SAGGI E RACCONTI

Schiavi Senza Catene - Anteprima del libro di Andrea Bizzocchi

Un mondo falso

Un mondo falso

Mi scuso per la premessa un po’ lunga, ma se ne avete colto il senso direi che abbiamo gettato buone basi per il nostro discorso. Ora entriamo nel vivo.

Dicevamo all inizio: Non avete mai avuto la sensazione che il mondo che viviamo è una grande prigione?”. Credo di sì. Questa prigione è fatta di lavoro, di regole, di leggi, di potere, di diritti (e soprattutto di doveri), di burocrazia, di impegni, di mancanza di tempo, di stress, ma anche di consumi usa e getta, di divertimenti e svaghi, di Grandi Fratelli, di moda, di sabati pomeriggio al centro commerciale o da McDonald’s, di partite di pallone. Chiariamo subito che questa sensazione non è una sensazione ma piuttosto una ben precisa realtà. Siamo in prigione e il fatto che sempre più gente stia male, proprio qua nel mondo ricco, moderno, evoluto e progredito, il mondo dei social network, degli smartphone e dei tablet, lo certifica. Noi possiamo anche far fìnta di nulla, sorridere, farci una risatina su, svagarci e divertirci, ma stiamo male. La realtà oggettiva, che lo si voglia ammettere o meno, è questa; e la cosa «guarda tutti ma proprio tutti. Del resto è anche logico che vivere in un mondo contro-umano (oltre che contro-natura e contro-tutto d resto) ci faccia stare male.

Ma noi siamo così condizionati dal mondo che viviamo che lo diamo per scontato. Perché ne siamo così condizionati? Semplicemente perché è il solo che conosciamo. La conseguenza di questo condizionamento è che consideriamo questo l’unico modo possibile di vivere. Pare quasi che tutto sia sempre stato così e che non si possa cambiare nulla. Siamo talmente condizionati, assuefatti a questo mondo, che nemmeno ci passa per l’anticamera del cervello che si possa vivere diversamente. Eppure c’è chi lo fa. Sono coloro che hanno preso in mano la responsabilità della propria Vita senza delegare niente a nessuno. Ne parleremo poi, nel prosieguo dell’opera.

È importante capire anzitutto che questo mondo che ci fa stare male (mondo in cui noi crediamo perché a esso condizionati sin dalla nascita) è un mondo falso in tutto e per tutto. Non intendo dire un po’, qualcosa oppure al 90%. Intendo dire letteralmente: tutto. Questo mondo è una Matrix assoluta; nulla è come sembra, ma questo significa anche che noi possiamo decidere di credere in ciò che vogliamo e non in ciò che vuole il mondo.

Voglio portarvi qualche esempio per iniziare, qui-e-ora, un’opera di decondizionamento. Una cosa che contribuisce alla creazione del mondo falso che viviamo sono i numeri e le statistiche, questo perché nell’immaginario comune i numeri e le statistiche rappresentano una verità inoppugnabile e inattaccabile: quella della precisione, dell’accuratezza, della matematica, della scientificità; insomma, una verità talmente vera da non doverla nemmeno mai mettere in discussione.

Perché ci riempiono la testa con i numeri e le statistiche? Semplicemente per convincerci di qualcosa a cui altrimenti non crederemmo. Numeri e statistiche vengono infatti utilizzati con l’unico fine di condizionare l’opinione pubblica. Facciamo un esempio: una cosa purtroppo importante nelle nostre Vite è l’inflazione (anche questa uno dei tanti modi di fregare la gente, ma questo è un altro discorso). Eppure l’inflazione non rispecchia assolutamente la realtà reale dell’andamento dei prezzi e men che meno dello stato di benessere, oppure no, della nostra Vita. Ad esempio l'inflazione mette nel conto (volutamente) anche quelle merci che non compriamo mai, quelle di cui potremmo tranquillamente fare a meno, quelle che comunque non hanno niente a che vedere con il nostro benessere (semmai hanno a che vedere con il nostro malessere). Oppure ancora l’inflazione tiene conto delle merci tenute a prezzi bassi proprio per abbassarne la media (dell inflazione) o ancora non considera, quando gli fa comodo, altre merci essenziali e di uso quotidiano. Quando negli anni passati il prezzo del petrolio e del carburante era alle stelle, negli usa la benzina non venne inserita nel paniere dell’inflazione. Non hanno messo la benzina ma la playstation sì. Stiamo parlando della benzina, senza la quale l’intero mondo moderno si bloccherebbe. Sarà un caso? Giudicate voi stessi. Eppure nessuno di voi lo sapeva, e questo perché l’unico fine dei Media che vi danno notizie è quello di condizionarvi e manipolarvi. Le strategie per la manipolazione dell’inflazione (che significa manipolazione della vostra testa), e di tutto il resto, sono semplicemente infinite.

