L'universo ti parla attraverso tanti indizi, anche attraverso la tua auto. Scopri come leggendo l'anteprima del libro di Riccardo Geminiani e Lucia Giovannini.
Tutto è connesso a te... anche la tua auto
Tutto è simbolo
Il sintomo è il linguaggio che l'universo e la nostra anima utilizzano per comunicare con noi. Attraverso i sintomi, ci viene rivelato a che punto siamo del nostro viaggio e soprattutto veniamo avvertiti ogni qualvolta smarriamo la giusta rotta.
Come un cartello stradale ci indica la direzione da seguire, consiglia di rallentare o evitare sorpassi, o allerta della presenza di un pericolo o di una strada senza uscita, così l'universo cosparge il nostro cammino di indicazioni preziose per non farci deragliare e per farci giungere sani alla nostra meta.
E lo fa appunto utilizzando il linguaggio dei sintomi.
Tutto ciò che ci circonda, tutto ciò che incontriamo sul nostro cammino, tutto ciò che accade a noi e alle cose che di noi sono espressione, è un sintomo. Pertanto va ascoltato.
Che sia il nostro corpo a parlarci, che sia la nostra auto, il computer, un elettrodomestico, la nostra casa, che siano gli astri, le nuvole, le carte, che siano le persone che incontriamo, gli eventi che ci accadono... qualunque cosa sia, sta sempre parlando a noi, e chiede amorevolmente di prestarle attenzione.
Qualunque cosa ci parla
E infatti basterebbe prestare attenzione a tutte le cose che non funzionano in noi e nella nostra vita per avere una mappa precisa e definitiva della nostra situazione, per comprendere ciò che c'è di irrisolto, ciò che va sciolto.
Siamo letteralmente circondati di indizi, di continui richiami, che il mondo del subconscio ci invia, per aiutarci a evolvere. Sono pezzetti, frammenti della nostra psicologia che prendono forma, che si manifestano e cristallizzano nella materia, che implorano di essere visti.
Ma noi non sempre li vediamo.
Non sempre ascoltiamo il sintomo che ci compare davanti, abbiamo bisogno che si manifesti in maniera palese e reiterata, che suoni sempre più forte la sua campana d’allarme.
Quando il suo messaggio rimane inascoltato, l'universo accentua la portata del sintomo, e ve ne sovrappone e associa altri, per rafforzare il messaggio. Capita allora che sintomi di natura diversa si presentino a noi associati.
Sintomi di varia matrice e che colpiscono varie parti di noi e di cose che rappresentano noi, ma che, se analizzati, si scoprono avere la stessa valenza simbolica, lo stesso significato e quindi essere portatori di un identico messaggio.
Imparare ad ascoltare
Niente avviene per caso e se niente avviene per caso, tutto ciò che avviene ci riguarda, è lì per noi. Per il nostro bene, impariamo ad ascoltarlo.
Le persone su cui si riversano i sintomi non sono vittime di qualche meccanismo imperfetto, di qualche bizzarria della natura o di un difetto di fabbrica del proprio corpo, ma sono loro stesse creatrici di quei sintomi.
Ogni sintomo, specie quelli patologici, è una espressione materiale di parti della nostra psiche, che attraverso il simbolismo dei sintomi si rivelano, si palesano alla luce, per essere viste, sanate, sciolte, per far affiorare nuove parti di noi.
Attraverso la forma, svelano il contenuto che fino a poco fa era invisibile. L’invisibile diviene importante per l’uomo comune solo quando prende forma nel mondo visibile, la forma esprime il suo contenuto.
I sintomi ci mostrano le nostre zone d'ombra.
La nostra coscienza si proietta su di un palcoscenico attraverso i sintomi, sotto forma di sintomi. L'attenzione ultima quindi non è sul sintomo, che è di fatto un messaggero, ma sul messaggio che porta.
L'attuale società non dà importanza al sintomo, non lo interpreta, lo considera addirittura un nemico. Un nemico da abbattere. Lo vediamo in medicina e lo vediamo in tanti altri campi.
Una metafora importante
Il parallelo con l'automobile è prezioso perché ci mostra come in questo ambito il sintomo sia molto più considerato, ascoltato, rispetto ad altri campi, in quanto rappresenta la traccia per arrivare al guasto.
Quando si accende una spia di un'automobile, significa che qualcosa non funziona più. Ma l’automobilista non se la prende con la spia, anzi le è grato perché gli invia un messaggio di qualcosa che non sta funzionando in una zona invisibile dell'auto di cui non si sarebbe accorto.
Vedendo la spia accesa, l'automobilista chiede soccorso a un meccanico affinché risolva il problema segnalato e permetta così alla spia di spegnersi. E il meccanico, per far spegnere la spia, non elimina la lampadina, ma inizia a cercare il guasto, indaga nel motore, nelle parti meccaniche per trovare cosa non va.
Il sintomo è la spia della nostra auto. Ogni cosa che si manifesta nel corpo o anche in altri oggetti che ne sono estensione o che ci rappresentano, lo fa sotto forma di sintomo che ha il compito di rendere visibile una dinamica invisibile.
Per questo motivo il sintomo non va mai represso, rimosso, ma utilizzato per arrivare al guasto e risolverlo. A noi interessa quel che c'è sotto il sintomo...
Ma noi esseri umani solitamente preferiamo distogliere lo sguardo dal sintomo, siamo dei maestri della rimozione; rimuoviamo tutto ciò che ci incute paura, pur di non vedere cosa nasconde e cosa ci vuole rivelare, e così facciamo con il sintomo, specie quello che riguarda il corpo.
È tempo di mutare atteggiamento e iniziare ad avere un atteggiamento amorevole verso i sintomi.
Data di Pubblicazione: 31 agosto 2023