SPIRITUALITÀ ED ESOTERISMO

Trilogia dell'Io Sono - Pensare è Creare - La Parola - La Mia Idea

Trilogia dell'Io Sono - Pensare è Creare - La Parola - La Mia Idea

Capitolo 6
Pensare è creare

Ho detto che l’uomo non pensa; che sono io dentro di lui che penso; ho anche affermato che l’uomo crede di pensare. Siccome questa è, in apparenza, una contraddizione, ti mostrerò che l’uomo solitamente non pensa, più che non faccia ogni altra cosa che egli supponga di fare. Poiché io, dentro di lui, faccio tutto ciò che egli fa; ma lo faccio necessariamente per mezzo del suo organismo, della sua personalità, del suo corpo, della sua mente e della sua anima.

Cercherò ora di farti comprendere come ciò possa essere.

Ricorda, prima di tutto, che io ti feci a mia immagine e somiglianza e che ho il mio Essere dentro di te. Ma questo, forse, non lo credi ancora; tu pensi che io, Dio, sia in qualche luogo fuori di te e che noi siamo separati. Inoltre, ciò che tu fai quando credi di pensare non è realmente “pensare”, perché non è un pensare cosciente, essendo tu inconscio di me, l’ispiratore, il dirigente di ogni idea e di ogni pensiero che entra nella tua mente. Poi, essendo io in te e tu fatto a mia immagine e somiglianza e possedendo tutte le mie facoltà, tu puoi pensare; ma non essendo conscio del fatto che pensare è creare e che pensando adoperi uno dei miei divini poteri, tu hai di certo pensato durante tutta la vita, ma hai pensato male, cioè hai pensato ciò che tu chiameresti “errore”.

Questo pensare erroneamente ti ha sempre più separato da me, pur adempiendo il mio piano, che più avanti ti sarà chiaro. La prova di questo è che tu credi di essere separato da me e di vivere in un mondo materiale; che il tuo corpo di carne produca e accolga il piacere e il dolore e che nel mondo si manifesti una cattiva influenza, chiamata Demonio, la quale si opponga alla mia volontà. E così è per te, poiché tutto è, per l’uomo, come egli pensa o crede che sia.

Puoi chiedere: «Come si può realmente pensare, coscientemente pensare, in modo da produrre il cambiamento?».

Chi è, insomma, il padrone? Il tuo corpo, la tua mente? Oppure Tu, l’IO SONO interiore? Allora, perché non mostrare che tu sei il padrone, pensando le vere cose che l’IO SONO dentro di te desidera che tu pensi? Tutte le cose influiscono su di te solo in quanto tu le pensi e dai loro il potere di turbarti o annoiarti. Se smetti di pensare che esse abbiano questo potere e mi permetti di dirigere il tuo pensiero, esse spariranno immediatamente dalla tua coscienza e si dissolveranno nel nulla, da cui tu, pensandole, le hai tratte. Quando sarai disposto a fare questo, solo allora sarai pronto a riconoscere la Verità e, per mezzo di un pensare cosciente diretto da me, a creare al loro posto le cose vere e permanenti che io, dentro, desidero che tu crei.

Allora, quando saprai distinguere il vero dal falso, il reale dall’apparente, il tuo pensiero cosciente sarà tanto potente da creare tutto ciò che desideri, come lo è stato il tuo pensiero inconscio nel creare in passato quelle cose che tu, un tempo, desiderasti e che ora forse trovi odiose. Poiché fu per il tuo pensiero inconscio, o per il tuo pensare senza aver coscienza del tuo potere, che i tuoi desideri esercitavano sulle tue forze creative, che il tuo mondo e la tua vita sono ora ciò che tu qualche volta in passato hai desiderato che fossero. Hai mai studiato e analizzato il processo con cui lavora la tua mente quando le appare una nuova idea fertile di possibilità? Hai notato la relazione che il desiderio ha con quell’idea e come pensandola essa alla fine si realizzi?

