SELF-HELP E PSICOLOGIA   |   Tempo di Lettura: 7 min

Ognuno ama come può, con le ferite che ha

D'Amore ci si Ammala, d'Amore si Guarisce - Anna De Simone - Speciale

Cosa sono le mappe affettive? E gli stili di attaccamento? Come si fa a guarire dalle ferite d'amore? Scoprilo leggendo l'anteprima del libro di Anna De Simone.

Ognuno ama come può, con le ferite che ha

Le mappe affettive

Se ripensi alla prima volta che ti hanno spezzato il cuore, forse la tua memoria ti riporta agli amori tra i banchi di scuola, al primo fidanzatino... ma non ti verrebbero mai in mente i tuoi genitori. Invece, tutto ciò che sai oggi sull’amore lo hai appreso inconsapevolmente quando eri piccino, nei tuoi primi anni di vita.

Questi apprendimenti sono stati mediati da tua madre e da tuo padre o, meglio, dal modo in cui sistematicamente si relazionavano con te e reagivano ai tuoi bisogni.

Ebbene, il tuo piccolo cuoricino, prima ancora di conoscere l’amore passionale, è stato già infranto un milione di volte! È successo mentre crescevi, mentre ti affannavi a imparare a camminare, a leggere e scrivere, ma a quell’epoca eri troppo piccolo per comprenderlo.

Eppure è lì che ha avuto origine tutto, incluse le sofferenze di oggi e le modalità relazionali che ancora adesso caratterizzano le tue storie.

 

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L'eredità dai nostri genitori

Le mappe affettive, che riceviamo in eredità dai nostri genitori, non ci guidano solo nelle relazioni, ma anche nella vita. Per esempio, un bambino cresciuto con un'impostazione estremamente permissiva, per cui gli è sempre stato concesso di fare tutto senza alcun limite, avrà appreso inconsapevolmente uno schema che ben presto si trasformerà nel tema portante della sua vita.

Lo schema recita pressappoco così: "Le regole esistono per gli altri, ma non per me".

Allora, quel bambino diventerà un adulto che sente di avere più diritti degli altri sul lavoro, così come nelle relazioni sentimentali. Penserà di potersi concedere qualsiasi libertà, finanche quella di ferire chi lo ama.

Il percorso di quell’adulto non sarà affatto facile: presto o tardi, si scontrerà con una realtà sociale in cui non è affatto vero che può tutto e in cui le regole esistono eccome, persino per lui che non le ha mai conosciute!

Diverrà un adulto intollerante: soffrirà anche nel fare una semplice coda al supermercato perché, nella sua mente, nel suo schema appreso, lui è “troppo speciale” e non può certo perdere tempo come tutti gli altri.

Nella sua storia evolutiva, nella sua passata relazione con i genitori, questo adulto ha imparato che è suo diritto fare tutto e, ogni giorno, scontrandosi con le norme sociali, si sente sempre più frustrato. Inoltre, le relazioni affettive che riesce a instaurare sono sbilanciate, superficiali e carenti di reciprocità: lui/lei tende a prendere più di quanto sia in grado di dare.

Non solo: sentendosi impotente in una realtà che non accetta, finisce per usare il partner come mezzo per esercitare quello che ritiene sia suo “diritto”, dando vita, come vedremo più avanti, a situazioni manipolatorie.

 

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Da solo non valgo, non posso farcela

Abbiamo specificato che questo può avvenire crescendo con genitori permissivi, accomodanti e infatuati di un figlio che loro stessi hanno posto su un piedistallo. Qualcosa di simile può verificarsi anche con genitori lassisti, per lo più assenti e menefreghisti chelasciano libero il figlio di fare ciò che vuole, non perché lo idolatrino, ma perché non se ne interessano.

Questo bambino, pur ritenendosi in diritto di tutto perché, come chi è cresciuto con genitori permissivi, non ha conosciuto alcuna regola, non si è mai sentito amato. L'assenza di punti di riferimento, di attenzioni e cure, lo indurrà a un’emancipazione precoce e ben presto si distaccherà dai genitori che ha sempre vissuto come distanti.

