La terapia del massaggio

La Riflessologia rientra nelle riflessoterapie somatotopiche: una specifica parte del corpo (piede, mano, orecchio) rappresenta, in scala, tutto il corpo umano. Questa tecnica viene eseguita con le mani e permette di accertarsi dello stato di salute di ogni parte del corpo umano e di intervenire attraverso stimolazioni manuali, per ripristinare l’equilibrio degli organi o degli apparati meno efficienti.

Cenni storici

Le prime notizie storiche sicure sull’uso della riflessologia giungono dall’antico Egitto attraverso un affresco datato a circa quattromila anni fa, trovato a Saqqara, antica località egiziana, nella piramide a gradoni detta del “Grande Medico”. Dentro di essa un dipinto murale raffigura un medico che stimola le dita dei piedi e delle mani del suo paziente. I geroglifici tradotti hanno svelato queste frasi: “Non farmi male”, e la risposta del medico: “Agifrò in modo da meritare la tua lode”. In epoca più recente abbiamo invece appreso che questa tecnica veniva utilizzata anche da alcune tribù indigene del Kenya. La leggenda cinese che ci illustra le origini della riflessologia racconta che, nel 2800 a.C. circa, il futuro imperatore Yiu venne concepito dalla madre mentre camminava a piedi nudi sulle orme di un gigante. A partire da quel momento, nella tradizione taoista, il piede umano venne messo in stretta relazione con tutto il corpo.

Il sistema riflessologico

Il principale sistema di cura del mondo occidentale è quello basato sulla conoscenza del sistema nervoso; il principale sistema di cura del mondo orientale è, invece, quello basato sui meridiani e sviluppato in particolar modo dai Cinesi. Esiste, però, come abbiamo visto, un terzo metodo, chiamato “riflessologico”, secondo il quale ogni singola parte del corpo riflette l’insieme dell’organismo e a ogni organo corrisponde un punto riflesso in una particolare zona della pelle.

Il metodo riflessologico può essere applicato sulle piante dei piedi, (riflessologia plantare), sulle piante delle mani, sull’orecchio, (auricoloterapia), e sul viso (Dien’ Cham’ o riflessologia facciale). L’azione dei punti riflessi segue le terminazioni nervose, che vengono stimolate in modi diversi: l’auricoloterapia si pratica con gli aghi, la riflessologia plantare con le mani e il Dien’ Cham’ con la punta arrotondata di uno strumento, con il polpastrello o la nocca dell’indice piegato. Il vantaggio del Dien’ Cham’ rispetto alle altre discipline è l’estrema facilità con cui si può praticare su se stessi con l’aiuto di uno specchio per localizzare facilmente i punti.

Lo scopo della riflessologia

Attraverso il massaggio riflessologico, che va effettuato esclusivamente con i pollici, è possibile intervenire su particolari punti del corpo in modo tale da ristabilire equilibri perduti, per prevenire e curare molti disturbi e per mantenere l’equilibrio psicofisico.

I punti situati sul piede, sulla mano, sull'orecchio o sul viso, costituiscono una specie di “mappa”, attraverso cui il terapeuta riesce a comprendere quali sono gli eccessi o le carenze nell’organismo del paziente. In questo modo è possibile individuare i disturbi nell’organismo ancor prima che si manifestino.

La stimolazione sui punti riflessi viene effettuata in modo preciso facendo sì che il messaggio mandato al cervello sia decifrato inequivocabilmente e poi mandato all’organo corrispondente.

Per ottenere la salute generale non si lavora, quindi, sull’organo portatore di sintomi patologici ma sugli apparati a questo collegati. Sbloccando i punti di passaggio dell’energia, che Bergson chiama “la Forza vitale”, i sintomi di malattia regrediscono, gli organi ritrovano la loro vitalità e il loro funzionamento e la salute viene gradualmente ristabilita.