Il succo del discorso

Il succo del discorso è che le statistiche e i numeri che ci vengono dati sull’inflazione (e su tutto il resto) non hanno mai alcun riscontro nel mondo reale. Ma noi leggiamo il giornale o seguiamo il telegiornale (dedicandogli tempo ed energie, cioè la nostra Vita) e ci arrabbiamo o illudiamo o siamo depressi o felici, a secondo di ciò che ci dicono sull’inflazione (o sull’economia o su qualunque altra cosa) come se quelle statistiche, quei numeri, quelle informazioni rappresentassero una realtà reale. Non è così. Mai. Davvero, prova te a pensare alla follia di comprare un giornale e di leggerlo per essere informati, quando pure sappiamo benissimo che gran parte di ciò che è scritto in quel giornale b falso o comunque messo lì a bella posta proprio per disinformarci, cioè manipolarci e condizionarci. Ma noi continuiamo a comprarlo, a leggerlo. La cosa non vi pare abbastanza folle? A me pare più folle che andarsene in giro a piedi scalzi. Insomma, perché lo facciamo? Perché siamo condizionati a questo (al nostro mondo) sin dalla nascita e perché tutti lo fanno.

Un altra credenza comune che si basa sui numeri e sulle statistiche è che oggi si viva di più {molto di più) di ieri, grazie alla medicina moderna che avrebbe fatto passi da gigante (così dicono). In realtà le cose non stanno affatto in questo modo. La Vita si è certamente allungata di qualche annetto ma non tanto quanto vogliono farci credere e comunque questo è accaduto principalmente per il crollo della mortalità natale e perinatale, cosa che ha poco a che vedere con i fantasmagorici progressi della medicina (e già questo cambia, e non di poco, i termini della questione). In aggiunta c’è da dire che se qualcuno vive dieci anni di più ma intubato, entrando e uscendo da un ospedale prima di morire, la statistica dell’età media si alzerà pure, ma la qualità della Vita dov e, per il malato e per chi gli sta vicino?

Ma c’è di più: ieri si valutava la Vita media, cioè la Vita effettivamente vissuta, mentre oggi si calcola l’aspettativa di Vita (cioè, “se tutto va bene, se non ho un incidente sul lavoro, se non muoio in un incidente stradale, se non mi viene un infarto, un tumore o qualunque altra cosa” allora posso sperare di vivere 80-90-100 anni), che è tutt altra cosa. E se poi proprio vogliamo dirla tutta, la lunghezza della Vita di per sé non significa assolutamente nulla, perché la questione del vivere non è (o almeno non dovrebbe essere) vivere a lungo ma vivere bene, e, se deteniamo tutti i record di stress, depressione, suicidi, ecc., questo è un dato di fatto piuttosto oggettivo che bene non viviamo.

Del resto, che viviamo male e che siamo tutti malati è inoppugnabile: il settore farmaceutico è il primo per fatturato; passate davanti a una farmacia: sono tutte piene. Sempre. Si può dire che l’industria farmaceutica è un’industria di malattia e non di salute, così come i medici sono esperti di malattie e non di salute? Se siamo pieni di ospedali (a loro volta pieni di malati), non e una cosa positiva: vuol dire che stiamo male. Nella mia testa le cose vanno bene se non ci sono ospedali, non se ne costruiamo di nuovi perché sempre più gente sta male. Succede invece che i numeri e le statistiche propugnati dall’intero ambaradan mass-mediatico ci dicono che la Vita si è allungata di tot anni e che viviamo più a lungo (il che per inciso dimostra una volta di più che in questo mondo conta solo e sempre la quantità e mai la qualità) e che per questo, viene lasciato intendere, dobbiamo essere felici.

