò che abitualmente viene ormai rimosso, represso o trattenuto in una interazione sociale sempre meno naturale e spontanea.

In questo modo, con pratiche che durano un'ora si riprende possesso del proprio sistema corpo-mente, si sviluppa la capacità di osservare i pensieri e le emozioni che si muovono al proprio interno; e soprattutto ci si apre a contattare quello spazio di silenzio, che è poi l'essenza della meditazione.

Questi metodi, da lui definiti "propedeutici" - ovvero introduttivi per chiunque si voglia avvicinare alla meditazione - si stanno diffondendo nel mondo, anche tra coloro che poi utilizzano tecniche più tradizionali di meditazione seduta. L'eccesso di stimoli, informazioni, tensioni e stress ha reso infatti evidente che mettersi semplicemente a osservare quella massa vulcanica di accumuli può far impazzire: "Le mie tecniche sono assolutamente necessarie all'uomo occidentale," ha chiarito Osho "prima che una persona sia in grado di sedersi e praticare metodi come la meditazione Vipassana, stando semplicemente seduti senza far nulla, mentre l'erba cresce da sola. Infatti, si dovrà stare seduti in silenzio, senza fare nulla: questa è la condizione basilare affinché l'erba possa crescere da sola. Se non riesci a stare seduto in silenzio, senza fare nulla... finirai col dare fastidio all'erba!".

Alleggerendo invece il sistema corpomente, risulta poi più facile rilassarsi e abbandonarsi a un'esperienza di consapevolezza e di presenza attenta, quieta e silenziosa.

Osho ha inoltre trasformato "l'arte dell'ascolto" in una soglia che conduce alla meditazione. E questa è forse la prospettiva più rivoluzionaria aperta sulla scienza dell'essere: risveglia infatti una via d'accesso diretta, in grado di connettere con il silenzio essenziale risolvendo così l'enigma che noi tutti siamo, allorché ci dimentichiamo del nostro vero essere.

In verità, alla base di ogni esperienza meditativa, si nasconde la ricerca del proprio volto originale, come suggerisce lo Zen -, ovvero il riconnettersi con qualcosa dentro di sé che chiarisca l'annoso interrogativo che ogni essere umano si pone, consciamente o inconsciamente: "Ma io... chi sono?".

I metodi di meditazione tradizionali, ideati in passato, si fondavano sull'intuizione che proprio nel silenzio l'irrequietezza che impediva quella comprensione si dissolveva. Tuttavia, come Osho ha spiegato, per la prima volta: "Gli insegnanti di meditazione hanno sempre detto alla gente: 'Resta in silenzio, ma non fare nessuno sforzo'". Ebbene, con quell'insegnamento "si mette la persona in un dilemma davvero oscuro, infatti non c'è modo di essere in silenzio senza fare uno sforzo. Se fosse possibile, non sarebbe mai esistita la necessità di un maestro, non ci sarebbe stato alcun bisogno di insegnare la meditazione. Le persone sarebbero diventate silenziose, senza sforzo alcuno".

Osho ha dunque raffinato il suo tenere discorsi, per quanto interessanti e coinvolgenti, rendendoli una semplice risposta a questo dilemma: "Io vi rendo consapevoli degli intervalli di silenzio, senza alcuno sforzo da parte vostra. Per la prima volta, il mio parlare è usato come una strategia per creare silenzio dentro di voi. Infatti, in attimi improvvisi, quando io divento silenzioso, tu diventi silenzioso... ciò che resta è solo un puro spazio di attesa. Tu non stai facendo alcuno sforzo, né lo sto facendo io".

Dunque, a differenza del normale colloquiare, del tenere conferenze o lezioni, il suo parlare è un semplice espediente che aiuta a spostarsi dalla mente alla nonmente. Osho fa buon uso delle parole, trattando tematiche di forte interesse, rispondendo a domande e a dubbi, avvicinando le persone a una vita più equilibrata e armoniosa, ricordando il vero destino che ci attende; ma soprattutto sollecitando una presa di responsabilità della propria vita e del pianeta che ci ospita... eppure non sono le parole il messaggio. Quelle sono semplici "dita che indicano la luna". Oppure, come egli spiega: "Le mie parole sono soltanto dei vettori, dei contenitori. Il contenuto è del tutto diverso, è qualcosa di diametralmente opposto". Si tratta di "semplici giocattoli" e, "mentre tu ti trastulli con quelli, al di sotto avviene un'incredibile operazione chirurgica".

Un'opportunità meditativa

In pratica, i discorsi di Osho sono un'opportunità meditativa. Con un minimo di impegno, il suo parlare può essere percepito come un flusso armonioso che permette di mettere a fuoco chi sta ascoltando; il che favorisce uno spostamento della consapevolezza da ciò che viene ascoltato alla presenza consapevole che è in ascolto.

Il trucco è disimparare la modalità comune, acquisita come condizionamento culturale, che lega l'ascolto a un perenne giudicare: "Sì, sono d'accordo", "No, non sono d'accordo"; oppure "Sì, mi piace", "No, non mi piace".

Se ci si vuole liberare da questo filtro mentale, Osho consiglia di provare ad ascoltarlo come un brano musicale o "come vento che passa tra i pini", oppure come si trattasse di "uccelli che cantano al mattino". Ascolta semplicemente, in silenzio... un silenzio che affiora proprio dal suo ritmo, fondato su pause improvvise.

In questo caso, si ha l'occasione di fare una scoperta sorprendente: "Il vero ricercatore ascolta con una mente vuota, assolutamente vuota. Ascolta totalmente, senza fare valutazioni, senza giudizio; allora non c'è alcuna possibilità di fraintendere. E il miracolo di un 'giusto ascolto' è questo: se ascolti in silenzio, qualsiasi cosa sia vera colpisce in profondità, da qualche parte, una corda nel tuo cuore, genera un ritmo. Da qualche parte, in profondità nel tuo cuore si verifica una sincronicità. Quello è il miracolo della verità: se la mente è in silenzio, e se viene detto qualcosa di vero, il tuo cuore inizia immediatamente a pulsare in sintonia, inizia a danzare con la verità. Quello è il vero 'concordare', non qualcosa di mentale, non un accordo dell'ego, ma qualcosa di esistenziale, di totale. In quel caso hai compreso, e ricorda: se qualcosa non è vero, il tuo cuore resterà freddo."

In base a questa prospettiva, Osho chiarisce anche che "non è necessario preoccuparsi se una cosa sia vera o no. Se lo è, tocca qualcosa di così profondo dentro di te: neppure tu eri consapevole che un simile abisso esistesse. E se non è vera, in te non si muove nulla. Pertanto, nel 'giusto ascolto' è tutto il tuo essere che diventa decisivo, non soltanto la tua testa, che è un semplice frammento. E non permettere mai che il frammento decida per il Tutto; lascia che sia la totalità a decidere."

Data di Pubblicazione: 9 marzo 2021

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