EDUCAZIONE E FAMIGLIA

Smettila di Programmare Tuo Figlio - Anteprima del libro di Roberta Cavallo e Antonio Panarese

Sarò una brava mamma? Sarò un bravo papà? Mio figlio sarà felice?

Sono molti i dubbi che puoi avere come genitore. E spesso non riesci a trovare le risposte che cerchi. Magari ti sarà capitato di pensare:

  • Starò facendo bene?
  • Sarò una brava mamma?
  • Sarò un bravo papà?
  • Perché è così aggressivo?
  • Perché è così timido?
  • Perché non rispetta le regole?
  • Perché non ha un senso dell’ordine?
  • Perché mi chiede in continuo regali e non capisce il valore del denaro, il senso del sacrificio e del risparmio?
  • Perché non trova lavoro?
  • Perché non trova la persona giusta per lui?
  • Perché non riesce a essere felice?

Nel libro che hai in mano lavoreremo insieme sulle abitudini e sulle convinzioni che i tuoi genitori hanno (quasi) indelebilmente impresso nel tuo cervello da quando sei nato e che ti stanno impedendo di essere il migliore genitore per tuo figlio. Ed è per questo che a volte la lettura potrebbe risultarti “fastidiosa”.

Smettila di Programmare tuo Figlio è stato scritto per tutti i genitori che si impegnano al massimo per i propri figli nella speranza di fare tutto al meglio, ma non capiscono come mai il proprio bambino non li ascolta, è timido, o magari sempre nervoso, risponde male. Come mai è un adolescente ribelle, scontento, “allo sbando” o come mai rischia di diventare un adulto infelice e irrealizzato. E, come scoprirai nelle prossime pagine, tutte queste difficoltà ci sono anche perché forse non hai mai considerato l’aspetto della programmazione. Questo libro è stato scritto anche per i genitori che, pensando al futuro, sperano che il proprio figlio abbia una vita più felice della loro, più spensierata e con meno difficoltà.

Ma devi sapere da subito che ci sono due buone notizie e una cattiva. Iniziamo da quest’ultima.

La cattiva notizia per te

È difficile uscire fuori dalla programmazione ricevuta dai tuoi genitori e magari hai già, involontariamente, cominciato a programmare tuo figlio.

La buona notizia per te n° 1

Scovare le cattive abitudini e i condizionamenti limitanti è davvero semplice (ti aiuteremo) e con la perseveranza e la buona volontà si può sempre recuperare a tutte le età. Non ti nascondiamo che la tua voglia di cambiare (se necessario) e la tua costanza saranno fondamentali e che ben poco dipenderà dai tuoi figli, molto dipenderà invece proprio da te. Non ti nascondiamo anche che, più tuo figlio è piccino e più sarà immediato imprimere in lui delle basi utili. Se i tuoi figli sono adolescenti o sono adulti è probabile che potrà servire anche a loro leggere direttamente questo libro e mettere anche loro le mani in pasta se vogliono liberarsi da qualche condizionamento inutile di troppo.

La buona notizia per te N° 2

Come genitore tu hai il potere di garantire il miglior futuro possibile a tuo figlio.

Cosa stai per scoprire in questo viaggio Sprogrammante?

Partiremo subito con uno dei più grandi malintesi dell’educazione: “Fai il bravo!”. Questa frase spesso rischia di essere l’inizio di un tunnel che porta tuo figlio a “fare il bravo”, adattandosi però all’esterno, a quello che magari tu vuoi per lui, pagando il caro prezzo di allontanarsi dai suoi sentimenti, dal suo temperamento e dai suoi bisogni, perdendo così la sua felicità e autenticità.

"I bambini infatti non devono essere bravi.

I bambini devono essere se stessi!"

Faremo delle importanti riflessioni partendo da: perché chiediamo spessissimo ai bambini di fare i bravi o di essere bravi? Scoprirai perché anche tu hai dimenticato velocemente la tua vera natura e ti sei adeguato a quello che i tuoi genitori hanno voluto per te, a quelle che erano le loro direttive, le loro aspettative (invece di sostenerti e coltivare le tue passioni e i tuoi veri intenti).

E sai perché l’hai fatto? Perché i bambini si adattano, facendo i bravi, ai modelli genitoriali e rinunciano a essere se stessi pur di ottenere l’amore tanto desiderato che gli permette di sopravvivere e di crescere affettivamente.