Questo modo di operare fa sì che ognuno abbia un trattamento personalizzato; ogni persona, infatti, è diversa dalle altre e per questo va seguita e aiutata a trovare la propria strada di guarigione.

Cos'è il riflesso?

La parola “riflesso” deriva dal latino reflectere, formata da re (“ripetere un’azione”) e flectere (“curvare, piegare”), pertanto reflectere significa deviare energia, rimandare indietro qualcosa. In biologia la parola “riflesso” indica la risposta di un organo, un muscolo o una ghiandola a uno stimolo portato dalla corrente energetica. È la trasmissione, tramite il sistema nervoso, di un segnale che parte da un punto preciso e che provoca una reazione in un altro punto. Attraverso la pressione esercitata su una terminazione nervosa il riflesso parte da un ricettore periferico, situato generalmente sulla pelle e stimola il cervello. La reazione del corpo a questi stimoli può essere, a seconda dei casi, un’azione ormonale, una contrazione o decontrazione muscolare, una vaso-costrizione o vaso-dilatazione oppure la stimolazione di una funzione.

Come agiscono i punti riflessi

Nonostante le ultime conquiste nel campo della neurobiologia non si riesce ancora a comprendere perfettamente il modo in cui un segnale fisico o chimico riesce a trasformarsi in un concetto memorizzato nel cervello e come questo, poi, possa tornare informazione fisica o chimica. In parole povere non sappiamo ancora con esattezza come funzionano i meccanismi riflessi. Avendo, però, saputo della loro esistenza da millenni, l’uomo ha imparato a prevederne e a utilizzarne i benefici a proprio vantaggio.

Il tipo di massaggio utilizzato nella riflessologia plantare può essere di due diversi tipi: massaggio veloce e leggero o, al contrario, lento, profondo e pesante.

Il primo origina onde di vibrazione corte e di alta frequenza ed è usato per rilassare i tessuti e gli organi più contratti e irrigiditi. I colpi piccoli e frequenti sono molto utili per sbloccare gli organi ingrossati e induriti a causa di problematiche oramai cronicizzate.

Per trattare, invece, un organo stanco e iporeattivo, con sintomi acuti, il massaggio dovrà essere lento, profondo e tonificante.

Benefici della riflessologia

Come già accennato, in riflessologia i punti doloranti vengono curati attraverso il massaggio di tutte le zone presenti sul piede o sulla mano, per poi trattare in particolare i punti dolenti riscontrati in precedenza. Il riflessologo professionista, o la persona che effettua l’autotrattamento, non si deve mai sostituire al medico e non deve, quindi, mai effettuare diagnosi o consigliare l’uso o la sospensione di un farmaco. La riflessologia è molto utile nel trattamento, anche a titolo preventivo, di quasi tutte le malattie, compresi gli stati di stress e stanchezza. Per eseguire un trattamento riflessologico efficace bisogna possedere la conoscenza di base dell’anatomia umana (sia scheletrica che muscolare), degli organi interni e della loro posizione, e, ovviamente, dei punti riflessi che si trovano su mani e piedi. Spesso eseguiamo tecniche di riflessologia senza saperlo. Quando, infatti, la madre dà dei colpetti sulla schiena del lattante perché digerisca, non lo fa perché glielo ha detto

La riflessologia si e rivelata un valido aiuto per combattere le cause dei malesseri provocati dallo stress.

il medico, ma per esperienza, o per istinto. Questi movimenti stimolano la zona tra la terza e la quarta vertebra dorsale dove si trovano le terminazioni nervose che regolano l’ultima parte dell’esofago e la valvola cardias. Numerosi sono gli altri esempi di movimenti noti come “rimedi popolari” o “rimedi della nonna”, che agiscono nello stesso modo.

