Accedi alla possibilità di elevarti in ogni ambito della vita grazie alla pratica degli asana, leggendo l'anteprima del libro di Morena Calandri e Miro Foresta.
Yoga: Le pratiche degli Asana
Nei paragrafi successivi troverai la descrizione delle singole asana e di due sequenze di posizioni. La prima, più semplice, è adatta sia a chi ha poca familiarità con il movimento fisico, sia a chi ha già esperienza di questo tipo di attività. La seconda è un po’ più complessa.
Questi movimenti e posture possono essere praticati da tutti; tutti possono trarne grande beneficio. Se però hai un qualsiasi problema fisico grave o soffri di qualche patologia seria, è necessario che pratichi, almeno all’inizio, facendoti seguire da un insegnante competente.
Se stai vivendo una gravidanza, la pratica dello yoga potrà darti davvero tanto; è però necessario che, sotto la guida di un insegnante esperto, tu segua un programma specifico, diverso dalle sequenze descritte in questo libro.
La pratica delle asana è qualcosa che può davvero trasformare la tua vita. Se ti appassioni ad essa, sarà qualcosa che porterai sempre con te.
Vogliamo precisare che l’intensità della pratica non dipende tanto dal livello di difficoltà delle posizioni che eseguiamo, quanto dalla consapevolezza che riusciamo a portare nell’esecuzione.
La chiave della pratica è essere consapevoli: esegui la postura indicata al meglio delle tue possibilità, immergendoti nel sentire interiore generato dall’asana; respira e ascolta il fluire delle sensazioni, rimani in contatto con il corpo, con quel fluire di sensazioni che costituisce il tuo corpo.
Il potere degli Asana
Rimani in contatto con il movimento di eventuali emozioni e pensieri. Non cambiare nulla di quanto accade dentro di te, non cercare di generare uno stato piacevole, particolare o ‘profondo’; semplicemente sii consapevole di ciò che accade.
Scoprirai che dentro di te, nello stesso momento, coesistono tensione e rilassamento, sensazioni ed emozioni piacevoli e altre meno piacevoli; semplicemente sii consapevole di ciò che si manifesta, senza definire, etichettare o dare un nome alle percezioni che fluiscono in te.
Se ti permetti di essere consapevole di ciò che accade, senza modificarlo o descriverlo a te stesso, automaticamente tutto ritroverà una nuova condizione di equilibrio e si manifesterà un nuovo livello di armonia.
La pratica delle asana stimola il rilascio delle memorie delle emozioni negative somatizzate nel corso della nostra vita. Le emozioni che non siamo riusciti a vivere completamente, perché troppo dolorose, sono state somatizzate nel corpo, specialmente a livello delle articolazioni, dei tendini, dei muscoli, delle fasce e del tessuto connettivo. Durante la pratica delle asana tutto ciò che è stato somatizzato viene lentamente e spontaneamente rilasciato.
Se ci permettiamo di essere consapevoli delle sensazioni che fluiscono in noi, ci libereremo per sempre dalle memorie emozionali dolorose che potrebbero emergere. Anche se tu dovessi avvertire sensazioni apparentemente poco significative, è attraverso l’essere consapevole di quelle sensazioni dal sapore quasi neutro che avverrà il rilascio emozionale.
Le condizioni principali
Le condizioni principali perché il rilascio emozionale abbia luogo sono tre:
- praticare le asana il più correttamente possibile
- essere consapevoli di ciò che accade in noi, senza modificare o giudicare nulla
- respirare.
L’esecuzione perfetta dell’asana esiste solo idealmente, nel senso che eseguire una posizione in modo perfetto non significa altro che eseguirla al meglio delle nostre possibilità in quel dato momento. Nelle schede dedicate alle singole asana troverai indicati i principali allineamenti e come eseguire la posizione. Cerca di seguire le indicazioni date. Quella sarà la tua esecuzione perfetta dell’asana.
È fondamentale che ti ascolti; lo yoga è anche la pratica dell’ascolto di sé stessi. Segui le nostre indicazioni, ma ascoltando il tuo corpo. Il feedback che ti dà il corpo è ciò che più importa; esso ha una sua intelligenza e riconosce immediatamente se la posizione che stai eseguendo promuove il giusto movimento dell’energia vitale, se l'esecuzione è per te benefica o meno.
Per esempio: se applichi troppa forza muscolare, tenderai a cadere nella rigidità, nell’eccesso di tensione; ascolta il corpo e cerca di entrare nelle asana attraverso la morbidezza, attraverso il respiro, trovando il giusto equilibrio tra tensione e rilassamento. Cerca di non vogliamo essere né troppo blando, né troppo teso. Coltiva la gentilezza verso te stesso.
Coltivare la gentilezza
Durante l'esecuzione dell’asana va bene fare esperienza di un certo grado di allungamento e di sforzo a livello dei muscoli e dei tendini, senza che sia però eccessivo; è invece da evitare in modo assoluto il dolore a livello articolare. Se seguendo le indicazioni date fai esperienza di dolore articolare, modifica la tua posizione, adattala, trova il modo di eseguirla senza provare dolore.
Durante la pratica può aiutarci fare uso dei cosiddetti ‘mattoncini’, blocchi di gomma rettangolari, il cui uso può facilitare l'esecuzione di certe posizioni. Li trovi in vendita nei negozi specializzati o online. Può essere utile anche l’uso di una cinghia o di una coperta piegata da mettere, generalmente, sotto le spalle o il bacino.
Nei paragrafi dedicati alla descrizione delle singole asana trovi le indicazioni riguardo all’uso dei mattoncini, della cintura o della coperta.
Durante la pratica, respira, respira, respira.
Utilizziamo il respiro in modalità ujjayi per entrare più in profondità nel sentire.
Nel capitolo dedicato al pranayama trovi descritto questo modo di respirare.
All’inizio non sarà facile respirare in ujjayi per tutta la durata della pratica; potresti distrarti e improvvisamente accorgerti di stare respirando ‘normalmente’. Non importa; quando ti accorgi di aver perso ujjayi, ritorna a respirare in questa modalità.
Imparare a respirare
Col tempo diverrà naturale respirare così durante tutta la durata della pratica.
Se sei un principiante, inizia a esplorare la respirazione ujjayi solo dopo aver acquisito un po’ di familiarità con la pratica delle diverse posizioni. All’inizio concentrati semplicemente nel respirare consapevolmente dal naso.
In base all’intensità della postura, il respiro si farà più intenso o più sottile; asseconda la spontaneità del corpo. Alle volte, in alcune posizioni, ti rilasserai così tanto che il respiro sembrerà quasi scomparire: ottimo, è proprio in questi momenti che avvengono i processi più profondi, anche se praticamente non te ne accorgi.
Questa condizione di apparente sospensione del respiro è qualcosa che accade solo quando siamo in grado di entrare davvero in profondità nella pratica; è una condizione che dovrebbe manifestarsi spontaneamente come conseguenza dell'abbandono e del rilassamento profondo.
Quel che generalmente accade è, invece, che i praticanti perdono la consapevolezza del corpo / respiro e si ritrovano praticamente in apnea; questo è proprio ciò che più vogliamo evitare.
Cerca di trovare il piacere di respirare, ascolta il tuo corpo; se lo ascolti sarà lui a darti i feedback più preziosi per ritrovare il modo ideale di respirare.
Data di Pubblicazione: 25 agosto 2023