Che cos'è l'Erboristeria Emozionale? Scopri i segreti delle erbe e delle piante, leggendo l'anteprima del nuovo libro di Patrizia Ippolito e K. Vittoria Pavia.
Preparazione delle erbe e utilizzi
Armonizzazione
Il primo passo per iniziare questo percorso è imparare a entrare in armonia con le erbe.
Ovviamente il risultato sarà efficace anche senza armonizzare le erbe, ma i tempi potrebbero essere più lunghi e richiedere più trattamenti. Per questo una buona armonizzazione è fondamentale per ottenere un risultato veloce e ottimale.
Dedicate particolare attenzione a questo passaggio. Il linguaggio delle erbe è più antico delle parole. È fatto di sussurri nel vento, è una danza, un mormorio. È il suono della pioggia sulla terra, il tocco delle zampe di un'ape, è sogno, mistero e poesia.
Per essere ascoltato, richiede silenzio. Un silenzio interiore che, piano piano, dobbiamo imparare a fare. Per "armonizzare" le erbe, è necessario entrare nel giusto stato mentale: la mente deve essere profondamente concentrata sulla percezione delle energie esterne.
Seguite questi semplici passi per raggiungere un buon livello di concentrazione:
- Chiudete gli occhi e ponetevi in ascolto, sentite i rumori, annusate l'aria, lasciate che la vostra pelle percepisca la temperatura, quindi cercate, dentro di voi, l'emozione dominante.
- (Facoltativo) mettete le erbe in una campana tibetana e fatela suonare finché non vi sentirete rilassati. Questo passo permette alle erbe di vibrare tutte alla stessa frequenza e le armonizza tra loro prima della programmazione.
- Ponete le erbe in una ciotola di legno, di pietra o di vetro, mettete le vostre mani sopra la ciotola, i palmi rivolti verso il basso, e concentratevi sull'obiettivo da raggiungere (sia esso, per esempio, la guarigione di una ferita affettiva, fisica o il superamento di un trauma).
Sentite l'energia che, da voi fluisce verso le erbe e ascoltate le sensazioni provate sul palmo. Lasciate che le erbe vi conoscano e imparate a sentire le vibrazioni che emanano. In questo semplice modo vi sarete armonizzati con le erbe che volete usare.
Se non vi sentite in grado di farlo da soli, lasciate serenamente che siano altri ad armonizzarle per voi, ma esercitatevi con la meditazione per potere diventare autonomi.
Le tisane con le erbe e i segreti dell'Erboristeria Emozionale
Adesso che le erbe sono state scelte e armonizzate, come le usiamo?
Nell'Erboristeria tradizionale le erbe vanno ingerite, tramite decotti, tisane o secche in capsula. L'Erboristeria emozionale, che abbraccia anche l'energia sottile delle erbe, fornisce più di un metodo per utilizzarle, ognuno con una valenza specifica e una preparazione differente.
Oltre l'ingestione, infatti, per rafforzare il legame armonico con le piante, esistono metodi che permettono un contatto ravvicinato e prolungato, che fa mantenere nel tempo un sostegno costante.
Nell'Erboristeria emozionale è fondamentale non soltanto l'erba che viene utilizzata, ma l'intero rituale che precede e segue il suo utilizzo, in quanto parte di un percorso di guarigione che, nascendo da un bisogno individuale, trova accoglienza in un piano universale di armonia.
La ricerca del bisogno, la conoscenza dell'erba, la sua manipolazione, la preparazione degli strumenti per il suo utilizzo, nonché il tempo necessario perché l'erba sia pronta ad agire per noi e con noi, fanno tutti parte di un percorso di risanamento emozionale, così come i passi di danza di un singolo ballerino fanno parte di una coreografia più grande.
I metodi di utilizzo delle erbe, nell'Erboristeria emozionale, sono i seguenti:
- Coltivazione
- Infusi
- Decotti
- Cucina alchemica
- Suffumigi o fumenti
- Acque aromatizzate
- Bagni
- Oli e oleoliti
- Unguenti
- Sacchetti
- Bamboline
- Incensi
Li analizzeremo nel dettaglio nei paragrafi che seguono.
