SELF-HELP E PSICOLOGIA   |   Tempo di Lettura: 10 min

Lo Psicopatico nella mia Vita

Circondati da Psicopatici - Anteprima del libro di Bärbel Mechler

Al di sopra di tutti

«Errare non è sempre umano»
Gerhard Uhlenbruck

In tutte le sfere della vita ci imbattiamo in persone che senza alcun riguardo e con cieca presunzione si pongono al di sopra degli altri, li controllano e turbano l’equilibrio della loro vita. Parlo di individui che sono disposti a sfruttare tutti i mezzi per ottenere il potere sugli altri e che esibiscono apertamente la loro presunta superiorità; individui che, a detta loro, fanno tutto nella maniera giusta, sono in grado di giudicare qualsiasi cosa e sanno esattamente ciò che gli altri devono e non devono fare. Le persone di questo tipo si sentono addirittura nate per dominare e si pongono come esempio da imitare. Nella loro follia cercano di crearsi un’ampia sfera di azione e rendono la vita di tutti coloro che non riescono a misurarsi con la loro freddezza un vero e proprio inferno. Così, ad esempio, molti di quelli che ogni mattina si recano sul posto di lavoro, hanno piuttosto la sensazione di avventurarsi in un campo di battaglia.

Non conosco quasi nessuno che non abbia nella sua cerchia di conoscenze almeno una persona dalla quale è impossibile difendersi e la cui presenza trasmette una sensazione di impotenza o addirittura di minaccia.

Questi individui con disturbi funzionali emozionali fanno uso di violenza, ma a differenza di quanto forse si potrebbe supporre, non sempre ricorrono ad aggressioni aperte o attacchi verbali. Niente di tutto questo. Sono maestri nell’arte della manipolazione e della dissimulazione. Molti ostentano atteggiamenti di grande fascino e apertura e appaiono talvolta incredibilmente interessanti. Conducono ima vita intensa e sono abilissimi nell’irretire gli altri. Ma prima o poi arriva il giorno del risveglio: chiunque abbia intrattenuto con loro un rapporto per un certo tempo sa che assomigliano a un cavallo di Troia, che dapprima si presenta come un promettente regalo, ma alla fine si rivela un’ineluttabile sciagura. La cosa assurda è che, nonostante la disperazione che seminano intorno a sé, questi individui riescono a nascondere perfettamente anche a se stessi le loro rovinose manovre.

In psicologia, i soggetti caratterizzati da questi tratti patologici si definiscono psicopatici.

Lo psicologo criminale Robert Hare dell'Università della Colombia Britannica a Vancouver si occupa a fondo di psicopatia dal 1960 ed è ritenuto il più eminente specialista in materia a livello mondiale. Il professor Hare parte dal presupposto che gli psicopatici sono predatori sociali che si fanno spietatamente strada nella vita facendo leva sul fascino e sulla manipolazione, lasciandosi alle spalle una lunga scia di cuori infranti, aspettative deluse e portafogli saccheggiati. Ignorano il significato delle parole “coscienza” e “compassione”, perciò accaparrano opportunisticamente ciò che desiderano e fanno ciò che vogliono.

Per tutti coloro che non si sono mai occupati del tema della psicopatia è quasi impossibile riuscire a credere che ci siano persone così prive di coscienza, dato che è proprio quest’ultima a rendere tale l’essere umano. Quando nel regno animale una leonessa abbatte la sua preda, non conosce riserve: non prova rimorso, se la sua vittima soffre o se i suoi piccoli abbandonati vanno incontro a morte sicura. La leonessa caccia perché fa parte della sua natura. Se però sono soggetti umani a seguire un istinto molto simile e a procedere nei confronti degli altri con la stessa spietata e assoluta freddezza, considerandoli solo una preda nel senso più ampio del termine, ecco che allora siamo chiamati a essere vigili e pronti alla difesa. Va detto però che non sono solo gli psicopatici a essere privi di scrupoli, ma anche gli individui contraddistinti da una struttura caratteriale psicopatica e quelli disposti a imporre i loro scopi opportunistici senza il minimo riguardo, rivelando così un’elevata affinità con questi caratteri. Tutti questi tipi umani compongono la cerchia allargata del sistema di controllo antisociale. Chi ha a che fare con queste persone percepisce spesso le loro aggressioni come ferite psichiche e si sente impotente e in loro totale balia. E buona parte di loro abbandona ogni speranza che ci possa essere una via di scampo a questa situazione di sofferenza. Quasi sempre, pur provando tanta preoccupazione e disperazione, le vittime degli psicopatici non sanno neppure perché hanno difficoltà ad attuare cambiamenti.

La resistenza va imparata

Ho incontrato parecchie persone convinte che anche il più piccolo cambiamento possa compromettere tutta la loro esistenza. Alcuni non osano contraddire un superiore perché temono di mettere in pericolo il proprio posto di lavoro o la propria posizione. Altri si preoccupano che il partner perda subito interesse nei loro confronti e li possa abbandonare se non agiscono in base alle sue aspettative. Altri ancora si vedono a rischio di essere emarginati se non si allineano senza riserve alle opinioni di colleghi, familiari o di chiunque altro. Tutte queste persone negano le loro stesse idee per paura di rappresaglie e accettano di vivere in una situazione di crisi permanente.