Le mappe conosciute dei riflessi sono moltissime e differiscono tra loro anche solo per minuscoli particolari. Tutte sono considerate valide in quanto i risultati finali non sono molto diversi.

il medico, ma per esperienza, o per istinto. Questi movimenti stimolano la zona tra la terza e la quarta vertebra dorsale dove si trovano le terminazioni nervose che regolano l’ultima parte dell’esofago e la valvola cardias. Numerosi sono gli altri esempi di movimenti noti come “rimedi popolari” o “rimedi della nonna”, che agiscono nello stesso modo.

Le mappe conosciute dei riflessi sono moltissime e differiscono tra loro anche solo per minuscoli particolari. Tutte sono considerate valide in quanto i risultati finali non sono molto diversi.

il massaggio alle mani di un paziente che presenta zone dei piedi troppo doloranti, o quando su questi ultimi vi siano calli, duroni, funghi, alluce valgo o verruche. In questi casi è appropriato consigliare l’intervento di un pedicure o di un medico. La riflessologia può risultare utile in casi d’asma, cefalea, disfunzioni renali, dolori mestruali e reumatici, lombaggini, stitichezza, ulcere, gastriti e molti altri. Può essere utilizzata anche a livello preventivo, riducendo, ad esempio problemi ciclici, come la sindrome premestruale o il cambio stagione.

La riflessologia non vuole sostituirsi alla medicina tradizionale, al contrario, vuole costituire un valido appoggio e collaborazione ad essa, con l’obiettivo comune di migliorare lo stato di salute delle persone.

Caratteristiche principali della riflessologia:

  1. I risultati sono ottimi sia per i malesseri comuni sia per quelli meno diffusi.
  2. La tecnica è molto semplice da eseguire: è sufficiente conoscere l’ubicazione esatta dei punti corrispondenti ai vari sintomi per poterli stimolare e ottenere un rapido miglioramento.
  3. Non vi sono controindicazioni o effetti collaterali: l’efficacia della terapia è legata solamente alla conoscenza dei punti e alla stimolazione. Bisogna però evitare di praticarla in alcuni casi di malattie gravi, nel trattamento delle donne in gravidanza, nel trattamento di persone che fanno una terapia medica molto “pesante” o con farmaci particolari, nei primi giorni del ciclo mestruale, soprattutto se il flusso è abbondante e dopo un pasto sostanzioso, se non sono trascorse almeno tre ore.
  4. La sensazione che prova il paziente è di rilassatezza.
  5. La durata del trattamento varia da soggetto a soggetto, quindi è impossibile dire quante volte sarà necessario ricorrere al massaggio per vedere scomparire il disturbo di cui si soffre.
  6. Alla fine della terapia si possono verificare effetti indesiderati che segnalano la vicinanza della guarigione. Tra questi fenomeni si annoverano l’aumento delle eruzioni cutanee, l’incremento della sudorazione e della secrezione del naso e della bocca, l’innalzamento dei valori dell’attività intestinale e di quella della vescica urinaria.

Riflessologia Planetare

planetare

La riflessologia nelle varie età dell'uomo:

Massaggiare i piedi è molto utile sin dai primi giorni di vita di un individuo; il massaggio deve essere effettuato con un tocco leggero e per pochi secondi; i neonati solitamente lo gradiscono molto. Il massaggio sui piedini viene spesso consigliato per curare i bambini iperattivi e può calmare crisi di pianto, paure o angosce inespresse. Il massaggio può essere effettuato anche durante l’adolescenza per stimolare uno sviluppo non conflittuale del fisico e della mente, ma con cautela in quanto, in questo periodo, il sistema endocrino è molto accelerato e non è bene rischiare di squilibrarlo. Nelle donne in gravidanza, è meglio non usare il massaggio riflessologico perché può risultare troppo energico e potrebbe dare origine a conseguenze indesiderate per la futura mamma. La riflessologia può essere, invece, utilizzata con successo quando vi sono problemi legati al concepimento. Questo tipo di trattamento è molto efficace anche sulle persone anziane perché facilita l’organismo nel contrastare l’invecchiamento.

