SPIRITUALITÀ ED ESOTERISMO   |   Tempo di Lettura: 8 min

Ostara - Tra Pasqua Pagana ed Equinozio di Primavera Celtico

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Ostara è il nome dell'equinozio di primavera secondo la cultura celtica nonché l'origine pagana della nostra Pasqua. Celebra e immergiti in questa antica festa.

Ostara - Tra Pasqua Pagana ed Equinozio di Primavera Celtico

Le prime carezze del sole iniziano ad invadere l'aria di un lieve tepore, accompagnato dal cinguettio degli uccelli e dal profumo di fiori che, come gioielli, dipingono i prati. La primavera è finalmente arrivata! È tempo di Ostara, la rinascita della Natura.

Nella Ruota dell'Anno, questa festività corrispondeva a una delle celebrazioni principali legate al ciclo naturale e alla vita rurale.

Nel neopaganesimo e nella cultura wicca, Ostara esiste ancora ed è diventata parte degli otto sabbat che scandiscono l'anno. Questi si dividono in sabbat maggiori e minori.

quattro sabbat maggiori equivalgono ai passaggi chiave delle attività contadine e sono:

Invece, i quattro sabbat minori, che coincidono coi due solstizi e i due equinozi, sono:

 

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Il culto della dea Ostara

Il 21 marzo appena passato abbiamo quindi attraversato l'Equinozio di Primavera, una data non solo significativa a livello astronomico ma, fin dai tempi antichi, anche un momento di passaggio importante, simbolo di rinascita e fertilità.

Tutte le culture antiche rivivono questo passaggio attraverso i loro miti e rituali. Ad esempio, gli antichi Greci celebravano l'anabasi di Persefone, la regina degli inferi, ossia la sua ascesa al mondo dei vivi. Il suo ritorno segnava così il risveglio della Natura, prodotto dalla gioia di sua madre Demetra, dea dei raccolti, per riaverla di nuovo con sé.

Anche i Romani condividevano il mito di Proserpina, del melograno e del risveglio della primavera, ma non avevano una data precisa per l'Aequinoctium Vernum, nome latino dell'Equinozio, finché Giulio Cesare non la fissò il 25 marzo.

Tuttavia, la primavera e i suoi festeggiamenti erano "mobili" a seconda di quanto lungo, rigido o mite fosse stato l'inverno. In linea di massima, essendo marzo il mese dedicato a Marte, dio della guerra, molti riti e festività agricole legate alla stagione primaverile cadevano ad aprile.

Il mese stesso prende il nome dalla dea Aprilia, la divinità della primavera, che spesso coincide con la figura di Flora, la dea delle piante e della fioritura, "ministra di Cerere" (nome romano di Demetra).

Ritornando ai celti e alle popolazioni germaniche, il risveglio della primavera si deve alla dea Ostara, protettrice della Natura e della fertilità. Durante questo periodo e per tutto il mese di aprile, avevano inizio vari rituali per ingraziarsi i favori della divinità e l'inizio di un buon raccolto.

Secondo la cultura celtica, i riti concretizzavano la volontà delle tribù perché accadessero determinati avvenimenti. Quindi, una sorta di pensiero trasformativo. Proprio per questo, il desiderio che la terra diventasse fertile per la semina si traduceva anche in rituali ierogamici, ossia l'unione sessuale degli individui come rappresentazione sacra della fertilità.

I drudi celtici chiamavano la festa di Ostara col nome di "Alban Ellier", che tradotto significa “Luce della Terra“ per simboleggiare la liberazione della luce solare dai confini tenebrosi dell'inverno. 

Se pensiamo che Ostara però sia ormai ben lontana dalla nostra tradizione, non è affatto così! Anzi, la Pasqua e i suoi simboli sono tuttora influenzati dalle antiche consuetudini legate a questa festività.

Sei curioso? Allora non ti resta che continuare a leggere. Chissà che, immergendoti nelle atmosfere celtiche, non porterai un po' di Ostara nelle tue celebrazioni.

 

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L'origine celtica della Pasqua

Come ben sappiamo, durante la Pasqua cristiana si celebra la resurrezione di Cristo dopo la sua morte sulla croce.

Come abbiamo già detto, il concetto di morte e rinascita è insito in questo periodo, in quanto la Natura stessa risorge in primavera dopo la sua "morte" invernale.

L'assimilazione di Ostara con la Pasqua è chiara fin dal nome stesso della nostra festa. Infatti, in inglese Pasqua si dice "Easter", mentre in tedesco "Ostern", trasformazione moderna dell'antico nome di Ostara, così chiamata dalle popolazione germaniche, e Eostre, nome della dea tra i sassoni. Anzi, in Gran Bretagna l'intero mese lunare di aprile era definito Eostre-monath, tradotto come il "mese di Eostre", ora "mese pasquale".