Analizziamo questa relazione, questo processo. Prima di tutto c’è sempre un’idea e non importa da dove venga, se da dentro o da fuori: poiché in ogni modo sono io che l’ispiro e faccio sì che essa impressioni la tua coscienza in quel particolare momento. Poi, nella misura in cui tu ti concentri su di essa, arrestando tutte le attività della tua mente ed eliminando tutte le altre idee e pensieri dalla tua coscienza (in modo che questa possa avere pieno dominio su tale idea), io illumino la tua mente e faccio svolgere dinanzi a essa i vari aspetti, le varie possibilità che essa contiene.

Tutto ciò avviene, fino a questo punto, senza il concorso della tua volontà, tranne che nel mettere a fuoco, nel concentrare la tua attenzione su quell’idea.

Ma, una volta che io abbia dato alla tua mente umana una prospettiva delle sue possibilità e abbia attirato a essa il tuo interesse, allora diviene responsabile la tua personalità: allora essa deve assumere il suo compito, poiché come io creai e generai quell’idea, così nell’atto stesso io generai in essa il potere di creare e generare il desiderio, desiderio di portare a manifestazione esterna tutte le possibilità dell’idea stessa.

Il desiderio, quindi, diviene l’agente mortale [nel senso anche di “materiale”, N.d.C.] della mia Volontà e fornisce la forza motrice; così come la personalità umana è lo strumento mortale adoperato per costringere e mettere a fuoco quel potere.

Nasce per prima, quindi, l’idea nella mente; poi sorge il desiderio di realizzarla. Questo per ciò che concerne la relazione. Veniamo ora al processo di realizzazione.

A seconda della precisione con cui la mente afferra l’immagine dell’idea e nella misura con cui l’idea possiede la personalità, procede nell’opera sua il potere creativo, sotto l’impulso del desiderio. E fa questo costringendo la mente mortale a pensare o immaginare o, in altre parole, a costruire forme mentali in cui io posso, come in un vuoto, riversare la forza vitale, elementare, impersonale dell’idea, che subito comincia a realizzarsi, prima dirigendo e dominando la coscienza e tutte le attività della mente e del corpo (e di tutte le menti e di tutti i corpi che sono in relazione con essa stessa) e poi attraendo, guidando, modellando le cose e gli eventi in modo che, prima o poi, quell’idea possa avere definita e tangibile manifestazione. Così ogni cosa, ogni condizione, ogni evento, furono prima un’idea nella mente dell’uomo. Fai tu stesso la prova! Prendi un’idea qualunque e seguila attraver so tutto il processo, dal suo primo apparire alla sua realizzazione; oppure, prendi un atto qualunque da te compiuto, una tua opera d’arte, una tua invenzione o qualunque cosa o condizione ora esistente, e risali alle sue origini, all’idea prima da cui partì.

Questo è il processo di ogni vero pensare e, quindi, di tutta la Creazione.

In altre parole, tu hai ora e hai sempre avuto, per mezzo del potere del pensiero, il dominio su tutti i regni della Terra. Se solo tu lo sapessi utilizzare, tu hai, ora, in questo momento, solo da pensare o proferire parola e la “coscienza aspettante” di tutte le cellule invisibili di tutta la materia (su cui si concentrano la tua volontà e la tua attenzione) comincerà a obbedire immediatamente e ad agire a seconda dell’immagine, o dei piani che tu hai preparato pensandoli.

Una volta che tu sei persuaso di questo e che sai che la coscienza dell’IO SONO in te è una con la coscienza di tutta la materia animata e inanimata e che la sua volontà è una con la tua, che è la mia volontà, allora tu comincerai a conoscere e sentire me dentro e riconoscerai il potere e lo splendore della mia idea, che esprime eternamente se stessa, impersonalmente per mezzo tuo.

Ma, prima, è assolutamente necessario che tu impari a pensare, a distinguere i tuoi pensieri, quelli diretti da me, dentro, dai pensieri degli altri; a rintracciare la sorgente dei pensieri, a bandire dalla tua coscienza quelli indesiderati e, finalmente, a dominare e utilizzare i tuoi desideri in modo che essi servano sempre te, invece di renderti loro schiavo. Tu hai in te tutte le possibilità: poiché IO SONO in te!