Ma ora puoi stare tranquillo, con questo libro stai per scoprire come spezzare questa catena e smettere di programmare tuo figlio a un futuro che non gli appartiene.

"Puoi evitare a tuo figlio la programmazione e le difficoltà che invece sono tocca te a te nell’infanzia e nell’adolescenza per aver avuto genitori, figli di altri genitori che, inconsapevoli, hanno fatto quello che potevano con le poche risorse e conoscenze che avevano (quindi puoi rilassarti, posare l’ascia di guerra, e comprendere che alla fine non ci sono colpe, neanche per te)."

Il primo passo per smettere di programmare i bambini è smettere di sentirsi in colpa e smettere di accusare i tuoi genitori. Infatti ci sono vie più efficaci e veloci per risolvere le tue difficoltà invece che combattere per tutta la vita contro mulini a vento che non esistono.

Approfondiremo insieme come avviene il passaggio di informazioni fra te e tuo figlio e vedremo in dettaglio i 5 principali canali di comunicazione. Esistono modi diversi di comunicare con i bambini e ciascuno di essi, che lo vogliamo credere oppure no, concorre insieme a noi nell’educazione quotidiana della nostra prole. Per esempio c’è differenza tra ascoltare mamma o papà che continua a dirmi “Non sei capace, aspetta!” , oppure ascoltare mamma o papà che mi dice “Riprova, sono sicura che ce la puoi fare!”?

A un certo punto arriveremo all’Autostima e sfateremo subito un falso mito. Molti credono che l’autostima si costruisca da zero facendo complimenti al bambino, stimolandola con performance e competizione, e valorizzando il proprio figlio solo quando porta a casa dei risultati positivi o voluti dal genitore. In verità ogni bambino nasce con una dose elevatissima di autostima che una relazione educativa svilente, insieme all’istigazione alla performance e alla competizione generate dal confronto con gli altri distruggono, creando adulti che vivono in perenne tensione, insicuri, in cerca dell’approvazione altrui e sempre in lotta (un’illusione senza fine) per apparire invece che essere se stessi.

Ma non finisce qui.

La sfrenata competizione, la mania della performance e dell’apparire rendono per esempio gli adolescenti dei fragili robot che guardano all’esterno invece che ascoltare se stessi e di conseguenza scelgono percorsi di studi e lavorativi che nulla hanno a che fare con le loro passioni e talenti (nel frattempo sepolti sotto un cemento di programmazioni). Il bambino quando nasce sa chi è, sa su quali doti può contare, sa che cosa vuole e ha una estrema fiducia in sé e nella vita. Anche tu lo sapevi da piccolo. Peccato che, fin da subito, una relazione poco ottimale che non sa come seguire e assecondare la natura del bambino, mette in campo azioni, parole ed emozioni che alterano questo stato idilliaco e propenso alla massima efficacia insito nel bambino.

Ma puoi stare tranquillo, ti daremo tutte le soluzioni (e ci saranno anche gli antidoti alla performance). In questa parte troverai anche la risposta a tre grandi dubbi dei genitori:

  1. Possono le mie parole, le mie azioni e le mie emozioni influenzare l’autostima di mio figlio?
  2. È vero che io concorro ad aumentare o diminuire l’autostima di mio figlio?
  3. Che cosa posso fare affinché i miei figli si fidino totalmente di me?

Poi arriverà la ciliegina: ti indicheremo le 19 frasi che disintegrano l’autostima giorno dopo giorno e le alternative più efficaci che puoi utilizzare da subito.

Dopo faremo molto di più. Siccome vogliamo che la comunicazione con tuo figlio sia sempre in linea con le sue corde ti racconteremo delle storie a lieto fine che saranno per te fonte d’ispirazione…

…dei suggerimenti pratici che potrai utilizzare per scardinare le programmazioni che ti stanno bloccando nel meraviglioso mestiere del genitore e… …ti forniremo anche l’alternativa più efficace alle frasi, ai modi di dire, agli atteggiamenti più comuni che i bambini mal digeriscono e che invece di aiutarti a crescere tuo figlio che si stima, felice, coraggioso, fiducioso sortiscono l’effetto totalmente contrario.

