ALIMENTAZIONE

La Vera Dieta dei Gruppi Sanguigni - Anteprima del libro di Peter J. D'Adamo

Gruppo sanguigno e calo ponderale: la soluzione personalizzata

Gruppo sanguigno e calo ponderale: la soluzione personalizzata

La dieta dei gruppi sanguigni promette una cosa semplice: se mangerete secondo le direttive biochimiche codificate nel vostro sangue e nei vostri geni, potrete perdere peso e conseguire uno stato di salute e forma fisica che, forse, non osavate nemmeno sognare nvece di maltrattare l’organismo, vivrete in armonia con il vostro peculiare corredo biologico.

Se siete veterani di mille battaglie dimagranti, questa per voi è unottrma norma perché, probabilmente, il processo dietetico vi apparso irto di difficoltà ogniqualvolta avete tentato di costringervi a seguire programmi alimentari che non vi davano al senso di benessere e, a lungo termine, erano destinati a fallire.

Perche un calo ponderale duraturo è un obiettivo cosi sfuggente anche per, più motivati? Ogni anno porta con sé un nuovo trend dimagrante: paleodieta, vegan, no cari, macrobiotica, digiuno intossicante, alimenti senza glutine eccetera. Ciascuno di questi approcci è presentato come la panacea della perdita di chili, ma in definitva non si rivela mai tale. Fino a 50 milioni di americani cominciano una nuova dieta l'anno. I tassi di fallimento si aggirano intorno al 95%... ed è solo una stima per difetto vi sono molte teorie sui motivi del fallimento delle diete, dalla mancanza do forza di volontà allo scarso controllo delle porzioni.

Vi sono molte teorie sui motivi del fallimento delle diete dalla mancanza di forza di volontà allo scarso controllo delle porzioni all’incostanza: una comoda giustificazione per i promotori di questo o quel regime alimentare, che fanno ricadere la responsabilità del fiasco sull’utente. È assurdo, però, sostenere che il 95% dei soggetti sia pigro o poco convinto: al contrario, chi si mette a dieta ha spesso tutta la motivazione del mondo!

Passa sotto silenzio, invece, il motivo per cui queste persone non perdono peso. Quasi tutti i programmi dietetici si aprono con la premessa di essere formulati in modo da funzionare per tutti. Pensiamoci un istante: come può essere vero? Non c’è bisogno di essere un biochimico per capire che la singolarità dell’individuo è una componente essenziale del nostro codice di esseri umani. E, come abbiamo visto, il gruppo sanguigno è un marchio di individualità biologica tra i più potenti.

Un singolo regime alimentare

Vorrei sfatare una volta per tutte il mito secondo cui un singolo regime alimentare - qualunque esso sia - possa funzionare per tutti. L’innovazione principale della dieta dei gruppi sanguigni è il suo approccio «tagliato su misura» per l’individuo, che ne sfrutta gli attributi biochimici unici ed evita le loro insidie.

I pazienti mi chiedono sempre informazioni sulle diete del momento: serve tagliare i carboidrati? La restrizione calorica funziona? E l’approccio vegan? Il crudismo? La paleo? Uno di quei modelli può fare al caso loro? La mia risposta è puntualmente una variante del «sì e no»: sì, alcuni aspetti di una particolare dieta potrebbero dimostrarsi efficaci nel loro caso, secondo il gruppo sanguigno e, no, un regime alimentare «taglia unica» non può essere la soluzione giusta per tutti. La maggior parte delle diete ha del buono in sé, ma propone una formula universale e - in un mondo di singole individualità - non può essere la risposta vincente.

Ho ormai alle spalle una trentina d’anni di pratica privata e ho visto i trend più differenti sparire come erano apparsi. Ho cominciato all’inizio dei «grassofobici» anni Ottanta, quando la gente evitava come la peste lipidi e proteine. Per quanto ci provassi, non riuscivo a convincere molti pazienti del gruppo 0 a adottare una ìeta con un più elevato contenuto di proteine e grassi sani: v0l vano mangiare come i soggetti di gruppo A. Trentanni dopo trend si è invertito: i pazienti di tipo A vogliono la paleodieta, eh’ prevede un’alimentazione più adatta al gruppo 0.

