SPIRITUALITÀ ED ESOTERISMO   |   Tempo di Lettura: 9 min

Storia ed evoluzione della ricerca parapsicologica

Storia ed evoluzione della ricerca parapsicologica

Scopri gli avvenimenti storici e i personaggi che si sono distinti in questo campo della metapsichica leggendo l'anteprima del libro di Andrea Pellegrino.

La metapsichica e i suoi campi di ricerca

La metapsichica (oggi più comunemente chiamata parapsicologia) nacque dall’idea, tuttora dominante in essa, di studiare con metodi scientifici e critici i fenomeni rari e straordinari, di carattere più o meno psicologico, o che almeno sono in qualche modo imparentati coi fenomeni psicologici, come condizione, causa o effetto di essi. Lo spiritismo, nelle sue varie forme e correnti, basa le sue credenze sulla presunta possibilità da parte dell’uomo di interagire e comunicare con presenze disincarnate non terrene e costituisce per la metapsichica soltanto uno dei numerosi campi di indagine che prendono in considerazione un ben più ampio spettro di fenomeni.

Gli avvenimenti, reali o tuttora dubbi, che possono essere oggetto della metapsichica così intesa sono innumerevoli, e i limiti fin dove potrà spingersi questa disciplina sono ancora da stabilire. Tuttavia si può cercare di raggruppare le aree soggette all’indagine parapsicologica riassumendole in tre: lo studio dei poteri psichici dell’uomo (quali ad esempio preveggenza, chiaroudienza, telepatia, psicometria, xenoglossia ecc.), l’interazione della mente dell’uomo con la materia e l’ambiente circostante (psicocinesi) ed, infine, la sopravvivenza dell’anima dopo la morte.

In particolare questo ultimo punto sarà il tema di analisi della prima parte di questo trattato. La storia e l’evoluzione della metapsichica percorre diverse tappe costituite da avvenimenti storici ben precisi e da personaggi che si sono distinti in questo campo, taluni per il loro valore di ricerca, altri per aver lanciato mode culturali che hanno influenzato e attirato l’attenzione della comunità scientifica.

Le tappe della ricerca

Possiamo convenzionalmente suddividere le tappe della ricerca metapsichica nel seguente modo:

- Periodo storico, che racchiude in sé l’arco di tempo che va dagli albori al 1770, data nella quale il medico Franz Anton Mesmer pubblicò la sua opera “Mémoire sur la découverte du magnetisme animal”. Nei secoli, l’uomo ha continuamente provato a dare un senso alla morte, tentando di costruire due concezioni diverse e parallele per avvicinare l’ultraterreno. Un primo modello è dato dalla “catabasi”, termine che deriva dal greco e che letteralmente indica la discesa agli inferi di una persona viva. È possibile ritrovare esempi di tale approccio nella letteratura e nella mitologia di ogni tempo: Ulisse, ad esempio, nell’XI canto dell’Odissea viene ritratto nell’Ade per consultare il profeta Tiresia a proposito del suo ritorno a Itaca; interessante è anche l’incontro con la madre, che si rivela impossibile da abbracciare poiché solo un’ombra. Nella celeberrima opera di Virgilio, Enea visita il mondo dei morti per ritrovare il padre Anchise e questi gli rivela tutte le anime che dovevano ancora venire al mondo. Altri esempi sono dati da Orfeo, nel suo tentativo di riprendere l’ombra dell’amata Euridice, da Gilgamesh, fino a giungere a Dante, che visita i tre regni ultraterreni. Un approccio differente è costituito dalla “necromanzia”, ovvero dall’arte (data la radice etimologica del termine, sarebbe più corretto parlare di tecnica) di consultare gli spiriti dei morti per riceverne rivelazioni sulla vita delle persone. Anche in questo caso, le origini sono da ritrovarsi in tempi molto antichi: già in Babilonia operavano i “magoi”, una casta sacerdotale che apparteneva al gruppo dei Medi e dei Persiani, ma anche nella regione a sud della Mesopotamia, i Caldei si distinsero nel campo dell’astrologia e nelle pratiche di evocazione degli spiriti. La Bibbia, infine, fa un cenno a simili figure: nel ventottesimo capitolo del I libro di Samuele, ad esempio, si narra dell’incontro di re Saul con la strega di Endor al fine di evocare uno spirito, quello del profeta Samuele, e riceverne una rivelazione. Questi sono solo alcuni dei numerosi casi nei quali la letteratura, il mito e la storia ci hanno conferito testimonianze, espresse attraverso modi differenti, del tentativo dell’uomo di avvicinarsi al mondo ultraterreno ed esplorare capacità che prescindono da quelle ordinarie.

