Preparati a fare un viaggio tra salute e conoscenza di sé stessi alla scoperta del Principio Universale, leggendo un estratto del nuovo libro di Aldo Cehic.
Un viaggio tra scienza e coscienza
Universalità e dottrine fisiche
"Il modo in cui lo spirito è unito al corpo non può essere compreso dall'uomo tuttavia in questa unione consiste l’uomo."
Sant'Agostino
Il concetto di “Universalità” è legato a Principi che si esprimono con un linguaggio comune in tutti i regni della Natura, compreso l’uomo. In questo insieme integrato, tutto sottostà alle stesse leggi. L’atomo, l’uomo, la Terra, il Cosmo, non sono altro che enti equidistanti tra due misteri: uno infinitamente piccolo e l’altro, infinitamente grande.
Sì, è vero! Si scoprono sempre nuove stelle nel firmamento, addirittura si fotografano Buchi Neri, e si scoprono nuove particelle subatomiche, ma quanto siamo ancora lontani dal comprendere il fenomeno vitale che si sostanzia tanto nel grande quanto nel piccolo?
Ripercorrendo le fasi che hanno caratterizzato il pensiero scientifico, si può dire che la teoria Newtoniana, considerando solo gli elementi noti, può spiegare i fenomeni solo da un punto di vista quantitativo ed esteriore.
La teoria della relatività, d’altro canto, ha messo in discussione il dogma della certezza sostituendolo con quello della probabilità, perché in una visione più allargata della realtà tutto dipende da come, da dove e da quando si osserva il fenomeno.
La visione Quantistica invece, è più evanescente perché aggiunge anche il ruolo di chi partecipa all'evento. Per cui, essa è più eterea perché esplora il mondo delle possibilità, tanto che l’esecutore dello studio, da osservatore, assume addirittura li ruolo di “partecipatore” dell’evento! Tale sottilissima influenza la si può ben dimostrare dalla diversa qualità di caffè prodotti in una tazzina da diverse persone con la stessa macchina e con la stessa miscela nella cialda.
Quindi, da una scienza Fisica “determinata” di stampo obiettivo, si è passati a una scienza Fisica meno ristretta mentalmente e “relativa”, per giungere a quella “Indeterminata” legata a una visione universalmente integrata della realtà. È straordinario come questa triplice evoluzione del pensiero scientifico trovi un caratteristico parallelo nelle tappe che cadenzano l’intima evoluzione dell’uomo che sono l’Ontogenesi, la Filogenesi e la Palingenesi ed è ancora più straordinario che le stesse tappe si ritrovino nel moto della Terra con le sue vorticose evoluzioni attorno al proprio asse, attorno al Sole quelle molto ma molto più lente e di tipo precessionale che portano la Terra verso il suo stato assale originale (l’argomento è ripreso nel capitolo "Caos ed evoluzione").
Con la visione Quantistica, la fisica si è avvicinata alla filosofia, anche la matematica, la più esatta delle scienze, è stata “quantizzata” da K. Godel con il suo “Teorema di incompletezza” ed è diventata così meta-matematica. In campo medico invece, la metamedicina è vista come “l’aglio per i vampiri” dalla comunità scientifica la cui rigidità mentale continua a sopravvivere:
- ai paradossi “Impliciti” ed “Espliciti” (o Implicati/Esplicati che dir si voglia) di David Bohm, e alla legge della “Indeterminazione” di Werner Karl Heinsemberg;
- a quella di “Esclusione” di Wolfang Pauli;
- a quella di “Corrispondenza” di Niels Bohr;
- a quella di “Diseguaglianza” di John Steward Bell.
Questi enunciati dimostrano a vario titolo, che la certezza non esiste e la realtà che si presenta all'uomo, è solo un’area ristretta delle frequenze possibili, quella percepita dai suoi sensi, tutto il resto è “Materia Oscura”, per dirla in senso cosmologico. Con questa “oscurità” viene sostanzialmente dato un nome alla propria ignoranza.
Il campo dell’ignoranza è vastissimo, secondo il Prof Carlo Rubbia, premio Nobel per la Fisica, si conosce appena un miliardesimo di come è fatta la Materia, a ciò si aggiunga che:
- si ignora molto delle funzioni del nostro cervello;
- si ignora molto delle funzioni dell’acqua;
- si ignora molto della Luce;
- si ignorano le potenzialità fisiologiche della nostra flora intestinale;
- si ignora molto del DNA;
- si ignora quasi tutto della psiche, malgrado tutti ne parlino e via dicendo...
