SPIRITUALITÀ ED ESOTERISMO   |   Tempo di Lettura: 9 min

Un modo diverso di sognare

Un modo diverso di sognare

Scopri qual'è il tuo sogno sacro per imprimere un nuovo scopo e significato alla tua vita leggendo l'anteprima del libro di Alberto Villoldo.

Un modo diverso di “sognare”

Esistono tre tipi di sogni coscienti: l’incubo, il sogno a occhi aperti o fantasticheria, e il sogno sacro. Fra questi, solo il sogno sacro può aiutarvi a realizzare la vostra missione terrestre. Vivere all'interno di un sogno sacro vi impone di capire che i sogni a occhi aperti possono sembrarvi gradevoli, ma si trasformano in incubi quando cambiano le vostre circostanze di vita. Come gli incubi che tutti noi vorremmo evitare, essi iniziano sempre sotto forma di fantasticherie, poi però raggiungono la data di scadenza e vanno a male, come il formaggio lasciato troppo a lungo in frigorifero.

Un esempio di sogno a occhi aperti che si trasforma in incubo potrebbe essere un rapporto o un impiego che prima vi sembrava tanto seducente ma che ora è diventato un buco nero da cui non riuscite a scappare o che non potete cambiare.

Una volta un amico mi ha detto: «Il mio lavoro è come un brutto sogno. Vorrei potermi svegliare, ma ho bisogno del sonno». L’incubo non concede molte speranze di cambiare la situazione. Se siete intrappolati al suo interno, cominciate a credere che il vostro cattivo stato di salute sia semplicemente dovuto al fatto che state invecchiando e che in pratica vi ci dovete abituare, o che la noia e la frustrazione che provate in campo professionale o nella coppia siano il prezzo da pagare per la vostra sicurezza; o magari pensate di non avere alcun potere di cambiare il clima politico disgregante o le forme di violenza che dilagano nel mondo. L’incubo vi mantiene paralizzati. Se avete un amico depresso, potete star certi che quasi sicuramente è in preda a un incubo da cui non sa come svegliarsi e che sta scambiando per realtà.

Se siamo intrappolati all’interno di un rapporto tossico, ci viene voglia di fantasticare su come potrebbe essere se le cose andassero diversamente e di investire tutto il nostro potere di concentrazione nella creazione di una nuova realtà. Immaginiamo che una persona affabile e allegra farà capolino nella nostra vita, offrendoci un’altra possibilità di sperimentare l’esistenza che ci è sfumata davanti. Allora, un bel giorno fuggiremo col nostro nuovo amore, ma solo per scoprire che anche quel sogno a occhi aperti ha una sua data di scadenza.

Una fantasticheria vi mantiene perennemente alla ricerca di qualcosa di esterno a voi stessi che vi trasmetta una sensazione di completezza.

Il sogno a occhi aperti successivo può essere travestito da speranze e aspirazioni che vi sembrano obiettivi da attuare per riportare ordine nella vostra vita. Scrivere un elenco di successi da realizzare, progettare di migliorare i vostri rapporti, o studiare strategie per creare nuove circostanze convincendovi che saranno positive e capaci di migliorarvi la vita: sembrano tutti progetti promettenti, ma possono trasformarsi in incubi; infatti, quando cambiate lavoro o partner, o quando acquistate una determinata casa o automobile, potreste scoprire di non sentirvi ancora felici e realizzati. Sicuramente riuscite a capire di che parlo. Tutti quegli elenchi e quel duro lavoro non hanno fatto altro che riportarvi alla condizione di infelicità.

Il sogno a occhi aperti vi fa continuare a cercare con la coda dell’occhio la vostra vera anima gemella, anche se siete già in coppia. Vi impegna continuamente nella ricerca di un nuovo guru, di una nuova dieta, di un nuovo regime salutista, chiedendovi se forse là fuori c’è qualcosa che vi sta facendo perdere un’occasione.

Personalmente, ho vissuto questo genere di fantasticheria che si è poi trasformata in un incubo. A trentanni incontrai una persona e pensammo di esserci innamorati. Credevamo che l’amore ci avrebbe resi felici e avrebbe risolto tutti i nostri problemi. Io pensavo: Quando troverò la mia anima gemella, è allora che sarò felice. Credetti che fosse lei, quella che avevo aspettato per tutta la vita. Poi un giorno mi svegliai e mi domandai: Chi è questa persona che dorme nel mio letto? Di certo non è più quella che ho sposato, o no? La mia fantasticheria si era trasformata nel peggiore degli incubi. Per fortuna non c’erano di mezzo figli e ci separammo con risentimento, poiché ciascuno dei due riteneva l’altro responsabile del fallimento del matrimonio. Forse anche voi avete vissuto una vostra versione dello stesso incubo.

Il sogno a occhi aperti può apparire benevolo o addirittura molto piacevole, ma è quasi sempre una ricetta per un disastro; e sebbene, a volte, le fantasticherie non si trasformino in incubi, possono regalarci un senso di conforto che però non ci lascia evolvere, facendo sì che ben presto le nostre vite ci appaiono spente e senza scopo. Qualche volta i sogni a occhi aperti ci imbrogliano, imitando e allo stesso tempo bloccando i nostri sogni coraggiosi, che sono i più gratificanti. Noi pensiamo di condurre una vita che abbia un senso, poi un bel giorno ci rendiamo conto che non sembra affatto così.