Numerosi aspetti della paleo, nonché dei regimi senza glutine o a basso contenuto di carboidrati, sono efficaci per gli individui di gruppo 0 e, in certa misura, di gruppo B. Limitando rigorosamente i carboidrati, le diete ad alto contenuto proteico costringono l'organismo a ricavare energia dalla combustione dei grassi con conseguente produzione di chetoni, indice di un’elevata attività metabolica. Cosa non sorprendente, i pazienti che mi riferiscono di aver perso chili con una dieta ad alto contenuto proteico hanno in genere gruppo sanguigno 0 o B, benché la maggior parte di queste diete elimini i latticini, che sarebbero invece benefici per il gruppo B. Non conosco un regime, tra quelli più in voga, che arrivi anche solo a sfiorare il soddisfacimento dei bisogni nutrizionali delle persone che appartengono ai gruppi B e AB, con i problemi legati alle lectine contenute in alimenti come mais e pollame. Anche quando sono generalmente valide, diete come la pa eo e la low carb non prendono in considerazione le lectine gruppo-specifiche presenti in alcuni ortaggi e frutti o in certa rutta secca, e che possono costituire una notevole pietra d’inciampo al dimagrimento. Sebbene, grazie forse alla prima edizione di questo libro, alcuni autori di paleodiete tengano oggi in conto le lectine nelle loro prescrizioni, taluni utenti di questi regimi alimentari fanno pendere troppo la bilancia da una parte, optando per un eccessivo consumo proteico. Carboidrati di buona qualità in mea con il proprio gruppo sanguigno aiutano invece l’organismo a sfruttare meglio le proteine ingerite.

Non ho visto molti esponenti del gruppo A che si trovino bene con la paleo o con le diete a basso contenuto di carboidrati: il loro organismo è biologicamente poco adatto a metabolizzare la carne con l'efficienza dei gruppi 0 e B. In effetti, anni fa, lessi la trascrionline di un’intervista alla capoinfermiera che collaborava uno dei più illustri fautori della low curb. A proposito dei gruppi sanguigni era stata forse un filo più sincera di quanto il suo gruppo di lavoro avrebbe voluto: malgrado ogni sforzo, aveva detto che sarà sempre difficile applicare con successo il loro regime di gruppo A. Analogamente, gli individui di gruppo AB non dimagriscono con le diete iperproteiche, che mancano della giusta quantità di alimenti affini loro necessari.

Al contrario, una dieta macrobiotica che incoraggia il consumo di cibi naturali come ortaggi, riso, cereali integrali, frutta e soia potrebbe meglio adattarsi alle esigenze del gruppo A, purché si consumino cereali e legumi idonei, evitando quelli che contengono lectine dannose. Con le dovute cautele, i soggetti di gruppo A e, in misura minore, di gruppo AB sono in genere buoni vegetariani.

Molte diete hanno cavalcato il trend antizuccheri

Molte diete hanno cavalcato il trend antizuccheri, sulla base del riduttivo principio secondo cui i carboidrati (dunque gli zuccheri) sono da evitare.

Altri approcci sono semplicemente insostenibili da un punto di vista metabolico e persino dannosi. Per esempio, se io per primo sono un fan accanito dei vegetali come antiossidanti, non approvo i detox a base di succhi: un trend diffuso, su cui molti chiedono il mio parere. L’idea di «disintossicare» fegato e reni è attraente e, a prima vista, del tutto plausibile. Se però si esaminano le prove a sostegno, appare per lo più chiaro che gli ideatori di simili pratiche non sanno molto, in realtà, della disintossicazione: un processo per cui l’organismo è già attrezzato da sé, stanti la genetica e il giusto apporto alimentare. Di fatto, ogni studio sul rapporto tra l’alimentazione e i meccanismi disintossicanti del corpo mostra immancabilmente che i cibi integrali sono i disintossicanti più potenti e quelli che più condizionano la flora intestinale. Se il suddetto tipo di dieta può dar luogo a un calo di peso iniziale - perché i regimi depuranti contemplano in genere un migliaio di calorie al giorno -, a lungo andare fa più male che bene.

Se anche una dieta è giusta per voi nelle sue linee generali potrebbe comunque riservarvi delle insidie qualora non vengj personalizzata. La conclusione è che la migliore strategia dima grante è un approccio nutrizionale individualizzato. Poiché la dieta dei gruppi sanguigni è tagliata su misura per la composizio-ne cellulare del vostro organismo, specifici alimenti potranno farvi ingrassare o dimagrire a prescindere dall’effetto che hanno su individui con un gruppo sanguigno diverso. Da questo punto di vista non esistono cibi buoni o cattivi: solo giusti o sbagliati per il gruppo sanguigno di appartenenza.

