Atto I: Vi andrebbe un verme? - Le mici
Atto I: Vi andrebbe un verme? - Le mici
Prendendo in esame i paesi europei, si riscontra l'esistenza per la specie umana, di «gradienti» nord-sud molto generali che riguardano l'aspetto, il comportamento, le abitudini, la salute. Più si sale verso nord:
- più l'uomo vive in climi freddi;
- più l'uomo ha la pelle chiara;
- più sono numerosi gli individui con gli occhi blu.
Riguardo alla salute, che è l'ambito che ci interessa nello specifico, tra le altre cose emerge che più si sale verso nord:
- più il livello di igiene è elevato;
- minori sono i parassiti intestinali;
- maggiore è l'incidenza delle MICI.
Alcuni di questi gradienti sulla salute sono collegati tra loro? Si potrebbe ipotizzare, per esempio, l'esistenza di un nesso tra le MICI e la presenza, o l'assenza, di vermi intestinali, dato che entrambi i dati si riferiscono direttamente all'intestino. Ma per vederci più chiaro, cominciamo con qualche informazione sulle MICI.
Qualche precisazione sulle MICI
È bene ricordare che l'acronimo MICI sta per malattie infiammatorie croniche dell'intestino. Si conoscono due tipi di MICI: il morbo di Crohn e la rettocolite ulcerosa (RCU), due malattie molto simili per quanto attiene ai sintomi, alle lesioni e alle terapie.
L'incidenza
Il morbo di Crohn e la RCU sono malattie rare che colpiscono rispettivamente 1 persona su 800 e 1 persona su 1000. Si stima che in Francia siano all'incirca 150.000 le persone affette da MICI, ma questa cifra non è affatto certa, trattandosi di una malattia per la quale non vige l'obbligo di segnalazione.
Il terreno fertile
Che si tratti del morbo di Crohn o della RCU, la malattia colpisce generalmente giovani adulti di età compresa tra i 20 e i 35 anni e nel 15% dei casi persino i bambini o gli adolescenti.
I sintomi
La sintomatologia delle MICI interessa prevalentemente l'apparato digerente; si manifesta con dolori addominali, diarrea, rettorragie ed è accompagnata da altri segni clinici generali come astenia, febbre, dimagrimento e più raramente da manifestazioni articolari e persino oculari.
Le lesioni
Le lesioni delle MICI sono costituite da zone infiammatorie solitamente discontinue a carico della mucosa digestiva che possono presentarsi sotto forma di ulcerazioni.
Le cause
Non si conoscono ancora con certezza tutte le cause delle MICI: è stata appurata l'esistenza di una predisposizione genetica che coinvolgerebbe un centinaio di geni. La causa genetica spiega perché vi siano famiglie nelle quali l'incidenza delle MICI è particolarmente frequente. A proposito del meccanismo che provoca le lesioni, è ormai assodato che le MICI sono malattie autoimmuni, nelle quali l'organismo utilizza il sistema immunitario per attaccare le proprie cellule producendo degli auto-anticorpi, anziché distruggere le cellule estranee e nocive.
Esistono molte altre malattie autoimmuni, come la poliartrite reu-matoide, la sclerodermia...
Sotto accusa, come cause possibili delle MICI, sono finiti anche i fattori ambientali, quelli alimentari in particolare, e l'inquinamento chimico.
L'evoluzione
L'evoluzione delle MICI è caratterizzata dall'alternanza di riacutizzazioni e periodi di remissione durante i quali la malattia è asintomatica. Una guarigione in senso stretto non sarà mai possibile, tutt'al più si allungherà l'intervello di tempo tra una riacutizzazione e l'altra. È importante notare che le MICI, che si tratti del morbo di Crohn o della RCU, aumentano notevolmente il rischio di cancro del colon, considerato che dopo dieci anni di malattia il rischio è 2,5 volte superiore rispetto alla popolazione generale. È un rischio considerevole se si pensa che il carcinoma del colon è una delle neoplasie più frequenti e a prognosi più infausta.
La terapia
Il trattamento delle MICI si basa su prodotti che espletano un'azione antinfiammatoria o immunosoppressiva.
Le cause
Non si conoscono ancora con certezza tutte le cause delle MICI: è stata appurata l'esistenza di una predisposizione genetica che coinvolgerebbe un centinaio di geni. La causa genetica spiega perché vi siano famiglie nelle quali l'incidenza delle MICI è particolarmente frequente. A proposito del meccanismo che provoca le lesioni, è ormai assodato che le MICI sono malattie autoimmuni, nelle quali l'organismo utilizza il sistema immunitario per attaccare le proprie cellule producendo degli auto-anticorpi, anziché distruggere le cellule estranee e nocive.
