SALUTE E BENESSERE   |   Tempo di Lettura: 7 min

Il Tuo Terapeuta Personale

EFT: Tecniche di Libertà Emotiva - Anteprima del libro di Judy Byrne

Il tuo piano di pace personale

L'EFT ti dà un modo per diventare il tuo terapeuta personale. Se vuoi lavorare su un problema specifico, come smettere di fumare o gestire gli attacchi di panico, puoi andare subito al capitolo di questo libro dedicato al tuo problema e lavorarci su. Oppure puoi prima lavorare sul Piano di Pace Personale di questo capitolo, per sradicare alla radice qualunque cosa ti stia disturbando; oppure puoi fare entrambe le cose. Puoi scegliere tu.

Il Piano di Pace ti potrebbe anche risultare utile se non riesci bene a mettere a fuoco cos'è che vuoi cambiare. Se, per esempio, non riesci a individuare niente in particolare che non funzioni, ma senti solo che la tua vita manchi di brio, appagamento o pepe.

Il Piano di Pace Personale è stato concepito da Gary Craig, il creatore dell'EFT, e consiste semplicemente in questo: fai una lista di tutti i tuoi ricordi negativi e poi trattali, usando le tecniche per affrontare i ricordi negativi descritte in questo libro. Ogni volta che picchietti su un ricordo e ne appare un altro, aggiungilo alla lista. Ogni volta che ne risolvi uno, cancellalo dalla lista.

Ciò significa che non devi elaborare esattamente cosa sta alla base del tuo problema. Quando hai affrontato gli eventi che fanno sorgere le questioni negative, diventeranno semplicemente cose del passato, invece di continuare ad apparire nella tua vita presente, come fanno ora.

Da ricordare!!!

Alcuni ricordi sono davvero troppo grandi perché tu possa affrontarli in sicurezza da solo. Se hai dei trascorsi di abusi, o se hai ricevuto delle molestie sessuali, o se sai di avere uno stress post-traumatico, per esempio, potresti aver bisogno di supporto per lavorare in sicurezza.

Se davvero decidi di voler continuare da solo, almeno prometti a te stesso che chiederai aiuto, se ti renderai conto di essere andato troppo oltre. (Sono fornite delle fonti alla fine di questo libro.)

Allora quali sono i ricordi adatti?

Tutto quello che ricordi essere stato negativo all'epoca in cui è successo è un ricordo negativo. Non importa se ora, quando li rivedi in mente, non si manifesta nessuna emozione. Se non avessero avuto importanza, non te ne ricorderesti come qualcosa di negativo quando è capitato. Per ironia, quando l'emozione è a zero, sulla scala da 1 a 10, potresti notare che iniziando a picchiettare ti potresti sentire peggio. Se riemergono più emozioni probabilmente significa che avevi represso dei sentimenti e picchiettando hai riaperto la repressione. Ma se ancora non riesci a raggiungere il sentimento, picchietta comunque. Dovrai seguire degli altri segnali, come per esempio se i ricordi sembrano essere registrati nello stesso modo.

Se n'è andato? Sembra che sia accaduto molto tempo prima, o comunque più tempo fa? Si è abbassato il volume? È cambiato da chiaro a sfocato? Sono tutti dei segnali.

Come lavoro su ogni singolo ricordo?

Li si attraversano uno per uno con la Tecnica del Film, descritta sopra, o la Tecnica del Trauma Senza Lacrime, che è una variante della Tecnica del Film in cui, se l'intensità emotiva sarà alta, provi a indovinare a che livello della scala possa essere, senza vedere il DVD in mente. Entrambe queste tecniche sono ripetute nelle appendici alla fine del libro.

E se avessi paura a iniziare a lavorare su un ricordo in particolare?

Dipende. È qualcosa che il tuo buon senso ti dice che non dovresti affrontare da solo, come abbiamo detto nell'avvertimento più sopra? Se è così, segui il tuo istinto e non farlo da solo. Ma se è qualcosa che senti di poter affrontare, ma sei nervoso ad approcciarlo, con o senza aiuto, allora aggiralo. Prova con qualcosa come: «Anche se mi spaventa iniziare a fare questo, mi accetto profondamente e completamente...» 

o: «Anche se mi spaventa da morire iniziare a fare questo, mi accetto profondamente e completamente...» o: «Anche se quest'angoscia profonda e pesante alla bocca dello stomaco quando penso a iniziare a fare questo...».