Un programma televisivo ha condotto, una volta, un esperimento per testare le potenzialità di calo ponderale della dieta dei gruppi sanguigni. Loren, di gruppo 0, veniva sottoposta a un regime alimentare che comprendeva carni magre bio e verdure; Miguel, di gruppo A, a una dieta che prediligeva cereali integrali, verdure e derivati della soia. Dopo due settimane Loren aveva perso più di tre chili e Miguel quasi quattro. I risultati destarono sconcerto, perché si introduceva un’anomalia nell’abituale rigidità delle pratiche dimagranti: due diete molto diverse avevano fornito esiti ugualmente soddisfacenti.

Se sceglierete un’alimentazione in linea con le esigenze del vostro gruppo sanguigno, perderete il peso in eccesso e vi sentirete bene nel farlo: non affamati, non nauseati o privi di energie, ma come un meccanismo che ha ricevuto la perfetta messa a punto. I dati scientifici parlano chiaro... e così le testimonianze di centinaia di migliaia di persone, che hanno condiviso con noi la storia dei loro successi.

L’approccio personalizzato funziona

Capisco l’ansia che l’alimentazione può indurre e quanto possa intimorire imbarcarsi in una nuova dieta. La parabola tipica del regime dimagrante moderno è più o meno questa: esordio all’insegna dell eccitazione e dell’entusiasmo, accompagnato da qualche nsu tato iniziale che alimenta le speranze; quindi l’emergere delle prime difficolta, seguito da un timore soverchiante di «uscire dai binari», poi dal cedimento finale, dall’abbandono della dieta e dal conseguente aumento di peso. È una formula così frequente che la si potrebbe quasi brevettare! La dieta dei gruppi sanguigni segue un iterassai diverso: contempla molto meno disagio e molti più successi.

Di per sé, come ho più volte affermato, non è nemmeno una dieta dimagrante: e un programma volto al conseguimento di uno stato di salute e una forma fisica ottimali. Conseguenza naturale di ciò, com e ovvio, sarà il calo ponderale, laddove serve: questo approccio non è un trucchetto per levare qualche chilo, bensì un ripristino della regolarità naturale dell’organismo. Il principale beneficio in termini di peso è che vi aiuterà a trovare e mantenere quello ideale o, nel caso di individui con esigenze diverse, ad aumentare per esempio la massa muscolare (o a non perderla).

rovo interessante che la dieta dei gruppi sanguigni sia stata scelta in particolare da molte top model con attività di passerella Penserete: Be’, ovvio, chi meglio di loro potrebbe rappresentare odierna ossessione per la magrezza? Ma la questione è più specifica: queste donne (e talvolta i loro colleghi maschi) hanno dichiarato che, adottando un’alimentazione e delle attività fisiche ‘donee al gruppo sanguigno di appartenenza, raggiungono un grado di benessere che permette loro di primeggiare in una professione così stressante. Per le modelle adottare la dieta significa respingere un metodo dimagrante di privazioni in favore di uno stile di vita che permette di apparire e sentirsi al meglio: un enorme progresso, mi hanno riferito in molte, in un mondo spesso funestato da regimi alimentari insalubri e condizioni di vera e propria disperazione.

L'esperto di fitness Justin Gelband, che segue molti «angeli» di Victoria’s Secret, è divenuto un sostenitore della dieta dei gruppi sanguigni dopo aver constatato i livelli di energia, equilibrio e forma fisica conseguiti dalle sue clienti. Riscontrava in loro un maggior senso di benessere, una pelle radiosa, una migliore digestione, un metabolismo più efficiente. Justin non amava le diete: aveva una conoscenza diretta della devastazione fisica ed emotiva che spesso possono comportare. Ma questa era diversa: si trattava di un programma alimentare che agiva in sintonia con l’organismo, anziché contro di esso. La sua testimonianza mi ha gratificato, ma non sorpreso: la dieta dei gruppi sanguigni ha esattamente questi effetti su qualunque individuo.

Questo testo è estratto dal libro "La Vera Dieta dei Gruppi Sanguigni".

Data di Pubblicazione: 2 ottobre 2017

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