Esistono molte altre malattie autoimmuni, come la poliartrite reumatoide, la sclerodermia...
Sotto accusa, come cause possibili delle MICI, sono finiti anche i fattori ambientali, quelli alimentari in particolare, e l'inquinamento chimico.
L'evoluzione
L'evoluzione delle MICI è caratterizzata dall'alternanza di riacutizzazioni e periodi di remissione durante i quali la malattia è asintomatica. Una guarigione in senso stretto non sarà mai possibile, tutt al più si allungherà l'intervello di tempo tra una riacutizzazione e l'altra. È importante notare che le MICI, che si tratti del morbo di Crohn o della RCU, aumentano notevolmente il rischio di cancro del colon, considerato che dopo dieci anni di malattia il rischio è 2,5 volte superiore rispetto alla popolazione generale. È un rischio considerevole se si pensa che il carcinoma del colon è una delle neoplasie più frequenti e a prognosi più infausta.
La terapia
Il trattamento delle MICI si basa su prodotti che espletano un'azione antinfiammatoria o immunosoppressiva.
La distirmone tra morbo di Crohn e RCU
Non è sempre facile distinguere le due forme nelle fasi iniziali della malattia, tanto sono simili. La zona colpita fornisce indicazioni utili: il morbo di Crohn può interessare qualsiasi tratto del tubo digerente dalla bocca all'ano (ma soprattutto il colon), mentre la RCU colpisce quasi sempre soltanto il colon-retto.
Esiste un nesso tra il livello d'igiene e l'incidenza delle MICI?
Alcuni dati
L'ipotesi che sussista un nesso tra le condizioni igieniche di una regione geografica o di una popolazione e l'incidenza delle MICI si fonda su molti elementi. In Corea del Sud, grazie a una campagna di sensibilizzazione all'igiene la frequenza di parassitosi intestinale è passata dal 75% del 1969 allo 0,02% nel 2004. In questo stesso periodo l'incidenza delle MICI è quadruplicata. Altri riscontri provenienti da Egitto e Argentina, in particolare, vanno nella stessa direzione. Nel 1910 nello stato americano della Georgia uno studio condotto sui liceali rivelò che il 65% era portatore di vermi intestinali. Lo stesso studio è stato ripetuto nel 1980 e ha riscontrato soltanto il 2% di soggetti portatori. Nello stesso arco temporale vi è stato un boom di malattie autoimmuni. Dato interessante da segnalare: negli immigrati che arrivano in un paese più sviluppato l'incidenza delle MICI aumenta fino a eguagliare quella della polazione locale. Per continuare si rendono necessarie alcune precisazioni sui parassiti o vermi intestinali.
Informazioni personali sui parassiti intestinali
Esistono molte varietà di parassiti intestinali, gran parte dei quali è tipica di una determinata specie animale. L'infestazione di un'altra specie animale generalmente porta al cosiddetto «impasse parassitario» che consiste nel blocco del ciclo di vita del parassita: quando infetta un organismo diverso dall'ospite abituale, il parassita non è in grado di compiere il proprio ciclo vitale normale e muore, oppure rimane nell'organismo in una forma dall'evoluzione bloccata.
Nell'uomo e nelle regioni con clima temperato i vermi intestinali più frequenti sono gli ossiuri, gli ascaridi e le tenie. Gli ossuri sono piccoli vermi bianchi, grandi pochi millimetri, molto frequenti nei bambini. In genere non provocano gravi disturbi, a meno che l'infestazione non sia massiva. Gli ascaridi sono vermi rotondi grandi quasi quanto una matita e la loro presenza può comportare problemi di salute che vanno da un semplice fastidio a uno stato avanzato di denutrizione. Le tenie sono vermi piatti che possono raggiungere una lunghezza di parecchi metri: la contaminazione avviene per ingestione di carne cruda o poco cotta. Ma molti altri parassiti intestinali si trasmettono attraverso le uova o le larve provenienti più o meno direttamente da materia fecale che ha contaminato l'acqua o gli alimenti. In questo caso è lecito pensare che la mancanza d'igiene favorisca la contaminazione.
Le prove del nesso esistente tra parassiti intestinali e MICI?
Poiché i dati statistici precedentemente citati non consentivano di provare la sussistenza di una correlazione tra presenza di vermi intestinali e MICI, era necessario effettuare uno studio con un approccio più scientifico, vale a dire inoculando volontariamente dei parassiti in persone affette da MICI per poi verificare l'esito dell'infestazione.
Questo testo è estratto dal libro "Vivere Senza Problemi all'Intestino".
Data di Pubblicazione: 3 ottobre 2017