SPIRITUALITÀ ED ESOTERISMO

Rivoluzionare le coscienze con l'Amore

Rivoluzione della coscienza - Mauro Scardovelli - Speciale

In un mondo che ci spinge a un'eterna competizione è il momento di dare inizio alla Rivoluzione dell'Amore, leggendo il nuovo libro di Mauro Scardovelli.

Rivoluzionare le coscienze con l'Amore

Prima tesi

Questo libro si propone di delineare un progetto che sta a cuore a tutti: la Rivoluzione dell’Amore, unica rivoluzione che può salvare l'umanità dalla deriva neoliberista che la sta portando a sicura rovina.

Tutti, nessuno escluso, vogliono l’amore, vogliono amare ed essere amati.

Tutti vogliono la felicità. Il problema è che nessuno sa come fare per ottenerla.

L'amore è un’arte sempre più dimenticata.

È stata sostituita dalla competizione.

Competizione di tutti contro tutti.

L'Anima, scintilla divina dentro di noi, vuole l’amore. Dio vuole che noi ci amiamo: "Amatevi l’un l’altro come io vi ho amato". Ma noi non sappiamo come fare.

L’amore che ci può salvare è l’amore cristico, la più alta forma di amore che è dato sperimentare.

La prima tesi di questo libro è molto ardita.

La nostra Carta fondamentale ha costituzionalizzato l’amore cristico all’articolo 3, secondo comma, quando parla di pieno sviluppo della persona umana.

Infatti, pieno sviluppo della persona umana significa pieno sviluppo della capacità di amare, il cui compimento è, appunto, l’amore cristico, universale, rivolto al prossimo, al genere umano intero, e all’insieme di tutti i viventi. Questo è l’apice dello sviluppo che un essere umano può raggiungere, il pieno sviluppo dell'Anima spirituale, che costituisce la nostra essenza.

Se guardiamo in profondità, secondo la nostra Carta fondamentale questa è la premessa per attuare la democrazia costituzionale, la più avanzata al mondo.

 

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Seconda tesi

"La difesa della patria è sacro dovere del cittadino", recita l’articolo 52 della Costituzione.

Nel testo costituzionale l'aggettivo “sacro” compare una sola volta. Che significa “sacro”? Significa “degno del massimo rispetto”. Che cosa è “sacro” per l’uomo? “Sacro” è tutto ciò che ci conduce al livello più alto di spiritualità. Che cos’è che ci conduce al più alto livello di spiritualità? L’amore cristico, certamente. Per questo possiamo definite “sacro” questo tipo di amore.

Va aggiunto che nell’articolo 52 si parla di “sacro” a proposito del dovere di difendere la patria. Che cos'è la patria? La patria è un popolo-comunità stanziato su un territorio. Amore per la patria significa amore per la comunità. Cioè amore per ciò che rende possibile la vita del singolo. È amore per qualcosa di più grande, che trascende il singolo.

Nella Costituzione, la patria equivale alla nazione.

La nazione è un popolo-comunità, entro i confini di un territorio sul quale è sovrano. L’autodeterminazione del singolo dipende dall’autodeterminazione, o sovranità, della comunità di cui esso è membro.

Abbiamo così delineato, per sommi capi, uno dei concetti fondamentali, quello di comunità. Concetto indispensabile, come vedremo, per comprendere la natura dell'amore cristico. Ci sono tanti tipi di amore quanti sono i tipi di relazione.

In questo libro ho scelto di pormi l’obiettivo più ambizioso, di puntare subito al massimo. In un’epoca in cui l’amore è scarso come l’acqua nel deserto, in cui si è pervertito ed è degenerato come non mai, ho ritenuto importante non indugiare, non perdere più tempo e puntate direttamente al livello spirituale che ci può salvare, saltando tutti i gradini intermedi.

"Farete miracoli più grandi di me", ha detto il Cristo.

È ora di adempiere a questa profezia. Ora, o mai più.

Questa è la straordinaria sfida che ci attende.

 

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Terza e quarta tesi

Terza tesi: portare l’amore, l’amore cristico, in politica.

