SALUTE E BENESSERE   |   Tempo di Lettura: 9 min

Snelli Mangiando: Quali sono i motivi per cui mangiamo?

Snelli Mangiando - Marilù Mengoni - Speciali

Quali sono i motivi per cui mangiamo? Come imparare ad essere presenti mentre mangiamo? Scoprilo leggendo l'anteprima del libro di Marilù Mengoni.

Snelli Mangiando: Quali sono i motivi per cui mangiamo?

Come hai letto nel primo capitolo, sono diversi i motivi per cui mangiamo.

Il cibo ha per noi diverse funzioni, fisiologiche, di piacere e di riserva. Ciò che introduciamo con gli alimenti serve come materiale di costruzione per tutte le nostre cellule, tessuti, organi: questa è la funzione plastica degli alimenti. Non riusciamo a vivere senza mangiare.

Il cibo ci fornisce anche l'energia necessaria a svolgere tutte le nostre attività diurne e anche notturne, in quanto non tutto riposa mentre dormiamo. Ahimè l'eccesso si accumula, pronto per essere utilizzato nei momenti di carestia, che erano così frequenti nelle epoche passate: questa è la funzione “di riserva" degli alimenti.

Abbiamo ereditato questa funzione così importante nei tempi antichi, quando cercavamo di mangiare il più possibile nel momento in cui trovavamo di che sfamarci, perché non sapevamo quando sarebbe arrivato il pasto successivo.

 

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Adesso però lo sai quando sta per arrivare il successivo. O forse non lo sai più, visto che ormai mangiucchi di continuo e non lasci che la sensazione di appetito ti avverta che è arrivato il momento di mettere qualcosa nello stomaco.

Delle funzioni fisiologiche del cibo parleremo nella seconda parte del libro, dove capiremo che cosa è importante introdurre nella dieta e che cosa è meglio limitare o eliminare. Adesso voglio farti conoscere la fame dei tuoi sensi, così come la insegnano molti maestri Zen.

Andiamo quindi a esplorare i vari tipi di fame. Potresti già appagarti semplicemente facendo attenzione a quali sono i tuoi bisogni in un determinato momento e nutrire i tuoi occhi o dare ascolto alle tue orecchie.

Mangiare infatti può essere un'esperienza profondamente sensoriale: può coinvolgere tutti i nostri sensi e lasciarsi influenzare proprio da essi. Coinvolgere coscientemente tutti i sensi nel momento in cui ci accingiamo ad assaporare i nostri pasti fa sì che questi possano essere trasformati in una meditazione che aiuta a connetterci con la parte più profonda di noi stessi, a radicarci e a creare un momento di pace e armonia.

Ci aiuta anche a prendere coscienza del motivo in cui in quel momento abbiamo voglia di mangiare qualcosa.

Ma analizziamoli uno alla volta.

 

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La vista

La vista è un canale a cui spesso ci affidiamo per la scelta. Il detto “mangiare con gli occhi” non è certo a caso: quando guardiamo un cibo, già stiamo giudicando la sua forma, la sua consistenza, il suo colore e questo informa istantaneamente il nostro cervello per prepararlo alla successiva degustazione.

Non a caso, spesso già il guardare un alimento ci fa venire “l'acquolina in bocca", proprio per prepararci all'assaggio.

Questo senso, se non ben “gestito”, può giocare a nostro sfavore. Quante volte al ristorante, dopo aver mangiato fino a essere più che sazi, ci diciamo: “Basta, non può entrare nemmeno più una briciola"? Però poi il cameriere passa sapientemente con il carrello dei dolci e ce li fa vedere... Si tratta dunque della “fame degli occhi”, che nulla ha a che vedere con il senso del vero appetito.

Esercizio

Quando hai davanti un cibo, fermati un momento a guardarlo. Osserva i colori, la consistenza, la forma dei diversi ingredienti. Lascia gli occhi liberi di soffermarsi dove vogliono. Se emergono dei pensieri, osserva anche questi per un attimo, poi torna delicatamente al tuo piatto.

 

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L'olfatto

Immaginiamo una scena. È mattino presto. Abbiamo già fatto un'abbondante colazione, siamo sazi e appagati. Usciamo (siamo in un paese dove tutto è amplificato) e avvertiamo, chiaro, invitante, l'odore del pane appena sfornato.

Ecco che di nuovo si può immediatamente riaccendere la voglia di mangiare, per cedere a quella che possiamo definire “fame del naso".

Il senso dell'olfatto è molto importante ai fini del piacere. Ricordi l'ultima volta che sei stato molto raffreddato o hai sofferto di sinusite? Ogni cosa che mangiavi pareva insipida, senza gusto.

Tra l'altro usare il naso è importante ai fini di comprendere se il cibo per noi può essere salubre, insalubre, se è proprio quel cibo che vogliamo in quel momento, oppure se invece siamo stati attratti solo dall'odore: non a caso abbiamo il naso sopra la bocca! Serve per fermarci un attimo, comprendere, e fare dell'esperienza del mangiare un importante momento di consapevolezza.

Esercizio

Qualsiasi cosa tu stia iniziando a mangiare, soffermati sul suo odore. Chiudendo gli occhi, avvicina il cibo al naso e inala profondamente il suo aroma. Cerca di distinguere le diverse sfumature dei vari ingredienti. Permetti a questi aromi di favorire il tuo rilassamento e atteggiamento positivo, mentre riempiono ogni cellula e calmano la mente.