Come si fa per rendersi conto di vivere sotto l’incantesimo di un sogno a occhi aperti?

I sogni a occhi aperti contengono sempre un contratto o un accordo che stringete con la vita e che suona così: «Quando ... allora».

«Quando avrò soldi... allora non sarò più ansioso». «Quando sarò felice... allora proverò gratitudine». «Quando avremo una nuova dirigenza... allora potremo davvero comunicare». O forse: « Quando troverò il mio vero amore, o la mia vera missione nella vita, o la mia casa perfetta... allora io (verbo al futuro) _».

Alcuni anni fa ricevetti una diagnosi infausta. Nei miei viaggi in Amazzonia ero stato infettato da una dozzina di tipologie di parassiti. Fino ad allora ero convinto che gli altri invecchiassero o si ammalassero, ma che a me sicuramente non sarebbe mai successo. Invece ero malato e in pericolo di vita, e mi sentivo un vecchio. Nelle mie preghiere dicevo a Dio: «Quando guarirò, allora dedicherò la mia vita a servire e aiutare gli altri».

Ma Dio non gradisce questo genere di baratto. Cominciai a risvegliarmi dal sogno a occhi aperti nel momento in cui capovolsi i termini di quell’accordo.

A quel punto scoprii che:

  • Quando sono grato, allora sono felice.
  • Quando dedico la mia vita al servizio, allora comincio a star bene.
  • Quando dico parole veritiere, allora divento un vero leader.

Dovetti riconsacrare la mia vita a una missione più grande di me, prima di poter recuperare la salute. Dovetti cioè trasformare l’incubo della mia malattia per scoprire il mio sogno sacro, che mi avrebbe permesso di imprimere un nuovo scopo e significato alla mia vita, nonostante non vi fosse alcuna certezza che sarei sopravvissuto alla malattia né si sapesse quanto tempo mi restasse da vivere.

Un sogno sacro vi proietta verso un destino che va oltre il semplice non morire, o il semplice fatto di essere abbastanza felici mentre lottate per sottrarvi a un disagio. Vi incoraggia a esplorare i misteri della vita e dell’amore, a sbirciare una realtà che sta al di là della morte e a scoprire una vostra eterna verità. Vi richiede di agire con audacia e coraggio e di astenervi dal cooperare con l’aspetto consensuale del vivere (ciò su cui tutti concordano senza mai metterlo in discussione) anche se si tratta di una storia popolare che ci intrappola all’interno di fantasticherie che poi si trasformano in incubi.

Come si fa per sapere di aver trovato un sogno sacro?

Lo capite perché è molto più vasto di voi, e sembra impossibile realizzare tutti gli obiettivi che ci si propone di raggiungere. Un sogno sacro vi proietta verso una missione, come è accaduto a Martin Luther King Jr. e al Mahatma Gandhi. «Ma

io non sono Gandhi», potreste ribattere. Vero, voi non dovete porvi l’obiettivo di guidare un miliardo di persone verso la libertà. Ma... e se foste destinati a fare qualcosa di molto più importante di quanto abbiate mai immaginato fino a ora?

Quando siete malati, tristi o depressi vi è difficile concentrarvi sulla ricerca di un sogno sacro. I vostri sogni in quel momento sono più ristretti. Ritornare al punto in cui eravate prima sembra “sufficiente”. Mi ricordo che all’epoca della mia crisi di guarigione non riuscivo a fare più di cinquanta passi prima di perdere le forze. Allora il mio sogno era essere in grado di fare il giro dell’isolato senza sentirmi sfinito. Però fui chiamato a realizzare un sogno più grande, quello di essere al servizio degli altri in qualunque piccolo modo potessi. Come avrei potuto farlo, visto che riuscivo a malapena ad alzarmi dal letto e che i miei dottori mi dicevano che non avrei mai più camminato sulle mie amate montagne? Scoprii che quando si ha un sogno sacro, l’universo comincia a cospirare attivamente per rendere fattibile l’impossibile. Ci mette a disposizione energie e capacità che non avevamo mai avuto. Ben presto fui in grado di fare il giro dell’isolato a piedi, e oggi viaggio in tutto il mondo portando un pizzico di bellezza in più a chiunque incontri, mettendo in pratica il giveaway [elargizione, dono; N.d T.] della bellezza, di cui vi parlerò più diffusamente nel resto del libro.

Scoprire il sogno sacro richiede coraggio. Non si può più rimanere spettatori passivi (e ansiosi) intenti a osservare gli altri mentre vivono una vita significativa. Il sogno sacro non viene a bussare alla vostra porta: vi chiede di abbandonare ciò che vi è familiare e di intraprendere una ricerca. Vi impone di non compromettere la vostra integrità. Esige che non permettiate a voi stessi di subire la seduzione del “sentiero facile”. Vuole che combattiate contro la menzogna che vi fa credere che il vostro sogno a occhi aperti sia giusto e che continuerà a farvi stare bene.

Questo è il motivo per cui questa prende il nome di “via del guerriero di luce”.

Data di Pubblicazione: 7 febbraio 2020

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