Sette secoli fa, Dante cercò di portare la gentilezza nella politica. Ma il suo progetto fallì. Oggi è il momento di riprendere il progetto del sommo poeta, impegnandoci con tutte le nostre forze. Vivendo in tempi apocalittici, non possiamo più permetterci di fallire.

Nella quarta tesi affronto il problema del come. Come fare? Trattando questo punto, mi rifaccio alla lezione del più grande leader politico che abbiamo avuto nel Novecento: il Mahatma Gandhi. Un leader spirituale che fu in grado di unificare le forze dell’India e di sconfiggere il più grande impero di allora: l'impero britannico.

Semplificando al massimo, le parole chiave, i concetti fondamentali introdotti da Gandhi, sono due: il Sazyagraha e lo Swaraj. Sazyagraha significa “forza dell’Anima”, forza che deriva dalla dedizione alla verità: la capacità di distinguere il bene dal male. Il secondo concetto, lo Swaraj, significa “governo di sé”, “autodeterminazione”, “sovranità interiore”, “liberazione dalle forze Oppressive”.

Non può esserci Swaraj senza Sazyagraha, senza dedizione alla verità.

Per inciso, su questi due concetti fondo una radicale rivoluzione terapeutica, che sfocia naturalmente nella Rivoluzione dell’Amore annunciata all’inizio.

Mi spiego brevemente. Per rivoluzione terapeutica intendo la rivoluzione della cura. Come vedremo, la cura, o charìs (χάρις), è una delle quattro componenti essenziali dell'amore sacro. Senza cura, non c’è amore. In epoca neoliberista la cura, l’ascolto empatico e risonante tra esseri umani, è stato via via sostituito dai protocolli, procedure burocratiche meccaniche e precostituite. Così accade nella medicina, nella scuola, nel mondo del lavoro.

Al rapporto caldo e affettivo tra umani, si sostituisce un rapporto sempre più freddo e distaccato tra esseri impersonali.

 

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Angeli e demoni

Riprendiamo dal concetto di Sazyagraha, dedizione alla verità, distinzione tra bene e male, giusto e ingiusto. Nella visione “UniAleph”, questo concetto viene interpretato alla luce del modello di Ignazio di Loyola: l’Io umano è soggetto a due tipi di voci, quelle angeliche e quelle demoniache.

Le voci angeliche vogliono il nostro bene, quelle demoniache il nostro male. Se ascoltiamo le prime la nostra Anima si rafforza, e la nostra vita va di bene in meglio. Se ascoltiamo le seconde si rafforza il nostro Ego, e la vita va di male in peggio. Perché abbiamo scelto questo modello?

Perché è semplice, e terapeuticamente molto efficace. Quando alla nostra vita si presenta la sofferenza nevrotica, non necessaria, sappiamo la sua origine: abbiamo dato ascolto alla voce di un demone, abbiamo commesso un errore.

Come possiamo rimediare? Individuando questa voce, riconoscendone la natura ostile e, anziché ascoltarla, assecondarla, o anche solo discuterci, pronunciare un sonoro: “No! Vattene”. Agendo in questo modo, noi recuperiamo la nostra sovranità emotiva, liberandoci dalle passioni tristi. Recuperiamo, cioè, lo Swaraj il nostro Io si mette al servizio dell'Anima. L'Anima cresce, Ego si riduce.

Questo è il primo passaggio da compiere, indispensabile per bloccare le forze del male che altrimenti ci invadono e ci dominano sempre di più.

Il secondo passaggio consiste nel rinforzare il bene dentro di noi.

Nell’ultimo periodo, in cui ho attraversato l'inferno superando sofferenze sempre più intense, ho ricevuto via via intuizioni trasformative più potenti. Grazie a queste, ho messo a punto una tecnica che consente di recuperare, ripulire e portare in manifestazione le nostre risorse più grandi: le relazioni d’amore nelle quali l'eros, la vitalità, hanno toccato le punte apicali. È come scoprire una miniera di diamanti, ricoperti di fango e detriti, che prima ci apparivano come sassi. Lavati e ripuliti, essi riacquistano il loro naturale splendore.

