Scopri il primo, grande aiuto della Farmagia, il Sogno, e impara come sfruttarlo per autoguarire, leggendo l'anteprima del libro di Andrea Pietrangeli.
I sogni
I sogni sono di solito il primo aiuto che ricevi per guarire, qui nella “labirinteria”. Sì, sto parlando proprio dei sogni che fai ogni notte quando vai ad allenarti per la morte. Hai presente, no? Ogni giorno hai questo appuntamento immancabile. Vieni spento per circa otto ore, così almeno ti ricordi che la vita non è solo quella da “svegli”.
La morte la vivi ogni giorno, per almeno sette, otto ore. Non c'è da averne paura. La morte è uno strumento che ancora non sappiamo utilizzare. Di notte, nel sonno, l'io viene sempre tolto di mezzo. A meno che tu non abbia una mente così dispotica che continua il suo lavoro anche nel mondo onirico, la notte è la parte più preziosa della vita.
Tieni sempre a bada la tua mente, perché quando è troppo attiva rimane sveglia anche di notte, impedendoti di connetterti con l'aldilà attraverso i sogni. Mi sono allenato per anni a ricordare i sogni. All’inizio non c'era verso. Ero troppo mentale, andavo a letto immerso nelle preoccupazioni e me le ritrovavo tutte nei sogni.
Un giorno una signora mi disse di tenere sempre un quaderno e una penna sul comodino, in modo da ricordarmi di chiedere ogni sera, prima di addormentarmi, di ricevere comunicazioni e messaggi durante il sonno. Ho iniziato così, facendo semplicemente molta attenzione a quello che pensavo nei cinque minuti prima di addormentarmi, focalizzandomi sull'intenzione di ricevere un messaggio.
Vari tipi di sogni
Notte dopo notte, correggendo e aggiustando i pensieri, ho cominciato a “ricevere”. Negli anni ho riempito pile di quaderni. Ogni nottata mi regalava un sogno, ogni sogno un'indicazione simbolica di ciò che avrei vissuto il giorno dopo.
Rileggevo il quaderno la sera e mi accorgevo che spesso il sogno della notte precedente era stato in qualche modo profetico. Qualcosa mi guidava e sapeva in precedenza ciò che mi sarebbe accaduto. Come ha scritto il buon C.G. Jung: "In ognuno di noi c'è un altro essere che non conosciamo. Egli ci parla attraverso i sogni e ci fa sapere che vede le cose in modo ben diverso da ciò che crediamo di essere".
È fondamentale scrivere subito quel che ricordi del sogno mentre ti stai risvegliando e non aspettare che questo arrivi alla tua coscienza e venga distorto. Devi essere più forte della pigrizia che ti induce a tornare a dormire.
Bisogna sorprendere la mente prima che questa riprenda possesso della realtà. Con i sogni bisogna farsi trovare vigili e pronti, altrimenti svaniscono.
I sogni possono essere di vario tipo. I peggiori sono quelli che, come detto prima, ripropongono le attività mentali di quando si è svegli. Sono i peggiori perché sono la prova che non si riesce a staccare la mente neanche di notte e si è immersi in un blaterare continuo e ininterrotto.
Essere posseduti dalla propria mente è molto spiacevole. Se ti trovi in una situazione del genere, vigila e allenati durante il giorno a contrastare con il silenzio la dittatura mentale.
Il cervello non distingue tra reale e immaginario
Poi ci sono gli incubi. Loro ti aiutano soprattutto a vivere delle emozioni pesanti che durante il giorno non riesci a vedere o a sentire dentro di te. Angosce, ansie, paure e tutte quelle emozioni che gli adulti ti hanno bloccato dentro, dicendoti: "Non si fa! Fai il bravo!"
Eppure gli incubi sono bellissimi e sai perché? Non perché ti risvegli e sei felice che fosse solo un sogno. Gli incubi sono davvero belli perché quando rientri nel corpo, pur non sapendolo, hai risolto qualcosa. L'esperienza è stata fatta. Il cervello, infatti, non distingue tra reale e immaginario.
Questa è un'informazione preziosa che ci sarà utile più avanti nel libro, per cui te la ripeto: Il cervello non distingue tra reale e immaginario.
Il vero problema con gli incubi si manifesta al momento della morte. Quando lasci il corpo definitivamente, quando lasci la tua casa, gli affetti, la birra e le serie Tv, il gatto e l'amante, accade qualcosa di molto fastidioso: rischi di ricadere negli incubi che non hai risolto... cioè in quelle emozioni ristagnanti in cui sei rimasto incastrato. Comprendi?
Si muore e si cade immediatamente nelle paure non affrontate. A quel punto la faccenda si complica un pochino perché non puoi più rientrarci, nel corpo. Ti racconterò più avanti di questi simpatici e gioiosi aspetti dell’aldilà che è sempre un aldiquà.
I sogni simbolici
Infine ci sono i sogni simbolici — popolati da personaggi reali o immaginari, in cui visitiamo altre dimensioni e abbiamo a che fare con animali, colori, stelle o altri aspetti dei quattro elementi — che sono dei veri e propri aiuti.
Quando inizi a decifrarli, metti la mente al tuo servizio e smetti di seguirla meccanicamente come una pecorella smarrita. Questi sogni offrono spunti preziosi per la giornata che sta per arrivare e rafforzano la fiducia in te stesso e nella magia di cui sei portatore sano.
È un peccato che i sogni vengano spesso ignorati dal sognatore, oppure che gli manchi la volontà di ricordarli e lavorarci sopra. Spesso manca proprio il coraggio di seguirli, i sogni, per quello poi, a un certo punto, non arrivano più.
La vita cerca sempre di riportarti sulla retta via e la retta via è realizzare il meglio di te, per te e poi per gli altri. Non è comunque importante ricordare i sogni tutte le notti, il sogno compie già un lavoro per suo conto, anche quando non te lo ricordi.
Quando invece arriva ma non ne comprendi il messaggio, la vita trova comunque il modo di riallinearti, e lo fa aumentando il carico e inviandoti in soccorso il secondo tipo di aiuti, che sono più insistenti, e direi anche più fastidiosi, dei sogni.
Data di Pubblicazione: 16 febbraio 2024