Perché 28 respiri possono cambiarti la vita? Cosa sono bioreconnecting e respirazione consapevole? Scoprilo leggendo l'anteprima del libro di Daniel Lumera.

Perché 28 respiri possono cambiarti la vita?

Cos'è il bioreconnecting

Questo libro inizia e finisce con 28 respiri. Un piccolo segreto millenario che ci permette di risvegliare uno stato di vitalità, lucidità, presenza mentale, creatività e allo stesso tempo di raggiungere un duraturo stato di calma e pace interiore. Il privilegio di poter essere consapevolmente lucidi nel miracolo della vita.

Gli antichi calendari, a differenza di quello gregoriano che usiamo attualmente, seguivano le fasi lunari per scandire il tempo. Prevedevano 13 mesi di 28 giorni ciascuno, più un “giorno vuoto”, chiamato “il giorno di transizione a una nuova fase”. Il calendario gregoriano, invece, non segue i cicli naturali e divide l’anno in 12 mesi irregolari.

Questa arbitraria misurazione del tempo che ci è stata imposta, e che non mettiamo mai in discussione, evidenzia lo scollamento dell'essere umano dai cicli naturali e dai ritmi di Madre Natura, che nel tempo è aumentato sempre più.

Da questo stato di disarmonia nasce un senso di separazione: una frattura percettiva che ci fa vivere in una condizione di profonda inconsapevolezza rispetto all'unità fondamentale della vita. Siamo inclusi in un disegno universale fondato sull’interconnessione e sull’interdipendenza, ma viviamo come esiliati, separati dalle fonti vitali interiori ed esteriori, dai ritmi naturali capaci di nutrirci, darci energia e guarirci.

In una realtà così frammentata, prodotta da una mente aliena, diventa un imperativo imprescindibile ricollegarsi ai ritmi e ai cicli della natura, della vita e dell'universo.

Da dove iniziare? Dal nostro mondo interiore. Iniziamo da 28 respiri.

Le neuroscienze incontrano le antiche tradizioni sapienziali

Tutto ciò che esiste in Natura è scandito da ritmi e cicli. Quelli che caratterizzano il metabolismo degli organismi viventi vengono studiati dalla branca della medicina moderna che prende il nome di “cronobiologia”.

Questi cicli periodici del nostro corpo sono conosciuti da tutti come ritmi biologici. La scienza suddivide i ritmi della vita naturale in tre grandi categorie: circadiani, ultradiani e infradiani.

I ritmi circadiani scandiscono l'alternarsi di quei cicli che si completano nell'arco di un periodo di tempo compreso tra le 20 e le 28 ore, come il ciclo sonno-veglia di animali ed esseri umani, o l'alternarsi del ciclo luce-buio. I ritmi ultradiani, invece, scandiscono l'alternarsi dei cicli la cui durata è inferiore a 20 ore: ad esempio, le diverse fasi del sonno o gli stati di trance spontanea, il respiro, il battito cardiaco.

Infine i ritmi caratterizzati da un periodo superiore alle 28 ore sono definiti infradiani. Tra questi il ciclo mestruale, la cui durata media di 28 giorni equivale a quella del ciclo lunare (motivo per cui è anche definito circalunare), o il ciclo stagionale.

Un ciclo di 28 respiri rappresenta un ritmo ultradiano che è possibile ripetere più e più volte durante la stessa giornata. Ma davvero bastano 28 respiri consapevoli per riconnetterci al flusso della vita? Sono realmente sufficienti 28 respiri per riallinearci con i ritmi e i cicli naturali?

Sì, a patto di conoscere alcuni piccoli accorgimenti. Respiriamo circa 21.600 volte al giorno (una media di 15-30 volte al minuto).

Attraverso una corretta respirazione possiamo migliorare la nostra forza vitale, favorendo la circolazione del sangue nei polmoni e agevolando la dilatazione degli alveoli; favoriamo la circolazione sanguigna e linfatica, diminuiamo la pressione del sangue; facilitiamo l'eliminazione di tossine; stimoliamo il sistema nervoso; rafforziamo il sistema immunitario; riequilibriamo quello ghiandolare; aiutiamo la digestione; possiamo liberare la mente da pensieri ossessivi e da emozioni come la paura, l'ansia, la rabbia.

Il ritmo della vita

Da moltissimo tempo le scienze si interessano ai ritmi dell'essere umano, sia a quello endogeno, interno all’individuo, che alla sua interrelazione con i ritmi e cicli dell’ambiente circostante, con cui si entra in risonanza.

Dopo oltre trent'anni di studi, gli scienziati Young, Hall e Rosbash (gli stessi che ricevettero il Nobel per la scoperta dell'orologio biologico) riuscirono a isolare, nel 1984, il gene responsabile del comportamento universale mediante il quale ogni organismo vivente regola i propri ritmi biologici in sintonia con l’ambiente: il gene Period (chiamato anche brevemente Per).

I nostri ritmi circadiani sono fortemente condizionati dall'esposizione alla luce, dall’alimentazione, dalla qualità del sonno e dell'attività motoria, dal benessere psicologico, che impatta su come viviamo ogni aspetto del nostro ambiente.

