Impara l’arte di fare soldi e come ottenere successo, sicurezza e prosperità nella tua vita. Scoprilo, leggendo l'anteprima del nuovo libro di Bob Proctor.
Sei Nato Ricco: Io e il denaro
L’Edgewater Beach Hotel
Nel 1923 otto degli uomini più ricchi al mondo s'incontrarono all’Edgewater Beach Hotel di Chicago.
All'epoca questi otto magnati messi assieme controllavano più denaro di quanto ne gestisse il governo degli Stati Uniti. Più precisamente erano:
- il presidente della più grande acciaieria indipendente,
- il presidente della maggiore società di gas,
- il maggiore speculatore sui cereali,
- il presidente della Borsa di New York,
- un membro del gabinetto del Presidente degli Stati Uniti,
- il maggiore speculatore di Wall Street,
- il capo del più grande monopolio al mondo,
- il presidente della Banca dei regolamenti internazionali.
Bisogna ammettere che in quella stanza era riunito un gruppo degli uomini più influenti al mondo o, perlomeno, d’individui che avevano scoperto il segreto per “fare soldi”.
Ora vediamo cosa facevano questi uomini venticinque anni dopo:
- il presidente della più grande acciaieria indipendente, Charles Schwab, visse grazie a prestiti per cinque anni e morì in bancarotta.
- Il presidente della società di gas più grande del Nord America, Howard Hopson, uscì di senno.
- Il maggiore speculatore sui cereali, Arthur Cutton, morì all’estero e con molti debiti.
- Il presidente della Borsa di New York, Richard Whitny, venne rinchiuso nel carcere di Sing Sing.
- Al membro del gabinetto del Presidente, Albert Fall, fu concesso l’indulto perché potesse morire a casa.
- Il più grande speculatore di Wall Street, Jesse Livermore, si suicidò.
- Il capo del più grande monopolio, Ivar Krueger, si tolse la vita.
- Anche il presidente della Banca dei regolamenti internazionali, Leon Fraser, morì suicida.
Tutti questi uomini avevano appreso a fondo l’arte di fare soldi, ma a quanto pare nessuno di loro aveva mai imparato a condurre quella “vita ricca” che era loro diritto fin dalla nascita.
Sono storie come queste che spingono molte persone ben intenzionate, ma ignoranti, ad affermare: "Vedi, te l’avevo detto che avere tanti soldi non è un bene, ma un male" oppure, "ciò dimostra che i soldi non fanno la felicità", ma, naturalmente, le cose non stanno così.
Infatti, anche se questi otto magnati sono "usciti di carreggiata", è anche vero che esistono molte persone benestanti che sono felici e che fanno del bene con il loro denaro: conducono quindi una vita ricca ed equilibrata.
Considerate una cosa: i soldi hanno un'influenza enorme sulla vostra vita, molta di più di quella che un qualsiasi altro bene potrà mai avere. Infatti, la perdita o l'acquisizione improvvisa di denaro influiranno moltissimo sul vostro atteggiamento.
Converrete pertanto che tutti dovrebbero comprendere appieno cosa sia il denaro e quali siano le leggi che governano la sua attrazione.
La cosa triste, purtroppo, è che nemmeno una persona su dieci ne è consapevole. Novantacinque persone su cento si accontentano di quello che arriva loro, desiderando di più dal giorno in cui nascono a quello in cui muoiono, senza mai capire che avrebbero potuto in realtà ottenere tutto quello che desideravano.
Consentitemi una piccola digressione: mentre leggete questo libro, potreste essere inclini a lasciar divagare la mente, pensando a qualcuno che ha guadagnato molti soldi o magari a qualcuno che è fallito. Vorrei invece che tentaste di concentrarvi unicamente su voi stessi, perché quello che qualcun altro ha o non ha non vi tocca ma è la vostra situazione finanziaria quella che volete migliorare.
Il denaro è importante
Uno dei principali fraintendimenti riguardo al denaro concerne la sua importanza. Per esempio, pensate a quante volte durante le conversazioni avete sentito espressioni come "il denaro non è tutto", "i soldi non sono importanti" o "non m'importa dei soldi".
Forse chi pronuncia queste frasi non si preoccupa per i soldi, ma scommetto che il concessionario e il droghiere lo fanno, così come se ne preoccupa la banca che gli ha concesso il mutuo. In realtà non si può negare il fatto che il denaro sia importante per chiunque viva in una società civile.
Pertanto, sostenere che non è importante come questo o quest'altro è assurdo: perché niente può sostituire il denaro nel campo in cui viene impiegato.
Il denaro è un servo
Ora che ho messo in chiaro l’importanza del denaro, lasciatemi fare un passo indietro per aggiungere un piccolo monito: ricordate sempre, il denaro è un servo, i padroni siete voi. Si deve fare molta attenzione a non capovolgere i ruoli, perché molte persone estremamente intelligenti lo hanno già fatto a loro enorme discapito.
Purtroppo molte di queste povere anime amavano il denaro e usavano le persone, violando una delle leggi basilari del vero successo finanziario. Bisogna sempre amare le persone e usare il denaro e non viceversa!