- Periodo Mesmerico che, sempre convenzionalmente, si può delineare dal 1770 al 1848, data che segna l’inizio del movimento spiritico. Questo arco di tempo si può considerare un proto-spiritismo, caratterizzato dalla teoria del magnetismo animale di Franz Anton Mesmer. Secondo il medico tedesco, il corpo umano (e di qualsiasi animale) sarebbe dotato di una certa energia magnetica e la malattia corrisponderebbe a una perdita o ad uno squilibrio di tale energia che, distribuendosi in maniera errata tra i vari organi, causerebbe problemi fisici e psicologici. Attraverso la magnetizzazione, ovvero utilizzando dei magneti metallici, Mesmer sosteneva di poter ripristinare e riequilibrare questo “Fluido universale”. L’ipotesi del magnetismo raccoglieva varie idee precedenti: l’influsso astrale sulla fisiologia e sulla patologia appartiene a molte medicine antiche, tra le quali anche quella greca; le nuove scoperte della fisica ed il grande successo delle teorie di Newton, che avevano riportato all’attenzione del pubblico fenomeni ai quali in precedenza prestavano interesse solo gli specialisti; le ipotesi fisiologiche di Cartesio, secondo le quali il nostro organismo sarebbe composto, oltre che dagli organi, dai fluidi contenibili (quale il sangue) ed incontenibili (quale il calore). L’aspetto interessante che segnò questo periodo come precursore dello spiritismo è costituito dal fatto che nei soggetti sottoposti a processo di magnetizzazione spesso, durante il trattamento, si verificavano casi di perdita della coscienza, convulsioni e svenimenti. Un volta tornati in loro stessi i pazienti dichiaravano di aver avuto visioni o incontri con parenti deceduti.

- Periodo spiritico, che prende il via dai fatti nei quali sono state coinvolte, ma sarebbe più giusto dire fautrici, le sorelle Fox e che affronteremo nel dettaglio a breve.

- Primo periodo Scientifico che facciamo coincidere con la fondazione della “Society for Psychical Research” a Londra , nel 1882 da parte di tre membri del Trinity College di Cambrige.

- Secondo periodo Scientifico (più propriamente Periodo Parapsicologico) con inizio nel 1937 quando a Durham (USA) fu pubblicato il primo numero del “Journal of Parapsychology”, diretto da Joseph B. Rhine.

Metapsichica: la nuova scienza

Il celebre fisiologo Charles Richet, professore della Sorbona e uomo di scienza, nel 1922 diede alle stampe il suo famoso Traité de Métapsychique, nel quale riunì tutto quanto riteneva si fosse detto intorno alla metapsichica. Un anno dopo apparve la seconda edizione francese, e presto venne tradotto in varie lingue. La quantità di materiale e di notizie che contiene è veramente sbalorditiva. L’autore ha voluto darci un’idea completa della nuova scienza, procedendo con un ordine logico e sistematico, come si suol fare con le scienze già formate. Questo conferisce al libro l’aspetto di un trattato scientifico. Dopo l’ultima edizione del trattato, il Richet in una conferenza tenuta in occasione della sua giubilazione, alla facoltà di medicina di Parigi, il 24 giugno 1925, così espose le grandi linee della metapsichica:

«È una scienza nuova, non entrata ancora nell’insegnamento ufficiale della fisiologia, ma ne costituisce parte integrante, e forse fra non molto apparterrà alla fisiologia classica. Sebbene io abbia avuto l’audacia di dare un nome a questa scienza, non ho tuttavia la folle presunzione di averla creata... In altri tempi si parlava di scienze occulte, un mondo di racconti strani di episodi demoniaci, fachirismo, mesmerismo, sonnambulismo, chiaroveggenza, spiritismo... Tutte queste cose io le ho chiamate metapsichica. Come scusa per questo neologismo - e lo dico con piena umiltà - passo invocare l’autorità di Aristotele, il quale dopo aver scritto di fisica, trattò le leggi che sembrano andare altre la fisica, o che per lo meno seguono ad essa, e chiamò metafisica questa fisica superiore. Così pure, dopo la psicologia classica c’è la psicologia occulta che va oltre la psicologia classica o per lo meno le fa seguito».

Bisogna precisare che spiritismo e parapsicologia non sono due sinonimi. Non è detto che i parapsicologi siano sempre concordi con le teorie dello spiritismo. Molti di loro professano infatti un positivismo che, nelle loro ricerche, permette loro di rimanere ancorati all’osservazione scientifica e a ciò che è immediatamente osservabile in maniera empirica. Alcuni parapsicologi inoltre, ritengono le teorie dello spiritismo come puerili e infantili farneticazioni nei confronti dell’aldilà e della morte. Tuttavia il rapporto tra parapsicologi e spiritisti rivela una certa ambiguità e ambivalenza quando la seduta spiritica diviene lo scenario perfetto dal quale il parapsicologo può attingere le sue osservazioni e i suoi soggetti di ricerca. Questa attrazione, oseremmo dire quasi morbosa, nei confronti delle manifestazioni spiritiche, la troveremo in molti degli esponenti della parapsicologia che analizzeremo a breve. Lo stesso Richet, riguardo alla questione, affermava: «Sta di fatto che senza medium non vi è metapsichica». In questa affermazione è racchiuso l’intricata corrispondenza tra le due discipline che, seppur avendo modalità e finalità diverse, si incontrano facendosi da supporto l’un l’altra. Da una parte la volontà di osservare, registrare e sperimentare tipica della metapsichica, dall’altra un contesto, quello dello spiritismo, che offre un’immensa gamma di fenomenologia, fisica e mentale, che costituisce esattamente l’oggetto di ricerca parapsicologica.

Data di Pubblicazione: 17 dicembre 2019

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