In che ordine devo lavorare sui miei ricordi?

Puoi probabilmente affrontare i tuoi ricordi in qualunque ordine reputi sensato. Alcuni lo fanno per scaglioni d'età. Che cosa ricordi per ogni anno della tua vita? O ogni decade? Altri preferiscono dividerli in base a chi altro ne era coinvolto. Quindi magari i ricordi della madre, i ricordi del padre, i ricordi del fratello, i ricordi della sorella, i ricordi di scuola, e così via. Alcuni suddividono i ricordi secondo quelli che hanno contribuito a formare gli stessi sentimenti verso sé stessi - fatti che ricordano aver svilito la propria autostima o dato una scarsa opinione di sé stessi.

Certe persone preferiscono semplicemente buttare giù le cose nell'ordine in cui vengono in mente quando si siedono davanti a un foglio bianco e iniziano a scrivere. E ci sono alcuni che preferiscono iniziare con quel che credono sia la parte peggiore, e da lì proseguire. Se questa è la tua prima introduzione all'EFT, prendi familiarità più gentilmente di così. Cerca qualcosa di brutto, ma non il peggio. Altrimenti, fai quello che ti sembra sensato.

Devo prendere degli appunti?

È molto consigliato prendere degli appunti. Ti aiuterà a vedere che stai facendo progressi e ti aiuterà a fare collegamenti tra eventi o problemi. Ti ricorderà cose che verranno fuori mentre picchietti su un altro ricordo e che metterai da parte per lavorarci in seguito.

È anche consigliato prendere appunti su un supporto fisico piuttosto sicuro - un quaderno o taccuino, invece di fogli sciolti. Magari viziati con un quaderno o taccuino molto bello. Ti darà il messaggio che ci lavorerai davvero, seriamente. Che te lo meriti.

Devo farlo a orari precisi?

Se sei così organizzato da riuscire a stabilire del tempo per ogni sessione, va molto bene. Ma nel mondo reale potrebbe essere un sogno irrealizzabile. Se continui a prometterti un momento particolare e la vita ci si intromette sempre, e devi quindi continuare a rimandarlo, devi allora prepararti a cogliere l'opportunità, se ti capita un'ora libera.

Ad ogni modo è un bene provare a prendere un vero appuntamento con te stesso e mantenerlo. D'altra parte, se stessi pagando per andare da un terapeuta, non potresti semplicemente presentarti nel suo ufficio ogni volta che hai un ora libera. Dovresti prenotare in anticipo.

Quando puoi fissare degli appuntamenti regolari per la pratica di EFT?

Magari ogni fine settimana puoi addirittura dare uno sguardo all'agenda e fissare dei momenti per farlo? Segna ora sull'agenda degli appuntamenti. Non importa quanto a lungo o quante volte. In un mondo ideale vorresti poterti ritagliare per questo progetto tra la mezz'ora e un'ora per la maggior parte dei giorni. Ma chi vive in un mondo ideale? L'unica cosa essenziale è che tu prenda appunti, così da poter riprendere la volta successiva.

E se i ricordi continuano a infastidirmi, alla fine di una sessione?

Quando finisci una sessione, chiudi gli occhi, se riesci a visualizzare meglio così. Immagina di essere in un luogo in cui ti senti sicuro. Ora immagina di vedere una cassaforte, un po' come un caveau di una banca. Puoi metterci dentro delle cose, ma nessuno, neppure tu, può tirarle fuori nello stesso modo. Hai bisogno di una combinazione per la serratura. E la combinazione è quella che decidi tu. Ora immaginati di mettere nella cassaforte tutti i DVD dei ricordi su cui non hai ancora lavorato. Rimarranno lì finché non ti sentirai pronto per ricominciare a lavorare. Fino ad allora, nessuno ci avrà accesso. E non dimenticarti di scrivere la combinazione sul tuo quaderno del Piano di Pace Personale."

Judy Byrne

Questo testo è estratto dal libro "EFT: Tecniche di Libertà Emotiva".

Data di Pubblicazione: 14 novembre 2017

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