Ecco qui in anticipo alcune frasi al veleno a cui ti forniremo l’antidoto. Per alcune scoprirai anche come può sentirsi tuo figlio mentre le dici: 

  • «Perché hai fatto una stupidaggine simile?»
  • «Ma sei scemo?!»
  • «Ma smettilaaaa!»
  • «Ma cosa ne sai tu!?»
  • «Scommettiamo che non ci riesci?»
  • «Che disastro!!!»
  • «Lascia, basta… faccio io che facciamo prima»
  • «Non sei capace!»
  • «No! Così ti fai male!»
  • «Non riesco a cavar niente di buono da lui»
  • «Maledetto il giorno che ti ho fatto… cosa mi è saltato in mente!»
  • «Stavo così bene quando non c’eri… avevo più tempo, nessuno che mi chiamava ogni secondo…»
  • «È timido, non socializza… finirà per isolarsi»
  • «Sei di costituzione robusta, non potrai mai essere magro»
  • «Guarda che pasticcio! Non ci si sporca così!»
  • «Vediamo chi arriva prima! Chi ha vinto? Chi è il più veloce di voi?»
  • «Com’ è andata? Che voti hai preso? E gli altri cosa hanno preso?»
  • «Non vedi tua sorella com’ è ordinata? Non vedi tuo fratello come è coraggioso?! Perché non mangi quanto lui? Se solo studiassi un po’ di più… guarda come fa lei!»
  • «Sei proprio un maleducato!»
  • «Sei proprio cattivo!»
  • «Pigrone scansafatiche!»
  • «Stupido!»
  • «Sei proprio una peste!»
  • «Non ti meriti niente»
  • «Il denaro è sporco»
  • «Il denaro è la radice di tutti i mali»
  • «Vedi di stare con i piedi per terra»
  • «Non puoi fare/avere tutto quello che vuoi»
  • «Meglio essere poveri ma avere la salute»
  • «Le donne sono tutte puttane!»
  • «Gli uomini sono tutti dei bastardi traditori!»
  • «La vita di coppia è dura»
  • «Nella vita non si può tutto!»
  • «Ma cosa credi di fare!?»
  • «Ma dove credi di andare?!»
  • «Pensa a chi non ha nemmeno quello che hai tu»
  • «Accontentati»
  • «Vieni qui perché là c’ è il lupo cattivo!»
  • «Se continui così chiamo l’uomo nero che ti porti via!»
  • «Là non andare perché ci sono i mostri!»

E allora tieniti forte… inizia la nostra esplorazione!

Le 9 frasi che fanno sentire tuo figlio uno “sfigato” (la terza pesa come un macigno ogni volta che viene pronunciata e limita fortemente l’autostima) Fiumi di parole sono state scritti su cosa fare o non fare con i bambini per crescerli con una elevata autostima e fiducia in se stessi. C’è chi dice che bisogna lodarli, altri che bisogna motivarli, altri ancora che bisogna rimproverarli quando sbagliano, poi è arrivato il rinforzo positivo stile “ammaestramento animali”… insomma i filoni sono tanti.

Ma alla fine, nella pratica di tutti i santi giorni in casa, trascorsi fra sveglia di corsa per andare in tempo a scuola, pranzo, compiti (e minacce per finirli), scarrozzamenti vari fra sport o corsi di musica, merenda fatta sul divano sbriciolando ovunque, litigi e botte con la sorella, cena con capricci perché manca l’aranciata a tavola…

cosa veramente influenza e condiziona la sicurezza di sé e l’autostima di tuo figlio?

Scopriamolo ora.

L’errore più comune sull’Autostima

Sfatiamo subito un grande mito: autostima non equivale a “quanto siamo belli e bravi”, “reggiamo il confronto con gli altri”, “ci potenziamo per raggiungere il risultato”, “ci facciamo il ritocchino o ci gonfiamo i muscoli perché così siamo come…”. Autostima significa autostimarsi ovvero conoscere il peso di sé, di quanto e soprattutto di come si vale, nel senso di quali sono e che peso hanno per la nostra vita le nostre virtù e le nostre debolezze.

Autostimarsi infatti vuol dire:

• essere consapevoli su cosa possiamo contare (particolari abilità, virtù, talenti, passioni) per realizzare i nostri progetti

• quali sono invece le caratteristiche che naturalmente non fanno parte di noi (debolezze, attività che non ci ispirano e non ci appassionano), non sono nostre passioni o talenti innati, e che non potremo utilizzare spontaneamente per la nostra realizzazione, ma che comunque possiamo decidere di imparare e sviluppare con lo studio e la pratica.