Sarà anche così, ma poi, nella realtà, ci si guarda attorno e tutta questa felicità non si vede. Dov’è? Lo chiedo a voi: dove, tutta questa felicità? Siamo così condizionati a tutto ciò che ci passa il Sistema che, quando qualcuno si permette di muovergli critica, ecco che il cretino di turno si alza e gridando a pieni polmoni difende quel Sistema stesso che lo rende schiavo e lo fa vivere male. Urla. “Ma oggi si vive di più!”. Ecco, quel cretino è il perfetto esempio di condizionamento-manipolazione riuscito in pieno.

Un altro esempio

Vorrei farvi un altro esempio sul mondo falso che viviamo. Il dsm (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders), che viene redatto dall’Associazione degli psichiatri statunitensi, catalogava nella sua prima pubblicazione (del 1952) 112 disturbi mentali mentre nella quarta (del 1994) ben 374. Cioè gli statunitensi hanno piu che triplicato la loro pazzia (e questo è abbastanza vero). Ora, sapete come vengono scoperte, o meglio decise, le malattie mentali negli usa? Per alzata di mano. Non sto scherzando. Quando si riuniscono nei loro convegni (sovvenzionati dalle multinazionali del farmaco), i vari psichiatri prendono la parola a turno. Arriva il turno di Ph.D John Smith che dice:

«Illustrissimi colleghi, ho notato che alcuni bambini miei pazienti sono molto vivaci [sottinteso, troppo vivaci, esageratamente vivaci, così vivaci che non sono normali: bisogna curarli]. Sono affetti da quella che ho deciso di chiamate “sindrome di Cip e Ciop”, perché anche Cip e Ciop sono molto vivaci [anche loro troppo vivaci? Vogliamo curare anche Cip e Ciop.?].

Ma ho fatto delle ricerche e sembrerebbe che il tal farmaco possa guarirli o perlomeno tenere sotto controllo la sindrome di Cip e Ciop da cui sono affetti. Illustrissimi colleghi, avete notato anche voi questa cosa?

Siete d’accordo con me?».

Se la risposta è affermativa in un istante migliaia di bambini, sanissimi e vivaddio vivacissimi, saranno ufficialmente affetti dalla sindrome di ClP e Ciop e verrà loro somministrato il tal farmaco (già approvato e pronto per la commercializzazione quando non già disponibile sul mercato).

Gli esempi del mondo falso

Gli esempi del mondo falso sono semplicemente infiniti. Una delle balle più recenti è che sul pianeta “siamo in troppi”, o peggio ancora che ci sono “troppe bocche da sfamare”. Si può davvero essere cosi ingenui da credere che gli Stati, i trattati di libero commercio, il sistema bancario, le multinazionali dell alimentazione, più in generale l’intero meccanismo, si occupino di bocche da sfamare? Cosa centrano le bocche da sfamare con la creazione del denaro dal nulla? Cosa centrano le bocche da sfamare con l’invenzione dell’inflazione? Cosa centrano le bocche da sfamare con le spese militari? Cosa centrano le bocche da sfamare con gli ogm e con la brevettazione delle sementi? Cosa centrano le bocche da sfamare con quel 40% di cibo prodotto che per legge deve essere buttato per ragioni di mercato (cioè per ragioni di pura speculazione economica e di controllo delle popolazioni)?

Una delle più grandi falsità che ci vengono raccontate costantemente è quella della crescita economica, un’ideologia che domina il pianeta trasversalmente, a destra come a sinistra (anche se destra e sinistra non esistono ormai più, annullate proprio da questa ideologia). Su questo tema, quello dell’economia, del consumismo, del lavoro, vorrei soffermarmi in maniera più approfondita nel prossimo capitolo.

Questo testo è estratto dal libro "Schiavi Senza Catene".

Data di Pubblicazione: 2 ottobre 2017

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