Intraprendi il Sentiero dei Patra e trasformati nella mistica "ciotola del monaco", leggendo l'anteprima del nuovo libro di Daniel Lumera.
Cos'è il Patra?
Capita a tutti prima o poi. A un certo punto della nostra esistenza accade qualcosa e iniziamo a star male. La fine di un amore, il fallimento di un progetto, un ciclo che si chiude, la partenza di una persona cara, la fine di una vita... In quel cambiamento ci sentiamo smarriti e soli.
Tutte le certezze crollano, ciò che prima aveva un senso, improvvisamente non lo ha più. Ci accade più volte nel corso della vita, con intensità e profondità diverse. Alcune sono vere e proprie tempeste.
È successo anche a me. E ho avuto paura. Paura di non farcela. Paura di dover affrontare tutto da solo, di non trovare più quei momenti di chiarezza leggera. Mi sono chiesto da dove venisse tutto quel dolore, e perché stesse accadendo proprio a me.
È una sofferenza che ti si attacca addosso e non sai più come liberartene. Nel bel mezzo di quell’uragano, dopo aver pianto e pregato, ci fu un attimo di silenzio abissale. Lo avete mai vissuto? Come un raggio di silenzio che ti attraversa. Non so da dove provenisse, né chi lo avesse inviato.
Era una voce che diceva: “Ascolta”. Ma non c’era nulla da sentire. E forse era proprio quello di cui avevo bisogno. Quando scende quel silenzio, accade sempre qualcosa. Hai la certezza che qualcuno, da qualche parte nell'universo, ti abbia ascoltato.
Poi arriva un dono. Grande o piccolo che sia. Una carezza, un abbraccio, la luce del sole che entra nella tua camera, un sonno ristoratore, una musica che riapre alla vita, una nuova e più profonda consapevolezza.
Tutto ciò che è vero inizia sempre con un dono.
Il cammino della consapevolezza
Nelle tradizioni orientali, chi è pronto per intraprendere il cammino della consapevolezza è detto Patra. È un termine sanscrito che significa letteralmente “contenitore”, proprio come quello che il monaco porta sempre con sé. Egli non si preoccupa di come farà a nutrirsi; ci penserà la vita stessa.
In un senso più ampio, anche noi siamo dei Patra, dei contenitori: racchiudiamo idee, sentimenti, valori. Ognuno di noi è un monaco che deve custodire con cura la propria ciotola, affinché si mantenga integra e possa contenere tutta la bellezza che la vita ci dona.
Patra non è dunque semplicemente un utensile fatto di legno, argilla o metallo. Non è un oggetto, o un concetto, ma la natura stessa dell'essere. La sua origine è la consapevolezza, il suo significato è in ogni cosa.
Si tratta di una conoscenza antichissima, profonda nella sua semplicità, essenziale come il respiro, efficace come il silenzio, umile come la ciotola del monaco. Un sistema di sapere meritocratico, trasferito sin dalla notte dei tempi da maestro a discepolo senza interruzione.
Quando un aspirante ne fa richiesta, riceve insegnamenti in base al livello di consapevolezza in cui si trova, alla sua capacità di comprendere e all’unicità delle qualità che possiede. Il maestro dovrà versare il nettare della conoscenza nel nuovo contenitore.
Essere un Patra
Essere un Patra significa essere adatto ad accogliere in sé tre doni: il sapere, inteso come la saggezza che deriva dall'esperienza diretta; l'universo, ossia la consapevolezza che in ognuno di noi esistono infiniti mondi, galassie e l’unità della vita nella sua forma più pura; infine la grazia, ovvero il dono di uno stato di coscienza che contiene purezza, bellezza, verità, giustizia, armonia, pace, beatitudine e amore.
Se il recipiente è fessurato non potrà servire a questo scopo. Le fessure corrispondono ai vizi, agli irrisolti, ai traumi del passato, alle tendenze che creano sofferenza nella propria vita e in quella altrui, all’ignoranza e agli stili di vita malsani.
La tradizione dice che quando nasciamo siamo luminosi e puri. Il nostro Patra è intatto. Però col tempo si verificano degli eventi che fanno sì che nella nostra ciotola si formino delle crepe più o meno profonde. È così che la bellezza, la purezza e l'armonia della nostra struttura originaria si disperdono.
La buona notizia è che esiste una via accessibile a tutti, affinché ciascuno possa tornare alla luce che originariamente aveva in sé.
Come abbiamo detto, il cammino dei Patra contiene sei carismi, sei grazie (dal greco khàrisma, derivato di khàris, “grazia”), sei doni per poter sperimentare quello stato di leggerezza originale nella vita quotidiana.
Diventare Patra
Quando la ciotola è integra, il bello arriva e riempie la tua vita. Siamo tutti perfettamente in grado di contenere bellezza e felicità. L'esistenza ha tanto da darci, ma la mancanza di integrità ci rende incapaci di contenere questi doni.
Non si tratta di trattenere qualcosa, quanto di contenere nella capienza del proprio vuoto originale. E anzi, più nella vita cerchiamo di trattenere, di possedere qualcosa, e più la perdiamo, perché limitandola e obbligandola a stare nella forma delle nostre aspettative, paure e insicurezze, la soffochiamo, ne spegniamo la meraviglia e la leggerezza.
Non importa che si tratti di una relazione, un oggetto, un sentimento, un luogo o un'esperienza; più tratteniamo, e più le cose ci sfuggono. Così facendo, ci allontaniamo sia da noi stessi che da esse. Cogliere un fiore per il desiderio di possederlo lo priva della vita.
Cacciare una farfalla con la rete per catturarla ne spezzerebbe il volo e la priverebbe delle ali per sempre. Se invece coltivassimo un campo di fiori curandoli, liberi, nella loro natura, libere arriverebbero anche le farfalle e noi potremmo godere della presenza di entrambi, contenendoli nel giardino della nostra anima, nella prosperità e nell’abbondanza della terra.
Facendo dono del tempo e di noi stessi per prenderci cura di quel campo, diveniamo Patra, capaci di contenere la bellezza della vita.
Data di Pubblicazione: 2 aprile 2024