Divenite consapevoli di questa ricchezza interiore, che prima ignoravamo, è una straordinaria spinta per il pieno recupero dello Swaraj. Swaraj cui fondamenti sono l’autostima e l’amore per sé pienamente realizzati.

Sin qui ho tracciato una sintesi della prima parte del libro, un saggio che mostra la visione d’insieme del pensiero UniAleph.

La seconda parte si presenta invece nella forma di un diario dell'Anima, della mia Anima, impegnata nella ricerca personale della verità. Un cammino travagliato, irto di ostacoli, che da un lato mostra la vulnerabilità che ci accomuna come esseri umani, ma dall’altro anche una concreta possibilità di liberarci dalla sofferenza, via via che ci avviciniamo alla coscienza cristica.

La coscienza che, in primo luogo, consente di accettare ogni cosa così come è, come parte della necessità o volontà di Dio.

In secondo luogo consente di agire nel mondo, con il cuore purificato, per trasformarlo.

Qui inizia una vera azione politica, la Rivoluzione dell’Amore, l’unica possibile.

 

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Sogni rivelatori

Concludo questa introduzione raccontandovi un sogno. Il sogno inizia così: c'è una ragazza che segue i nostri seminari da tempo, e ha sempre fatto dei progressi. Nell'ultimo seminario, invece, non è accaduto nulla. Ho percepito la sua delusione e le ho chiesto di avere pazienza, perché a un certo punto del percorso si attiva a una stasi. Ed è normale.

Chi non sa reggere questa frustrazione finisce per andarsene, e non si fa mai più vedere. Sapendo che era un'appassionata di musica, le ho spiegato che, durante il prossimo seminario, avremmo introdotto un argomento che sicuramente l'avrebbe appassionata: come scrivere la musica focalizzandosi sulle emozioni che essa esprime, utilizzando dei simboli che tutti conoscono.

Simboli universali che sono il chiaro e lo scuro, l’alto e il basso, il colore e il timbro, la durezza e la tenerezza, la forza e la fragilità. Simboli che si possono trascrivere facilmente con delle matite e dei pastelli sulla carta.

Sempre nel sogno, lei mi rivelò una verità semplice e profonda, che tendo a dimenticare.

Mi disse: "Noi ci allontaniamo dai corsi, da “Aleph”, da Camogli, perché ci sei tu. Noi ci allontaniamo da te. Perché? Perché tu combatti i tuoi demoni, e vuoi che noi facciamo altrettanto. Ma noi non siamo pronti. Non siamo pronti ad affrontare il loro terribile attacco. Noi preferiamo tornare nel mondo, dove i demoni sono di casa. Ma almeno non dobbiamo più combatterli. Essi sono dappertutto, e le persone imparano a conviverci. Stando accanto a te, a un certo punto la pressione dei demoni diventa insopportabile. Allontanarsi, distrarsi, fuggire nel mondo, fornisce a noi un grande sollievo".

Mi sveglio, fa caldo, sono sudato. Mi dico: questa ragazza ha ragione. Forse io premo troppo, o forse la mia battaglia è una battaglia impossibile. È per poche, pochissime persone.

Mi vengono in mente le innumerevoli "fughe da Camogli" che hanno costellato gli ultimi anni.

Varie persone, che collaboravano da tempo, si sono allontanate. Ogni volta per me è stata una ferita d’amore, perché il mio rapporto con loro era di affetto e di amicizia.

Una considerazione amara, questa: più siamo sulla retta via, quella indicata dal Cristo, più rimaniamo soli. Ma ecco la buona notizia: non è vero. Come, non è vero? Non è vero perché chi ci ha lasciato sono i loro Ego, dominati dai demoni, non le loro anime. Le loro anime sono ancora qua. Se guardo in profondità, avverto il loro amore e il desiderio che io non smetta questa battaglia.

Loro mi pregano di continuare, di non tradire le mie promesse, di non cedere anch’io alla voce dei demoni, che generano in me tanto dolore e sofferenza.

È tutta un'illusione: se guardo in profondità, io dentro sono felice come non lo sono mai stato. Continuerò questa battaglia spirituale con tutte le anime che continuano a seguirci, e rimanendo uniti vinceremo la nostra battaglia.