 

Capitolo 7
La Parola

L’uomo è l’organismo che io preparo per potere, attraverso di esso, manifestare la perfezione della mia Idea. Egli fornisce la personalità, con il suo corpo, la sua mente e il suo intelletto – per mezzo dei quali io posso esprimere questa Idea – e il cervello fisico con cui io posso pensarla in manifestazione esterna.

Io semino nel cervello umano un’idea qualsiasi ed essa cresce, si sviluppa e giunge a completa maturazione e produce frutti esternamente; ma non finché l’uomo non sia divenuto capace di non attaccare più nulla di personale all’idea che gli ho ispirato e che esprimo per mezzo suo; non finché egli non abbia completamente abbandonato a me la sua personalità. Io semino ora nel tuo cervello un’idea. Possa essa crescere e svilupparsi e maturare nella splendida messe di sapienza che ti aspetta; ma tu devi lasciare che io diriga il suo sviluppo e la sua espressione attraverso di te.

In una delle altre mie rivelazioni, chiamata Bibbia, si parla molto della Parola; ma ben pochi, anche tra i più dotti studiosi della Bibbia, comprendono chiaramente ciò che intendo. È detto che: «In principio era il Verbo, il Verbo era con Dio e il Verbo era Dio».

Tutte le cose furono fatte da Lui e senza di Lui nessuna cosa fu fatta. La parola, secondo l’intelletto umano, è simbolo di un’idea, vale a dire rappresenta, dà corpo, esprime un’idea. Tu sei una Parola, il simbolo di un’idea. Così un diamante, una violetta, un cavallo. Se tu sei capace di scorgere l’idea dietro il simbolo, tu conosci l’Anima, ovvero la realtà della manifestazione che appare come un uomo, un diamante, una violetta, un cavallo.

Quindi Parola, nella precedente citazione, significa Idea; un’idea latente, non manifestata, che aspetta di essere espressa o pensata in una forma o in un’altra.

La Parola, che era in principio e che era con me, era quindi non solo un’idea, ma la mia idea di me stesso in espressione in un nuovo stato e condizione, che tu chiami “vita terrena”. Questa idea ero “io”, perché era parte di me, essendo ancora latente e non manifesta dentro di me, poiché era la sostanza, essenza del mio Essere, che è esso stesso un’idea, l’Idea Una, originaria. Tutte le cose furono fatte da me per mezzo dell’azione vitalizzante di questa mia Idea, pensata in espressione; nulla nella vita terrena fu, o potrà mai essere espresso, senza avere la mia Idea come causa prima e fondamentale, come principio del suo essere. Essa è ora in via di sviluppo, ossia d’essere pensata in espressione esterna; alcuni chiamano “evoluzione” questo processo.

Al momento, per esprimere la mia Idea occorrono molte lingue, molte frasi, dalla più semplice alla più complessa, composte di un numero quasi infinito di parole. Ma, quando avrò completamente esternato la mia Idea, cioè avrò perfezionato i miei molti strumenti d’espressione, allora le lingue si saranno mescolate e fuse in un solo linguaggio, tutte le parole in una Parola, poiché tutti gli strumenti saranno divenuti carne e tutta la carne sarà divenuta Una carne, cioè lo strumento perfetto per la completa espressione della mia Idea in Una Parola.

Allora la Parola sarà divenuta carne, cioè sarà carne.

Cioè tutte le parole, per mezzo del potere rigenerante della mia Idea, si saranno evolute attraverso la carne, trasmutandola, spiritualizzandola e rendendola così pura e trasparente; la personalità non avrà più in sé nulla di terreno che possa impedirne l’espressione impersonale. Il mio Intento potrà irradiare perfettamente, amalgamando così di nuovo tutte le parole e tutta la carne in Una Parola. La Parola che era in principio e che ora splende attraverso tutta la carne creata come il Sole di Gloria.

Questo è il piano e lo scopo della mia Creazione e di tutte le cose manifeste.

 

Capitolo 8
La Mia Idea

Ti è stato detto che la Terra e tutte le cose che le appartengono sono soltanto la manifestazione esterna della mia Idea, che è ora in via d’essere pensata in perfetta espressione.

