EDUCAZIONE E FAMIGLIA   |   Tempo di Lettura: 7 min

Sviluppa le potenzialità del bambino con il Metodo Montessori

Metodo Montessori e potenzialità del bambino

Scopri come predisporre correttamente lo sviluppo sensoriale del bambino con la pedagogia montessoriana leggendo l'anteprima del libro di Sylvie d’Esclaibes.

Aiutarlo nel suo sviluppo

Tutte le potenzialità si equivalgono

Nella pedagogia montessoriana, predisponiamo tutto per permettere al bambino di sviluppare le sue potenzialità. Ciò significa che nell’ambiente il piccolo troverà, a seconda del suo grado di sviluppo, tutto il materiale che gli permetterà di farle crescere.

Utilizzerà questo materiale seguendo il suo ritmo e le sue capacità, senza che l’adulto faccia mai confronti e adoperandosi al massimo affinché anche il bambino eviti di paragonarsi agli altri. Ogni potenziale ha un valore e nessuno ne ha uno superiore a un altro.

Sappiamo che il bambino attraversa periodi sensibili, ma questi non si susseguono sempre nello stesso ordine, e alcuni, in certi casi, si prolungano più di altri. Attraverso di essi, ciascuno può arrivare a essere veramente se stesso e conoscersi a poco a poco.

Il bambino, di conseguenza, sviluppa la propria personalità e le proprie competenze, e consegue una grande fiducia in se stesso.

Inoltre, il fatto di sviluppare al massimo le proprie potenzialità rende la vita più facile al bambino, evitandogli le eccessive difficoltà che nascono in lui quando perde fiducia nelle proprie capacità.

Il bambino nasce unico e lo rimane, e impara a conoscersi bene. Sa da solo, grazie alla sua autonomia e al controllo degli errori, ciò che riesce a fare, quello che gli risulta un po’ più difficile e ciò che ama o non ama, senza mai confrontarsi con nessun altro. Si costruisce da solo proprio perché l’adulto ha organizzato l’ambiente in funzione del suo sviluppo, e gli ha presentato attività di cui si è appropriato in funzione delle sue esigenze.

Svolgendo da solo tutte le attività, senza doversi confrontare con altri, il bambino si costruisce individualmente secondo le proprie esigenze e il proprio ritmo di apprendimento, imparando a conoscersi bene senza l’intervento altrui. L’adulto non gli farà troppi complimenti e non gli darà ricompense, in tal modo il bambino farà le cose per sé, per il piacere di costruirsi come individuo unico e irripetibile.

Fin dalla più tenera età

Durante i primi mesi di vita, il neonato imparerà a dare fiducia al mondo in cui è appena arrivato, ma anche a dirsi dentro di sé, in qualche modo: «Posso farcela; sono capace di farlo». Durante i successivi 2 anni, confermerà a se stesso che è in grado di agire nel mondo, come se affermasse: «Sono una persona utile, partecipo alla vita».

Tutto questo gli permetterà di sviluppare una grande e profonda autostima e, in senso più lato, una fiducia in se stesso e nel mondo.

Mettendo varie attività a disposizione del bambino fin dalla nascita, gli permettiamo di sviluppare ciascuna delle sue potenzialità seguendo il suo ritmo e in base alle sue capacità, e così di sviluppare la propria personalità.

Un individuo consapevole della propria identità, che si conosce bene, saprà molto meglio che cosa è bene per lui e, ancora una volta, svilupperà la fiducia in se stesso.

Il ruolo dei sensi: comprendere il mondo

Maria Montessori aveva osservato che il bambino si appropriava del mondo prima di tutto tramite i sensi: «I sensi sono organi di prensione delle immagini del mondo esterno, necessarie alla intelligenza». Così, più i suoi sensi sono sviluppati, più il bambino avrà una percezione approfondita e sottile del mondo. Lo comprenderà e ci starà meglio, e avrà più fiducia in se stesso.

Bisogna dunque predisporre ogni misura possibile nell’ambiente del bambino per permettergli di sviluppare i propri sensi.

Questo favorisce inoltre lo sviluppo dell’intelligenza, che rende poi la vita del bambino molto più facile e permette lo sbocciare della sua fiducia nelle proprie capacità.

