SALUTE E BENESSERE

Riflessologia Plantare Emozionale Integrata MDS®

Riflessologia Plantare Emozionale Integrata - Debora Selmi - Speciale

Cos'è la Riflessologia? Come si pratica? Quali sono i suoi strumenti? Avventurati in questa tecnica, leggendo l'anteprima del nuovo libro di Debora Selmi.

Riflessologia Plantare Emozionale Integrata MDS®

Il Metodo Debora Selmi® propone un'interazione tra la semplice stimolazione degli organi riflessi che si trovano nel piede e gli aspetti emozionali relativi agli organi e apparati a essi associati (per approfondimenti rimandiamo al libro da noi scritto "Il potere curativo delle emozioni", Debora Selmi e Eleonora Giordano, Sperling&Kupfer), il tutto abbinato a una determinata modalità di stimolazione e a un uso appropriato del linguaggio relativo alle zone che stiamo trattando (tale modalità viene approfondita solamente all’interno dei corsi proposti dalla scuola MDS — Metodo Debora Selmi®).

Questo testo è rivolto a tutti coloro che desiderano trovare e utilizzare un metodo naturale — che possa affiancarsi alla medicina allopatica o ad altre tecniche naturali — per rimanere nell’equilibrio del corpo e alleviare le possibili disarmonie.

Il manuale può essere indirizzato sia alla persona comune sia al naturopata o all’operatore dell’ambito sanitario che desideri ampliare le proprie conoscenze. Essendo un semplice metodo di indagine, le nostre indicazioni possono risultare di supporto per medici, osteopati, fisioterapisti, ostetriche, eccetera, in quanto, attraverso le nostre mappe plantari, è possibile riconoscere le disarmonie che concorrono a creare le più comuni patologie.

Questo libro è inoltre indirizzato ai genitori che desiderino prendersi cura dei propri figli con un massaggio: un semplice atto d’amore.

 

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Tappe di Sviluppo della Riflessologia Plantare

La riflessologia plantare ha origini antichissime: i primi trattamenti risultano applicati in Cina e in India nel 5000 a.C. dove venivano utilizzate le pressioni delle dita per influenzare i campi energetici dell’organismo. Presso la tomba Akhamahor, detta anche “tomba del medico”, nel 2230 a.C. viene raffigurato proprio un medico nell’atto di stimolare mani e piedi del suo paziente. Ed è proprio all’interno di alcune tombe che sono state trovate le prime mappe plantari.

L'otorinolaringoiatra William Fitzgerald (1872-1942) aveva teorizzato che la stimolazione nei piedi dei punti corrispondenti agli organi riflessi potesse portare un reale beneficio nel corpo.

Negli stessi anni il neurologo Giuseppe Calligaris (1876-1944) aveva supposto che la stimolazione degli organi riflessi nel piede e nel corpo potesse portare alla liberazione di emozioni che il paziente tratteneva.

Inoltre la medicina tradizionale cinese inserisce gli “umori” (sfumature della personalità) all’interno del ciclo generativo rappresentato dal diagramma dei cinque elementi (acqua, legno, fuoco, terra, metallo-aria), nei quali rientrano gli organi e le loro estensioni fisiche.

Le emozioni regolano la totalità della vita dell’essere umano: basti vedere come il modo in cui noi viviamo l’esperienza cambia l'esito dell’esperienza stessa. Infatti, la parola greca psyché denota il termine con cui si individuava l’insieme delle funzioni cerebrali, emotive, affettive e relazionali che esulavano dalla dimensione corporea e materiale.

A riprova di ciò il suo significato è proprio “soffio vitale” o “anima”; tale concetto è stato ripreso da Cartesio come res cogitans, ossia elemento divino calato nell'uomo. Infatti, la filosofia moderna ha trasformato il termine psyché in un complesso di facoltà mentali e conoscitive adottate in seguito dalla psicologia, dalla psichiatria e da altre discipline.

 

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Il medico psichiatra e psicanalista austriaco allievo di Freud, Wilhelm Reich (1897-1957), fu il primo a condurre la psyché verso una visione organismica in grado di integrare i piani corporeo, energetico, emotivo e mentale.

Lo psicoterapeuta tedesco Fritz Perls (1883-1970), fondatore della Gestalt Therapy riassunta nello schema “io, tu, qui e adesso”, pose l’accento sul rapporto creativo tra terapeuta e paziente così che siano rispettate la singolarità di ogni essere umano e l’autoconsapevolezza calata nel qui e ora.