Ti è stato mostrato che la mia Idea è responsabile di tutte le cose create e che Essa è la causa e la ragione di tutte le manifestazioni, tu e i tuoi simili compresi, poiché tutte sono state pensate in esistenza da me, il Pensatore e Creatore originario, l’Uno. Se tu considererai attentamente quanto segue e permetterai a me, dentro, di dirigere la tua meditazione sopra il suo intimo significato, ti apparirà non solo il metodo per creare col pensiero qualunque cosa tu desideri creare, ma anche in che modo tu venisti in esistenza e sei giunto al tuo stato presente di manifestazione.

In principio, quando dopo un giorno di riposo durato un tempo incalcolabile, all’alba di un nuovo giorno cosmico, la coscienza del mondo si svegliava appena e regnava ancora la calma della notte cosmica, Io, il Pensatore, concepii la mia Idea.

Questa Idea di me stesso, in manifestazione in una nuova condizione chiamata “espressione terrestre”, io la vidi completamente raffigurata nello specchio della mia mente onnisciente. In questo specchio vidi la Terra reale splendere, irradiare luminosa nel cosmo, una sfera perfetta, dove tutte le infinite fasi, attributi e poteri della mia divina natura trovavano perfetta espressione attraverso l’opera di Angeli di Luce, messaggeri viventi della mia Volontà, mia Parola nella carne, come è nel mondo Celeste dell’Eterno. Tutto ciò io vidi rispecchiato nella mia mente onniveggente e onnisciente, che poteva solo vedere e riflettere l’anima delle cose, ossia la loro Realtà.

Essere è espressione. Non si può immaginare esistenza senza espressione. Quindi io, tutto ciò che è, sto continuamente esprimendomi. Esprimendo che cosa? Ma se io sono tutto ciò che è, che cos’altro potrei esprimere se non me stesso?

Qualunque idea, una volta nata nel regno della mia mente, diviene immediatamente, come ti ho mostrato, una realtà, poiché nell’eternità del mio Essere il tempo non esiste. In te, però, l’idea crea prima il desiderio, il desiderio di esprimere quell’idea; poi il desiderio obbliga a pensare; il pensiero promuove l’azione e l’azione produce risultati, cioè l’idea in effettiva manifestazione esterna.

Io non ho desideri, perché io sono tutte le cose e tutte le cose vengono da me. Io non ho che da pensare per produrre risultati. Pure, quel desiderio che tu senti viene da me, perché è nato dalla mia Idea, che io seminai nella tua mente solo perché potesse manifestarsi per mezzo tuo. Ciò che nelle personalità umane è chiamato desiderio, non è che l’azione necessaria della mia volontà, che spinge la mia Idea a esprimersi in manifestazione esterna, cioè in esistenza.

Proferita la Parola creativa, subito le Forze cosmiche del mio Essere, messe in moto dalla concentrazione della mia volontà, procedettero a raccogliere gli elementi necessari dall’eterna riserva della mia mente e, con la mia Idea quale nucleo, plasmarono, combinarono e modellarono intorno ad essa questi elementi in ciò che si chiama la forma-pensiero di un pianeta, riempiendola con la mia sostanza di Vita – la mia coscienza – e dotandola di tutte le potenzialità del mio Essere.

Ma, questo atto di pensare produsse solo la forma-pensiero vitalizzata di un pianeta e la sua manifestazione era solo in uno stato nebuloso nel regno del pensiero.

Dalla forma-pensiero, il potere vivificante interno dell’idea e la mia volontà focalizzata su di essa procedettero a plasmare, formare e, a poco a poco, a solidificare in forma materiale i vari elementi della sostanza del pensiero, finché la mia Idea apparve in manifestazione nel mondo delle forme visibili come il pianeta chiamato Terra, uno strumento pronto a essere espressione vivente e ora capace di contenermi e di esprimermi. Questo fu il corpo materiale preparato dal mio pensiero e nel quale già stava latente tutta la natura potenziale del mio Essere, in forza del potere formativo della mia idea interna.

