Impara come recuperare il contatto con la natura e acquisire consapevolezza ambientale grazie all'Eco-Mindfulness, leggendo l'articolo di Davide Viola.

Perché abbiamo perso il contatto con la natura e come recuperarlo con l’Eco-Mindfulness

Gli uomini hanno da sempre parlato, narrato e scritto della natura, della terra e del mare, delle piante e degli animali, del cielo e delle stelle, delle giornate di sole e di pioggia. È un racconto continuo, che non avrà mai fine. È una narrazione che ogni giorno si arricchisce di termini nuovi, alcuni dei quali non avremmo mai voluto conoscere, come Covid-19.

Questa pandemia è solo l’ultimo sintomo di un rapporto uomo-natura malato, incrinato, disfunzionale, che va recuperato, curato e riabilitato, prima che sia troppo tardi. I ghiacciai si stanno inesorabilmente sciogliendo, gli incendi in Amazzonia e in Australia stanno divorando intere foreste, gli oceani si stanno riempiendo di plastica.

Si prevedono, per il prossimo decennio, gravi episodi di scarsità globale di acqua e di cibo e l’evacuazione di numerose città in diverse aree del globo a causa del collasso ambientale. In modo silente, interi ecosistemi si distruggono. Quando la natura era incontaminata, l’equilibrio ambientale si manteneva saldo.

Ora basta guardarci intorno per constatare ovunque quanto il nostro ambiente sia stato deturpato: cementificazione dilagante, città in cui si fa fatica persino a vedere il sole.

La fragilità dell’essere

Il Covid-19 è il nostro risultato: non è lui che ha cercato noi, ma noi che abbiamo cercato lui. In che modo? Devastando ambienti regolati da delicati processi ed equilibri che si sono evoluti negli anni, commerciando illegalmente specie animali selvatiche, macellando animali vivi sulle strade.

Questo virus non fa altro che ricordarci di quanto siamo fragili, ci illudiamo di avere il predominio sulla natura, ma la natura ci porta il conto da pagare: siamo ormai separati con l’intero mondo naturale, accecati dal nostro antropocentrismo, autocollocati al centro dell’universo al di sopra di qualsiasi altra forma di vita, che alla fine ci siamo ritrovati, così improvvisamente, a vivere una crisi globale e complessa.

Vediamo nella natura qualcosa da sfruttare, a nostro unico e solo vantaggio. Il risultato non è unicamente la crisi ecologica che stiamo attraversando, ma una profonda crisi interiore e psicologica che ci porta a non sentirci parte di questa vita, tutti soli nelle nostre singole sofferenze.

La perdita di connessione con noi stessi è perdita di connessione con il resto del mondo. Solo quando riusciremo a uscire dalla stanza chiusa del nostro “Io”, ci renderemo conto di essere in continua interconnessione con la natura che ogni nostra azione esercita un’influenza su tutto l’universo.

I semi di una trasformazione collettiva

Ne usciremo migliori? Vedremo nella crisi un’opportunità per ripristinare l’armonia nel nostro rapporto con la natura? Riusciremo a cambiare la nostra visione del mondo? Se non ci fosse alcuna lezione da imparare, sarebbe un grande spreco e una grande sconfitta per chi, come me, pensa che la vita sia sempre un’occasione per imparare.

Sono fermamente convinto che in questa crisi ci siano i semi di una trasformazione collettiva: sicuramente, siamo tutti più preoccupati di prima delle sfide ambientali, dell’inquinamento dell’aria, della scarsità dell’acqua, della distruzione dell’habitat naturale, dei cambiamenti climatici, e ci sentiamo pronti a impegnarci a cambiare il nostro comportamento per promuovere la sostenibilità e maturare una maggiore consapevolezza ambientale.

Sviluppare l’intelligenza ecologica

In altre parole, è importante sviluppare una vera e propria intelligenza ecologica che ci può aiutare a comprendere i sistemi naturali e affrontare le minacce che incombono sulla nostra terra. La crisi ci può guidare verso il cambiamento a livello individuale: ognuno di noi può fare la sua parte e contribuire a cambiare, in meglio, il rapporto con la natura.

Dobbiamo recuperare quel senso più profondo, compassionevole, viscerale e intimo di connessione con la natura: occorre tornare alle nostre radici e iniziare a custodire la nostra vita su questa meravigliosa terra. Il Dalai Lama ci invita a ribellarci, a fare una rivoluzione, quella della compassione, per fermare la distruzione dell’ambiente. E la compassione, quel sentimento che desidera che nessuno soffra, è una delle vie della consapevolezza.

L’Eco-mindfulness

L’Eco-mindfulness può essere una nostra alleata per accrescere lo spazio di connessione con la natura, alimentando la propria consapevolezza corporea: attraverso l’attenzione al contatto con la natura, al legame tra il nostro corpo e l’ambiente intorno a noi, l’attenzione all’erba o alla sabbia sotto ai nostri piedi, al legame tra noi e il bosco o il mare che abbiamo di fronte, l’attenzione ai mille colori della natura che si manifesta in tutte le sue diversità possiamo entrare in contatto diretto con l’ambiente che ci circonda, assaporando le sue caratteristiche, ascoltando le sue necessità, le sue richieste di aiuto, rimanendo concentrati nel qui e ora, con il cuore aperto, gratitudine, respirazione profonda e rispondendo a esso con consapevolezza e azioni efficaci.

L’Eco-mindfulness può facilitare un cambio di visione del mondo, dalla limitante prospettiva antropocentrica, che ci pone in contrapposizione con l’ambiente, a una più ampia e ricca visione ecocentrica, che ci riconosce come
parte integrante del percorso evolutivo della vita sulla terra.

Il mondo cambia se cambiamo la nostra visione interiore: ciò che abbiamo dentro lo riflettiamo nel mondo.

Tratto da "Eco-Mindfulness. Meditazioni per connettersi con la natura e sviluppare una nuova consapevolezza ambientale" (2023) di Davide Viola, Nuova IPSA Editore.

Data di Pubblicazione: 2 febbraio 2023