Scopri come sia possibile risolvere i sintomi traumatici per mezzo di un approccio naturalistico leggendo l'anteprima del libro di Peter A. Levine.
Corpo e mente
«Se qualcosa accresce o diminuisce la potenza d’agire del nostro corpo, la aiuta o la impedisce, l’idea di ciò aumenta o diminuisce, aiuta o impedisce la potenza di pensare della nostra mente».
Spinoza (1632-1677)
Se state provando degli strani sintomi che nessuno sembra in grado di spiegare, potrebbe trattarsi di una conseguenza di una reazione traumatica a un evento passato di cui magari nemmeno vi ricordate. Non siete i soli. Non siete pazzi. C’è una spiegazione razionale per ciò che vi sta accadendo. Non avete subito dei danni irreversibili, ed è possibile ridurre o persino eliminare i sintomi.
Sappiamo che nel trauma la mente subisce una profonda alterazione. Per esempio, una persona coinvolta in uno scontro automobilistico è inizialmente protetta dalla reazione emotiva e anche da un chiaro ricordo o dalla percezione che sia realmente accaduto. Questi notevoli meccanismi (a esempio la dissociazione e la negazione) ci permettono di navigare attraverso quei periodi critici nell’attesa speranzosa di un tempo e di un posto sicuri per far passare questi stati alterati.
Similmente, il corpo reagisce a livello profondo nelle situazioni di trauma. Si tende per essere pronto, si tonifica nella paura, e si irrigidisce e collassa in un terrore impotente. Quando la reazione protettiva della mente a ciò che opprime ritorna alla normalità, anche la risposta del corpo è intesa alla normalizzazione dopo l’incidente. Quando questo processo restaurativo viene ostacolato, gli effetti del trauma si fissano e la persona rimane traumatizzata.
La psicologia tradizionalmente affronta il trauma attraverso i suoi effetti sulla mente. Ma, nella migliore delle ipotesi, questo è un approccio parziale e assolutamente inadeguato. Se non consideriamo il corpo e la mente come un tutt’uno non potremo capire profondamente e neppure curare il trauma.
Trovare un metodo
Questo libro descrive come risolvere i sintomi traumatici per mezzo di un approccio naturalistico che ho sviluppato nel corso degli ultimi venticinque anni. Non considero il disturbo da stress post-traumatico (PTSD) come una patologia da tenere a freno, sopprimere o accomodare, ma piuttosto come il risultato di un processo naturale andato storto. La cura del trauma richiede un’esperienza diretta dell’organismo vivente, senziente e cosciente. I principi che sto per condividere con voi sono sia il risultato del mio lavoro con i clienti che gli indizi emersi riguardo alle origini del trauma. Questo studio mi ha condotto nei campi della fisiologia, delle neuroscienze, dell’etologia, della matematica, della psicologia, tanto per citarne alcuni. Inizialmente i miei successi erano il risultato del caso e della cieca fortuna. Continuando a lavorare con le persone, mettendo in discussione ciò che avevo imparato, addentrando sempre più le mie conoscenze nel mistero del trauma, ho potuto aver successo in modo prevedibile piuttosto che per caso.
Ho maturato la convinzione che il repertorio istintivo dell’organismo umano comprenda una profonda conoscenza biologica che, se le viene data l’opportunità, è in grado di e vuole condurre il processo di cura del trauma.
Mentre il risalto sempre maggiore dato all’attenzione a queste risposte istintive guariva i clienti, la mia curiosità dava buoni risultati sulla comprensione. Le persone erano immensamente sollevate nel capire finalmente come si originavano i sintomi e nell’imparare a riconoscere e a sperimentare i propri istinti in azione.
Il Somatic Experiencing® è nuovo e attualmente non è soggetto a una rigorosa ricerca scientifica. Ciò di cui dispongo per sostenere la validità di questo approccio sono parecchie centinaia di casi individuali in cui le persone riferiscono che i sintomi che un tempo compromettevano la loro capacità di vivere una vita piena e soddisfacente sono scomparsi o notevolmente diminuiti.