Gli obiettivi della pratica:

Scopi della riflessologia sono: eliminare l’ansia e il dolore; facilitare il rilassamento e il riposo; ridurre la nausea e il vomito; controllare vari sintomi, dalla stitichezza al singhiozzo. Basandosi sull'immagine degli organi “riflessa” nelle piante dei piedi, è possibile fare un elenco dei disturbi curabili con la digitopressione. La depressione e i problemi dell’umore si contrastano premendo le zone dell’ipofisi e del cuore. Per combattere il nervosismo, lo stress, l’angoscia e la stanchezza è necessario massaggiare le zone del plesso solare, polmoni, ghiandole surrenali, reni, ipofisi. Le aree dei reni e della vescica sono utili per curare le mestruazioni dolorose, la sindrome premestruale e la cistite. Massaggiando le zone del pancreas, dell’intestino, del colon, dello stomaco e del plesso solare si curano i problemi digestivi e le coliti; premendo le aree dei reni e del cuore si combatte il disturbo del gonfiore alle gambe. Per contrastare il mal di testa si consiglia di rivolgersi alle aree degli occhi, della fronte e del fegato; per curare l’insonnia e i frequenti risvegli notturni è necessario rivolgersi alle aree della fronte e del plesso solare; per la costipazione al punto dove è localizzato il riflesso dell’intestino.

Approccio al trattamento di riflessologia plantare:

Nel momento in cui si comincia a imparare la tecnica della riflessologia plantare bisogna impratichirsi sulla conoscenza del piede osservando e palpando con attenzione le piccole superfici di quest’ultimo.

Solo in questo modo si potrà avere il primo approccio vero “sul campo” e si potrà comprendere quante siano le differenze più importanti da piede a piede. Il principiante inizierà, in questo modo, a percepire le prime sensazioni che lo porteranno, con la pratica, a riconoscere le varie anomalie.

Anomalie del piede:

Il piede comunica lo stato di salute del corpo attraverso vari segnali: la forma, il colore, l’odore, la struttura delle dita e la loro posizione, l’aspetto delle unghie, l’inspessimento della pelle, la localizzazione di eventuali calli e duroni, le sporgenze ossee, gli avvallamenti e le pieghe della pelle.

Il piede è, di sicuro, la zona del corpo che viene curata con meno attenzione e questo è un male, in riflessologia, perché, come abbiamo detto più volte, alcune anomalie del piede possono costituire segnali di patologie in atto.

Il piede destro corrisponde alla parte più razionale di noi e influenza la linea fegato/colecisti; il piede sinistro, invece, corrisponde all’irrazionale, all’affettività, alla istintività e influenza il cuore. Da questo si deducono alcune interessanti considerazioni; per esempio, se una persona è affetta da alluce valgo più marcatamente nel piede sinistro significa che ha problemi di tipo affettivo; se nel destro vuol dire che è gravata da problemi di tipo razionale. Chi presenta il secondo dito del piede sinistro più lungo dell’alluce, spesso è sofferente di cuore, vive in modo iperattivo, è molto emotivo, gli piace indossare colori scuri e nel cibo predilige i sapori amari.

Verruche e funghi indicano che l’alimentazione è troppo ricca di grassi; l’alluce valgo è in relazione con disturbi alla cervicale, al collo, alla tiroide e al cuore. L’unghia incarnita dal lato della scarpa indica la tendenza a spasmi della milza e dello stomaco.

L’unghia incarnita dalla parte opposta mostra tendenza a malattie di fegato. L’inspessimento delle unghie corrisponde a una scarsa funzionalità renale e, un carattere timoroso con sonno agitato e nervoso. La presenza di calli sotto il secondo e terzo dito rivela la presenza di catarro broncopolmonare e catarro provocato da sinusite.

Dopo solo sette o otto massaggi ben eseguiti si possono ottenere buoni risultati anche su malattie ormai cronicizzate. In ogni caso, comunque, si ottiene l’eliminazione delle tossine, positiva per chi ha assunto in precedenza molti medicinali.