Presentando al bambino materiali appropriati per il suo sviluppo sensoriale, gli permetteremo anche di accrescere notevolmente la propria capacità di concentrazione.

La concentrazione è essenziale per imparare bene, capire bene e assimilare bene tutte le cose, arrivando a sentirsi a proprio agio. Maria Montessori diceva inoltre che quella mediante i sensi è un’educazione che incrementa l’intelligenza.

Al di là di questo obiettivo, gli esercizi sensoriali permettono al bambino di approdare al riconoscimento delle identità, all’individuazione dei contrasti e alla differenziazione delle sfumature.

Inoltre, l’affinamento dei sensi consente di sviluppare il famoso «sesto senso», che chiamiamo anche intuizione. I bambini i cui sensi sono sviluppati più finemente, dunque, hanno una percezione molto migliore del mondo e delle persone.

Distinguono meglio uno sguardo triste o il tremito di una mano. Sanno reagire più adeguatamente in rapporto a tutto ciò che percepiscono e sviluppano una maggior empatia e una grande sensibilità.

Si adattano anche meglio a situazioni e posti nuovi, perché sanno appropriarsi di contesti e culture differenti, adeguare i propri comportamenti e comprendere l’altro e il suo modo di vivere.

Isolare i sensi

Con i materiali inerenti ai sensi, permetteremo al bambino di comprendere meglio le impressioni sensoriali che riceve e, di conseguenza, di poter svolgere un lavoro interiore ed esteriore atto a ordinare la sua mente. Con tutti i materiali presentati, infatti, dapprima prenderà coscienza della sensazione ricevuta, e quindi la classificherà.

A questo proposito, Maria Montessori aveva inoltre osservato che, per meglio rivelare una qualità particolare, era importante, per quanto possibile, isolare i sensi. Per esempio, un’impressione tattile è più chiara se non si sovrappone a un’impressione visiva.

L’impressione tattile sarà tanto più facile da percepire se il bambino si troverà in un luogo silenzioso e in penombra, dove non possa ricevere impressioni visive o uditive che lo disturberebbero.

Il procedimento è dunque duplice: isoleremo il bambino dalle altre impressioni dell’ambiente (per esempio, gli proporremo di mettersi una benda e gli riserveremo un posto molto tranquillo dove svolgere l’attività) e gradueremo la difficoltà dei materiali in relazione a una sola qualità.

Predisporre lo sviluppo sensoriale

Quando il bambino è molto piccolo, i suoi sensi costituiscono l’unica modalità di conoscenza del mondo in cui è appena nato. In seguito, si evolverà secondo i suoi ritmi.

I sensi sono direttamente correlati al cervello.

Ogni percezione (rumore, odore, contatto, immagine o sapore) invia immagini sensoriali al cervello. Quindi si attiva tutto un lavoro di selezione delle informazioni, di immagazzinamento delle stesse, di confronto con le informazioni precedentemente memorizzate e analizzate e di connessioni tra le cellule nervose.

Più informazioni vengono inviate dai sensi, più il cablaggio cerebrale è denso, vario ed efficace.

In un primo tempo il bambino assorbirà in modo inconsapevole tutte le informazioni ricevute dai suoi sensi, e poi, a poco a poco, le memorizzerà, selezionerà e ordinerà mediante il suo cervello, nel quale ogni senso ha una localizzazione specifica. Il senso del tatto vi occupa un posto importante, dato che è quello in costante interazione con l’ambiente.

Quando il bambino è molto piccolo e non sa ancora usare bene le mani, tutti i suoi sensi sono all’erta. È perciò molto importante, in questo momento, stimolare gli altri sensi, come la vista o l’udito.

È assolutamente possibile educare i sensi del bambino affinché funzionino a pieno regime. Per fare questo è sufficiente lasciarlo sperimentare e organizzare attività funzionali a tale sviluppo.

Le attività ludiche sono straordinariamente motivanti e costruttive. Il gioco permette di arricchire l’esperienza del bambino portandolo a confrontarsi con tentativi, prove, errori e osservando dove conducono.

Data di Pubblicazione: 12 ottobre 2018

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