Di solito lavoro in un contesto terapeutico uno a uno, e spesso in combinazione con altre modalità. Evidentemente questo libro non sostituisce il lavoro individuale con un terapeuta addestrato, credo però che molti dei principi e delle informazioni qui presentati possano essere usati per facilitare la cura del trauma. Se siete in terapia, potrebbe essere utile far leggere questo libro anche al vostro terapeuta. Se non siete in terapia, potete usarlo per aiutarvi. Ci sono comunque dei limiti. Potreste aver bisogno della guida di un professionista qualificato.
Il corpo come guaritore
«Il corpo è la spiaggia sull’oceano dell’essere».
Anonimo Sufi
La prima parte di questo libro introduce il trauma e spiega come cominciano e si sviluppano i sintomi post-traumatici, e perché sono così irresistibili e persistenti. Pone i fondamenti per una comprensione che dissipa la rete intricata dei miti sul trauma, sostituendoli con una descrizione semplice e coerente dei processi fisiologici di base che lo generano. Passando spesso sopra ai nostri istinti naturali, il nostro intelletto non stimola la reazione traumatica. Siamo molto più simili di quanto pensiamo ai nostri amici a quattro zampe.
Quando parlo dei nostri “organismi”, mi riferisco alla definizione che troviamo nel dizionario Webster; parlo quindi di «una struttura complessa di elementi interdipendenti e subordinati le cui relazioni e proprietà sono ampiamente determinate dalla loro funzione complessiva». L’organismo descrive la nostra interezza, che non deriva dalla somma delle sue componenti individuali, cioè le ossa, le sostanze chimiche, i muscoli, gli organi ecc.; questa interezza risulta invece dalla loro interrelazione dinamica e complessa. Corpo e mente, istinti primitivi, emozioni, intelletto e spiritualità, tutti devono essere presi in considerazione insieme quando si studia l’organismo. Il veicolo per mezzo del quale facciamo l’esperienza di noi stessi nell’organismo è il feltsense, la sensazione sentita. Il felt sense è il mezzo attraverso il quale sperimentiamo la pienezza di sentirci e conoscerci. Riuscirete a capire più chiaramente questi termini a mano a mano che leggerete il libro e farete alcuni esercizi.
I parte: Il corpo come guaritore. Offre una visione del trauma e il processo che lo guarisce come un fenomeno naturale. Si rivolge alla saggezza terapeutica innata che tutti abbiamo e la inserisce in un tutto coerente. Faremo un viaggio dentro alcune delle risposte biologiche più primitive. Uscirete dalla I parte con una consapevolezza più completa di come opera il vostro organismo e di come potete collaborare con lui per aumentare la vostra vitalità, il vostro benessere e la vostra gioia di vivere, in presenza o meno di sintomi di trauma.
In questa parte faccio riferimento ad alcuni esercizi che vi permetteranno di cominciare a conoscere il felt sense attraverso la vostra esperienza. Questi esercizi sono importanti. Non c’è davvero nessun altro modo di comunicare come opera questo affascinante aspetto dell’essere umano. Per molti, entrare nel regno del felt sense equivale a entrare in una strana nuova terra, una terra che hanno visitato spesso senza mai preoccuparsi di notarne il paesaggio. Mentre leggerete e farete l’esperienza di questa parte, vi accorgerete che alcune delle cose che vi vengono dette su come funziona il vostro corpo le conoscete già.
II parte: Sintomi di trauma. Presenta un resoconto più approfondito degli elementi centrali di una reazione traumatica, i suoi sintomi e la realtà con cui si trova a convivere una persona traumatizzata.
III parte: Trasformazione e Rinegoziazione. Descrive il processo tramite cui possiamo trasformare i nostri traumi, sia personali che sociali.
IV parte: Pronto soccorso in caso di trauma. Include delle informazioni pratiche volte a prevenire lo sviluppo del trauma dopo un incidente. C’è anche una breve discussione sul trauma infantile. (Quest’ultimo argomento sarà il tema esclusivo di un prossimo libro).