Uno stato di stress, ad esempio, può deteriorare la qualità del sonno (producendo il cortisolo, che contrasta l’effetto benefico della melatonina).

È dunque vero che un degradato benessere emotivo influenza i ritmi circadiani alterando alcuni processi neuroendocrini, così come è vero che sane abitudini quali la regolarizzazione nutrizionale, l’attività motoria, una significativa e positiva socialità e l'utilizzo consapevole del respiro favoriscono la qualità della vita, la salute e uno stile di vita più armonico, in accordo col nostro ritmo naturale.

Respirare è nutrirsi

Ogni singolo respiro alimenta la combustione di ossigeno e glucosio e produce l'energia necessaria a tutti i processi vitali, da quelli fisici a quelli mentali, emotivi ed esistenziali.

Respirare è come mangiare, può essere fatto in modo consapevole o inconsapevole, con una mente ruminante piena di preoccupazioni oppure attraverso la calma, il silenzio, la pace, la lucida presenza, assaporando ogni boccone e masticando con gusto un cibo cucinato con dedizione, gentilezza e attenzione. Ogni respiro è un alimento vitale che introduciamo in noi. È la vita che ci sostiene e ci nutre.

Sono ancora pochissime le persone che hanno integrato come abitudine quella di fermarsi più e più volte durante il giorno e prendersi del tempo per stare insieme al proprio respiro, ascoltando in profondità l’aria che entra dalle narici e porta ossigeno ai polmoni.

Concedersi il tempo di assaporare quell'aria, ascoltandosi, è un punto di partenza importante per entrare in contatto con il primo segreto del processo di riconnessione con i ritmi naturali della vita: trasformare il respiro in un atto consapevole.

Così come accade per il cibo, trasformare la respirazione in un atto consapevole permette di rigenerare, rivitalizzare e purificare il corpo, la mente, le emozioni e la coscienza, risvegliandosi in uno stato di piena consapevolezza di sé.

Bioreconnecting: il ritmo della vita in noi

I 28 respiri consapevoli rappresentano un piccolo ciclo ultradiano interiore con funzioni davvero speciali: quelle di riconnetterci con i ritmi naturali della vita. Si tratta di una semplice ma potente pratica millenaria che contiene un antico segreto per riattivare e trasformare le nostre risorse vitali e innescare un profondo processo di cambiamento nel nostro corpo, nel campo delle emozioni, della mente e anche nella sfera esistenziale.

Un processo innovativo e unico di riconnessione che abbiamo chiamato bioreconnecting, per entrare in sintonia e armonia con i cicli della vita a partire da un elemento tanto semplice quanto potente e fondamentale: il nostro respiro.

Oggi si parla molto di biohacking, riferendosi con questo termine al “tentativo di influenzare positivamente il nostro funzionamento generale grazie allo studio della biochimica e della fisiologia”.

Il biohacking consiste nell’apportare modifiche allo stile di vita al fine di ottenere risultati positivi sulla salute a lungo termine. Ma in realtà non serve hackerarci perché siamo già stati hackerati. Ci siamo autosabotati, disconnessi, allontanati dai nostri ritmi naturali, dall'ambiente e dalla vita.

Questo è il tempo di tornare a noi stessi. Esploriamo insieme il concetto, l’idea e le strategie più efficaci per ritrovare quel profondo ascolto e riconnessione, fonte inesauribile di benessere, salute, armonia e gioia. Migliorare la propria salute in forma preventiva è molto più vantaggioso rispetto a intervenire una volta che i sintomi e le malattie sono già manifeste.

Il bioreconnecting è un processo che esplora le strategie preventive e di promozione della salute più efficaci e ad alto impatto sulla qualità della nostra vita, attraverso il ponte che esiste tra neuroscienze e antichi saperi millenari. Più che hackerarci abbiamo bisogno di riconnetterci.

Quando siamo connessi autenticamente ai ritmi vitali il nostro stato naturale è di benessere, armonia e felicità. Il bioreconnecting è il ritorno allo stato di armonia fondamentale e salute naturale. Un ritorno alla nostra vera natura, un processo di riconnessione a ciò che siamo.

Come vedremo, gli stessi equilibri ormonali della nostra macchina biologica possono essere migliorati e stabilizzati mediante l'utilizzo consapevole delle strategie di bioreconnecting descritte nel libro e di questo ciclo ultradiano interiore.

C'è una strettissima e intima relazione tra respirazione, stato emotivo, forza vitale, stato mentale e salute del corpo. Se è vero che il cervello può controllare il respiro (a livello cerebrale esiste un centro nervoso, il bulbo, che comanda la respirazione), è vero anche che il respiro è in grado di influenzare il cervello e le sue funzioni: la produzione di neurotrasmettitori e ormoni, la pressione arteriosa, il sistema neurovegetativo, il ritmo cardiaco.

Il miracolo del respiro, quando allineato consapevolmente alle sue potenzialità naturali, può dunque attivare grandi forze di trasformazione che incidono sul corpo, sulla vitalità, sulle emozioni, sul funzionamento della mente e sulla sfera esistenziale.

Data di Pubblicazione: 10 maggio 2023