SELF-HELP E PSICOLOGIA

Psicogenealogia e costellazioni familiari ad approccio immaginale

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Gli Avi

Una civiltà si costruisce attraverso un complesso di miti. Uno dei miti più forti della nostra civiltà è quello dell’Io.  Porre la centralità della coscienza nel senso dell’Io è un’attitudine che la nostra civiltà ha coltivato fino all’esasperazione.

Ai tempi di Omero la coscienza non era così concentrata nell’Io. Iliade e Odissea raccontano di dei e dee, di grandi emozioni, non di individui. 

Il proemio dell’Iliade ha inizio con una invocazione (“Cantami o Diva del pelide Achille l’ira funesta”), la quale non lascia dubbi sul fatto che l’Iliade narri le gesta di dei – che sono idee ed emozioni- più ancora che di individui. Fin dall’inizio è chiaro che la protagonista, al fianco dell’eroe, è la dea dell’ira.

Un personaggio del mio libro “Discorso alla luna”, rivolgendosi ai suoi compagni d’avventura depersonalizza le loro esperienze con queste parole: 

Chi siete voi? Chi sei tu, Kazimir, sciamano fuggitivo? E tu, Anastasiya, principessa guerriera? Sei Agamennone, prototipo di colui che tenta di dominare il mondo, o Ulisse, colui che lo vuole manipolare? Oppure sei Ettore, che mette la sua famiglia sopra ogni altra cosa, o Achille, che crede nella dignità dell’amore, nella purezza dell’onore, come nelle sole cose che contano veramente di fronte alla morte? E qual è la nostra battaglia? In cosa differisce da quella narrata da Omero? Io dico che è la stessa, perché noi, vedete, non possiamo che fare nel tempo ciò che il mito compie nell’eternità. I nostri comportamenti sono nati in quel tempo dei e da allora si ripetono costantemente uguali.

Vedere i nostri avi come individui esistiti in un tempo passato è la conseguenza di un modello della realtà indotto dal mito dell’Io e dalla fissazione della coscienza nell’Io.

Per comprendere gli avi è necessario depersonalizzarli e “sentire” le emozioni e le grandi idee, gli ideali di cui essi si sono fatti portatori. Queste emozioni e ideali non sono un segreto, un prodotto dell’Io, ma sono dei, talora, demoni, dee, spiriti, numi, cioè forze della natura tutt’altro che meccanicistiche, ma piuttosto consapevoli e intelligenti, dotate di una precisa missione e volontà.

Nell’universo immaginale, nella psicologia immaginale, a mezzo della visione simbolo-immaginale, possiamo sviluppare la capacità di guardare alle nostre storie con tutt’altro sguardo rispetto a quello comune.

 

Approccio immaginale

Fare psicogenealogia e costellazioni familiari ad approccio immaginale non è semplicemente occuparsi dell’influsso che i nostri avi esercitano sulle nostre vite, ma è molto di più, è cambiare paradigma del reale, trasformare la prospettiva. E poiché il mondo è negli occhi di chi lo guarda, alla fine è cambiare mondo.

Tutte le discipline ad approccio immaginale hanno questa peculiarità straordinaria e possono darti la possibilità di affrontare la realtà da un altro punto di vista. L’approccio immaginale funziona, è straordinariamente efficace, perché risponde alla regola fondamentale del cambiamento psicologico: se vuoi qualcosa che non hai, devi fare qualcosa che non hai mai fatto prima.

Affrontare gli avi senza cambiare la prospettiva dello sguardo significherebbe semplicemente riprodurre i problemi e le limitazioni attuali su più amplia scala.

Quando ci si occupa di avi, se non si vuole correre il rischio di ampliare i propri problemi anziché risolverli, la prima cosa da fare è avere la forza di andare oltre il senso dell’Io e il tempo lineare, la sensazione del prima e del dopo e della causa e dell’effetto. 

La seconda cosa importante da fare è cercare di andare al di là del bene e del male e collocarsi stabilmente in una prospettiva naturale.

La visione immaginale ci porta poeticamente in un universo sciamanico, vicino a un sentire naturale. L’immaginalista non cura gli individui ma libera le energie che lo muovono: gli dei, le dee, i numi, gli spiriti, le grandi idee, gli ideali e le emozioni che lo animano, cioè il complesso del suo universo animico, in una parola la sua anima.

Tradotto in termini transgenerazionali questo significa che l’immaginalista, proprio come uno sciamano, si prende cura di te rivolgendosi alla pacificazione delle forze che ti muovono (idee, emozioni, pulsioni…) e che sono osservabili nelle immagini degli avi.

Per esempio, un’antenata morta con la grande sofferenza di essere stata sola nel corso di quasi tutta la sua vita, è un’emozione, un mitema, che deve essere pacificato.

Pacificare significa liberare dalla gabbia del bene e del male. Fino a che la dea della solitudine viene giudicata, infatti, si ripresenta nei discendenti in forme che li rendono vittime. Gli dei diventano malattie e si ripetono incessantemente nel corso di una singola esistenza e anche nelle vite dei discendenti fino a che non vengono, non già risolti guariti o superati, bensì pacificati. Pacificare significa liberare dalla prigione del bene e del male e avere la forza di vivere quell’emozione fino in fondo.