Da qui si evince che solamente un approccio che integra i vari aspetti dell’uomo, partendo dai più profondi (nell’ordine: anima, emozioni, pensiero e soma), come emerso da ricercatori interessati, può portare alla salute intesa come equilibrio di corpo, mente, emozioni e spirito nel momento presente, il qui e ora.

La riflessologia plantare emozionale integrata® secondo il Metodo Debora Selmi® MDS si propone di essere una pratica che mira alla trasformazione profonda di sé, tendendo all’abbandono di vecchie modalità “distruttive” per avviare la persona trattata verso una nuova consapevolezza che la condurrà a liberare la propria essenza: una vera e propria metamorfosi. In questo percorso ogni parte che compone l’individuo inevitabilmente tenderà alla ricerca di un nuovo equilibrio e porterà a uno stato di salute in tutte le sue sfaccettature.

Questo testo non vuole essere una spiegazione dettagliata del metodo, ma un manuale pratico e puntuale che fornisce i punti riflessi da trattare in relazione alle malattie più comuni e le migliori modalità di trattamento delle stesse.

Il metodo prevede l’utilizzo di un’unica e specifica mappa plantare, accuratamente dettagliata e preparata nel rispetto dei fondamenti di questo metodo e validata su centinaia di persone; pertanto, questa mappa plantare differisce da quelle più comuni.

 

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Strumenti Necessari

Gli strumenti necessari per poter attuare questo tipo di trattamento sono:

  • un ambiente salubre e rispettoso delle comuni norme igieniche (e che nel bagno preveda un lavatoio per i piedi);
  • un ambiente armonioso dato dalle forme degli arredi, dai colori, dagli odori, dai suoni e dal tipo di luminosità;
  • un olio che regali fluidità, possibilmente biologico e inodore;
  • un lettino da massaggio per aiutare il rilassamento conducendo la persona a una situazione di riposo e accoglienza facilitando l’apertura al nuovo;
  • una comoda seduta per l'operatore che permetta la regolazione dell’altezza al fine di porre il cuore dell’operatore e i suoi prolungamenti (le mani) di fronte ai piedi della persona trattata.

 

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Specifiche per operatori del settore

La predisposizione dell'operatore all'accoglienza della persona, la sua apertura di cuore e all’ascolto rappresentano le basi fondamentali di tale metodo.

Perché solo un ascolto profondo, di cuore, pulito e sincero permette la “lettura” di segnali oltre le parole, oltre il visibile e oltre ciò che è conosciuto e interpretabile sia dalla persona trattata sia dall’operatore, il quale deve approcciarsi in modo nuovo a ogni trattamento: come se non sapesse nulla e ogni volta dovesse cominciare la stesura di un nuovo scritto.

Per quanto il metodo riconosca una serie di aspetti emozionali correlati agli aspetti fisici del corpo, l’operatore dovrà tenere sempre presente con umiltà che è l'essere umano stesso il detentore delle chiavi di risoluzione delle proprie disarmonie e che ogni tipo di reazione ha risposta nella singolarità dell’individuo.

Una risposta va sempre contestualizzata ed è comunque influenzata dalle interpretazioni dell’operatore che a sua volta è in un percorso di conoscenza di sé che difficilmente avrà termine all’interno di questa vita.

Il principio fondamentale del metodo si basa sulla visione della vita intesa come un viaggio di apprendimento o, per meglio dire, come uno svelare passo dopo passo la consapevolezza intrisa nell’anima attraverso gli eventi della vita.

Tali eventi sono quindi stati scelti dall'anima stessa prima di affrontare questo viaggio e in quanto tali sono pieni di ricchezza di strumenti per la persona quanto sconosciuti dalla persona e dall’operatore. Il percorso sarà quindi un viaggio a due che terrà presente in primis la sacralità dell’evento accaduto, la volontà della trasformazione emotiva dell’evento, e il libero arbitrio nella presa di coscienza volta ad attuare i cambiamenti.

Non da ultimo la sinergia con l'operatore e l’accettabilità del tipo di scambio, richiedente una collaborazione costante e continua tra i due e pertanto non uno scambio come quelli più comuni oggi, misurati quasi esclusivamente in tempo e denaro.

Il percorso prevede un tempo massimo di 45 minuti a trattamento ma non un numero prestabilito di incontri in quanto, data la necessità di trasformazione del vissuto, non può che essere un tempo individuale, subordinato al libero arbitrio della persona trattata, alla cronicità delle eventuali patologie da trattare, ai tempi di risposta del corpo e alla maturazione della consapevolezza della persona stessa.