 

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L'udito

Il senso dell'udito potrebbe non sembrare così importante nella scelta del cibo, ma la maggior parte di noi valuta sempre ciò che sta per mangiare con il suono correlato, senza nemmeno rendersene conto.

Immagina il rumore di un morso alla mela, lo schiocco di un gambo di sedano, il croccare delle patatine. L'evoluzione ci ha donato questo importante senso, per darci indicazioni sulla freschezza del cibo, sulla sua consistenza, sul fatto che sia il momento di mangiarlo. A volte, se non poniamo attenzione, possiamo essere spinti verso il cibo solo dalla “fame delle orecchie”.

Esercizio

Prendi un pezzo di pane e saggiane la croccantezza spezzandolo con le mani. Senti che emozioni ti rimanda. Vivile e, se ti arrivano delle immagini, osservale senza giudicare.

 

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Il tatto

È proprio con le mani che raccogliamo i nostri cibi e, quando andiamo a scegliere qualcosa al mercato della frutta e verdura, spesso usiamo proprio il tatto per raccogliere informazioni sulla consistenza di quello che vogliamo acquistare.

Usiamo il tatto anche per sentire la temperatura del cibo o della bevanda che stiamo per assumere. Quindi le informazioni tattili ci danno indicazione su quanto ciò che stiamo scegliendo sia pronto per compiere il viaggio attraverso il nostro corpo.

Esercizio

Metti le mani attorno al piatto in cui c’è il cibo che stai per mangiare, senti il calore o la freschezza e ascolta i tuoi pensieri. Hai voglia di mangiarlo subito? Oppure puoi aspettare un po’? Che tipo di emozioni emergono in questa attesa?

 

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Il gusto

Ognuno di noi ha in media circa diecimila papille gustative che ci permettono di sperimentare le cinque qualità del gusto: dolce, salato, amaro, acido e umami (saporito). Ciascun gusto interagisce con gli altri ed è influenzato sia dall'odore che dal colore del cibo. Per assaporare bene gli alimenti (e digerirli al meglio), dobbiamo impegnarci a masticare bene, facendo nostro l'antico motto “Masticare i liquidi e bere i solidi".

Esercizio

Porta a occhi chiusi un piccolo boccone alla bocca. Prima di masticare esploralo con la lingua, saggiane la consistenza. Quindi inizia a masticare, piano, lentamente, con consapevolezza. Quando hai voglia di deglutire, fallo e rimani qualche minuto ad ascoltare le sensazioni che l’esperienza ti ha rimandato.

 

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Il cuore

Aggiungiamo questo "senso" alla lista, perché spesso influenza le nostre scelte alimentari. Quante volte ci dirigiamo verso un cibo solo perché ci scatena un ricordo? Quella marmellata che preparava la nonna, il profumo dei dolci che riempivano le stanze della nostra infanzia, così ricche di ricordi affettivi.

Ecco dunque che anche il cuore può farci dirigere verso un alimento, solo perché ci scalda i sensi e ci riporta a quei momenti sereni in cui vivevamo più spensierati e circondati dagli abbracci e dalle carezze.

Esercizio

Quando assaggi un alimento o ne sei attratto, prova a fermarti un attimo e ascolta quello che ti rimanda. Ti sta risvegliando un ricordo? Forse quel cibo da cui sei tanto attratto rappresenta qualcosa per te? Lascia fluire pensieri e sensazioni, con dolcezza, senza giudizio.

 

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Quali sono i motivi per cui mangiamo?

Utilizzare questi suggerimenti può aiutarti a rendere il momento del pasto un'apertura verso la consapevolezza. Ti aiuta ad abbassare lo stress e, quindi, ad avere un rapporto più sereno ed equilibrato con il cibo. Ti rende più cosciente dell'atto del mangiare: inserire questi esercizi in un pasto al giorno può contribuire a migliorare l'umore, a farti entrare delicatamente nella parte più profonda di te stesso e a farti sentire più in armonia con il tutto.

Sulla base di questi tipi di fame, voglio anche darti dei suggerimenti aggiuntivi che ti possono aiutare a liberarti dalla fame continua. Ho escogitato queste strategie nel corso del tempo, seguendo migliaia di persone e conducendo i corsi di Psicoalimentazione® dal vivo e online. L'idea di base è quella di imparare a nutrire i vari sensi, in modo che l'appagamento sia completo.

 

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Per appagare la vista abbiamo bisogno di bellezza

Anche se mangi da solo, impara a dare colore ai tuoi piatti e all'ambiente in cui stai mangiando. Apparecchia la tavola con colori vivaci. Se il tuo intento è di mangiare meno, può incuriosirti sapere che secondo gli scienziati dell'Università di Basilea il colore rosso smorza la fame.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Appetite e dimostra che le persone mangiano meno quando vengono serviti cibi in piatti di colore rosso e allo stesso modo bevono meno bevande zuccherate quando sono servite in tazze con un'etichetta rossa. Probabilmente associamo questo colore al segnale "stop" o comunque di pericolo e questo suggerisce alla nostra mente di fare più attenzione.

Quindi: perché non provare a inserire il tuo cibo in un bel piatto rosso e magari apparecchiare la tavola con tovaglia e tovaglioli dello stesso colore?

E, in ogni caso, ricordati di circondarti di bellezza quando ti accingi a mangiare (spegni il televisore prima di tutto). Rendi il tuo stesso piatto un'esplosione di colori e impiatta bene il tuo pasto. In questo modo nutrirai più profondamente la fame dei tuoi occhi, sentendoti più appagato e soddisfatto.

Data di Pubblicazione: 14 giugno 2023

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