Il problema è che siamo talmente abituati a basare la valutazione di noi stessi sulla base di canoni esterni, su cosa gli altri fanno e su come gli altri sono, che ci siamo convinti di non valere, di non essere capaci, di non piacere, di essere sempre inadeguati.

La buona notizia è che ogni BA MBINO nasce con una DOSE ELEVATISSI MA DI AUTOSTI MA.

Lui sa chi è, sa su quali doti può contare, sa cosa vuole e ha una ESTREMA FIDUCIA in sé e nella vita. Anche tu lo sapevi.

Peccato che una relazione poco ottimale che non sa come seguire e ASSECONDARE LA NATURA del bambino, mette in campo azioni, parole, emozioni che alterano questo stato idilliaco e propenso alla MASSIMA EFFICACIA insito nel bambino (evento che tutti, o quasi, abbiamo vissuto nella nostra infanzia).

Come sono messi oggi bambini e ragazzi in fatto di autostima?

Non ci vuole Mago Indovino… Non sono messi mica tanto bene! Molti di loro:

  • subiscono lo stress dei voti a scuola
  • subiscono lo stress da prestazione eccessiva nella pratica sportiva
  • sentono il bisogno di omologarsi alle mode del momento o ai leader sportivi o dello spettacolo sulla cresta dell’onda per sentirsi anche loro importanti
  • mancano di rispetto ai loro genitori
  • fanno di tutto per denigrare mamma e papà così da sentirsi di valere rispetto al modello di origine
  • si sentono degli “sfigati”
  • non si piacciono fisicamente
  • non amano e bistrattano il proprio corpo
  • si vergognano di quello che sentono e di quello che pensano soprattutto se questo differisce dalla banalità della media…

Se non vogliamo ricadere nella banalità e nella superficialità di dire: “è colpa dell’allenatore”, “è colpa dell’insegnante”, “è colpa della TV”, dobbiamo porci le seguenti domande:

possono le mie parole, le mie azioni e le mie emozioni influenzare l’autostima di mio figlio? È vero che io concorro a creare l’autostima di mio figlio?

È vero che è bene che io faccia qualcosa perché i miei figli si stimino? Davvero è timido? Davvero si vergogna? Davvero è un pasticcione?

Tuo figlio potrà anche avere il suo temperamento naturale ma… la tua influenza diretta e dell’ambiente esterno tende a forgiare anche la sua autostima. Facciamo qualche esempio con relativo antidoto (tutte frasi non inventate e sentite migliaia di volte dai nostri genitori, da amici, conoscenti, passanti, ecc.).

Le 9 frasi che “congelano” la sicurezza di tuo figlio (e la sua autostima)

Per risponderti alla prima domanda e darti una soluzione pratica per non limitare l’autostima e la sicurezza di tuo figlio ecco qui una possibile soluzione: semplicemente non pronunciare frasi che fanno sentire tuo figlio svalutato, sminuito. Quindi prima bisogna conoscere le frasi “al veleno” che minato l’autostima e, una volta conosciute, bisognerebbe sostituirle con frasi “antidoto” più efficaci.

Se adesso ti stai chiedendo perchè abbiamo scelto di approfondire l’effetto che hanno le frasi pronunciate verso l’autostima di tuo figlio devi sapere che...

Le PAROLE hanno un GRANDE POTERE. Da un lato RIFLETTONO I SENTIMENTI, lo stato d’animo, le abitudini e il modo di pensare di chi le pronuncia… dall’altro hanno l’enorme potere di PROGRAMMARE I NEURONI di chi le riceve fissandosi giorno dopo giorno fino a essere assorbiti e a essere UTILIZZATE IN MODO AUTOMATICO.

  • “Ma sei scemo?!”
  • “Scommettiamo che non ci riesci?”
  • “Che disastro!!”
  • “Lascia, basta… faccio io che facciamo prima”
  • “Non sei capace!”
  • “No! Fermo! Non si fa così!… Ma chi ti ha insegnato?!… Dammi qua…. Così si fa no?!” (con un tono giudicante e infastidito)
  • “Sbrigati! Muoviti!”
  • “Non riesco a cavar niente di buono da lui”
  • “Stavo così bene quando non c’eri… avevo più tempo… Nessuno che mi chiamava ogni secondo…”

Questo testo è estratto dal libro "Smettila di Programmare Tuo Figlio".

Data di Pubblicazione: 3 ottobre 2017

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