Le sorti della sua vita, però, non saranno molto diverse da quelle esposte in precedenza: non mancheranno frustrazione, rifiuto delle regole e senso di diritto. Il suo cuore infranto già da piccino non sarà capace di amare, almeno non senza un profondo lavoro su se stesso.

All’opposto, un bambino cresciuto con modelli di riferimento iperprotettivi, ipercritici o estremamente severi, ha appreso che a lui, certe libertà, proprio non sono concesse.

Nella sua infanzia ha imparato che, per fare qualcosa o anche solo per esistere, ha bisogno del permesso o dell’approvazione altrui. Perciò, da adulto non si sentirà mai sicuro di sé o, per lo meno, non sperimenterà quella sensazione in autonomia: la sua sicurezza sarà sempre subordinata all’altro.

Perciò, finirà per stringere relazioni con l’aspettativa che l’altro, magicamente, diventi la fonte della sua stabilità. Lo schema portante della sua mappa affettiva suonerà, più o meno, così: "Da solo non valgo, non posso farcela".

 

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C'è un posto sicuro dentro di te, dove puoi sentirti amato e protetto

Certo, queste appena descritte sono solo semplificazioni — nella relazione genitore-figlio intervengono molti più fattori, spesso con un maggior grado di complessità —, tuttavia hanno il vantaggio di mostrare a pieno il rapporto causa-effetto che lega i modelli genitoriali alle mappe affettive che ci guidano da adulti.

Dentro un adulto che non sa amare si nasconde un cuore infranto di fanciullo. Se sulla tua strada ne incontri uno, le tue mappe affettive si incrociano con le sue in un intreccio spesso difficile da districare. Non è tuo compito risanare i cuori infranti altrui; è tuo dovere, invece, prenderti cura del tuo, di cuore infranto.

L'amore che più spesso mortifichiamo è quello che siamo in grado di donare a noi stessi, ed è l’unico amore che guarisce. Ricorda, c'è un posto sicuro dentro di te, dove puoi sentirti amato e protetto, dove puoi trovare coraggio e fiducia.

Uno spazio intimo in cui niente e nessuno potrà nuocerti, perché lì toccherà a te essere protagonista del tuo benessere. La storia d'amore che cerchi fuori diverrà la naturale conseguenza del tuo percorso interiore. Iniziamo quindi a lavorare insieme e facciamolo costruendo nuove consapevolezze, come quelle che guidano i tuoi comportamenti.

 

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Lo stile di attaccamento

Nel panorama mondiale delle scienze psicologiche, alcuni ricercatori di epoche diverse — Mary Ainsworth, John Bowlby, Mary Main e Judith Solomon - hanno studiato le mappe affettive che ci guidano per poi elaborare le teorie sugli stili di attaccamento.

In un libro che parla di amore, non può mancare la loro enunciazione. Perciò ve la proponiamo, anche se per l'occasione le abbiamo rese particolarmente pratiche e rapportate alla vita adulta (nella teoria originale, gli stili di attaccamento nascono per descrivere il modello affettivo del bambino).

Lo stile di attaccamento è una sorta di schema appreso che rappresenta il modo in cui ci predisponiamo a livello emotivo, comportamentale e cognitivo a vivere le relazioni.

Nel leggere le quattro descrizioni che seguono, ripensa a tutti i tuoi legami, sentimentali e non, da quelli passionali fino ai rapporti con gli amici, l'allenatore in palestra o il vicino di casa. Ripensa anche alle figure più autorevoli della tua vita, a come un tempo ti ponevi con gli insegnanti di scuola o i professori universitari.

I legami, infatti, non sono solo amorosi e, di conseguenza, queste mappe emergono in tutti i contesti: un cuore infranto trova il modo di farsi sentire ovunque, nella sfera sentimentale diviene solo più palese, ma ti accompagna e ti condiziona in ogni situazione.

Vediamo insieme le quattro mappe.

 

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Data di Pubblicazione: 5 luglio 2023

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