Credo che tutti noi abbiamo bisogno di capire le informazioni essenziali contenute in questo libro. Queste informazioni accrescono la nostra esperienza e comprensione del processo di guarigione del trauma e ci aiutano a sviluppare una fiducia sensoria nel nostro organismo. Ritengo inoltre che le informazioni siano attinenti a livello sia personale che sociale. L’ampiezza del trauma generato dagli eventi che colpiscono il nostro mondo esige un tributo da famiglie, comunità e intere popolazioni. Il trauma può autoperpetuarsi. Il trauma genera trauma, e continuerà a farlo, attraversando generazioni di famiglie, comunità e nazioni fino a quando non faremo dei passi per contenerne la propagazione. Attualmente il lavoro di trasformazione del trauma all’interno di gruppi di persone è ancora nella sua fase infantile. La III parte comprende una descrizione di approccio terapeutico per gruppi che sto sviluppando con alcuni colleghi in Norvegia.
Poiché raccomando spesso che gli individui che lavorano come terapeuti si avvalgano dell’aiuto di professionisti esperti in questo processo, spero che questo libro possa essere d’aiuto anche a questi professionisti. Sono pochi gli psicologi che dispongono di una preparazione in fisiologia che gli consenta di riconoscere le aberrazioni dell’esperienza che può prodursi quando si impedisce ai processi fisiologici di seguire il proprio corso naturale. Confido che le informazioni contenute in questo libro possano introdurre nuove possibilità di trattamento del trauma. La mia esperienza mi ha insegnato che molti approcci attualmente in voga nella cura del trauma forniscono, nel migliore dei casi, solo un sollievo temporaneo. Certi metodi catartici che sollecitano in modo emotivamente intenso la ripresentificazione del trauma possono essere dannosi. Credo che a lungo andare gli approcci di tipo catartico creino una dipendenza dalla continua catarsi e stimolino l’insorgenza dei cosiddetti “falsi ricordi”. A causa della natura del trauma, c’è una buona probabilità che il rivivere un’esperienza in modo catartico possa essere più traumatizzante che terapeutico.
Il trauma da shock
La psicoterapia ha a che fare con un ampio spettro di questioni e problemi che vanno ben al di là del singolo argomento: trauma da shock, il fulcro di questo libro. Il trauma da shock si verifica quando viviamo degli eventi potenzialmente minacciosi per la nostra esistenza che sopraffanno le nostre capacità di rispondere efficacemente. Diversamente, le persone traumatizzate da abusi continui in età infantile, soprattutto se l’abuso era all’interno del loro contesto familiare, possono soffrire di “trauma evolutivo”. Il trauma evolutivo si riferisce prevalentemente a problemi a base psicologica che sono in genere il risultato di un’educazione e di una guida inadeguate attraverso i periodi evolutivi critici nel corso dell’infanzia. Pur essendo generati da dinamiche diverse, la crudeltà e l’abbandono possono risolversi in sintomi simili e spesso intrecciati a quelli del trauma da shock. Per questo motivo le persone che hanno subito un trauma evolutivo devono procurarsi il sostegno di un terapeuta che le aiuti a risolvere i problemi che si sono intrecciati alle loro reazioni traumatiche.
Quando il trauma da shock è il risultato di un evento isolato o di una serie di eventi e non c’è una storia di trauma pregresso, credo che le persone, insieme alla famiglia e agli amici, abbiano una considerevole capacità di curarsi da sole. Io incoraggio vivamente questa pratica. Ho scritto questo libro in un linguaggio relativamente non tecnico. Si rivolge anche a genitori, insegnanti, assistenti all’infanzia e altri che possono fungere da guida e da modello di comportamento per bambini, in modo da poter fornire loro un dono di valore incalcolabile aiutandoli a risolvere immediatamente le loro reazioni agli eventi traumatici. Anche medici, infermieri, paramedici, poliziotti, vigili del fuoco, membri di squadre di salvataggio e altri che lavorano normalmente con le vittime di incidenti e sciagure naturali troveranno utili queste informazioni, non solo per il lavoro che svolgono con gli individui traumatizzati, ma anche per se stessi. Assistere a carneficine umane di ogni genere, specialmente in modo regolare, ha il suo prezzo ed è spesso altrettanto traumatico quanto vivere l’evento in prima persona.
Data di Pubblicazione: 23 agosto 2021