Cosa ci aspetta dopo la morte? Qual è l'estensione della realtà? Quali entità popolano l'invisibile? Scoprilo leggendo l'anteprima del libro di Manuela Pompas.
Viaggio nell'altra dimensione
L'aldilà
L’invisibile può essere esplorato, pur se solo in parte, anche da vivi: di solito si varca questa soglia — che forse conduce semplicemente a un diverso stato di coscienza, un mondo parallelo che è dentro e fuori di noi, cui apparteniamo senza esserne consapevoli — quando si attiva l'emisfero cerebrale destro e i chakra superiori (il settimo, ma anche l’ottavo, il nono e il decimo, esterni al corpo fisico).
Un'esperienza comune a tutti è quella del sonno, in cui la coscienza entra a contatto con la parte più profonda del proprio essere, oppure si stacca dal corpo fisico per viaggiare nel mondo materiale (in questo caso si possono visitare persone e luoghi esistenti e verificare l'indomani l’oggettività delle proprie impressioni) o raggiungere le dimensioni sottili, in particolare il piano astrale, dove si incontrano le anime che vi soggiornano, ma anche altri viaggiatori della notte.
Quando non si è ancora raggiunto un livello superiore di consapevolezza, nel momento in cui il corpo sottile si riconnette con quello fisico queste imprese vengono cancellate, anzi rimosse, mentre il cervello rielabora l'avventura notturna restituendola sotto forma di sogno.
Ma se si sviluppano tecniche adeguate, allora è possibile staccarsi consapevolmente dal corpo, di giorno o di notte, e dirigersi con la volontà dove si vuole, per poi ritornare nel corpo riconnettendosi semplicemente con il respiro.
Sia nei sogni lucidi sia nelle OOBE (Out Of Body Experience) a volte non si ha una cognizione precisa dell’aldilà, che si può percepire come una dimensione ammantata di nebbia o di una luce lattiginosa o sfolgorante, a seconda del livello raggiunto; tuttavia si sperimenta il cambio dimensionale. Altre volte invece ci si ritrova in luoghi precisi, che si possono poi incontrare nuovamente nel tempo, o nei piani astrali dove, come nel film "Al di là dei sogni", si è in mezzo a prati fioriti, dai colori molto vividi, mai visti nella realtà, paesaggi fantastici, tipici secondo Jacques Le Goff della descrizione dell’aldilà in molte culture.
L'esperienza di premorte
La stessa cosa si può sperimentare nell'esperienza di premorte (NDE, Near Death Experience), in cui ci si trova forzatamente fuori dal corpo, di solito dopo un arresto cardiaco che provoca il coma.
Anche qui non si ha coscienza dei diversi livelli di realtà, forse perché si rimane molto vicini al piano materiale: l'individuo si rende conto di essere in una condizione differente, in cui mantiene la lucidità e la capacità di percepire e di ragionare come da vivo, anzi qui è più vivo che mai, ma è come se captasse solo una piccola frazione di realtà, intuendone però una più ampia.
Forse il viaggio sui diversi piani, descritti così magistralmente da Dante se pur in chiave simbolica, è possibile solo a un illuminato.
Negli Stati Uniti la NDE è stata analizzata da molti studiosi: i più famosi anche in Italia sono Kenneth Ring e Raymond Moody, che hanno fondato un'associazione di ricerca (la IANDS, International Association for Near Death Studies) per studiare le esperienze di NDE e raccogliere la testimonianza di chi è ritornato alla vita dopo un periodo in cui era stato dichiarato clinicamente morto, o di chi era vicino alla morte per un incidente o una grave malattia, o ancora di chi, al momento della morte, racconta di avere visioni simili a quelle della NDE.
Uno dei dati più interessanti emersi da queste ricerche (alcune delle quali purtroppo sembra siano state manipolate per dimostrare a tutti i costi la tesi della sopravvivenza dopo la morte) è che tali esperienze sono simili tra loro, indipendentemente da età, sesso, razza, cultura e convinzioni religiose di chi le fa, tanto che il vissuto si ripete anche nei bambini piccoli, negli atei e nei ciechi.
Ed ecco che cosa succede a chi cade in coma lucido: nel momento stesso dell'incidente, la persona si vede uscire dal suo involucro fisico come da una guaina e sale verso l'alto, da dove osserva e sente ciò che si verifica intorno al suo corpo, anche se non può comunicare con il mondo esterno.
Spesso entra prima in sala operatoria, per seguire i medici che stanno operando il suo corpo, e poi nel reparto rianimazione, ascoltando anche i loro discorsi. Poi, staccandosi dalla realtà attuale, rivede come su uno schermo i momenti più importanti della sua vita, mentre una voce fuoricampo (o un essere di Luce) gli spiega dove ha sbagliato e dove dovrà correggere il suo comportamento.
In questo stato non si ha mai paura, né ansia, anzi si prova una profonda calma e pace.
A questo punto, dopo aver udito un suono o una vibrazione intensa, il soggetto si sente attratto all’interno di un tunnel, che lo inghiotte risucchiandolo velocemente verso l’alto, fino a che vede come un'uscita, che lo immette in una dimensione di Luce.
In questa dimensione incontra esseri disincarnati ed entità luminose, che percepisce con grande emozione, come parenti o esseri superiori, di grande spiritualità. Ma poi, inoltrandosi in questo spazio, arriva a un cancello, una barriera, dove gli viene chiesto se è pronto a morire o se vuole tornare a finire ciò che ha lasciato in sospeso.
Ed ecco il ritorno, spesso violento, doloroso e indesiderato, nel corpo fisico, con un ricordo incancellabile che nel tempo opererà nella persona una trasformazione radicale. La sua vita non sarà più come prima: non solo si accorgerà di aver attivato le facoltà intuitive, ma sentirà la spinta profonda a vivere in modo etico, rispettando la Natura e il prossimo, secondo le leggi dell’evoluzione.
Alcuni studiosi ritengono che tale esperienza sia provocata dai farmaci o dalla mancanza di ossigeno nel cervello: tuttavia, anche se così fosse (il tunnel potrebbe essere la visione dell'occhio della coscienza che si ritira nel corpo), queste persone riferiscono azioni e discorsi che hanno avuto luogo nella propria stanza o anche lontano, nonché dati che non potevano conoscere.
Ma, soprattutto, acquisiscono un'etica e obiettivi spirituali che prima non avevano. Di conseguenza, una spiegazione legata alla biochimica non esclude affatto quella di tipo metafisico. Lo studio dell'NDE, messa in relazione con i viaggi fuori dal corpo, sta portando come conseguenza la verifica dell'ipotesi di sopravvivenza e la possibilità di avere una cognizione “scientifica” di altre dimensioni.
Data di Pubblicazione: 15 maggio 2023