SPIRITUALITÀ ED ESOTERISMO   |   Tempo di Lettura: 5 min

Sballi sensoriali (Senza l'uso di droghe)

Ora Sballiamoci! - James Nestor - Speciale

Scopri l'induzione ipnagogica per alterare la tua coscienza e raggiungere una nuova forma di consapevolezza, leggendo l'anteprima del libro di James Nestor.

Sballi sensoriali (Senza l'uso di droghe)

Induzione ipnagogica

Uno stato di réverie uditiva, visiva e talvolta tattile, l’ipnagogia si verifica nella “terra di nessuno” che si trova tra la veglia e il sonno. È lì, in questo stato di semi-coscienza, che la nostra mente perde il controllo, offrendo visioni selvagge e barlumi occasionali di lucidità nei nostri pensieri, sentimenti e vita.

Per centinaia di anni, artisti, matematici e scienziati hanno cercato l’ispirazione nell’ipnagogia. Il regista e per- formance artist statunitense, Matthew Barney, usa le sue visioni ipnagogiche come muse ispiratrici per dirigere i suoi film eccentricamente immaginosi e a più livelli interpretativi.

Einstein risolse numerosi problemi matematici mentre si trovava in uno stato ipnagogico. Ma noi useremo l’induzione ipnagogica solo per sballarci.

 

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Ora sballatevi!

Il dottor Charles Tart, uno psicologo che dagli anni ’60 a oggi conduce esperimenti sugli stati alterati di coscienza, ha sviluppato un metodo per armonizzare e prolungare lo stato ipnagogico. Funziona così: prima di mettervi a dormire la notte, sdraiatevi supini sul letto.

Sollevate un braccio, in modo che sia perpendicolare al corpo. Piegate leggermente il gomito per tenerlo sollevato senza sforzarvi troppo. Rilassatevi e lasciate che la vostra mente si abbandoni al sonno. Quando il vostro corpo inizia ad addormentarsi, i muscoli del braccio si rilasseranno, facendolo cadere sul letto e svegliandovi.

In questo modo permetterete al vostro cervello di entrare in uno stato ipnagogico senza addormentarsi.

Quando vi riprenderete, riuscirete a ricordare ciò che si è palesato nello stato ipnagogico e, con la pratica, sarete in grado di controllare sia l’oggetto che il processo, arrivando a fare bizzarri viaggi lucidi.

 

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Fatto divertente

Thomas Edison (1847-1931), il famoso inventore americano, usò l’ipnagogia per riflettere a fondo su un certo numero delle sue 1.093 invenzioni brevettate negli Stati Uniti. Di notte si sedeva su una sedia tenendo in mano una bottiglia di vetro.

Chiudeva gli occhi ed entrava in uno stato ipnagogico alla ricerca della soluzione di cui aveva bisogno, rimanendoci finché non perdeva conoscenza, con conseguente rilassamento dei muscoli del braccio e caduta della bottiglia dalla mano.

L'impatto a terra della bottiglia lo faceva svegliare, permettendogli di riesaminare ciò che gli si era palesato nello stato ipnagogico. Dopodiché, se necessario, ripeteva il processo dall’inizio.

 

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Il cinema del prigioniero

Dopo lunghi periodi di tempo passati nell'oscurità di una cella d’isolamento, i prigionieri sperimentano spesso allucinazioni da fosfene — forme psichedeliche di luci e colori prodotte dalle cellule della retina dell’occhio.

Ciò che succede è che le cellule gangliari retiniche (che trasmettono le informazioni visive dall’occhio al cervello) degli occhi dei prigionieri, diventano sempre più agitate per la mancanza di dati visivi.

Queste cellule sono abituate a elaborare costantemente le informazioni visive e quindi, per mantenersi attive, iniziano a inviare false informazioni "di luce" al cervello. Il risultato è l'apparizione di forme luminose colorate e lampeggianti che vengono continuamente proiettate nel cervello, indipendentemente dall’apertura o chiusura delle palpebre.

I prigionieri in isolamento non sono gli unici così fortunati ad avere posti in prima fila in questo tipo di “cinema”. Chiunque può godersi uno sballo da fosfene, in qualunque momento e luogo.

Il metodo preferito di Isaac Newton, e anche quello più semplice da mettere in atto, consiste nell’esercitare una leggera pressione sulle palpebre degli occhi chiusi.

Questo esercizio stimola le cellule gangliari a inviare false informazioni luminose al cervello — proprio come succede nell'oscurità di una cella d'isolamento, ma con risultati più controllabili e potenti.

 

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Ora sballatevi!

Lavatevi le mani. Sedetevi su una sedia e chiudete gli occhi. Con la punta delle dita massaggiate molto delicatamente gli angoli dei bulbi oculari coperti dalle palpebre. Fatelo per trenta secondi di fila. Ben presto verrete avvolti da un mondo di mandala, disegni paisley e altre meraviglie mistiche.

Se vi capiterà di praticare questo metodo mentre siete in ufficio e un collega vi chiede se vi sentite bene, voi volgete semplicemente lo sguardo verso di lui, continuando a strofinare gli angoli delle vostre palpebre chiuse, e con voce sommessa ditegli: “Sto benissimo. Mi sto solo facendo una dose di fosfene”. Vi assicuro che non vi disturberà mai più.

 

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Sballo extra

Mentre fate la doccia, chiudete gli occhi e volgete lo sguardo verso l’ugello della doccia. Il lieve getto d’acqua s'infrangerà sulle vostre palpebre, creando un fantastico spettacolo di luci a colori, simile a quello che potreste godervi a un concerto di rock progressivo.

Fatto divertente

Gli antichi Greci erano grandi appassionati delle allucinazioni da fosfene, ed è proprio dalle parole greche phos (luce) e phainein (mostrare) che questo fenomeno trae il suo nome.

Data di Pubblicazione: 9 ottobre 2023

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