Questa è la promessa che Gesù ci ha fatto. Insieme potremo erigere il Regno di Dio sulla terra, il Regno della giustizia e della verità, che sconfiggerà il male su questo pianeta. L’umore necessario a guidarci in questa battaglia è perfettamente descritto, musicalmente, nel doppio concerto di Brahms per violino, violoncello e orchestra, eseguito da David Oistrach, violino e Mistlav Rostropovich, violoncello; Zubi Metha direttore.

Un’esecuzione straordinaria, nella quale orchestra, direttore e solisti sono diventati un’unica cosa, un’unica Anima.

 

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Il violino di Oistrach e il violoncello di Rostropovich alternano, in modo sinergico, la forza della spada di Achille e la fragilità del tocco di una farfalla; uniscono la forza per combattere i demoni con la dolcezza per curare le ferite d'amore impresse nel cuore degli uomini.

Come ho detto sopra, oggi viviamo in una società dove domina la competizione, non la solidarietà. Una società in cui vale la lotta di tutti contro tutti. In un contesto così antisociale e antiumano, non deve stupire il fatto che chi è gentile e generoso non avrà in cambio gentilezza e generosità.

La gratitudine è del tutto fuori moda.

Oggi chi dona qualcosa deve essere pronto a pagarne le conseguenze. Salvo eccezioni, riceverà in cambio disprezzo e maltrattamenti.

Perché? La risposta è molto semplice: gentilezza e generosità rendono felice l'animo di chi la dona e di chi la riceve, ma le forze avverse non vogliono la felicità umana, vogliono il suo opposto. Vogliono il male e l’infelicità.

La società della competizione è la società del male. I demoni sono diffusi ovunque. La psiche umana è occupata da forze distruttive. Quindi la conclusione è che non dovremmo mai essere generosi e gentili?

Al contrario, l'invito che faccio ai lettori è di essere ancora più generosi e donativi di prima, perché questa è l’unica via che può riscaldare il cuore e far crescere l’Anima di un altro essere umano. Se cresce la forza dell'Anima, cresce anche la possibilità, per una persona, di liberarsi dal male.

Questo certamente vale per la persona che riceve gentilezza e generosità. Ma vale, a maggior ragione, per chi fa dono di se stesso con il cuore puro. Con questo atto di coraggio, cresce la sua forza di respingere i demoni, sia i propri che quelli altrui.

Chi fa davvero il bene, chi lo fa con cuore puro, sarà attaccato in tutti i modi dalle forze distruttive, ma avrà anche la forza di respingerli. Questa è la buona notizia. Questa è la vera fede, la vera fede nel Cristo.

Aggiungo un’ultima nota. Questo libro non sarebbe mai stato scritto se io non fossi stato ricoverano in clinica per un ictus. A seguito del ricovero, feci una delle svolte più importanti della mia vita.

Ma in clinica non ci sarei mai finito se non fossi stato colpito al cuore da una ferita d’amore accaduta in quel periodo. Un amore per Francesca, molto risonante con me. Un sogno che sembrava sbocciare, e poi invece si bloccò sul nascere. Fu un dolore terribile.

 

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Mi aiutarono gli amici, ma decisiva fu la preghiera.

Gesù ha detto: "Chiedete e vi sarà dato".

E così accadde. Grazie al suo aiuto, riuscii in un'impresa estrema: trasformare il dolore più grande in una sorgente di risorse.

Oggi sto fisicamente e psicologicamente bene.

Sono carico di energia e di creatività.

In questo libro, a differenza dei precedenti, parlo spesso di Gesù, di Dio e di preghiera, di angeli e demoni. Poco sopra ho spiegato il perché.

C'è però un’altra ragione, ed è una ragione clinica. Nei lavori personali invocare la presenza di Gesù si rivela determinante, più di qualsiasi altro maestro o mentore.

Non è necessario appartenere alla fede cristiana. Gesù è pronto ad aiutare chiunque lo invochi: "Quando due o più persone si riuniranno in nome mio, io sarò tra loro".

Noi umani possiamo imparare a scacciare i demoni se impariamo ad amarci l’un l’altro come Gesù ha fatto con noi.

Data di Pubblicazione: 8 febbraio 2022

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