Il trattamento:

Durante il trattamento la persona viene fatta distendere sopra un lettino, con la schiena leggermente sollevata; alcuni terapeuti, al fine di coadiuvare il rilassamento degli arti inferiori, pongono anche un piccolo cuscino o un rullo morbido sotto le ginocchia del paziente.

Il massaggio viene eseguito utilizzando solo i pollici con cui il terapeuta attua una pressione, più o meno leggera, su certe zone del piede. Il dito del rifiessologo non viene mai spostato e il tipo di movimento è “lombricale”, a scatto, eseguito flettendo la falange in modo da formare un angolo di 70°, secondo un ritmo uniforme attuato sempre nella stessa direzione. L’intensità della pressione non è sempre uguale, ma varia a seconda della sensibilità del paziente, del tipo di trattamento e anche del fine che si vuole ottenere in quella specifica seduta. Le zone del piede vengono massaggiate, come abbiamo detto, seguendo la mappa dei punti riflessi, secondo un percorso ben preciso stabilito dalla mappa del corpo umano raffigurata sulla pianta del piede: dalla testa, riflessa nelle dita, si scende fino al bacino, riflesso nella zona del calcagno. Per ogni paziente il rifiessologo imposta un trattamento personalizzato ma, come è già stato precedentemente detto, alcune zone del piede devono essere stimolate comunque, perché basilari per la salute: sono quelle corrispondenti all’apparato urinario, al sistema nervoso e a quello ormonale. In particolare, trattando i punti del piede corrispondenti all’apparato urinario, si smuovono le tossine accumulate nell’organismo, che entrano in circolo e vengono eliminate dai reni e dal fegato, favorendo la disintossicazione del corpo. In genere una seduta dura in media 45 minuti, ma i tempi possono essere accorciati in caso di persone che presentano reazioni particolari o di bambini piccoli. Un ciclo di trattamenti si compone solitamente di 10 sedute, da svolgersi una o due volte la settimana.

A volte, dopo la prima applicazione, può verificarsi un leggero peggioramento dei sintomi, ma il fenomeno è di breve durata e tende a scomparire col tempo; di solito i primi risultati positivi si riscontrano dopo 4-5 sedute.

Riflessologia delle mani

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Come il massaggio plantare, anche il massaggio della mano si basa sul presupposto che alle varie zone del palmo corrispondano, per via riflessa, gli organi e le funzioni di tutto il corpo. La mano, però, a differenza del piede, nel corso dei secoli ha assunto, per tutte le culture, un’area molto vasta di significati simbolici positivi. L’esempio più lampante è il termine iad, che in ebraico vuol dire sia “mano” che “potenza”.

La mano è anche il simbolo del soccorso, il primo strumento cui l’uomo ricorre per natura per offrire aiuto e sostegno agli altri. La scienza, negli ultimi decenni, ha studiato la profonda interdipendenza tra mano e cervello, e ha accertato che il centro motorio della mano occupa quasi un terzo del centro nervoso di quest’organo. Durante il processo evolutivo umano la mano si è sviluppata moltissimo, è diventata l’organo sensoriale più importante del corpo. Questo spiega l’area straordinariamente vasta che le è riservata nella corteccia cerebrale. Più che il massaggio dei piedi, quello alle mani si presta a esser fatto su se stessi, in qualunque momento e con estrema facilità. In ogni caso bisogna ricordare che i riflessi della mano sono situati più in profondità rispetto a quelli dei piedi, poiché le mani sono più esposte e sempre più in attività e risultano, quindi, meno sensibili. Il loro trattamento è più complesso, ma non per questo meno efficace, se ben attuato. La difficoltà più grande consiste in particolar modo nell'individuare le zone contratte, diagnosi per cui occorrono pratica ed esercizio.

Riflessologia auricolare:

L’auricoloterapia è una disciplina distica che costituisce un valido coadiuvante nella cura di numerose malattie organiche e funzionali.

