Scopri l'antefatto che ci introduce alla lettura di questo libro fuori dall'ordinario legato al Dottor Bach, leggendo l'anteprima del libro di Mary Tabor.
Un re, un giardino, dei bambini desiderosi di giocare
C'erano una volta dei bambini che vivevano nel Castello del Re.
Un giorno, si domandarono: «Cosa potremmo fare oggi?». Sapevano che il Re era occupato e che avrebbero dovuto intrattenersi da soli.
«Io lo so!», disse il Ragazzo Più Grande. «Giochiamo a Fare Finta!».
«Sì», urlarono tutti, saltellando di qua e di là per l’eccitazione. «Sì, facciamolo!».
«Se iniziamo ora», disse il Ragazzo Più Grande, «potremo giocare tutto il giorno e ci divertiremo».
«Io andrò per primo», disse il Ragazzo Più Grande, «voi mi seguirete. Non è così lontano», disse, mentre dal cancello del castello puntava il dito verso il basso, indicando un pianeta che ruotava con lentezza e con una certa fatica attorno al proprio asse. «Tutti voi conoscete la strada, ne abbiamo parlato tante volte».
Tutti annuirono.
Il nostro gioco
Il Ragazzo Più Grande continuò: «Laggiù stanno tutti giocando a quel gioco, ma non lo sanno, lo hanno dimenticato. Andremo a mostrar loro come si gioca in maniera corretta».
«Ora, non dimenticate» disse lentamente e con solennità «non vinceremo, la nostra squadra non vincerà», e guardò con fierezza il piccolo gruppo raccolto intorno a lui, «a meno che non RICORDIAMO. E non sarà finito... il gioco non sarà finito e non avrà un vincitore, finché non torneremo tutti indietro sani e salvi, dopo che ognuno avrà fatto la propria parte».
«È un lavoro di squadra... ognuno deve vincere il proprio gioco — per così dire. E voi lo farete, mostrando a tutti loro», e di nuovo indicò verso il basso, «che è tutta una finzione».
«Dunque, quando arriverete, dovrete imparare ad abituarvi alle loro regole, altrimenti non riuscirete a fare tutto come si deve. Fate il loro gioco, ma fatelo a modo vostro, il VERO modo, il nostro modo».
«Ognuno per sé» è quello che dovete ricordare. «Ognuno faccia la sua parte e non si preoccupi degli altri. E, qualsiasi cosa accada, non interferite l’uno con l’altro, se vi incontrerete in giro, anche se vi sembrerà che il vostro compagno stia sbagliando. In realtà non sarà così e con ogni probabilità sarete voi a rovinare tutto intervenendo.»
«Aiutate, date una mano, in ogni modo - se richiesta - altrimenti lasciatelo fare».
Segui il tuo desiderio, fino al patibolo e oltre
«La parola d’ordine...», continuò dopo una pausa.
«Già, la parola d’ordine?», gridarono di nuovo tutti insieme, saltellando qua e là per l’eccitazione. La parola d’ordine era sempre così elettrizzante. Ed era sempre così terribilmente importante che non si doveva dimenticare. Altrimenti, se ci si fosse incontrati, non sarebbe stato possibile riconoscersi, soprattutto nel caso in cui si dovesse agire sotto mentite spoglie... a meno che si conoscesse appunto la parola d’ordine.
«La parola d’ordine...», continuò il Ragazzo, «è: Segui il tuo desiderio, fino al patibolo e oltre».
«Se vi incontrerete, vi riconoscerete grazie a quella. Uno di voi dovrà dire la prima metà della frase e l’altro dovrà terminarla correttamente. E questo, naturalmente, vi porterà ovunque vorrete andare, vi aprirà tutti i cancelli, solleverà tutti i ponti levatoi, vi consentirà di attraversare le più oscure foreste, spalancherà le porte di qualsiasi prigione».
Fece per andar via, poi si voltò: «Se qualcuno di voi avrà davvero bisogno di aiuto, io ci sarò», disse, «ma cercate di farcela da soli. Ricordate che più cose farete per conto vostro, più draghi verranno uccisi. È molto meglio che ciascuno di voi combatta il proprio drago e lo uccida», e qui i suoi occhi si illuminarono, «piuttosto che vi uniate tutti contro uno, poiché allora avremmo al nostro attivo l’uccisione di sette draghi — anche se ci vorrà un po’ più di tempo — anziché di uno solo.»
L'inizio del viaggio
«E ricordate, SEGUITE IL VOSTRO DESIDERIO, non quello di qualcun altro. Non potrete andare da nessuna parte senza avere questo in mente, altrimenti verrete deviati dal vostro obiettivo.
E, soprattutto, attenti ai consigli, suggeriti dal cosiddetto affetto. Se qualcuno vi dirà di fare questo o quello o di agire in un certo modo, state bene in guardia. Non fatelo, a meno che i vostri destrieri non rispondano subito all’ordine; loro riconoscono sempre lo Squillo di Tromba, e così pure se questo proviene da voi o dall’esterno.
Ma quasi sempre un suggerimento o un ordine proveniente dall’esterno dato da qualcuno che vi dichiara affetto — il cosiddetto affetto — è un tentativo di darvi ordini, di comandarvi, il che è contro le nostre regole, dal momento che annulla la stessa parola d’ordine.
Ora, Cavalieri, ai vostri destrieri! E Dame, ai vostri staffieri. Si parte!».
E si tuffò subito nello spazio infinito per iniziare il Gioco. Pochi secondi dopo, uno dopo l’altro, tutti lo seguirono.
Ognuno di loro doveva uccidere e riportare quanti più draghi poteva. Ciò era già stato concordato quando avevano discusso di giocare un giorno a questo Gioco. Se prima di sera ognuno di loro avesse riportato un drago, la squadra avrebbe vinto e avrebbe fatto vedere alla gente laggiù che si trattava solo del Gioco del Facciamo Finta. Ma se qualcuno avesse eventualmente riportato sette draghi... oh, sarebbe stato troppo entusiasmante per poterlo esprimere a parole!
Il Ragazzo Più Grande è tornato
È quasi sera. Il Ragazzo Più Grande è tornato.
Ha ucciso settanta volte sette! Gli altri sono sulla via del ritorno, ma nessuno è ancora arrivato. Tutti hanno ucciso almeno un drago, qualcuno anche di più.
Il Ragazzo Più Grande va avanti e indietro sorvolando li intorno, nel caso qualcuno avesse bisogno di aiuto, ma è molto soddisfatto di come sta andando il Gioco.
Il Re è seduto e attende, sorridendo, il ritorno dei bambini.
Data di Pubblicazione: 21 febbraio 2024