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Descrizione
La parità si raggiunge quando le persone ottengono gli stessi diritti. Ma nella nostra società questo non accade.
Irene Facheris riflette sulle discriminazioni e su tutto ciò che ad esse è collegato.
Perché leggere questo libro:
- Per scoprire che le discriminazione sono anche in tanti piccoli gesti quotidiani dei quali non ci rendiamo conto.
- Perché non è un testo che esprime pregiudizi o vuole indottrinare i lettori.
- Per capire che la discriminazione sulle donne danneggia anche gli uomini.
Finché non ridaremo dignità al femminile, vivremo peggio tutti. Ecco perché dobbiamo continuare a chiamarlo femminismo, perché se ce ne dimentichiamo è finita.
Dalla quarta di copertina:
Perché« Parità in pillole»? E che cosa contengono queste pillole?
Per rispondere alla prima domanda, basta guardarsi attorno. Viviamo in una società "a gradini" che ancora oggi offre opportunità diverse a soggetti con caratteristiche differenti: non solo a uomini e donne, ma anche a bianchi e neri, persone etero- e omosessuali e via dicendo.
Siamo talmente abituati a vederci attorniati da queste situazioni di privilegio e discriminazione che talvolta non le riconosciamo neppure come tali o le consideriamo "normali".
Ma siamo sicuri che, a prescindere dalla nostra personale condizione di privilegio, possiamo vivere sereni in un mondo in cui una donna, a pari mansioni e competenze, guadagna meno di un uomo, o dove chi non risponde a canoni estetici più o meno espliciti si vergogna e magari non trova nemmeno lavoro, o dove un uomo non può permettersi di essere emotivo?
Ecco, quindi, il senso di questo libro: offrire uno strumento per costruire rapporti paritari e porre le basi per una società davvero inclusiva, dove tutti, anche coloro che stanno in posizioni di potere, possano trarne beneficio e vivere meglio.
A questo scopo – passiamo ora al contenuto delle pillole –, l'autrice Irene Facheris esamina una a una le discriminazioni più diffuse (dalla "rape culture" al sessismo benevolo, dalla omobitransfobia al classismo) per invitare tutte e tutti a diffondere attivamente una sensibilità nuova.
Perché – come spiega Facheris – "il personale è politico" ovvero, se il mio problema è diffuso, non è più solo mio e insieme possiamo affrontarlo più efficacemente. E, solo insieme, scopriremo quanto la parità possa renderci felici.
Indice
Premessa
- Per chi è pensato questo libro
- Cosa non troverete in questo libro
- Gli sforzi che dovrete fare durante la lettura
1. Il concetto di privilegio
- Sessisti si nasce
2. Il personale è politico
- Che cos’è la politica?
- Che cosa significa che “il personale è politico”?
3. Il femminismo
- Perché si chiama femminismo
- Serve ancora il femminismo?
- Le ondate del femminismo: la prima ondata
- La seconda ondata
- La terza ondata
- La quarta ondata
4. Discriminazioni quotidiane
- Femminicidio
- Rape culture
- Victim blaming
- Slut shaming
Insulti sessisti e doppio standard
Battute sessiste: e fattela una risata! - Revenge porn
- Body shaming
Cos’è davvero la body positivity? - Sessismo benevolo
Cavalleria
Mansplaining (o minchiarimento) - Le vere donne
Le donne che non vogliono figli
Violenza ostetrica
5. Molestie
- Molestie e potere
- Non sappiamo parlare di molestie
6. Discriminazioni sul lavoro
- Gender Pay Gap
- Glass ceiling
- Quote rosa
7. Intervallo: sorellanza a tutti i costi?
8. E gli uomini?
- Mascolinità tossica
- Not all men
- Comportati da uomo10 risposte alla frase «Comportati da uomo»
9. Linguaggio
- Usare il femminile
- L’asterisco
10. Che altro c’è?
- Omobitransfobia
- Razzismo
- Abilismo
- Classismo
- Quello che non vedo
- Chi sono e perché ho voluto scrivere questo libro
Ringraziamenti
Bibliografia
Dettagli Libro
Editore | Rizzoli |
Anno Pubblicazione | 2020 |
Formato | Libro - Pagine: 208 - 14,5x21,5cm |
EAN13 | 9788817144469 |
Lo trovi in: | Società |
Autore
Irene Facheris (classe 1989) è una formatrice e si occupa di soft skill. Tiene corsi sulla relazione, la comunicazione e l’ascolto empatico. Su YouTube ha una rubrica intitolata PARITÀ IN PILLOLE, dove tratta temi legati alla diversity. È la presidente dell’associazione Bossy, progetto che si occupa di parità nel senso più ampio del termine.
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