Le prime testimonianze dell’auricoloterapia risalgono a più di 2000 anni fa e provengono dal Neji Jing, un antico testo cinese dove si parla del rapporto fra orecchio e organi interni.

Negli anni '50 l’auricoloterapia venne introdotta in Occidente dal francese Nogier, che elaborò una mappa delle zone riflesse sull’orecchio.

Se guardiamo con attenzione il padiglione auricolare, infatti, possiamo immaginarvi le fattezze di un feto capovolto: la testa nel lobo, la colonna vertebrale nell’antelice (il rilievo che disegna il profilo esterno dell’orecchio), le gambe raccolte in posizione fetale. Anche nell’orecchio, quindi si riflette tutto il corpo umano, nel rispetto preciso di tutte le sue proporzioni. La stimolazione dei punti riflessi nell’orecchio consente, pertanto, di alleviare alcuni dolori o disturbi funzionali e organici.

Gli acufeni:

L’impostazione di pensiero dell’auricoloterapia trova, conseguentemente, una risposta concreta ai cosiddetti “acufeni”, cioè quei suoni, spesso di origine non chiara, percepiti da alcune persone all’interno dell’orecchio. Secondo l’auricoloterapia, infatti, ogni volta che un punto qualsiasi del corpo ha una patologia, l’organo malato vibra a frequenze diverse rispetto a quelle di quando è in salute ed emette dei suoni udibili solo mediante specifiche apparecchiature elettroniche. Questi acufeni sono quindi legati a patologie nascoste di determinate ghiandole, organi o sistemi.

Applicazione dell'auricoloterapia

L’auricoloterapia può venire associata a trattamenti di agopuntura, di digitopressione o ad altre forme di riflessologia ed è molto utile in caso di dolori reumatici, nevralgie e dolori osteoarticolari. Apporta notevoli miglioramenti nella cura di artrosi, tendiniti, lombosciatalgie, contratture muscolari, cefalee, disturbi mestruali e coliche epatiche o renali.

Se un organo ha un problema, il punto corrispondente sull’orecchio diventa sensibile.

Da qualche anno l’auricoloterapia viene utilizzata per curare la dipendenza dal fumo, ma si rivela utile anche nei disturbi collegati allo stress: dalle sindromi ansiose alle varie somatizzazioni dell’ansia, come gastroduodeniti, disturbi del sonno, ipertensione, herpes zoster, bulimia e anoressia.

Come viene praticata l'auricoloterapia:

Come abbiamo detto, se sentiamo dolore in qualche punto viene spontaneo premerlo e, subito, notiamo che il dolore si è attenuato. Anche la pressione effettuata con un dito su una zona auricolare dolorosa attenua il dolore e allevia il disturbo dell’organo corrispondente. Un micromassaggio potenzia poi l’effetto ottenuto con le pressioni.

Per iniziare la terapia è bene effettuare un micromassaggio con le dita, per provocare nel paziente una piacevole sensazione, che si diffonde immediatamente in tutto il corpo. Solo posteriormente si può passare al massaggio localizzato sui singoli punti che può essere svolto con vari strumenti: una punta arrotondata, un apparecchio che invia leggeri impulsi elettrici, sottili aghi d’oro o d’argento o la moxa, un bastoncino di erba di artemisia caldo. I cosiddetti “aghi a permanenza”, cioè piccole puntine fissate in un particolare punto dell’orecchio e lì tenute per qualche giorno, sono frequentemente sostituiti con i semi di una pianta, la Vaccaria sinensis; questi vengono fissati all’orecchio con un piccolo cerotto che il paziente deve premere tre o quattro volte al giorno per autosdmolare il punto regolarmente. Per effettuare la diagnosi il terapeuta sonda il padiglione auricolare con un “cercapunti”, un piccolo strumento affusolato che viene inserito nell’orecchio allo scopo di “tastarne” la superficie; i punti che fanno male se vengono premuti rivelano uno squilibrio degli organi o delle funzioni corrispondenti.

