Incontra una visione rivoluzionaria della Felicità: un percorso che unisce scienza e spirito per risvegliare il potenziale di benessere dentro di te.
Una nuova visione della medicina
Quante volte vi sarà capitato di vivere momenti che all'inizio sembravano casuali ma che con il passare del tempo si sono rivelati determinanti per la vostra vita: a me molte.
Talvolta si è trattato di serendipità, altre volte di strani intrecci sincronici ma, in entrambi i casi, questi episodi mi hanno permesso di incontrare persone e di vivere esperienze che hanno illuminato il mio cammino.
Uno di questi momenti indimenticabili è stato l'incontro con il professor Pier Mario Biava: una vera e propria benedizione. Mi piace definirmi suo «studente fuori corso» perché ogni volta che ho l'opportunità di trascorrere del tempo prezioso con lui imparo sempre qualcosa di nuovo, non solo dal punto di vista scientifico ma anche da quello umano e spirituale.
Ricordo con emozione quando Pier Mario Biava mi comunicò il suo invito a Bruxelles, al Parlamento Europeo, per partecipare a una conferenza stampa in occasione della sua proposta alla candidatura al Premio Nobel per la Medicina 2025.
Quella giornata al Parlamento Europeo è incisa nella mia memoria: mentre lui esponeva l'evoluzione delle sue ricerche davanti alla stampa internazionale, io ripensavo al nostro primo incontro a Milano.
Fu in occasione di un convegno al Teatro Dal Verme: alla fine del mio intervento, Pier Mario Biava fu il primo ad alzarsi in piedi per applaudirmi, seguito da migliaia di altre persone presenti. Quel giorno, a Bruxelles fui io il primo ad alzarmi in piedi ad applaudirlo, restituendogli così tutta la mia più profonda riconoscenza e gratitudine.
Pier Mario Biava mi ha spesso detto che il premio più grande che possa ricevere è l'affetto e la gratitudine dei suoi pazienti, persone che grazie alle sue intuizioni sono guarite da malattie che altri, in nome della scienza, avevano dichiarato incurabili.
Ѐ proprio in questo riconoscimento, più che in ogni altro premio, che risiede la vera grandezza del suo contributo all'umanità.
In cerca della Via
Papà mi strinse forte le mani e guardandomi negli occhi mi disse: «Sii sempre felice». Il mio cuore cominciò a battere all'impazzata e con un filo di voce riuscii a rispondergli: «Te lo prometto papà».
Possibile che non ci sia una cura? Quella sera, nella stanza d'ospedale nella quale era ricoverato, mi addormentai ripensando alle sue parole, le ultime che mi disse. Per molti mesi aveva lottato contro una malattia terribile, che lo aveva colpito quando io ero ancora un ragazzino.
Non solo l'ho amato tanto, ma l'ho sempre ammirato per la sua innata capacità di farsi amare da chiunque: dagli amici, dai familiari e dai suoi colleghi che ha ispirato con la sua dedizione, la sua grande generosità e per quell'allegria che per lui era innata, con la quale riusciva a strappare sorrisi anche alle persone più cupe.
Papà aveva la capacità di trasformare le giornate più grigie, rendendole improvvisamente belle, come lo sono quegli arcobaleni che compaiono subito dopo un temporale e che si librano leggeri verso l'infinito.
Nell'ultimo periodo della sua malattia giurai a me stesso che avrei cercato di trovare un modo per lenire la sofferenza di tutti coloro che soffrono. Non riuscivo a capacitarmi di come la medicina, nonostante i suoi progressi, potesse essere ancora incapace di trovare cure giuste ed efficaci per i malati di cancro come mio papà.
Per diverso tempo si era sottoposto fiducioso a tutte le terapie consigliate dai medici. Ricordo i continui interventi e le interminabili giornate passate con lui in ospedale, cercando di distrarlo e di confortarlo durante le soffocanti sedute di radioterapia e di chemioterapia.