Un altro mito sul denaro che va per la maggiore è quello secondo cui esso è sempre frutto della “fortuna” o della “buona sorte”. Ad esempio, quando si discute di una persona che ha avuto successo economico, c'è sempre qualcuno che dice: "Harry ha solo avuto fortuna" oppure, "Harry si trovava semplicemente al posto giusto al momento giusto".
Desidero tuttavia assicurarvi, senza ombra di dubbio, che, sebbene la “fortuna” abbia ovviamente un certo ruolo nel successo finanziario, in sé e per sé non è mai sufficiente. Il denaro è un effetto e deve sempre essere guadagnato.
Credetemi, in questa vita non esistono scorciatoie e le uniche persone che fanno soldi in modo facile, o lavorano alla zecca oppure sono sulla buona strada verso la prigione, sempre che non ci siano già arrivate. Pertanto, tenete sempre presente che, se anche la “buona sorte” è uno dei fattori per il successo economico, deve sempre essere accompagnata da impegno e duro lavoro.
Il denaro deve circolare
La terza cosa da sapere sul denaro è che ha valore solamente a patto che venga utilizzato. Una volta che viene tolto dalla circolazione, perde il suo valore come i “vecchi giornali” o “le lattine vuote” ammucchiati in soffitta. Per comprendere la verità contenuta in questo principio, considerate la seguente vicenda.
A casa mia, su uno scaffale della libreria tengo un boccale da birra d’argento che mi è stato regalato in onore di un discorso che ho tenuto. Ogni volta che rientro a casa, svuoto le monetine che ho in tasca nel boccale e quando è quasi pieno lo do a uno dei miei figli o a uno dei loro due cugini.
I ragazzi fanno a turno e ovviamente aspettano con ansia la loro volta. La cosa che voglio sottolineare, però, è che mentre il boccale si riempie, il denaro che contiene non ha nessun valore: se ne sta lì, senza nessuna utilità e senza nemmeno fruttare interessi.
Tuttavia, appena il boccale è pieno e i soldi vengono assegnati a uno dei bambini, il denaro entra letteralmente “in azione”. Per esempio, la settimana scorsa il turno di ricevere il denaro toccava a T. Jay, uno dei cuginetti. Lo ha subito preso dalla mia mano, è corso alla scuola di golf e con il suo gruzzolo ha pagato alcune lezioni.
Ora, a dire il vero non posso sapere cosa ha fatto del denaro il maestro di golf una volta ricevuto, ma mi sento di affermare che non l’ha rimesso in un boccale sullo scaffale! È un fatto incontrovertibile: il denaro non è fatto per essere tolto dalla circolazione, bensì per essere utilizzato, goduto e fatto circolare.
Questo mi porta a un'illustrazione ancora più drammatica del medesimo principio: si tratta precisamente della storia del “vecchio signor Chapman”. Quest'ultimo era un anziano gentiluomo che viveva ad alcune case di distanza sulla nostra strada quando ero ragazzo.
Anche se tra di noi c'era una grande differenza d’età facemmo subito amicizia e spesso lo guardavo andare avanti e indietro per il quartiere spingendo il suo piccolo carrello per l'immondizia. Il signor Chapman lavorava infatti come rigattiere e si guadagnava da vivere raccogliendo gli oggetti che gli altri buttavano via.
Con il passare degli anni si fece sempre più curvo a causa del lavoro faticoso e un giorno, poco dopo la seconda guerra mondiale, si spense. Poiché viveva da solo e non aveva parenti stretti che abitavano nelle vicinanze, la polizia entrò in casa sua per prendere possesso dei suoi averi.
Com'era prevedibile, trovarono la casa stracolma di vecchi mobili e oggetti vari del passato del signor Chapman.
Tuttavia, con loro enorme sorpresa, i poliziotti trovarono anche più di centomila dollari in vecchie banconote ammucchiate in scatole in giro per la casa.
Lesto a individuare un evento così insolito, il giorno seguente il "Toronto Daily Star" riportava in prima pagina la storia del rigattiere, in cui si poneva ovviamente una domanda: perché una persona con oltre centomila dollari aveva deciso di nascondere i soldi in vecchie scatole sparpagliate in giro per casa?
Sebbene all’epoca ero piuttosto giovane, anche io mi feci una domanda simile, ossia perché una persona come il signor Chapman avesse scelto di vivere come un autentico indigente quando aveva così tanti soldi. Avrebbe potuto utilizzarli a suo piacimento: avrebbe potuto investirli per ottenere profitti per se stesso e contribuire a creare posti di lavoro per altri o semplicemente depositarli in banca e maturare gli interessi.
Invece aveva scelto di metterli in un “barattolo sullo scaffale” e in questo modo li aveva resi assolutamente inutili. No, miei cari, non c'è nessun dubbio in proposito, il denaro non è fatto per essere accumulato, bensì per essere usato, goduto e fatto circolare.
Quindi, per favore, qualsiasi cosa vogliate fare del vostro denaro, non commettete lo stesso errore del povero signor Chapman!
Notate però che quando suggerisco che il denaro dev'essere fatto circolare non intendo dire che dev'essere sperperato. C'è un'enorme differenza tra le due cose e se non sapete ancora quale sia, vi consiglio di scoprirlo al più presto.
Data di Pubblicazione: 3 gennaio 2023