Utilizzi
Ricordate sempre che le erbe sono esseri viventi.
Ogni pianta che dona la sua energia per la vostra guarigione, sta sacrificando parte di sé.
Teniamo ben presente che ogni dono va apprezzato e per questo facciamo nascere in noi un sentimento di gratitudine prima di ogni pratica.
Soprattutto non sprechiamo e non eccediamo nelle quantità: rispettiamo noi stessi e la terra prendendo solo ciò di cui abbiamo realmente bisogno. Consigliamo di utilizzare un massimo di 5 piante.
Coltivazione
La coltivazione delle erbe aromatiche e medicinali è, da sempre, praticata sia nelle zone rurali che nelle metropoli. Quanti di noi ricordano, nell'infanzia, i vasi di basilico e di menta sul balcone?
I più fortunati avevano giardini in cui le mamme e le nonne li spedivano a prendere foglie di salvia, rametti di rosmarino o ciuffi di prezzemolo.
Coltivare le proprie erbe ha una doppia valenza:
- Ci permette di entrare in contatto con una parte antica del nostro essere, creando una connessione con la terra che riporta velocemente la vita frenetica verso un'esistenza più naturale. Contestualmente la pianta che viene coltivata interagisce e impara a "conoscere" la nostra energia. Come dimostrano svariati esperimenti, le piante reagiscono in modo diverso alle diverse emozioni ed energie: un ambiente sereno, armonioso e amorevole le rende rigogliose, un ambiente saturo di rabbia, infelicità e dolore rende difficile la loro crescita, facendole ammalare.
- La compresenza con le erbe e il prendersene cura è già un contatto di Erboristeria emozionale che permette di riequilibrare l'ambiente in cui si vive e sé stessi. Durante la coltivazione, in Erboristeria emozionale, è importante concentrarsi sulle azioni che si compiono, respirare lentamente, versare l'acqua con gentilezza e, se possibile, parlare dolcemente alle piante, esprimendo gioia nel vederle crescere, gratitudine per la loro presenza e offrendo piccoli doni, come un pizzico di compost nel vaso o sul terreno o della musica rilassante.
Infusione
L'infusione è, forse, il metodo più conosciuto, nonché il più comune, per approcciarsi al mondo erboristico. Dopo aver portato a bollore l’acqua, versarla in una tazza nella quale avremo inserito le nostre erbe e lasciare in infusione tra i 5 e i 10 minuti prima di filtrare.
Nell’Erboristeria emozionale
Ci sono alcuni piccoli accorgimenti da utilizzare per potenziarne l’effetto:
- Tenere le mani sopra la tazza o la pentola durante l’infusione.
- Avere sempre l’accortezza di restituire le erbe alla Madre Terra.
- Se non è possibile lasciarle in un giardino, compostarle con l’umido in modo che il processo di decomposizione sia il più naturale possibile.
- Quando si sorbisce il proprio infuso è importante cercare di ri- lassarsi, indossare abiti comodi o, semplicemente, mettersi in una posizione comoda (se ci si trova fuori casa) e godere del gusto, dell’odore e del calore scelto per l’infuso stesso.
- Anche sciacquare la tazza o il bicchiere è un momento di cura e attenzione verso noi stessi, durante il quale le nostre mani vengono in contatto con l’infuso e le sue benefiche proprietà ed energie. Per questo motivo è sempre meglio utilizzare esclusivamente acqua per lavare la tazza, poi si può scegliere se procedere a un lavaggio tradizionale delle stoviglie utilizzate.
Decotto
Il decotto, come l’infusione, è un metodo molto conosciuto. Esistono due tipi di decotti, da noi classificati secondo i tempi di ebollizione.
Decotto a lunga ebollizione: in una pentola versare due tazze d’acqua, le erbe scelte per la tisana e portare a ebollizione. Lasciare bollire finché l’acqua non si sarà ridotta della metà (questo metodo si utilizza soprattutto per la parte più coriacea della pianta, come rametti, cortecce, la maggior parte delle radici e alcuni tipi di foglie come, per esempio, l'alloro).