 

Costellazione immaginale

La costellazione immaginale è un grande rituale nel quale il costellante può vedere i principali mitemi, gli dei, le emozioni, gli ideali fondamentali che animano i suoi avi e che si ripetono nella sua stessa vita e pacificarli, cioè viverli liberamente in una catarsi che lo conduce in una morte e rinascita, un rituale di passaggio risolutivo. Questa è la potenza del rito: liberare l’emozione –che è spirito, dio, nume- dalla gabbia della repressione esercitata dalla mente, viverla con intensità e permetterle, con ciò, di trasmutarsi in un potente alleato.

Una costellazione familiare ad approccio immaginale è assai di più di una costellazione familiare, è una trasformazione del sistema di credenze e di visioni.  Dopo questo grande rituale, per via di quel meccanismo chiamato generalizzazione, la psiche apprenderà, senza sforzo, a pacificare ogni aspetto dell’anima, ogni singola idea o emozione fino alla totale accettazione di sé. Questo si traduce in un senso di pace, serenità profonda, in una vita ispirata e pienamente realizzata.

Il senso dell’Io è alla base della formazione della nostra civiltà. Ungaretti, intervistato da Pasolini, disse che la civiltà è un atto di prepotenza nei confronti della natura, un atto contro natura.

L’Io è una reazione alle forze naturali, a un complesso di emozioni, pulsioni passioni che sono anima e che divengono “inconscio”. Poi l’Io si potenzia come atto di arginamento delle energie inconsce. Il principale strumento mediante il quale l’Io svolge questa funzione è il senso mentale del bene e del male. L’Io filtra l’anima attraverso le categorie mentali –che sono anche categorie diagnostiche- e cerca rimedi. Su questa strada l’uomo è perennemente vittima di ciò che gli accade.

La psicogenealogia e le costellazioni familiari ad approccio immaginale ti consentono di procedere dal ruolo di vittima allo stato in cui puoi essere canale di grandi idee, brillanti ideali, e passioni capaci di portarti a realizzare pienamente te stesso.

L’approccio immaginale fa la differenza, una grande differenza, non è semplicemente un nuovo metodo, una nuova teoria, una nuova disciplina, ma rappresenta una vera e propria trasformazione della prospettiva dalla quale osservi e un reale cambiamento del tuo mondo.

Da una prospettiva immaginale gli avi sono i nostri stessi organi, poiché gli organi non sono oggetti materiali e il corpo non è una macchina soggetta a leggi meccanicistiche. Gli organi sono disposizioni, attitudini: il cuore, per esempio, è l’attitudine ad amare, il cervello la disposizione a conoscere e l’intestino è la capacità di provare emozioni. Queste capacità si formano –talora si sciupano- nel corso di molte generazioni, ecco perché i nostri organi sono i nostri stessi avi.

La costellazione immaginale che pacifica gli avi cura anche gli organi, essa determina un cambiamento reale. Un vero cambiamento, infatti, deve essere un cambiamento delle condizioni fisiche dell’esistenza. 

 

Terapia della cultura

Nel corso di trent’anni in cui mi occupo di psicologia immaginale ho visto accadere trasformazioni straordinarie nelle vite delle persone che hanno adottato questa prospettiva di pensiero e sempre più sono convinta che noi non abbiamo tanto bisogno di una terapia dell’uomo, quanto piuttosto di una terapia della cultura che liberi l’essere umano dai miti sociali di cui è prigioniero, riportandolo al respiro libero del mito naturale. Questo non solo gli consente –e parlo per esperienza- di risanare le proprie emozioni, ma anche di realizzarsi in tutti i campi della vita, non ultimo, certo, quello del lavoro e delle finanze.

Anche l’emozione della povertà, della privazione è causata da un mito sociale che imprigiona la psiche in una specie di malvagio incantesimo. La libertà è raggiungibile con uno slancio del cuore che consente di andare, attraverso l’amore, al di là della paura che il senso del bene e del male, della malattia e dell’impotenza alimentano nella mente e nel corpo.