Da dove deriva questo atteggiamento? In parte dal fatto che molti hanno imparato sin dalla più tenera infanzia a negare se stessi, a reprimere i propri bisogni, a farsi piccoli e a comportarsi in modo da non essere notati. Hanno imparato che il proprio modo di vedere non è rilevante o è addirittura senza valore, e hanno spesso visto liquidare su due piedi le proprie opinioni come un segno di disubbidienza che andava addirittura punito. Perciò a un certo punto della loro vita sono stati persino inconsapevolmente disposti a tradire i loro più profondi desideri e sentimenti per adattarsi a una vita che non li appagava e che consentiva agli altri di esercitare potere su di loro. Non a caso oggi viviamo in un mondo di persone deboli, in cui tutti sembrano aver paura del loro stesso coraggio civile: non si fa altro che star zitti e resistere, nella speranza che prima o poi da qualche parte giunga la liberazione. Perciò è necessario rivedere le nostre convinzioni tradizionali, sostituendo i condizionamenti originari con una nuova visione della vita e modificando i comportamenti da adottare.

Forse anche voi continuate da troppo tempo o addirittura da tutta la vita ad andare avanti così, vi siete adattati e avete imparato a sopportare. Probabilmente vi siete rassegnati al vostro ruolo di vittima e vi sentite il bersaglio vivente di ogni sorta di angheria. Se è così, non aspettate che i vostri problemi si risolvano per miracolo. Non è che non creda ai miracoli, ma sono certa che la vita ci ponga questi compiti proprio affinché possiamo scoprire la nostra forza e non ci facciamo umiliare e bistrattare da un pallone gonfiato qualsiasi. Perciò il mio motto è:

La persona da cui mi attendo la salvezza sono io.

Se riuscite ad abituarvi a questa idea, sarà già un grosso passo nella direzione della vostra liberazione, perché a quel punto non affiderete più la vostra felicità al caso, e tanto meno agli psicopatici. Se riuscirete a interiorizzare l’idea che avete diritto a una vita sana e tranquilla, troverete anche la forza di spezzare situazioni dolorose e di salvaguardare la vostra dignità.

Ho molti clienti che a stretto contatto con persone senza scrupoli, come quelle appena descritte, hanno patito grandi sofferenze psichiche. I loro racconti disperati mi fanno spesso pensare a un naufrago che, esausto, viene trascinato dalle onde in alto mare e va incontro a una morte atroce mentre uno squalo gli nuota attorno.
Ma il giorno in cui si scoprono disposti a non aggrapparsi più al loro ruolo di vittima, tutto cambia. Davvero non è mai troppo tardi per un nuovo inizio, e ci sono molti modi diversi per liberarsi da questa situazione apparentemente senza scampo. Se si acquisisce la consapevolezza del valore della propria vita e della propria salute, non si è più disposti a soddisfare passivamente il senso di potere di individui malati come quelli in questione. E quando non ci si vede più come vittima inerme e si riesce a smascherare le regole perfide di questi tiranni, si comprende di essere tutt’altro che impotenti.

La tattica giusta per il successo

Per riuscire a proteggersi dagli psicopatici è importante essere ben informati sui loro comportamenti e processi mentali e sulle loro carenze. Come sono diventati quello che sono, quali sono i loro specifici tratti comportamentali? Chi ne conosce le modalità comportamentali e gli schemi mentali può scegliere le strategie più adeguate a tutelare se stesso: sarà padrone della situazione e riuscirà a reggere il timone con mano salda.

Per spiegare gli schemi e i modi di agire di questi individui darò la parola a delle ex vittime, e farò loro raccontare le esperienze passate. Nonostante le difficoltà, sono riuscite ad affrontare questo compito e sono tornate a essere persone sicure di sé e piene di gioia di vivere. Non solo: ovviamente hanno anche acquistato più sicurezza e ora non si lasciano più intimidire così facilmente. Questi esempi dovranno infondervi speranza e incoraggiarvi a fare altrettanto. Per proteggerne l’identità, ho attribuito un nome fittizio a chi ha raccontato la propria esperienza. Desidero però sottolineare che il senso e lo scopo di queste testimonianze non sono certo giudicare gli altri dall’alto in basso, ma mostrare in modo esemplare quali storie di sofferenza si possano venire a creare e quali siano le possibili soluzioni. Sicuramente il lettore riconoscerà più volte le proprie problematiche in una forma o nell’altra: questo lo aiuterà e gli infonderà fiducia, perché gli farà capire che questi attacchi non hanno niente a che fare con la sua persona, ma derivano soltanto dalla struttura dell’aggressore. Ne emergerà anche che questa tipologia umana è molto prevedibile, non solo nel suo comportamento aggressivo, ma anche nelle sue ben dissimulate carenze e paure. Gli individui che rendono la vita così difficile agli altri, non sono dunque così unici, sorprendenti, creativi e spontanei, ma non fanno altro che seguire in modo molto prevedibile la propria predisposizione.

In questo libro mi propongo di passare in rassegna un gran numero di comportamenti e soluzioni differenti da usare come strumenti efficaci per mettere in riga le persone che feriscono gli altri. Per permettervi di arrivare in modo sicuro a questo risultato, anzitutto nei pruni capitoli illustrerò nel dettaglio le caratteristiche pregnanti degli psicopatici e degli individui con struttura psicopatica nella loro forma estrema e attenuata, e in tutte le tonalità intermedie. Non dobbiamo però dimenticare che non tutti coloro che tormentano i loro simili sono psicopatici in senso psichiatrico, o rientrano nella struttura caratteriale psicopatica.

Perciò in tutti gli esempi e le spiegazioni che fornirò non posso e non intendo permettermi di esprimere una diagnosi in senso clinico, ma utilizzo il termine “psicopatico” e/o “struttura caratteriale psicopatica” esclusivamente nella sua accezione colloquiale come categoria generale per quegli individui che rivelano un comportamento fortemente antisociale e danno libero corso a questi tratti specifici, anche se a volte ciò avviene solo in forma attenuata. Questo però è comunque sufficiente ad avvelenare la vita e a compromettere la salute altrui.

Questo testo è estratto dal libro "Circondati da Psicopatici".

Data di Pubblicazione: 31 ottobre 2017

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