Vista la profondità e la complessità del metodo e del tipo di percorso che prevede è fondamentale il consenso al metodo e al tipo di operatore (anche lui visto nella sua interezza); l'armonia, il feeling, la sinergia sono il fondamento per una buona riuscita.

 

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Cosa si intende per Riflessologia?

Per riflessologia s'intende la stimolazione in specifiche parti del corpo di particolari punti, i cosiddetti “punti riflessi”, allo scopo di riportarlo in una condizione di equilibrio e benessere. Tra i vari sistemi riflessologici (riflessologia della mano, dell'orecchio, della calotta cranica) ci occuperemo in partico lare della riflessologia del piede: uno dei principali metodi di osservazione e di azione nel quale il problema di fondo non sarà tanto quello di fornire mappe metodiche quanto, piuttosto, quello di riuscire ad arrivare alla comprensione del come e del perché e della scelta di un tipo di azione o di un altro.

 

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Il Corpo Umano Riflesso nei Piedi

L'impostazione orientale delle discipline olistiche, compresa la riflessologia, ha il merito o il vantaggio di riconoscere e intervenire con tempestività prima che la disarmonia si manifesti (malattia), agendo innanzitutto sullo stato di squilibrio e operando, quindi, in termini di prevenzione.

La riflessologia plantare permette di osservare il funzionamento di tutti gli ingranaggi della macchina umana e di riuscirne a valutare le eventuali armonie e disarmonie.

Il sintomo, infatti, rappresenta un segnale di allerta che testimonia una disarmonia; per questo è inutile cercare di renderlo silenzioso: è invece importante comprendere da dove partire per ritrovare lo stato di equilibrio del corpo che porta alla salute e di conseguenza al benessere (per approfondimenti si può far riferimento al già citato libro "Il potere curativo delle emozioni").

Attraverso il trattamento di riflessologia plantare emozionale integrata® vengono stimolati tutti i punti corrispondenti agli organi del corpo incentivando l'organismo a riattivare tutte le sue funzioni e attenuare gli eventuali blocchi energetici che rendono faticoso il naturale fluire della linfa vitale; questo tipo di riflessologia stimola infatti l’innata capacità di autoguarigione del corpo riportando l’intero organismo a uno stato di equilibrio e armonia inteso come equilibrio tra corpo, mente, emozioni e spirito.

Partendo dal presupposto che il sintomo è un campanellino d’allarme che testimonia una disarmonia più sottile, è importante ricordare che, trattando un disturbo attraverso la riflessologia plantare emozionale integrata®, andremo ad attivare un cambiamento generale, perché il sintomo della persona è parte integrante del suo equilibrio, ne rappresenta “il contrappeso”; la malattia è la miglior risposta che può dare il corpo in quel preciso momento.

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Tale trattamento, stimolando i punti riflessi degli organi del corpo, consente al corpo stesso di gestirne progressivamente la ripresa nel rispetto dei suoi tempi e possibilità: dinamizzando il corpo si può far sì che la causa venga “metabolizzata” più in fretta e che i meccanismi di autoriparazione del corpo stesso si attivino e agiscano più velocemente.

Dunque si può affermare che la tecnica non ha controindicazioni, può essere applicata su chiunque: neonati, anziani, persone sane o malate gravemente; tutti possono trarne giovamento e riscontrarne indistintamente beneficio.

Le zone riflesse sono specchiate sull’intero piede, caviglia compresa, seguendo uno schema che riflette il corpo.

Se guardiamo la mappa plantare ci accorgiamo che il nostro corpo è ben rappresentato su tutta la pianta del piede: gli alluci (e le dita del piede come proiezione dei seni frontliali) rappresentano la testa, scendendo lungo i lati interni (parte mediale) ritroviamo il dislocarsi di ogni vertebra del rachide, nei lati esterni del piede (parte distale) ritroviamo le proiezioni degli arti superiori e inferiori con le loro articolazioni; nella pianta del piede possiamo trovare organi e apparati mentre in quella dorsale viene riflessa la parte frontale del nostro corpo.

Il soma si riflette anche per consistenza: il sistema scheletrico si ritrova in zone ossee del piede mentre riscontriamo zone morbide per quello organico, ghiandolare, linfatico, sanguigno e nervoso.

Data di Pubblicazione: 11 luglio 2022

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