Inoltre, solo tardivamente la sua festività venne fatta coincidere col 21 marzo e l'equinozio di primavera. Anticamente le celebrazioni dedicate a Ostara avvenivano il primo plenilunio dopo l'equinozio, il medesimo calcolo con cui si sceglie la domenica pasquale.

Durante i riti celtici, le sacerdotesse devote alla dea accendevano candele e falò per incentivare il sole a sorgere e a perdurare nel cielo per tutta la stagione, oltre che simboleggiare la luce eterna della dea. Infatti, Ostara stessa era protettrice e incarnazione dell'alba.

Per di più, il fuoco è simbolo di purificazione e rinnovamento. Per richiamare la rinascita della dea dell'alba, le sue sacerdotesse più giovani si vestivano di bianco e, durante alcuni rituali, emergevano dalle grotte come rappresentazione di Ostara.

Da questa tradizione deriva il nostro cero pasquale, che rappresenta sia Cristo Risorto che la colonna di fuoco divino che guidò gli Ebrei in fuga fuori dall'Egitto.

Anche la resurrezione di Gesù è un evento che si può paragonare a un "risveglio" solare, in quanto dal buio del sepolcro, luogo associato alle profondità infere della terra, ascende al cielo come il sole in una nuova e rinnovata alba.

 

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I simboli di Ostara e della "Pasqua Pagana"

Il coniglio

Ti sei mai chiesto come mai la Pasqua sia da sempre associata al coniglio? E perché ormai è diventata tradizione consolidata regalarsi uova di cioccolato o benedirle?

Beh, entrambi questi simboli appartengono proprio all'antica festa pagana di Ostara.

Il coniglio e, in particolare, la lepre erano animali sacri a questa dea della fertilità, proprio perché erano simbolo di fecondità primaverile e piacere carnale in quanto sono per antonomasia creature che si riproducono abbondantemente.

In effetti, molte dee legate all'amore e all'abbondanza hanno "scelto" queste creature come animale prediletto, tra cui Venere/Afrodite.

In ultimo, fatto davvero curioso, i celti prevedevano il futuro interpretando il modo di correre delle lepri, considerate così anche un animale divinatorio.

 

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L'uovo

Tra i simboli più rappresentativi della Pasqua ci sono le uova! Di cioccolata, colorate e spesso, per i più piccoli, consegnate dal cosiddetto "Coniglio Pasquale".

Il legame tra uovo e coniglio (o meglio lepre) è insito nel mito di Ostara.

Come abbiamo già detto, la lepre è il suo animale sacro. Questa creatura è diventata cara alla dea quando ancora era solo un... uccello! Ebbene sì, per i celti le lepri in principio erano uccelli.

Secondo la leggenda, per sopravvivere all'inverno un uccellino pregò la dea della prosperità di aiutarlo, così questa lo trasformò in una lepre, un animale dal vello caldo che poteva nascondersi e trarre tepore da una tana sotterranea anche nel più rigido inverno.

Ogni primavera, quindi, per ringraziarla la lepre, che non aveva smesso di deporre le uova, le donava alla sua salvatrice durante la festa.

In moltissime altre religioni, poi, l'uovo è simbolo e incarnazione stessa della vita e della creazione perpetua. Si parla spesso anche di "uovo cosmico" in alcuni miti, in quanto si ritiene che lo stesso universo sia nato da un uovo primordiale, come nel folclore Egiziano.

Questa tradizione di "sacralizzare" l'uovo sopravvive ancora nella nostra Pasqua, quando lo benediciamo, lo mangiamo e lo regaliamo.

 

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Il modo migliore di celebrare Ostara

Ostara è il momento di ripartire e rinnovarsi, prendendo proprio esempio da Madre Natura. Quale modo migliore per celebrarla se non prendendosi cura di lei e rispettandola attraverso piante e animali?

Abbandoniamo lo stress e la vita frenetica, dedicandoci al giardinaggio o a lunghe passeggiate immersi nei boschi, nei parchi o in riva ai fiumi.

Sediamoci in giardino con un buon libro, sotto le fronde di un albero, oppure meditiamo o facciamo yoga cullati dai suoni naturali.

Inoltre, è tempo di dedicarsi agli hobby che più ci rendono felici e creativi, iniziando magari piccoli o grandi progetti che possano arricchirci di nuove, esaltanti esperienze.

Ostara è il tempo del rinnovamento. Perciò lasciamo che questa dea purifichi la nostra mente, riportando l'armonia dentro e fuori di noi.

 

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Data di Pubblicazione: 18 marzo 2024

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