Non hai bisogno di nuove teorie, metodi, sistemi e terapie, piuttosto di un’apertura della consapevolezza che sappia condurti oltre la logica meccanicistica, la quale, con il suo riduzionismo, non vede che la parte, e oltre l’olismo, che non vede che il tutto. Una vera apertura della consapevolezza che ti consenta di raggiungere una capacità integrale di comprensione e di respiro è anche capace di trasportarti dalla condizione di vittima degli eventi a una situazione più evoluta. Su questa grande via –che chiamiamo il cammino dell’immaginalista- raggiungi dapprima uno stadio in cui ti rendi conto che tu puoi avere effetto sugli eventi e influenzarli con il potere della tua immaginazione. Si tratta dello stadio in cui ti rendi conto che il tuo potere di immaginazione e volontà influenza gli eventi, ma ancora, in questo livello di coscienza, sei condizionato dai valori comuni di bene e di male, di vantaggio e svantaggio e, quando calcoli i tuoi obiettivi, lo fai sotto l’influsso del senso comune dell’Io e dei valori comuni. Successivamente, e senza soluzione di continuità, raggiungi il terzo stadio in cui sei il canale di grandi idee e ideali e passioni. In questo stato di coscienza non hai più bisogno di sforzarti per visualizzare l’obiettivo, lo vedi! Fai ciò che devi e sei nell’eudaimonia. La parola eudaimonia, che per gli antichi era sinonimo di felicità, letteralmente significa essere in compagnia di buoni daimones, buone idee, buoni dei, ideali e passioni; questi sono anche tutti i tuoi avi che hai pacificato dalla gabbia del giudizio mentale e i tuoi stessi organi che hai liberato dalla paura.

Il quarto e ultimo stadio evolutivo dell’immaginalista è lo stadio della ierogamia, la condizione del matrimonio mistico o nozze alchemiche. A questo straordinario livello l’immaginalista è in una unione perfetta con il divino e co-crea la propria realtà insieme al divino in una esperienza di puro amore. La tradizione immaginale che per eccellenza si occupa di questo stadio e ti aiuta a svilupparlo è quella del Mantra Madre (vedi i miei libri “Mantra Madre, la tradizione del matrimonio mistico e del risveglio”, edizioni Mediterranee e “Mother Mantra, the ancient, shamanich yoga of non-duality”, edizioni Inner Tradition):

Il meraviglioso, impeccabile cammino dell’immaginalista ti consente di passare dalla condizione di vittima, in cui la mente è posizionata sull’affermazione “tutto accade a me”, alla condizione di manifestatore, nella quale ti accorgi che gli eventi vengono prodotti da te, a quella di canale, in cui gli eventi accadono attraverso di te, e di giungere, infine, allo stato di samadhi, la profonda unione con il tutto. In questo stato di coscienza gli eventi vengono co-creati da una realtà infinitamente più vasta del tuo piccolo Io, la quale è data da una inscindibile unione e cooperazione di umano e divino.

Puoi fare il meraviglioso cammino attraverso i quattro stati evolutivi: vittimismo, manifestazione, canalizzazione e ierogamia, per mezzo della psicogenealogia e delle costellazioni familiari ad approccio immaginale, mediante il counselling immaginale, le regressioni alle vite passate ad approccio immaginale, la mindfulness immaginale, lo yoga sciamanico della non-dualità, le Carte dei Nat, il Cibo del Risveglio, la Ribellione Zen, lo Shirin Yoku, il rituale di immersione nei boschi.

 

Conclusione

Questi sono tutti i percorsi ad approccio immaginale che ho creato unendo gli insegnamenti della tradizione occidentale (come è stata espressa nell’insegnamento del mio maestro, James Hillman) agli insegnamenti della tradizione orientale (che ho appreso in numerosi anni trascorsi in India e in Sri Lanka e Giappone, praticando lo yoga sciamanico della non-dualità e la meditazione buddista di tradizione theravada). Insegno questi percorsi nell’accademia svizzera Imaginal Academy (www.imaginalacademy.org), che è fortemente presente con i suoi corsi anche in Italia.

Si tratta decisamente di percorsi eccezionali, fuori dal comune, la cui diffusione è affidata al passaparola, alla testimonianza di persone che li hanno sperimentati e ne hanno tratto beneficio e a strutture coraggiose e pionieristiche, come Il Giardino dei Libri, che ha ospitato il mio webinar sulla psicogenealogia e le costellazioni immaginali ad approccio immaginale, e al quale sicuramente va la mia gratitudine.

Sempre su Il Giardino dei Libri potete trovare i miei libri, ciascuno di essi rivela un cammino immaginale e ne descrive le pratiche così che il lettore possa fare esperienza.

Tutti gli utenti de Il Giardino dei Libri che hanno seguito il mio webinar o che lo seguiranno nel prossimo futuro e vorranno pormi delle domande a riguardo, possono contattarmi attraverso la mia pagina facebook (https://www.facebook.com/selenecalloniwilliamsfanpage/ ) o anche possono iscriversi al mio gruppo facebook (https://www.facebook.com/groups/775215845995989/) o alla newsletter del sito www.imaginalacademy.org attraverso questi strumenti, infatti, riceveranno molto materiale gratuito che consentirà loro di approfondire la conoscenza dell’imaginale e delle sue pratiche, e potranno fare parte della grande comunità degli immaginalisti.

Infine, se desiderate approfondire la conoscenza dei miei libri e leggere articoli di approfondimento potete farlo sul sito www.selenecalloniwilliams.com.

Da oltre trent’anni il mio impegno è rivolto a mettere a disposizione di tutti coloro che sinceramente aspirano a una trasformazione evolutiva i grandi strumenti della visione immaginale.

Data di Pubblicazione: 14 agosto 2018

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