Ѐ così ho potuto osservare che è proprio nei momenti di sconforto che chi soffre trova nei sorrisi e nelle parole di incoraggiamento di medici e paramedici la forza necessaria per sopportare almeno un pò la propria sofferenza.
Nutro un senso di enorme riconoscenza e di profonda gratitudine verso tutti coloro che professano l'arte medica, che riconoscono l'importanza dell'alleanza terapeutica, necessaria nel rapporto tra medici e pazienti e così saggiamente proclamata da due luminari: Edmund Daniel Pellegrino e David C. Thomasma.
In quel periodo così cupo, durante settimane piene di angoscia, cercavo in ogni modo di alleviare il mio tormento interiore. Mi sentivo impotente di fronte alla sofferenza di mio padre e l'unica cosa che mi rimaneva da fare era di rivolgermi a Dio e pretendere una risposta sul perché di quella esperienza e sull'utilità di quel dolore.
Durante quel periodo difficile soffrii maggiormente a causa della mancanza di serenità mentale. Era come se la pace della mia mente fosse stata fagocitata completamente dalla rabbia e dalla profonda delusione che sentivo.
Iniziai a uscire da quel buio profondo solo riprendendo i miei studi sulla spiritualità orientale. Iniziai a pensare seriamente di cominciare a studiare medicina. Sentivo la necessita di approfondire tutte le argomentazioni scientifiche relative al legame tra il corpo e la mente.
Nutrivo la speranza che avrei trovato le risposte alle tante domande esistenziali che erano rimaste nascoste e irrisolte in me. Volevo diventare quel medico che papà avrebbe dovuto incontrare e che avrebbe potuto spiegargli il motivo della sua malattia, aiutandolo a guarire.
Ero certo che per comprendere la natura umana e per alleviarne le sofferenze avrei dovuto studiare l'uomo nella sua interezza. Come un solitario che intraprende un viaggio sconosciuto, iniziai ad avventurarmi nell'esplorazione della conoscenza e dei sottili legami che legano corpo, mente, emozioni e anima.
La Natura Divina dell'Uomo
Viaggiare alla scoperta di mete inesplorate è affascinante tanto quanto lo è il mistero dell'ignoto. Ѐ necessario non farsi influenzare dai limiti di ciò che si conosce già ed essere disposti ad avere quell'apertura mentale che permette di farsi sorprendere dalle nuove conoscenze, che possono emergere solamente se si va oltre i preconcetti e i limiti mentali.
Grazie alle moderne scoperte e sperimentazioni scientifiche, a differenza dei secoli scorsi riconosciamo che l'essere umano non può più essere considerato come un semplice composto di chimica e molecole o come un insieme di organi e apparati che interagiscono tra loro in maniera meccanica.
Siamo consapevoli che la nostra vera identità non può essere confusa con il nostro grossolano corpo fisico, che non è altro che uno strumento essenziale per vivere le esperienze della vita, necessarie per sperimentare e scoprire la nostra autentica Natura Divina.
Feci la mia scelta e, invece che dedicarmi allo studio della medicina, iniziai a esplorare un'altra conoscenza, quella più intangibile e forse per questo più affascinante: la scienza dell'Anima.
Cominciai con l'approfondire gli studi che avevo già intrapreso a sedici anni su vari argomenti riguardanti la spiritualità. Rileggendo i Veda iniziai a riflettere con una nuova prospettiva sui vari insegnamenti del mio amato maestro, Sri Sathya Sai Baba.
Sentivo la necessità e l'urgenza di arrivare a dalle conclusioni che mi avrebbero aiutato a fare pace con Dio. Ma piuttosto che perdere tempo seguendo sterili dissertazioni filosofiche, iniziai il più avventuroso dei viaggi, quello introspettivo.
Fu così che ricercando il senso di quello che mi era accaduto, iniziai in maniera non convenzionale e alquanto bizzarra a occuparmi di benessere, partendo appunto dall'Anima.
Data di Pubblicazione: 6 novembre 2024