Un altro metodo molto efficace consiste nell’utilizzare il puntoscopio elettronico, uno strumento in grado di rivelare, tramite un segnale sonoro, una caduta dell’attività elettrica sulla superfìcie della pelle in corrispondenza delle zone alterate. Solitamente il terapeuta segue la mappa riflessogena dell’orecchio partendo dai punti corrispondenti alla testa per poi esaminare la colonna vertebrale, le ghiandole endocrine e tutti gli altri organi.

Riflessologia Facciale

facciale

Anche il viso riunisce in sé tutte le zone riflesse del corpo e riflette tutti i suoi dolori. Per questo motivo è una zona riflessogena di primo piano facilmente trattabile e manipolabile autonomamente. Il Prof. Bui Quoc Chau, studiando questo tipo di riflessologia mise a punto il Dien Cham’, una disciplina che è praticata con successo in Vietnam da parecchi anni. Questo metodo viene attualmente insegnato in Occidente da un suo allievo, Sig Nhuan Le Quang, in corsi di tre livelli.

Il primo livello, divulgativo, prende in esame trenta casi curati con la riflessologia; il secondo è un livello di perfezionamento della conoscenza dei punti; il terzo è molto complesso ed è riservato a coloro che vogliono intraprendere la carriera di riflessologi.

Il Dien Cham’ prende in esame circa 500 punti riflessi sul viso, localizzati e numerati in una mappa quadrettata. Nella maggior parte dei casi, stimolando da due a cinque punti è possibile alleviare, in poche sedute, parecchi sintomi.

Il Dien’ Cham’, come tutte le terapie riflessologiche, consente di prendere coscienza della propria salute e di alleviare i primi sintomi di malattia, ma non può assolutamente sostituire le cure tradizionali in caso di gravi patologie o quando il dolore persiste anche dopo la stimolazione dei punti. Se utilizzato come coadiuvante ai trattamenti medici classici, il Dien’ Cham’ può facilitare la loro efficacia e accorciare i tempi di recupero.

Tecniche di stimolazione:

Il Dien’ Cham’ viene effettuato massaggiando il viso con un dito della mano o con l’estremità arrotondata di una matita o di una penna biro. Il dito viene utilizzato muovendo la nocca dell’indice piegato come quando si bussa alla porta. La pressione viene esercitata avanti e indietro su ogni punto per 10-20 secondi, sia in diagonale, sia in senso orario. Tale pressione, se il dolore persiste, deve essere ripetuta almeno due o tre volte.

Il trattamento può essere cominciato da un punto qualsiasi, ma deve sempre essere concluso con il punto O, che regolarizza la pressione, la circolazione e l’energia in generale.

La pressione esercitata varia a seconda dello strumento utilizzato e a seconda della zona stimolata. Si possono trattare più disturbi in una sola volta e stimolare fino a una ventina di punti nella stessa seduta. Alcune stimolazioni possono essere più leggere di altre, in ogni caso una pressione più forte dà risultati migliori.

Localizzazione dei punti:

I punti del viso da stimolare sono illustrati, come abbiamo già detto, in una mappa quadrettata. Una prima linea verticale passa al centro del viso, tra le sopracciglia e sul dorso nel naso. La seconda e terza linea, simmetriche, passano al centro della pupilla di ogni occhio. Poi vi sono altre cinque linee orizzontali di cui la prima si trova in mezzo alla fronte, la seconda all’altezza delle sopracciglia, la terza sotto la borsa degli occhi, la quarta alla base del naso e la quinta sulla base del mento, nell’incavo posto sotto il labbro inferiore.

Digitopressione

digitopressione

Tra le discipline riflessologiche si trova spesso citata anche la digitopressione: una antica tecnica cinese che consiste nell’applicare una pressione a dei punti chiave del sistema energetico del corpo.