Decotto a breve ebollizione: in una pentola versare poco più di una tazza d’acqua, le erbe scelte per la tisana e portare a ebollizione.
Lasciare bollire tra i 4 e i 10 minuti (si utilizza per le parti di media durezza della pianta e per alcune radici come, per esempio, la liquirizia).
Nell'Erboristeria emozionale
Gli accorgimenti da utilizzare durante la preparazione del decotto sono i seguenti:
- Qualora fosse possibile, per aumentare l’efficacia, è consigliato rimanere il più a lungo possibile nella stanza nella quale si sta preparando il decotto, in modo da respirarne i vapori e i profumi.
- Soprattutto durante la preparazione di quello a breve ebollizione, cercare di non allontanarsi almeno per i minuti successivi al raggiungimento del bollore, perché è il momento in cui le piante rilasciano la maggior parte dei principi curativi.
- Avere sempre l’accortezza di restituire le erbe alla Madre Terra. Se non è possibile lasciarle in un giardino, compostarle sempre con l’umido in modo che il processo di decomposizione sia il più naturale possibile.
- È importante, quando si sorbisce il proprio decotto, cercare di ri- lassarsi, indossare abiti comodi o, semplicemente, mettersi in una posizione comoda (se ci si trova fuori casa) e godere del gusto, dell’odore e del calore scelto per il decotto stesso.
- Anche sciacquare la tazza o il bicchiere è un momento di cura e attenzione verso noi stessi, durante il quale le nostre mani vengono in contatto con l’infuso e le sue proprietà. Per questo motivo è sempre meglio utilizzare semplicemente acqua ai primi risciacqui, poi potrete scegliere se procedere a un lavaggio tradizionale delle stoviglie utilizzate.
Cucina Alchemica Emozionale
La Cucina alchemica emozionale, fonde in sé molti dei metodi utilizzati in Erboristeria emozionale, partendo dai sacchetti in cui riporre le erbe, passando dalle acque aromatizzate, per arrivare ai fumenti.
Nella Cucina alchemica emozionale, il fine non è esclusivamente quello di risvegliare ricordi, sensazioni ed emozioni, ma quello di curare, in un percorso a tuttotondo, sia chi la pratica che chi ne fruisce.
Proprio perché è un processo vasto, particolarmente efficace e originale, abbiamo deciso di darle la rilevanza che le spetta, dedicandole un manuale tutto suo (a breve disponibile) che racchiuda percorso, utilizzo e ricette. Per questo e solo in questo caso, vi rimandiamo al manuale specifico.
Vi proponiamo intanto una ricetta di base per la preparazione di biscotti emozionali (per un risveglio emozionale):
Biscotti emozionali del Risveglio
- 1 bicchiere di vino rosso vegan
- 1 bicchiere di zucchero
- 1 bicchiere di olio di semi di mais
- 4-5 cucchiai di semi di papavero
- 1 pugno abbondante di datteri
- 1 cucchiaino da caffè di bicarbonato
- farina q.b. per un impasto lavorabile ma non appiccicoso
- zucchero e semi di papavero per la copertura.
Lasciate macerare i semi di papavero e qualche pezzetto di dattero nel vino per almeno tre ore, quindi mescolate lo zucchero, i liquidi e il bicarbonato di sodio.
Aggiungete, se volete, altri semi di papavero (potete aumentare o diminuire le dosi in base ai gusti), i datteri in piccoli pezzi (anche per loro vale lo stesso discorso dei semi di papavero), quindi la farina, poco a poco, lavorando prima con una paletta in silicone, poi con le mani.
Appena il composto è omogeneo, fate tanti pezzettini di peso uguale, formate delle ciambelline, immergetele in un piatto in cui avrete mischiato zucchero e semi di papavero, disponete su una placca da forno ricoperta da carta forno, 180°, 15’, sfornate, fate raffreddare, assaggiate e lasciate che si risveglino i vostri sensi, le vostre emozioni, la vostra anima.
Data di Pubblicazione: 7 marzo 2023