Lo stadio seguente fu lo sviluppo e la preparazione degli strumenti, per mezzo dei quali io potessi esprimere, in molteplici aspetti, le possibilità e i poteri della mia Idea. I regni minerale, vegetale e animale segnarono successivamente il processo di questa manifestazione e svilupparono, di volta in volta, stati di coscienza sempre più alti e complessi, i quali mi permisero di esprimere sempre più chiaramente gli infiniti aspetti e varietà della mia natura. Fu a questo punto che, come è detto nell’altra mia rivelazione, io guardai la mia creazione e vidi che era buona. Ma restava ancora l’ultimo e principale mezzo d’espressione. Fino a questo punto, mentre ogni strumento o mezzo d’espressione manifestava perfettamente qualche aspetto della mia Natura, tutti però erano inconsci di me ed erano mezzi di espressione solo come un filo conduttore lo è per il calore, per la luce, per l’energia. Erano mature, ormai, le condizioni per la creazione di un “mezzo” attraverso il quale i miei divini attributi potessero trovare “espressione cosciente”, cosciente non solo della loro relazione con me, ma anche della loro capacità e potere di esprimere la mia idea.

In quel momento, tu e i tuoi fratelli nasceste all’esistenza nel tempo, quali espressioni umane, venendo in manifestazione, come gli altri strumenti, in risposta al mio pensiero concentrato in cui io vedevo tutta l’infinita varietà dei miei attributi, realmente espressi in forme ed esprimenti ciascuna particolarmente qualche aspetto del mio Essere e ciascuna conscia di me, suo Pensatore.

Io vedevo te in espressione perfetta come ti vedo ora, tu reale, un attributo di me stesso, perfetto. Poiché, in realtà, tu sei un Angelo di Luce, uno dei raggi del mio pensiero, un attributo del mio Essere, involuto in condizioni terrene, con nessun altro scopo (che non è affatto uno scopo, ma una necessità del mio Essere) tranne quello di essere l’espressione ultima e completa della mia Idea.

Nell’Eterno non vi è tempo, né spazio, né individualità ed è solo per il fenomeno del pensiero, nato dalla matrice della mente nel mondo della materia, che sorgono le illusioni del tempo, dello spazio e dell’individualità e che il pensiero, cioè la Creatura, perviene alla coscienza della separazione dal suo pensatore, o creatore. Così nacque in te la prima tendenza a pensarti separato da me. Ma la completa coscienza della separazione non avvenne che molto tempo dopo. In principio, quando tu entrasti in espressione terrena, obbedendo all’impulso che io avevo emanato per mezzo del mio pensiero concentrato, tu, uno dei miei attributi, ti circondasti, ti rivestisti della mia idea di me stesso in espressione, quale il particolare attributo che tu rappresentavi, essendo tu la forza animatrice di quell’idea. In altre parole, la mia idea di me stesso, che si esprimeva come quel particolare attributo, divenne allora l’anima della tua particolare espressione.

Una volta che la mia idea ebbe rivestito il tuo sé, essa, per la necessità del suo essere, incominciò immediatamente ad attrarre a se stessa la sostanza-pensiero necessaria all’espressione di quel particolare attributo; e a modellarla e costruirla a mia immagine e somiglianza. Essa divenne così un sacro tempio, pieno della mia vivente presenza, poiché abitato da te, uno dei miei divini attributi. Questo tempio, fatto a mia immagine e somiglianza, composto dalla mia sostanza-pensiero, circondante e rivestente la mia idea, è conseguentemente il tuo “corpo reale”. Esso è indistruttibile, immortale, perfetto. Esso, il mio pensiero proiettato, contenente la mia essenza vivente, che aspetta il tempo in cui potrà esprimersi esteriormente ed assumere forma materiale. Dunque:

Primo: IO SONO, che si esprime come TE, uno dei miei divini attributi.

Secondo: la mia idea di TE, uno dei miei attributi, che si esprime in condizioni terrene, ossia la tua Anima.

Terzo: il mio pensiero immaginato di TE, che forma il Tempio della tua Anima, ossia il corpo della tua Anima in cui tu dimori.

Questi tre formano la parte divina o impersonale di TE, l’immortale Trinità; TU, il mio pensiero latente, già completamente formulato, plasmato a mia immagine e somiglianza, ma non ancora vivificato e, quindi, privo di collegamento con la personalità umana, che non è ancora nata.

Data di Pubblicazione: 2 ottobre 2017

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