E basata sulla teoria dell’agopuntura cinese, secondo cui la salute deriva dalla regolazione del flusso di energia che scorre nei canali invisibili del corpo.

La stimolazione dei punti energetici con le dita permette la secrezione delle endorfìne: gli analgesici naturali del nostro corpo.

Anche la digitopressione ritiene che ogni malattia si manifesti, per riflesso, in una zona del corpo anche distante anatomicamente dal punto dove l’anomalia ha avuto origine.

Il suo successo dipende, non soltanto dall’abilità dell’operatore nell’usare le mani, ma anche dalla sua capacità di entrare in sintonia con il paziente. Per questo motivo la digitopressione è anche detta “comunicazione tattile”.

Per praticare la digitopressione si deve prima individuare con esattezza la posizione dei punti del corpo su cui esercitare il massaggio.

Ci si deve poi esercitare nella pressione per stabilire la quantità di forza necessaria; si preme col polpastrello del pollice o dell’indice, con una certa forza ma senza provocare dolore, mantenendo la pressione per alcuni secondi o imprimendo al dito piccole oscillazioni o rotazioni in senso orario.

L’automassaggio può essere eseguito tutti i giorni; la durata dipende dal numero di punti da trattare (massaggiando ciascuno per almeno due minuti).

È sempre consigliabile praticare la digitopressione lontano da pasti abbondanti.

La digitopressione non è, quindi, una vera e propria terapia medica, ma una tecnica praticabile da chiunque, che permette di trattare i piccoli disturbi quotidiani e le varie indisposizioni momentanee e superficiali senza dover ricorrere a un intervento specialistico.

Cosa cura:

La digitopressione apporta numerosi benefici allo stato di benessere generale dell’organismo, favorendo e stimolando le sue difese.

A La digitopressione e simile allo shiatsu e alla riflessologia in quanto consiste nell'applicare una pressione a dei punti chiave del sistema energetico del corpo.

E molto efficace nel trattamento di svariate manifestazioni dolorose, come mal di testa e stanchezza oculare, dolori articolari, lievi disturbi digestivi; migliora la circolazione del sangue e le funzioni respiratorie. Può essere praticata da tutti per rilassare, prevenire le malattie o per coadiuvare qualsiasi terapia. È invece sconsigliata alle persone sofferenti di malattie infettive, con sintomi febbrili e durante la gravidanza.

Come avviene il massaggio:

Nel corso del trattamento la persona è seduta o sdraiata su un materassino rigido o su un tappetino posto sul pavimento. Il massaggio si esegue con i pollici e la punta delle dita. I movimenti sono rapidi (tra i 50 e i 100 al minuto) e ogni punto viene trattato per un tempo che può variare dai 5 ai 15 minuti. Il trattamento provoca un profondo rilassamento e ha un effetto calmante. Non esiste un metodo standard per la soluzione della patologia; esistono, piuttosto, trattamenti mirati per risolvere lo specifico problema che quella singola persona manifesta in un certo modo. Il trattamento, pertanto, viene organizzato considerando lo stato energetico complessivo della persona e le sue condizioni di salute.

Il numero delle sedute necessarie varia a seconda del tipo di problema. Possono essere necessarie anche 20 sedute suddivise in 2 o 3 volte a settimana.

Dolori acuti o recenti possono regredire rapidamente mentre i disturbi più seri richiedono tempi più lunghi. Frequentemente il terapeuta consiglia anche cambiamenti dietetici o esercizi di rilassamento.

L'automassaggio:

La digitopressione può essere praticata anche su se stessi, in caso di disturbi lievi quali cefalea o nausea.

L’automassaggio avviene applicando, con il pollice o l’indice, una pressione profonda ed energica sul punto scelto, fino a sentire un po’ di dolore. La fitta indica che state effettuando la pressione nel modo corretto. Il massaggio va fatto per 2 minuti fino a sentire indolenzimento e intorpidimento.

Data di Pubblicazione: 3 ottobre 2017

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