Attraverso un'ottica Quantistica, ovvero meta-reale, si è stabilito che la materia è un paradosso che emerge da un intreccio di frequenze dalla cui combinazione si ha una trama di “pacchetti di onde” che, seguendo un innato “Progetto di vita” (S. Barr), o un “Ordine Implicito” (D. Bohm) varca la soglia del non manifesto e consente il passaggio da uno stato potenziale a quello in atto della manifestazione.
Max Planck, pioniere della fisica quantistica, affermava che la materia non esiste in sé stessa, essa esiste solo mediante una forza che fa oscillare le particelle sub-atomiche tra una dimensione sondabile e una insondabile che le tiene unite creando un microsistema atomico di tipo “Solare”.
Dietro questa forza esiste un'Intelligenza animatrice che di fatto, è preesistente alla materia stessa ed è una proprietà spontanea che porta la materia vivente ad orientarsi in strutture sempre più organizzate aventi il minor dispendio energetico possibile. Per cui l’atto manifesto ha le sue radici in uno stato non manifesto tanto quanto, con un linguaggio quantistico, la dimensione Locale ha radici in una dimensione Non Locale.
Così è per l'atomo che è da intendere come un universo in miniatura in cui sono fuse nello stesso tempo le sue Nature Non Locali intese come Onda e Locali, intese come Particelle, così è da intendere il mistero dei misteri che è l’uomo in cui sono fuse nello stesso tempo le sue Nature Consce e Non Consce.
Di fatto egli è un ente dipolare esattamente come l’elettone perché incorpora in sé una componente fisica vera e propria e una non fisica come il complesso psico-mentale ma che insieme fanno parte di un unico disegno vitale.
Le forze che operano attorno e dentro l'elemento atomico sono le stesse che operano dentro e fuori l’uomo e non possono essere che le stesse che operano a livello tanto infinito quanto infinitesimale perché tutto, risponde allo stesso Principio Creatore.
Lo straordinario è che sia nell’atomo che nell'uomo tutte le funzioni si esprimono contemporaneamente e in modo reciproco rispondendo a un unico progetto funzionale che porta alla formazione di strutture organizzate che da una parte si chiamano molecola, proteina e macro-complesso proteinico dall’altra, si chiamano cellula, tessuto, organo.
Lo stesso avviene dentro il sistema solare con i vari pianeti e tra le stelle. Ciò che muove tutto questo articolato complesso di elementi atomici, anatomici e cosmici è una funzione comune per la quale ogni parte dà il meglio di se stessa in ragione di una migliore resa dell’intero sistema.
Percependo sempre meno la straordinaria saggezza di questa energia universale che anima tutto il creato, l’uomo moderno, si è creato un moto artificiale chiamato “progresso” ma, se l'intento era il benessere comune, la modernizzazione, è indubbio che questo Dio innaturale stia fallendo nel suo intento perché alla fine, l’uomo d’oggi è sempre più vittima dello scorrere del tempo e di uno spazio che gli sta sempre più stretto.
Queste invisibili catene spazio-temporali gli impediscono di uscire dal proprio labirinto esistenziale e nel contempo gli offrono false sicurezze e ancora più effimeri piaceri e soddisfazioni.
E vero che l’era industriale ha prodotto una indubbia serie di vantaggi pratici all'uomo ma nel contempo ha anche indotto dei notevoli mutamenti comportamentali creando un ordine crescente di conflittualità che ha gradatamente inquinato la sua identificazione con le leggi della Natura.
Se il benessere di una civiltà si legge dal Pil e dal consumo di psicofarmaci, è intuitivo capire perché sempre più persone non si riconosce in questa artificiosa prospettiva sociale e si allontana dalle città! Sì, è vero, si vive di più, ma si va in pensione anche molto più tardi, per cui le aspettative di vita è vero che si sono allungate, ma non certo a favore di un naturale godimento della vita che è sempre più vissuta come un'esperienza di sacrificio e di lavoro, per lo più a vantaggio di altri!
La modernizzazione ha eretto nuovi Totem esistenziali dai quali è sempre più difficile staccarsi, provate a vivere senza computer e senza cellulare! Dacché l'uomo era “figlio delle stelle” ora, chiuso nei suoi perimetri neoesistenziali, è diventato in senso eufemistico “figlio delle stalle”.
Non voglio certo cavalcare né alimentare nessuna “tesi complottista” ma è innegabile che nel tempo si sia accentuata la dicotomia tra un così detto mondo benestante e un così detto “terzo mondo”.
I tempi moderni (il grande Charlot aveva stupendamente immortalato nell'omonimo film l’alienazione dell’uomo succube della frenesia tecnologica) hanno creato l’esca tecnologica infondendo illusioni a profusione ma di fatto, si è “drogata” l'umanità dandole nuovi indirizzi comportamentali ed esistenziali, allontanandola così dalle sue radici Naturali.
Data di Pubblicazione: 1 dicembre 2021